La zona

Un film di Rodrigo Plà. Con Daniel Giménez Cacho, Maribel Verdú, Carlos Bardem, Daniel Tovar, Alan Chávez.
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Drammatico, durata 97 min. - Spagna, Messico 2007. - Sacher uscita venerdì 4 aprile 2008. MYMONETRO La zona * * * - - valutazione media: 3,42 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
breberto sabato 5 aprile 2008
un pugno nello stomaco Valutazione 4 stelle su cinque
76%
No
24%

Non sapevo niente di questo film, dei suoi trascorsi di premi festivalieri e non conosco il regista che credo sia alla sua prima opera. Sono andato a vederlo il secondo giorno di programmazione fidandomi su una recensione letta e non me ne sono pentito. E' un film di grande impatto morale, come se ne facevano una volta, segnatamente nel cinema americano. La tematica è quella propria di un film pamphlet, che cioè vuole denunciare una situazione e sostenere dei valori, ma non è semplicemente un film a tesi, una esercitazione in cui prevale l'indignazione: c'è sì l'indignazione morale verso la situazione degli abitanti della zona che, nella loro volontà di autodifesa regrediscono all'età della pietra e nei confronti della corruzione della polizia, ma c'è anche un grande lavoro di narrazione e di bravura cinematografica: due terribili sequenze-chiave, quella dell'uccisione della vecchia narrata dal ragazzino superstite e rievocata visivamente per lo spettatore e il linciaggio finale del ragazzino, sono di grande impatto cinematografico e suscitano orrore proprio perchè girate con molta bravura: la seconda è un ottimo esempio di impiego funzionale della macchina a spalla. [+]

[+] grazie (di laura)
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cice mercoledì 9 aprile 2008
il mondo e i muri: "la zona" grigia. Valutazione 4 stelle su cinque
78%
No
22%

Una riproduzione in scala ridotta delle paure nel mondo di oggi. Un microcosmo in cui l'alterita' e' vissuta come ostacolo, la tentazione di abbandonarsi ad istinti belluini vince sul ricorso alle vie legali, quest'ultime che anche se adite partono viziate in origine o conducono ad esiti fallimentari,il bisogno di un capro espiatorio e di sicurezza che annidano il dubbio anche sui vicini di casa... a me e' piaciuto davvero molto, soprattuto perche' non si riesce a capire dove stia il giusto, del resto questa e' spesso la realta', non bianca o nera, ma necessariamente una "Zona" grigia.

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s.c. venerdì 30 maggio 2008
cose dalle quali i muri non possono proteggere Valutazione 4 stelle su cinque
76%
No
24%

La zona, opera prima di Rodrigo Plà che ha ricevuto plausi e riconoscimenti ai premi di mezzo mondo (da Venezia a Toronto), si apre con la macchina da presa che segue un Suv guidato da un ragazzino per le strade di un quartiere evidentemente benestante e dall'aspetto quasi idilliaco: una donna che corre, bambini in divisa scolastica che attraversano la strada, un vecchietto seduto in giardino che legge il giornale in compagnia del suo cane... Poi però nella sua panoramica l'occhio della cinepresa incontra un muro. Alto, con del filo spinato e delle telecamere che registrano ogni movimento. Siamo a Città del Messico, e al di là del muro c'è una distesa infinita di case disordinate, di favelas, di miseria e di corruzione. [+]

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mario_platonov domenica 17 ottobre 2010
la miseria di una fortezza dorata Valutazione 3 stelle su cinque
82%
No
18%

Un interessante film, quasi un piccolo saggio di geografia urbana: il contatto fisico tra la miseria di un quartiere periferico e le comodità (conservate con molta fatica) di un'area residenziale è reso con potenza attraverso il crollo accidentale di un muro. Il punto forte della pellicola è la capacità del regista di mescolare al meglio tutte le fazioni “in gioco”: polizia, abitanti del ghetto dorato, poveri, portano tutti dietro il marchio della paura, della corruzione, dell’assenza di legge. In questa mancanza di punti fissi c’è l’aspetto più significativo, solo in parte scalfito dalla presenza di due personaggi per i quali il regista mostra chiaramente compassione. [+]

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fradad martedì 23 agosto 2011
apologo intenso e toccante sulla violenza Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Apologo intenso e toccante sulla violenza intesa come isteria collettiva, nonchè fosca ed inquietante metafora sociale, "La zona" è un esempio di come si possa fare centro al primo colpo e senza spese folli se ci sono le idee giuste e la capacità di rappresentarle. I temi, che si intersecano senza creare confusione o ridondanza, sono riconducibili alla degenerazione morale  alla quale perviene l'uomo allorquando perde di vista la propria dimensione "sociale" e che, ammantata dietro le patinate villette borghesi, si nutre dell'illusione di poter curare il proprio giardino ignorando quanto c'è fuori. Troppi muri ci hanno insegnato, nella Storia, che isolarsi non serve; troppe tragedie, piccole e grandi, hanno insanguinato l'umanità quando troppo ampio è divenuto il divario tra le fasce sociali e troppo spesso la follia umana ha voluto trovare un capro espiatorio alle proprie inadeguatezze (che si tratti di una minoranza etnica, di una strega da bruciare sul rogo o di un innocente da condannare poco importa). [+]

