peer gynt
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giovedì 4 luglio 2013
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la fantasia guaritrice
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Intenso dramma che ricostruisce la dolente via crucis di un giovane ipersensibile e diverso, appassionato di giochi di ruolo online, per il quale l'interazione con il mondo reale è la battaglia più difficile da giocare. Lo stile dinamico, il montaggio fantasioso, l'alternanza fra mondo reale e mondo virtuale condotta in modo mai banale, la capacità di rendere pienamente il rovello interiore del protagonista sono i grandi pregi di questo ottimo film, che nel finale non solo non delude, ma riesce senza falsi moralismi a far riflettere contemporaneamente sul grande valore pedagogico della fantasia e sull'ipocrisia con la quale chi ci circonda spesso si assolve anche quando è colpevolmente responsabile del rifiuto di chi è altro da sè.
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Intenso dramma che ricostruisce la dolente via crucis di un giovane ipersensibile e diverso, appassionato di giochi di ruolo online, per il quale l'interazione con il mondo reale è la battaglia più difficile da giocare. Lo stile dinamico, il montaggio fantasioso, l'alternanza fra mondo reale e mondo virtuale condotta in modo mai banale, la capacità di rendere pienamente il rovello interiore del protagonista sono i grandi pregi di questo ottimo film, che nel finale non solo non delude, ma riesce senza falsi moralismi a far riflettere contemporaneamente sul grande valore pedagogico della fantasia e sull'ipocrisia con la quale chi ci circonda spesso si assolve anche quando è colpevolmente responsabile del rifiuto di chi è altro da sè.
Rifiutando il luogo comune della denuncia del fantastico come modo inadeguato ad affrontare il reale, il film suggerisce invece come si possa trovare una ragione di riscatto anche nel fintissimo mondo del prode eroe Ben X e della sua eroina del cuore, la bella Scarlite.
Coinvolgente e commovente.
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vittorio
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martedì 6 luglio 2010
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bello....e il critico che film ha visto?
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Una stella e mezza per questo film? Ma che film havisto il critico? Forse è uno che a Natale va a vedere Cristian De Sica,....
Ben X è un film profondo, ben girato con un finale che da speranza.....
Film da vedere.....
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anghelus00
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venerdì 18 giugno 2010
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una storia simil-vera di una storia vera
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Ho scoperto questo film, devo dirlo, per puro caso. Non sapevo neppure di che parlasse (se non che c'entrassero i giochi di ruolo), e, dopo averlo visto, ringrazio il caso della mia scoperta!
Ben X, storia, da come ho capito, ripresa da fatti realmente accaduti, si adatta in maniera, a mio avviso, eccellente al formato della pellicola! La prima cosa che colpisce è senza dubbio la struttura dei titoli introduttivi: un mix eclettico di classic-movie e schermate gestionali dei giochi di ruolo (stile WOW). Insomma... l'inizio promette davvero bene... fin quando il maltrattamento e l'incomprensione dell'autismo, da parte di un mondo crudele e insensibile, portano al limite della sopportazione. Frustrante (ma in questo eccellente la recitazione) l'incapacità di rapportarsi al mondo di Ben e l'incapacità di reagire alle provocazioni.
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Ho scoperto questo film, devo dirlo, per puro caso. Non sapevo neppure di che parlasse (se non che c'entrassero i giochi di ruolo), e, dopo averlo visto, ringrazio il caso della mia scoperta!
Ben X, storia, da come ho capito, ripresa da fatti realmente accaduti, si adatta in maniera, a mio avviso, eccellente al formato della pellicola! La prima cosa che colpisce è senza dubbio la struttura dei titoli introduttivi: un mix eclettico di classic-movie e schermate gestionali dei giochi di ruolo (stile WOW). Insomma... l'inizio promette davvero bene... fin quando il maltrattamento e l'incomprensione dell'autismo, da parte di un mondo crudele e insensibile, portano al limite della sopportazione. Frustrante (ma in questo eccellente la recitazione) l'incapacità di rapportarsi al mondo di Ben e l'incapacità di reagire alle provocazioni. Poi si passa alla fase del film più "cinematografica": la fantasia per smuovere l'ormai clima pesante ch'é venuto creandosi. La ragazza che gioca con Ben, online, decide di incontrarlo e nuovamente... incapacità del ragazzo a relazionarsi con la "curatrice". Inizia la confusione... lei è vera o non è vera? Perchè non è "percepita"?
Non voglio dire altro, è un film da vedere, anzi, da far vedere i ragazzini per sensibilizzarli sui problemi che, purtroppo, nella società moderna sono tutt'altro che sentiti tali: estraneizzazione eccessiva e distanza costruita per non empatizzare con il prossimo.
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nick_name
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lunedì 14 giugno 2010
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mai fidarsi dei critici cinematografici italiani !
