nonmirestachepiangere
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venerdì 24 ottobre 2008
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commedia apparentemente non-sense
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commedia apparentemente non-sense in cui su di un treno, che è la metafora di un qlcs che serve ad unire tre strampalati (a dir poco) fratelli, succede un pò di tutto e niente... Strano, molto strano.
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gatsby
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sabato 4 ottobre 2008
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prenderemmo anche noi il treno per il darjeeling ?
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Ieri sera ho preso "Il treno per il Darjeeling” ovvero sono andata a vedere lo strampalato, affascinante binar movie di Wes Anderson con Owen Wilson, Adrien Brody (l’Oscar per “Il Pianista”) e Jason Schwartzmann.
Un film scritto da <”quelli dell’università di Austin> si potrebbe dire, perché Wes Anderson e Owen Wilson sono amici dal college e Jason Schawrtzman (membro della grande famiglia Coppola) bazzica nei film dell’amico Anderson da un bel po': insomma Wes Anderson è uno a cui piace lavorare con il proprio team di sempre.
Un film sulla famiglia dalla trama apparentemente semplice ma dalla finalità chiara solo in conclusione: superare il lutto paterno. È un film sul lutto dunque, più che un film sul rapporto tra fratelli perché i tre Whitman protagonisti intraprendono questo viaggio ad un anno dalla morte del padre: anno durante il quale nessuno dei tre ha sentito l’altro e durante il quale ciascuno ha perso un pezzo della propria esistenza.
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Ieri sera ho preso "Il treno per il Darjeeling” ovvero sono andata a vedere lo strampalato, affascinante binar movie di Wes Anderson con Owen Wilson, Adrien Brody (l’Oscar per “Il Pianista”) e Jason Schwartzmann.
Un film scritto da <”quelli dell’università di Austin> si potrebbe dire, perché Wes Anderson e Owen Wilson sono amici dal college e Jason Schawrtzman (membro della grande famiglia Coppola) bazzica nei film dell’amico Anderson da un bel po': insomma Wes Anderson è uno a cui piace lavorare con il proprio team di sempre.
Un film sulla famiglia dalla trama apparentemente semplice ma dalla finalità chiara solo in conclusione: superare il lutto paterno. È un film sul lutto dunque, più che un film sul rapporto tra fratelli perché i tre Whitman protagonisti intraprendono questo viaggio ad un anno dalla morte del padre: anno durante il quale nessuno dei tre ha sentito l’altro e durante il quale ciascuno ha perso un pezzo della propria esistenza.
C’è Jack/Jason Schwartzman, scrittore indeciso di libri che vorrebbe non autobiografici; protagonista del cortometraggio che precede il film che lo vede protagonista con Natalie Portman (di cui si vede il primo nudo della carriera) di una difficile rottura amorosa.
C’è Peter/Adrien Brody che ha una famiglia ed un figlio in arrivo ed intanto vive portandosi dietro gli oggetti paterni: le chiavi dell’auto e gli occhiali, a cui non ha fatto nemmeno cambiare le lenti.
E poi c’è Francis/Owen Wilson che per tutto il film ha il capo bendato e che è il promotore del viaggio dopo aver visto la morte in faccia: letteralmente.
È un viaggio attraverso il paese più spirituale del mondo: l’India, con i suoi odori, i suoi paesaggi, le ferrovie e i luoghi sacri. Un viaggio che offrirà ai tre uomini il coraggio, dopo un funerale indiano, di raggiungere la madre alle pendici dell’Himalaya e porle la domanda che li tormenta da un anno: : domanda che qualunque fosse la risposta li avrebbe comunque condotti con l’ennesima, corsa al rallenty a riprendere il treno per il Darjeeling questa volta senza l'ingombrante bagaglio delle valigie paterne.
Un gran bel film che consiglio a tutti per la storia ma anche per le tante divertentissime gag in giro per l’India.
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vittorio
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lunedì 29 settembre 2008
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carino, ma niente di più!!
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Film piacevole, ma non aspettatevi un capolavoro!! Si tratta alla fine della solita commedia americana ambientata in India!! Tutto qui!! Cambiano gli scenari ma poi alla fine la zuppa è sempre la stessa!!
Complessivamente è simpatico e da vedere....