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salvatore scaglia lunedì 29 ottobre 2012
l'uomo, oltre gli schematismi di ricchi e poveri Valutazione 3 stelle su cinque
60%
No
40%

La zona è un'intensa pellicola ambientata in Messico, su una zona, appunto, d'elite, del tutto separata dalla città circostante, in cui imperversano invece miseria ed ingiustizia. Il film è la rappresentazione di una sorta di ghetto al contrario, in cui dei ricchi possidenti vivono auto-barricati: telecamere dappertutto, vigilantes e persino un loro, tracotante, capo della polizia, che si confronta con la polizia del resto della città, dopo che, durante un forte temporale, alcune persone entrano nella "zona" per un furto, che finisce tragicamente nell'omicidio di una benestante e anziana signora. Quando interviene la polizia ufficiale è troppo tardi, anche perchè persino questa, all'inizio apparentemente incorruttibile, scende a patti col diavolo. [+]

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mary venerdì 13 marzo 2009
buono però Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Mi sono sembrate troppo caricate..anche se volutamente e per dare una direzione al film..alcune scene tipo quella in cui il ragazzino chiede aiuto alla macchina della polizia (perchè non farlo salire..in fondo avevano pagato)..il pestaggio della sua fidanzatina..quasi fosse chissà quale testimone oculare..e non ho proprio capito il comportamento del poliziotto.. non del suo capo corrotto....forse ricattato da quest'ultimo??!!..che addirittura prende a pugni la madre..mah!!.La figura più bella è cmq quella del figlio che accetta il confronto col diverso e si ribella al padre con un finale simbolico.

[+] comportamento del poliziotto (di fradad)
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splitz domenica 20 maggio 2012
un mondo senza muri è un mondo più umano Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

 Al mondo, in tutto il mondo, esistono i ricchi e i poveri. In alcuni angoli di mondo, però, il divario tra ricchezza e povertà è abissale. Città del Messico è uno di questi angoli. A Città del Messico i poveri sono  troppi, mentre i ricchi sono talmente ricchi che possono permettersi di creare un mondo recintato e protetto, abitato da poche decine di individui e dalle loro famiglie, che possono così essere al sicuro da quella miseria che costringe tutti gli altri a rubare per sopravvivere.
Nella Zona - è questo il nome di questa fortezza circondata da alte mura, filo spinato e cavi elettrici a prova di ladro - le madri possono mandare tranquille a scuola i loro figli, mentre – con i loro mariti architetti, medici e ingegneri – possono condurre una vita agiata e asettica, scandita da precise regole condominiali e decisioni prese a votazione in assemblea. [+]

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chiarialessandro giovedì 11 giugno 2009
storie di ordinaria disperazione Valutazione 4 stelle su cinque
40%
No
60%

Quando finisce la pellicola e senti l’urgenza, la necessità di scrivere un commento; quando finisce lo spettacolo e ti chiedi (sconsolato), come mai è già finito; quando ti sembra di essere stato inchiodato alla sedia con la convinzione che non ti saresti alzato nemmeno se fosse arrivato un leone; quando il tempo è volato con la rapidità della saetta che attraversa il cielo nella notte tempestosa, significa che hai visto un gran bel film anche se, masticando, senti un senso di amaro talmente forte in bocca da rimanerci appiccicato per molto tempo ancora. Regista a me sconosciuto; interpreti anche; storia avvincente che, pur non approfondendoli, fa toccata e fuga su tanti argomenti: ricchezza (esagerata?), paradiso, inferno, povertà, miseria, degrado, corruzione, delirio di onnipotenza, violenza, presunzione, giustizia fai da te, giustizia usa e getta. [+]

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filippo catani mercoledì 13 marzo 2013
homo homini lupus Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

Città del Messico. Un gruppo di persone benestanti stanche della criminalità sono riuscite a farsi autorizzare da un giudice ad erigere una vera e propria città nella città definita da tutti come la zona. Vi è una solo motivo che porterebbe allo scioglimento: il verificarsi di un fatto di sangue. Quando ciò avviene, i cittadini che autogestiscono la zona si trasformeranno in veri e propri giustizieri.
Villette a schiera, giardini ben curati, telecamere a ogni incrocio; sembra un ridente isolato di una città qualsiasi. Invece ci troviamo nella città più popolosa al mondo, Città del Messico con i suoi alti tassi di criminalità e una polizia che viene percepita come corrotta. [+]

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