maurocioffi
|
sabato 28 agosto 2010
|
un inatteso ottimo film
|
|
|
|
Pellicola atipica, che ad un cinema contemporaneo, molto spesso americano, fatto di colpi di scena e di personaggi "fuori dal comune", contrappone una narrazione pacata e razionale e dei protagonisti profondamente umani, nei quali ci si può ritrovare. Le evoluzioni, specie emotive, dei personaggi non sono sottolineate in maniera esasperante, ma basta un gesto, una parola, per far comprendere quello che sta accadendo. Tratta il tema dell'immigrazione e della fine de "sogno americano", almeno per gli immigrati, dopo l'11 settembre, in maniera sobria, senza generalizzazioni eccessive. Mette lo spettatore di fronte alle contraddizioni e alle ingiustizie che in nome della legalità e della sicurezza possono essere perpetrate.
[+]
Pellicola atipica, che ad un cinema contemporaneo, molto spesso americano, fatto di colpi di scena e di personaggi "fuori dal comune", contrappone una narrazione pacata e razionale e dei protagonisti profondamente umani, nei quali ci si può ritrovare. Le evoluzioni, specie emotive, dei personaggi non sono sottolineate in maniera esasperante, ma basta un gesto, una parola, per far comprendere quello che sta accadendo. Tratta il tema dell'immigrazione e della fine de "sogno americano", almeno per gli immigrati, dopo l'11 settembre, in maniera sobria, senza generalizzazioni eccessive. Mette lo spettatore di fronte alle contraddizioni e alle ingiustizie che in nome della legalità e della sicurezza possono essere perpetrate. Da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maurocioffi »
[ - ] lascia un commento a maurocioffi »
|
|
d'accordo? |
|
rescart
|
lunedì 2 agosto 2010
|
quando ognuno fa la propria parte
|
|
|
|
A prima vista potrebbe sembrare che questo film sia una denuncia contro i metodi che negli U.S.A. sono stati adottati per combattere l’immigrazione clandestina e, con essa, il terrorismo dopo l’11 settembre. Non c’è dubbio che l’America sia un Paese multietnico, ma chi non ha mai sentito, anche in Italia, immigrati di lunga data, che ormai conoscono bene la nostra lingua e si sono inseriti nel mondo del lavoro, lamentarsi del continuo arrivo di nuovi immigrati (ovviamente provenienti da Paesi diversi dal proprio)? Sono loro spesso i primi a opporre quel poco di diritti conseguiti, il permesso di soggiorno, a chi, appena arrivato, non ha neanche quel minimo di diritti. Sono loro i primi a dimenticare di essersi trovati, solo pochi anni prima, proprio in quella situazione in cui ora si trovano coloro il cui arrivo massiccio vorrebbero arginare perchè lo vedono come una minaccia allo loro sicurezza.
[+]
A prima vista potrebbe sembrare che questo film sia una denuncia contro i metodi che negli U.S.A. sono stati adottati per combattere l’immigrazione clandestina e, con essa, il terrorismo dopo l’11 settembre. Non c’è dubbio che l’America sia un Paese multietnico, ma chi non ha mai sentito, anche in Italia, immigrati di lunga data, che ormai conoscono bene la nostra lingua e si sono inseriti nel mondo del lavoro, lamentarsi del continuo arrivo di nuovi immigrati (ovviamente provenienti da Paesi diversi dal proprio)? Sono loro spesso i primi a opporre quel poco di diritti conseguiti, il permesso di soggiorno, a chi, appena arrivato, non ha neanche quel minimo di diritti. Sono loro i primi a dimenticare di essersi trovati, solo pochi anni prima, proprio in quella situazione in cui ora si trovano coloro il cui arrivo massiccio vorrebbero arginare perchè lo vedono come una minaccia allo loro sicurezza. Questo succede laddove le leggi sull’immigrazione sono prese poco sul serio, vengono sistematicamente disattese. Dove invece alle parole si fanno seguire i fatti la situazione si capovolge e la solidarietà rifiorisce non solo fra l’immigrato regolare e l’irregolare, ma anche tra il cittadino e l’irregolare. E’ il caso di questo film, nel quale un professore universitario vedovo e abulico ritrova passione per la vita riversando tutte le sue frustrazioni su due immigrati clandestini, ma non come razzista bensì nel senso opposto, quale dovrebbe essere fra esseri umani. Questo, a ben vedere, avviene proprio perché ognuno fa il suo