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fransua (in italieno)
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mercoledì 17 dicembre 2008
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mah..
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film senza senso..almeno secondo me..senza una base ed una spiegazione ai fatti accaduti ..l'incasso non è andato anche molto bene visto che la media non supera neanche il buono..eh..pazienza x voi mi dispiace..
io soi franchese e quindi tutto questo je tradotto con google ..
je voi mui bien!
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everyone
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martedì 16 dicembre 2008
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cari amici vicini e lontani
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E'proprio vero che a volte per tornare alla vita sia necessario l'incontro con la sofferenza e le difficoltà reali dell'altro.Questo infatti è ciò che capita al professore protagonista di questa pellicola intensa che ben rappresenta i destini dei personaggi soggetti a forze più grandi delle loro personali e umanamente condivisibili aspirazioni ad una vita diversa da quella che li attende a casa loro.Intendo casa loro sia la Siria a cui sono costretti a fare ritorno Tarik il giovane immigrato irregolare e sua madre sia quella ordinaria a cui deve fare ritornare il professore disilluso da una crudele realtà dopo un momento di speranza visto attraverso gli occhi dei suoi nuovi inaspettati amici venuti da lontano.
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majakovskij
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martedì 9 dicembre 2008
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favoletta ruffiana
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L'ennesima ruffianeria da cinema indipendente americano stile Sundance, che ha disperso e distrutto tutta la grande tradizione del cinema statunitense. Basta come esempio l'atroce scena finale nel metro: il simbolismo dozzinale al posto della complessità narrativa. E poi il modo scontatissimo e moralista in cui tocca i vari temi: la solitudine, il vuoto, le speranze deluse di una società multiculturale... Cinema che si finge "alto", ma in realtà utilizza solo strumenti di bassa lega.
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lky rock
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martedì 9 dicembre 2008
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tra i perchè della vita e la società post 11 sett.
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Un film molto interessante che risponde alle domande su cosa scegliamo di essere e che ci indugia a riflettere sulla posizione che ha preso l'America dopo l'11 settembre. Richard Jenkins interpreta un professore opaco, il quale dopo la morte della moglie sembra essere prossimo alla disperazione più profonda ma improvvisamente accade un fatto che gli cambierà per sempre la vita, scopre che una coppia di stranieri senza il permesso di soggiorno hanno abitato per due mesi nel suo appartamento, all'inizio i due sono perplessi ma poi risciranno ad instaurare un rapporto d'amicizia e gli confideranno la loro posizione sociale. Tarek Khalil(Haaz Sleiman)lo porterà fuori dalla solita e noiosa vita, gli farà scoprire un altro mondo pieno di musica e allegria.
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Un film molto interessante che risponde alle domande su cosa scegliamo di essere e che ci indugia a riflettere sulla posizione che ha preso l'America dopo l'11 settembre. Richard Jenkins interpreta un professore opaco, il quale dopo la morte della moglie sembra essere prossimo alla disperazione più profonda ma improvvisamente accade un fatto che gli cambierà per sempre la vita, scopre che una coppia di stranieri senza il permesso di soggiorno hanno abitato per due mesi nel suo appartamento, all'inizio i due sono perplessi ma poi risciranno ad instaurare un rapporto d'amicizia e gli confideranno la loro posizione sociale. Tarek Khalil(Haaz Sleiman)lo porterà fuori dalla solita e noiosa vita, gli farà scoprire un altro mondo pieno di musica e allegria. Questo lungometraggio non sembra per niente un film Americano anzi prende una posizione diversa rispetto a tutti gli altri film che hanno trattato la situazione post 11 settembre e infatti riesce a colpirci di più degli altri. Gli attori sono bravi, Haaz Sleiman(Tarek Khalil) spicca più di tutti. L'unico neo del film è una leggera carenza di fascino che c'è ma è troppo nascosta per vederla. Richard Jenkins è probabilmente favorito per una nomination all'oscar visto i giudizi molto positivi dei critici.
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morkmork
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domenica 7 dicembre 2008
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un fil dolce e forte
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Ottimo film appena un po' piatto nel doppiaggio in alcuni momenti centrali. Evidenzia la nevrosi americana per gli stranieri e in particolar modo per i mussulmani, dopo l'11 settembre.
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anna.to
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domenica 7 dicembre 2008
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film acuto e delicato giocato su dialoghi
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sfumato ed intenso giocato su sentimenti di civiltà,accoglienza e partecipazione.Motlo arriva allo spettatore daigli occhi che esprimono l'amore la paura,lo smarrimento (Tarek)e di Walter che dapprima solo un uomoi educato,formale e chiuso nel suo vecchio dolore per la perdita della moglie e che si lascia vivere ,credendo di vivere ma è senza speranza e obbiettivi.Walter coinvolto dall'energia di Tarik partecipa del suo amore per i tamburi ed...incomincia a vivere.
L'arresto di Tarek lo scontro con l'ottusità di polizia paranoica che espelleranno il giovane,l'incontro con la madre di Tarek lo risvegiano alla vita.Il finale ,a pare mio è ancora da scrivere non può Walter lasciare chequesti due incontri non abbiano un seguito.
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sfumato ed intenso giocato su sentimenti di civiltà,accoglienza e partecipazione.Motlo arriva allo spettatore daigli occhi che esprimono l'amore la paura,lo smarrimento (Tarek)e di Walter che dapprima solo un uomoi educato,formale e chiuso nel suo vecchio dolore per la perdita della moglie e che si lascia vivere ,credendo di vivere ma è senza speranza e obbiettivi.Walter coinvolto dall'energia di Tarik partecipa del suo amore per i tamburi ed...incomincia a vivere.
L'arresto di Tarek lo scontro con l'ottusità di polizia paranoica che espelleranno il giovane,l'incontro con la madre di Tarek lo risvegiano alla vita.Il finale ,a pare mio è ancora da scrivere non può Walter lasciare chequesti due incontri non abbiano un seguito....
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[+] il finale ,a pare mio è ancora da scrivere
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goldy milano
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domenica 7 dicembre 2008
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c'è anche un'america che pensa!
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Che bello quando gli Americani pensano e riflettono sulle loro fobie e sulle loro esagerazioni! Un film che parla non solo a loro stessi ma anche a molti altri paesi occidentali e soprattutto all'Italia. Gran film.
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m
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sabato 6 dicembre 2008
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molto interessante
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