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michel
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lunedì 22 settembre 2008
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il film della mia vita
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Forse, anzi sicuramente uno dei più bei lungometraggi che abbia mai visto nella mia vita. "The Darjeeling limited" (questo il titolo originale) è un film delizioso e profondo: narrando le vite dei tre fratelli si toccano delle corde veramente intense, per non dire commoventi, il rapporto tra i tre diventa tenerissimo, commovente appunto, è un film sensibilissimo che ben traccia le psicologie dei personaggi un po' impacciati nello stare insieme, ed è proprio questo che rende tutto tenerissimo, infatti dopo gli iniziali battibecchi i fratelli Withman non si lasceranno più. Poi l' ambientazione e la fotografia veramente suggestivi, e lo stesso la colonna sonora. Infine la magia dell' India rende tutto molto soave e trascendentale.
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Forse, anzi sicuramente uno dei più bei lungometraggi che abbia mai visto nella mia vita. "The Darjeeling limited" (questo il titolo originale) è un film delizioso e profondo: narrando le vite dei tre fratelli si toccano delle corde veramente intense, per non dire commoventi, il rapporto tra i tre diventa tenerissimo, commovente appunto, è un film sensibilissimo che ben traccia le psicologie dei personaggi un po' impacciati nello stare insieme, ed è proprio questo che rende tutto tenerissimo, infatti dopo gli iniziali battibecchi i fratelli Withman non si lasceranno più. Poi l' ambientazione e la fotografia veramente suggestivi, e lo stesso la colonna sonora. Infine la magia dell' India rende tutto molto soave e trascendentale. Insomma, da vedere e rivedere assolutamente, dopo averlo visto si è più sereni, come rigenerati.
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mic
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sabato 9 agosto 2008
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vuoto
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Film non bello, vuoto, senza senso come le vite dei protagonisti. Niente da vedere in fondo, non interessante
[+] vero
(di )
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anribeil
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mercoledì 25 giugno 2008
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evitatelo... non ne avrete comunque nostalgia
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veramente un pessimo film. Personale? ...in che senso. Eccentrico? Ne facciamo a meno. Nostalgico? ma de ché. Evitatelo
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[+] umorismo forzato e poco intelligente
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il recidivo
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martedì 24 giugno 2008
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i treni della vita
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Francis Whitman dopo un grave incidente, di cui porta ancora i segni in un ampio bendaggio alla testa, riunisce gli altri due fratelli, che non vede da un anno, per cercare di riallacciare i rapporti e ricostruire una nuova intesa spirituale.
Il luogo prescelto è un treno speciale che attraversa l'india: il Darjeeling Limited.
Francis, Peter e Jack sono tre fratelli che si conoscono in quanto tali, ma fra di loro manca un vero sentimento. Il viaggio non è altro che un rito di passaggio necessario per superare la loro “distanza”, riavvicinarsi, ma soprattutto “ritrovarsi” dopo un traumatico evento: la morte del padre.
L'elaborazione del lutto segue un triplice via e la strada da seguire difficilmente riuscirà a stare sui binari calcolati di Francis (anche un treno può perdersi!) perché la vita è fatta di imprevisti; bisogna quindi costruire una nuova relazione tra fratelli, ritrovare la madre che è scappata senza presentarsi al funerale e finire con relegare al passato il triste evento (lasciandosi alle spalle il set di valige con le cose di papà).
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Francis Whitman dopo un grave incidente, di cui porta ancora i segni in un ampio bendaggio alla testa, riunisce gli altri due fratelli, che non vede da un anno, per cercare di riallacciare i rapporti e ricostruire una nuova intesa spirituale.
Il luogo prescelto è un treno speciale che attraversa l'india: il Darjeeling Limited.
Francis, Peter e Jack sono tre fratelli che si conoscono in quanto tali, ma fra di loro manca un vero sentimento. Il viaggio non è altro che un rito di passaggio necessario per superare la loro “distanza”, riavvicinarsi, ma soprattutto “ritrovarsi” dopo un traumatico evento: la morte del padre.
L'elaborazione del lutto segue un triplice via e la strada da seguire difficilmente riuscirà a stare sui binari calcolati di Francis (anche un treno può perdersi!) perché la vita è fatta di imprevisti; bisogna quindi costruire una nuova relazione tra fratelli, ritrovare la madre che è scappata senza presentarsi al funerale e finire con relegare al passato il triste evento (lasciandosi alle spalle il set di valige con le cose di papà).
