toty bottalla
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venerdì 22 aprile 2016
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lenta ed estenuante indagine senza grossi sussulti
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Hank, un ex militare combattente nella guerra del Vietnam va alla ricerca del figlio (anche lui militare) scomparso dopo essere rientrato dall'Iraq...Un film dal ritmo lento ed estenuante che percorre le fasi d'indagine su un piano credibile e razionale, non c'è il vero colpo di scena nè sussulti particolarmente emozionanti e alcune scene sembrano lunghe più del necessario tuttavia, pur senza un grande impegno corale delle seconde linee, la storia del film t'inchioda e porta qualcuno più profondo a riflettere sulle devastazioni delle guerre oltre le macerie, brava come sempre la Theron ed anche Tommy Lee Jones con una interpretazione alla De Niro.
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Hank, un ex militare combattente nella guerra del Vietnam va alla ricerca del figlio (anche lui militare) scomparso dopo essere rientrato dall'Iraq...Un film dal ritmo lento ed estenuante che percorre le fasi d'indagine su un piano credibile e razionale, non c'è il vero colpo di scena nè sussulti particolarmente emozionanti e alcune scene sembrano lunghe più del necessario tuttavia, pur senza un grande impegno corale delle seconde linee, la storia del film t'inchioda e porta qualcuno più profondo a riflettere sulle devastazioni delle guerre oltre le macerie, brava come sempre la Theron ed anche Tommy Lee Jones con una interpretazione alla De Niro. Saluti.
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emanuelemarchetto
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sabato 18 marzo 2017
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la confusione ideologica
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Hank Deerfild (Tommy Lee Jones), patriota e reduce del Vietnam, si mette alla ricerca del figlio minore Mike, scomparso da una base del Nuovo Messico, dopo essere tornato dall'Iraq. Il corpo del giovane viene trovato carbonizzato in un terreno vicino alla base. Le autorità sembrano intenzionate ad insabbiare la cosa, quindi Hank decide di indagare per conto suo, scoprendo scoprendo dettagli sempre più oscuri sul suo amato figlio.
Ispirato alla vera storia del soldato Richard Davies, ucciso da un commilitone che soffriva di sindrome post-traumatica da stress.
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Hank Deerfild (Tommy Lee Jones), patriota e reduce del Vietnam, si mette alla ricerca del figlio minore Mike, scomparso da una base del Nuovo Messico, dopo essere tornato dall'Iraq. Il corpo del giovane viene trovato carbonizzato in un terreno vicino alla base. Le autorità sembrano intenzionate ad insabbiare la cosa, quindi Hank decide di indagare per conto suo, scoprendo scoprendo dettagli sempre più oscuri sul suo amato figlio.
Ispirato alla vera storia del soldato Richard Davies, ucciso da un commilitone che soffriva di sindrome post-traumatica da stress.
Paul Haggis, alla sua seconda regia, cerca di riflettere sulla confusione ideologica dell'America contemporanea, e lo fa raccontando un conservatore che vede crollare tutti i suoi valori. La guerra viene mostrata solo in filmati danneggiati, estratti dal cellulare di Mike: questi video prendono forma, man mano che la narrazione va avanti, diventando sempre più nitidi. Questo simboleggia la presa di coscienza di Hank, il quale è costretto a riconsiderare la sua posizione nei confronti del conflitto.
Hank pensa a suo figlio come ad un eroe, una visione idealizzata non solo per la parentela che li unisce, ma anche perché è un soldato, un buono; questa visione patinata è la stessa che ogni conservatore ha nei confronti della guerra e di chi si arruola per difendere la patria. Questo anche grazie ai media, che manipolano le immagini rendendole appetibili al pubblico americano. Ma la realtà è molto più complessa ed inquietante: un'esperienza simili è disumanizzante per chiunque la viva, specialmente se in giovane età. Quello che Hank vede nei filmati tratti dal cellulare di Mike non è più suo figlio, è un mostro.
Questo è il tema centrale del film, espresso fin dal titolo, che fa riferimento al luogo di Israele dove si sarebbe svolta la battaglia tra Davide e Golia: un giovane non può essere mandato a combattere un gigante; inoltre, nel momento in cui Golia viene sconfitto, Davide diventa un assassino, trasformandosi in quello che lui stesso voleva combattere.
Curiosità: Inizialmente Haggis voleva affidare la parte di Hank Deerfield a Clint Eastwood.
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mario scafidi
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sabato 5 gennaio 2008
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haggis...non ci si poteva aspettare di più.