dovere a tempo debito. Puntuale come la morte arriva così l’espulsione dell’amico siriano del professor Vale e la dipartita in patria di sua madre, la donna che aveva preso il posto della moglie defunta del professore. L’America dopo l’11 settembre è diventato un Paese più rigoroso ma nel contempo più integrato: è noto che la vittoria di Obama sia stata anche la conseguenza della totale perdita di peso elettorale dei leader neri che, sull’onda del movimento delle Pantere Nere, avevano monopolizzato la scena politica dalla morte di M. L. King all’estate del 2001. In fondo la violenza di quei neri era molto simile all’intolleranza dell’immigrato di lunga data in Italia che ho appena cercato di descrivere, anche loro infatti potevano vantare un diritto di precedenza rispetto ai tanti latinos arrivati in U.S.A. negli ultimi 20 anni e che hanno costruito la vittoria elettorale di W. Bush. Per tornare al film, c’è da credere che il professor Vale ritornerà a segnare il ritmo della modernità con i suoi scritti e le sue lezioni oltre che con il tamburo, magari in una N.Y.Unuversity anziché in una forse un po’ provinciale Unversità del Connecticut.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rescart »
[ - ] lascia un commento a rescart »
|
|
d'accordo? |
|
linus2k
|
lunedì 2 agosto 2010
|
"volevo fare solo musica..non sono un delinquente"
|
|
|
|
Mai purtroppo come adesso questo film va visto e va fatto vedere... a scuola, ai cineforum, ovunque ce ne possa essere bisogno...
Mai come adesso, in un Paese che rinnega persino le sue origini di emigrante, trattando in maniera disumana i suoi "ospiti inattesi", questo film dovrebbe essere visto e studiato...
Un piccolo film, una storia semplice e delicata, per alcuni forse lenta, ma umanamente ricca... una storia di integrazione, di dialogo, di apertura... il racconto di un'amicizia e di un amore sussurrato...
Lo straniero visto lontano dal clichè di delinquente o di disadattato... la voglia di integrazione... la burocrazia...
Ebbene viene raccontato in questo film l'altra faccia dell'immigrazione, quella che non fa notizia, quella che si ignora o si preferisce ignorare, quella di chi sogna di fare un salto di qualità nella sua vita.
[+]
Mai purtroppo come adesso questo film va visto e va fatto vedere... a scuola, ai cineforum, ovunque ce ne possa essere bisogno...
Mai come adesso, in un Paese che rinnega persino le sue origini di emigrante, trattando in maniera disumana i suoi "ospiti inattesi", questo film dovrebbe essere visto e studiato...
Un piccolo film, una storia semplice e delicata, per alcuni forse lenta, ma umanamente ricca... una storia di integrazione, di dialogo, di apertura... il racconto di un'amicizia e di un amore sussurrato...
Lo straniero visto lontano dal clichè di delinquente o di disadattato... la voglia di integrazione... la burocrazia...
Ebbene viene raccontato in questo film l'altra faccia dell'immigrazione, quella che non fa notizia, quella che si ignora o si preferisce ignorare, quella di chi sogna di fare un salto di qualità nella sua vita... niente di più...
"volevo fare solo musica... non sono un delinquente".... peccato che siano parole dette da dietro il vetro di un centro di raccolta per clandestini che assomiglia ad una prigione...
Una storia amara, bella e commovente, raccontata con garbo e delicatezza... da vedere, rivedere e cercare di non dimenticare mai!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a linus2k »
[ - ] lascia un commento a linus2k »
|
|
d'accordo? |
|
dario
|
lunedì 7 settembre 2009
|
delicato
|
|
|
|
Non è una gran storia, ma c'è una maestria nel raccontarla che rende tutto di gran livello.
Molto bravo il regista a tenerla saldamente fra le mani. Ottima la recitazione. Grande cinema e grande opera civile. Un'autentica, gradevolissima, sorpresa.
|
|
[+] lascia un commento a dario »
[ - ] lascia un commento a dario »
|
|
d'accordo? |
|
topen
|
venerdì 21 agosto 2009
|
il rispetto delle leggi non è sindacabile...
|
|
|
|
... se un paese non ti vuole, non ti vuole! Con che presunzione ci si può arrogare il diritto di ignorare leggi e disposizioni? Come si può pretendere di rimanere in casa di altri se ospiti non graditi?