Il programma di rigenerazione spirituale lascia all'India solo il compito di paesaggio e di materialistico effetto souvenir, il percorso interiore è rivolto non ad un'entità ultraterrena ma ad una riscoperta dell'altro, in particolare del suo stato sentimentale.
I Whitman sono giovani uomini confusi, senza genitori a fare da guida, alla ricerca di una propria strada nella vita.
Anderson è un vero regista, uno di quelli con un proprio stile, i suoi eccentrici personaggi solcano una realtà ovattata portando con sé i loro vizi e le loro insicurezza. L'atmosfera è ancora una volta una miscela di malinconia e comicità intramezzata dalle musiche anni settanta che rendono le sue vicende un misto fra surreale e favola. Le riprese costruiscono un susseguirsi di immagini geometricamente bilanciate e la presenza della “mano” del regista è sempre evidente, forse troppo. La seconda parte del film non mi ha appassionato come quella sul treno, ma spiega meglio "la situazione" dei personaggi diventando una specie di post-prologo.
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sex83
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venerdì 20 giugno 2008
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da vedere
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è uno dei piu bei film che abbia mai visto e vi assicuro che di cinema me ne intendo, in un viaggio nella vita che porta a fiflettere chiunque mantenendo comunque unlato comico! Owen Wilson e adrien Brodi sono mitici, grandi attori....da vedere e rivedere
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anli
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mercoledì 4 giugno 2008
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mai noioso...
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Ci aspettavamo un film dei soliti hollywoodiani, io e il mio ragazzo...ma quando i siam messi lì davanti la tv a guardarlo, siamo rimasti senza parole!E' strano, a tratti difficile da capire, ma ti tiene con gli occhi incollati al video perchè interessante e...mai noioso!!!
Un'interpretazione, quella del trio Wilson-Brody-Schwartzman, invidiabile e da veri attori quali sono.
Mi ha stupito molto Owen Wilson...perchè abituata ai suoi ruoli sempre tanto comici e divertenti, è riuscito a calarsi un una parte da vero...rompiballe!Bellissimo, un film che consiglio a tutti di vedere!
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raffaele palazzo
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mercoledì 21 maggio 2008
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il treno per il darjeeling
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Il quinto film di Wes Anderson può sicuramente contare su un buon cast in cui riesce a scegliere un trio di attori adatti alla circostanza ma più il film va avanti meno la storia ingrana.
Manca un vero tema per questo film apparentemente disordinato con delle buone scene e con dei dialoghi a tratti simpatici ma alla fine ti lascia un bel vuoto e ti chiedi come mai l’India per gli americani è sempre un posto diverso dagli altri dove puoi scoparti una hostess indiana sul treno(cosa praticamente impossibile nella realtà distante dalla visione molto personale del regista)oppure fare quel cazzo che ti pare.
Simpatico ma inutile il cameo di Murray, così come le voci che parlavano di un film sorpresa che alla fine dei conti riesce addirittura ad annoiare e il regista cambia drasticamente montaggio verso il terzo atto come unica ancora di salvezza.
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Il quinto film di Wes Anderson può sicuramente contare su un buon cast in cui riesce a scegliere un trio di attori adatti alla circostanza ma più il film va avanti meno la storia ingrana.
Manca un vero tema per questo film apparentemente disordinato con delle buone scene e con dei dialoghi a tratti simpatici ma alla fine ti lascia un bel vuoto e ti chiedi come mai l’India per gli americani è sempre un posto diverso dagli altri dove puoi scoparti una hostess indiana sul treno(cosa praticamente impossibile nella realtà distante dalla visione molto personale del regista)oppure fare quel cazzo che ti pare.
Simpatico ma inutile il cameo di Murray, così come le voci che parlavano di un film sorpresa che alla fine dei conti riesce addirittura ad annoiare e il regista cambia drasticamente montaggio verso il terzo atto come unica ancora di salvezza.
Va bene che l’america è sempre alla ricerca della famiglia ma questo è LITTLE MISS SUNSHINE sono tra le novità meno interessanti di questi ultimi anni.
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