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L’incartapecorito Tommy Lee Jones e la lacrimosa consorte Susan Sarandon si danno da fare per scoprire che fine abbia fatto il loro figlio soldato in Iraq sparito nel nulla. Ad aiutarli una strafiga poliziotta interpretata da quei due metri di paradiso che è Charlize Theron. Presentato in concorso alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, “Nella Valle di Elah” prometteva di scatenare il dibattito per via del tema altamente drammatico affrontato. Tuttavia, gli unici commenti che si sono sentiti con insistenza suonavano più o meno così: “Avete notato che la Theron si è fatta bruna?”. Questo perché un autore che parla con la retorica (e tale è Paul Haggis, sin dalla sua sopravvalutata opus n° 1 “Crash – Contatto Fisico”) non ha nulla da dire e nulla di cui far discutere.
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L’incartapecorito Tommy Lee Jones e la lacrimosa consorte Susan Sarandon si danno da fare per scoprire che fine abbia fatto il loro figlio soldato in Iraq sparito nel nulla. Ad aiutarli una strafiga poliziotta interpretata da quei due metri di paradiso che è Charlize Theron. Presentato in concorso alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, “Nella Valle di Elah” prometteva di scatenare il dibattito per via del tema altamente drammatico affrontato. Tuttavia, gli unici commenti che si sono sentiti con insistenza suonavano più o meno così: “Avete notato che la Theron si è fatta bruna?”. Questo perché un autore che parla con la retorica (e tale è Paul Haggis, sin dalla sua sopravvalutata opus n° 1 “Crash – Contatto Fisico”) non ha nulla da dire e nulla di cui far discutere. Sotto il profilo tecnico si nota l’intento del regista di lasciare un’impronta propria sulla celluloide (e poco conta che si tratti dell’orma di una vacca): il regista è il primo a portare sul grande schermo i filmati girati con un cellulare. Immagino quanto Haggis non stesse nella pelle all’idea di poterlo fare.
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plasmato
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venerdì 7 dicembre 2007
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film davvero commerciale
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Davvero patetico, è la solita storia americana dove un veterano del Vietnam incoraggia i figli ad entrare nell'esercito per un america migliore, poi, dopo aver pianto la perdita dei suoi unici due figli, si accorge di quanto sia orribile la guerra. Fecero la stessa cosa mi pare con il vietnam, ma in quel caso i veterani, gli eroi, erano quelli della seconda guerra mondiale e faranno lo stesso con la prossima guerra e gli eroi diventeranno i soldati impegnati in IRAQ, quelli che si salveranno naturanlemte. Gli unici che continuano a guadagnarci in tutta questa storia oltre ai fabbricanti d'armi e ai petrolieri sono e saranno i produttori cinematografici che non perdono occasione di incassare qualche spicciolo raccontando una storia che si ripete come i films.
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Davvero patetico, è la solita storia americana dove un veterano del Vietnam incoraggia i figli ad entrare nell'esercito per un america migliore, poi, dopo aver pianto la perdita dei suoi unici due figli, si accorge di quanto sia orribile la guerra. Fecero la stessa cosa mi pare con il vietnam, ma in quel caso i veterani, gli eroi, erano quelli della seconda guerra mondiale e faranno lo stesso con la prossima guerra e gli eroi diventeranno i soldati impegnati in IRAQ, quelli che si salveranno naturanlemte. Gli unici che continuano a guadagnarci in tutta questa storia oltre ai fabbricanti d'armi e ai petrolieri sono e saranno i produttori cinematografici che non perdono occasione di incassare qualche spicciolo raccontando una storia che si ripete come i films. Non manca certo la politica in questo film, come puoi evitarla raccontando questioni tanto attuali? Come al solito c'è sempre del marcio sotto la bandiera americana, c'e sempre un potere nascosto che tende ad insabbiare le prove che inchioderebbero la politica...ah quanto piace questa cosa oggi al pubblico e il regista non riesce a farne a meno..i botteghini è così che si riempiono. Se poi gli aggiungi una bella figa polizziotto, un osso duro che non si lascia intimidire dai colleghi che sembrerebbero nascondere qualcosa, e una madre distrutta dal dolore, il gioco è fatto. Il finale poi con la bandiera, AMERICANISSIMO
Film come questi non bisognerebbe neanche andare a vederli se veramente vogliamo evitare che un domani, da questa guerra, nascano nuovi nuovi films e nuovi Eroi come quelli del Vietnam o della seconda guerra mondiale. Dopo aver raccontato al mondo gli orrori che i nostri soldati hanno vissuto in IRAQ, per amor di patria (giusto o sbagliato che sia), ai sopravvissuti spetta quasi di diritto la definizione di Veterano o Eroe e gli Eroi sono il nutrimento per nuovi Eroi, ed io mi sono rotto i coglioni degli Eroi di guerra e della guerra stessa..
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