Nel film, il caso del siriano era stato analizzato dalle autorità, le quali avevano deciso di negargli il permesso di soggiorno. Ciononostante lui e sua madre decidono di rimanere come clandestini... una volta scoperti, l'espulsione è il minimo che si meritano. Perchè tanta indignazione?
A parte questo, un film un po' lento. Bella la trasformazione del grigio professore che acquista umanità. Finale improbabile.
[+] non ho parole.
(di sinkro)
[ - ] non ho parole.
[+] razzismo atteso
(di fabry68)
[ - ] razzismo atteso
[+] veramente....
(di francesco2)
[ - ] veramente....
|
|
[+] lascia un commento a topen »
[ - ] lascia un commento a topen »
|
|
d'accordo? |
|
areknames
|
giovedì 11 giugno 2009
|
bel film
|
|
|
|
Un film toccante, pieno di sfumature e di significati intrinsechi. Una descrizione curata e minuziosa degli USA dopo l'attentato del 2001 con riferimenti delicati ma allo stesso tempo incisivi.
Le figure dei protagonisti non sono mai fuori luogo con dialoghi oserei dire "signorili" ed aristocratici.
Fondamentale la parte del Professor Wale che con coraggio e delicatezza si muove in zone inesplorate a lui sconosciute.
Non importa essere clandestini nel mondo, importa invece difendersi dalla clandestinità presente in noi stessi ed è proprio con l'apertura nei confronti delle persone e dei sentimenti semplici che il Professor Wale vince all'apparenza con fatica questa sua condizione di apatia verso tutto e tutti.
[+]
Un film toccante, pieno di sfumature e di significati intrinsechi. Una descrizione curata e minuziosa degli USA dopo l'attentato del 2001 con riferimenti delicati ma allo stesso tempo incisivi.
Le figure dei protagonisti non sono mai fuori luogo con dialoghi oserei dire "signorili" ed aristocratici.
Fondamentale la parte del Professor Wale che con coraggio e delicatezza si muove in zone inesplorate a lui sconosciute.
Non importa essere clandestini nel mondo, importa invece difendersi dalla clandestinità presente in noi stessi ed è proprio con l'apertura nei confronti delle persone e dei sentimenti semplici che il Professor Wale vince all'apparenza con fatica questa sua condizione di apatia verso tutto e tutti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a areknames »
[ - ] lascia un commento a areknames »
|
|
d'accordo? |
|
m. cristina lucchetta
|
sabato 6 giugno 2009
|
un cuore "per" 'inverno
|
|
|
|
Un film "minimo" che fa sorridere e commuove, mostrando i lati più semplici e complessi della nostra umanità.Un film sull'amicizia sine interesse,un film di impegno civile e sociale e dunque "politico" suo malgrado. Un film che incanta e disarma.Un film che mette in scena la dimensione drammatica del nostro essere uomini perchè mostra come"ogni istante è confine tra l'incontro l'addio".Nella gestione di questo attimo singolare e irripetibile,di questo framento di spazio/tempo,(perchè l'attimo non è mai solo un tempo ma è anche un luogo e un chi) la possibilità di affermare l'altro o negarlo. Assolutamente consigliato
soprattutto a chi fa "finta di essere occupato" e a chi ha "un cuore in inverno"!
m.
[+]
Un film "minimo" che fa sorridere e commuove, mostrando i lati più semplici e complessi della nostra umanità.Un film sull'amicizia sine interesse,un film di impegno civile e sociale e dunque "politico" suo malgrado. Un film che incanta e disarma.Un film che mette in scena la dimensione drammatica del nostro essere uomini perchè mostra come"ogni istante è confine tra l'incontro l'addio".Nella gestione di questo attimo singolare e irripetibile,di questo framento di spazio/tempo,(perchè l'attimo non è mai solo un tempo ma è anche un luogo e un chi) la possibilità di affermare l'altro o negarlo. Assolutamente consigliato
soprattutto a chi fa "finta di essere occupato" e a chi ha "un cuore in inverno"!
m.cristina lucchetta
[-]
|
|
[+] lascia un commento a m. cristina lucchetta »
[ - ] lascia un commento a m. cristina lucchetta »
|
|
d'accordo? |
|
m. cristina lucchetta
|
venerdì 5 giugno 2009
|
un cuore "per" l'inverno
|
|
|
|
Un film "minimo" che fa sorridere e commuove, mostrando i lati più semplici e complessi della nostra umanità.Un film sull'amicizia sine interesse,un film di impegno civile e sociale e dunque "politico" suo malgrado. Un film che incanta e disarma.Un film che mette in scena la dimensione drammatica del nostro essere uomini perchè mostra come"ogni istante è confine tra l'incontro l'addio".Nella gestione di questo attimo singolare e irripetibile,di questo framento di spazio/tempo,(perchè l'attimo non è mai solo un tempo ma è anche un luogo e un chi) la possibilità di affermare l'altro o negarlo. Assolutamente consigliato
soprattutto a chi fa "finta di essere occupato" e a chi ha "un cuore in inverno"!
m.
[+]
Un film "minimo" che fa sorridere e commuove, mostrando i lati più semplici e complessi della nostra umanità.Un film sull'amicizia sine interesse,un film di impegno civile e sociale e dunque "politico" suo malgrado. Un film che incanta e disarma.Un film che mette in scena la dimensione drammatica del nostro essere uomini perchè mostra come"ogni istante è confine tra l'incontro l'addio".Nella gestione di questo attimo singolare e irripetibile,di questo framento di spazio/tempo,(perchè l'attimo non è mai solo un tempo ma è anche un luogo e un chi) la possibilità di affermare l'altro o negarlo. Assolutamente consigliato
soprattutto a chi fa "finta di essere occupato" e a chi ha "un cuore in inverno"!
m.cristina lucchetta
[-]
[+] un commento vibrante
(di dario)
[ - ] un commento vibrante
|
|
[+] lascia un commento a m. cristina lucchetta »
[ - ] lascia un commento a m. cristina lucchetta »
|
|
d'accordo? |
|
vittorio
|
giovedì 7 maggio 2009
|
piccolo gioiello!!
|
|
|
|
Film bellissimo!! Emozionante e toccante, una storia attuale, splendida, che riesce ad ipnotizzarti dall'inizio alla fine!! Uno dei più bei film degli ultimi anni.....senza risse, senza azione, senza violenza....tanto amore e forza!! Da far vedere alle scuole.....
Bellissimo!!
|
|
[+] lascia un commento a vittorio »
[ - ] lascia un commento a vittorio »
|
|
d'accordo? |
|
giacomo vezzani
|
sabato 14 febbraio 2009
|
un film americano/non americano
|
|
|
|
L'ospite innatteso è un'epifania cinematografica per diverse ragioni:
La riscoperta di Richard jenkins, forse tra i 5 candidati agli oscar è il migliore, perchè riesce a incantarci senza far prevalere il "metodo" e restituisce una gamma di emozioni sotterannee che esplodono nel fragoroso finale.Lo straordinario passaggio di tensioni degli attori, che sanno veramente giocare "play/act".
La sceneggiatura che ci porta una storia attualissima e svolge rigorosamente la sua funzione narrativa regalandoci momenti di tensione imprevisti.
Infine, forse, è il migliore film che racconta l'America post 11 settembre e lo fa con garbo senza dimenticarsi delle paure, della crisi economica, dando voce alle persone comuni e allo svolgersi quotidiano della vita.
[+]
L'ospite innatteso è un'epifania cinematografica per diverse ragioni:
La riscoperta di Richard jenkins, forse tra i 5 candidati agli oscar è il migliore, perchè riesce a incantarci senza far prevalere il "metodo" e restituisce una gamma di emozioni sotterannee che esplodono nel fragoroso finale.Lo straordinario passaggio di tensioni degli attori, che sanno veramente giocare "play/act".
La sceneggiatura che ci porta una storia attualissima e svolge rigorosamente la sua funzione narrativa regalandoci momenti di tensione imprevisti.
Infine, forse, è il migliore film che racconta l'America post 11 settembre e lo fa con garbo senza dimenticarsi delle paure, della crisi economica, dando voce alle persone comuni e allo svolgersi quotidiano della vita.
La stessa vita reale che talvolta, inaspettatamente può regalarci piccoli momenti di pura poesia.
L'amicizia, l'amore, le persone care e la vita di tutti i giorni nel film americano più diverso dei film americani di queste ultime stagioni.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giacomo vezzani »
[ - ] lascia un commento a giacomo vezzani »
|
|
d'accordo? |
|
|