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Nella migliore tradizione di chi scrive di cinema per mestiere il Niola Gabriele deve affliggerci con la sua banale e scontata piattezza di idee. Il film, contrariamente a quanto sostiene il critico(ne) ufficiale, è un eccellente esempio di metarealtà e di livelli narrativi sovrapposti. Recitato più che dignitosamente e doppiato da un team che certamente saputo coglierne lo spirito risulta essere coinvolgente anche se a tratti sembra avvitarsi su se stesso. Sembra solo, però, perchè in realtà, poi, il finale riscatta e giustifica tutti i momenti poco verosimili che appaiono stonati durante la visione.
Il colpo di scena tanto aborrito dal Niola risulta invece non solo inatteso ma anche intelligente e ben calato, come un asso a fine partita.
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Nella migliore tradizione di chi scrive di cinema per mestiere il Niola Gabriele deve affliggerci con la sua banale e scontata piattezza di idee. Il film, contrariamente a quanto sostiene il critico(ne) ufficiale, è un eccellente esempio di metarealtà e di livelli narrativi sovrapposti. Recitato più che dignitosamente e doppiato da un team che certamente saputo coglierne lo spirito risulta essere coinvolgente anche se a tratti sembra avvitarsi su se stesso. Sembra solo, però, perchè in realtà, poi, il finale riscatta e giustifica tutti i momenti poco verosimili che appaiono stonati durante la visione.
Il colpo di scena tanto aborrito dal Niola risulta invece non solo inatteso ma anche intelligente e ben calato, come un asso a fine partita. Se il Niola non ha capito i vari registri che pervadono la narrazione non è certo colpa degli sceneggiatori o del regista che hanno fatto un ottimo lavoro per non risultare banali (SEMBRANO banali ma poi si capisce che lo stavano facendo apposta). Sconcerta leggere una recensione così dura per un film che, invece, meriterebbe più di una nota positiva. Per fortuna non l'ho letta prima di vederlo altrimenti avrei potuto credere a quanto sostiene il Niola. Ne consiglio la visione in barba a lui tranquillizzando gli spettatori che il film non ha niente a che vedere con le serie televisive italiane (magari!!) che non è un film sul bullismo (ma se anche lo fosse?!), che non è nè banale nè paternale e nemmeno noioso, caratterisctica forse indispensabile per piacere ai certi critici.
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oh dae soo
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venerdì 14 maggio 2010
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grazie ben
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Ben X è uno dei film più toccanti che abbia mai potuto vedere anche se tale aggettivo rischia di sminuirlo, di limitare alla semplice (ma importantissima) componente emozionale quella che è una grandezza ASSOLUTA dell'opera. Cercherò per questo di analizzarlo più completamente che posso anche se le dita, ancora tremanti, potrebbero portarmi a scrivere cose troppo di parte.
Partiamo dalla recitazione. L' interpretazione di Greg Timmermans (Ben) è semplicemente memorabile. Certo, il suo personaggio è straordinario, ma in 9 visi su 10 sarebbe risultato esagerato, forzato, macchiettistico. Lui passa da un registro all'altro, sopra e sotto le righe senza far mai perdere coerenza al personaggio. E che dire della madre, figura dalla straziante umanità, forza e debolezza, speranza e rassegnazione, amore sconfinato per un ragazzo che, solo apparentemente, non sembra ricambiare.
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Ben X è uno dei film più toccanti che abbia mai potuto vedere anche se tale aggettivo rischia di sminuirlo, di limitare alla semplice (ma importantissima) componente emozionale quella che è una grandezza ASSOLUTA dell'opera. Cercherò per questo di analizzarlo più completamente che posso anche se le dita, ancora tremanti, potrebbero portarmi a scrivere cose troppo di parte.
Partiamo dalla recitazione. L' interpretazione di Greg Timmermans (Ben) è semplicemente memorabile. Certo, il suo personaggio è straordinario, ma in 9 visi su 10 sarebbe risultato esagerato, forzato, macchiettistico. Lui passa da un registro all'altro, sopra e sotto le righe senza far mai perdere coerenza al personaggio. E che dire della madre, figura dalla straziante umanità, forza e debolezza, speranza e rassegnazione, amore sconfinato per un ragazzo che, solo apparentemente, non sembra ricambiare. E veri, VERI, in un cinema che sembra non conoscere le persone e le dinamiche della vita, veri sono tutti gli altri personaggi, forse di contorno (perchè tutto in BEN X è di contorno a Ben, alla sua mente), ma allo stesso tempo tremendamente funzionali.
La regia, modernissima, è a volte forse troppo da videoclip, ma da videoclip, da videogame è la coscienza di Ben, veloce, attenta ai dettagli, incapace di fermarsi, a 2000 l'ora dentro a una testa e a un viso che sembrano , al contrario, essere spenti e fermi. Sono molte le distorsioni e i virtuosismi tanto da arrivare a volte a un senso di iperrealtà, ma iperreale è la vita vista da Ben, vissuta allo stesso modo del videogame dove essere a livello 80 "significa che sei rispettato da tutti" mentre nel mondo reale nessuno lo fa. Nei videogame "puoi essere quello che vuoi", mentre nella vita, quella vera, sei ciò che sei. E qui entriamo nel discorso della sceneggiatura, assolutamente PERFETTA. Difficilmente ho visto film dove non ci sia neanche un comportamento fuori posto, una sola frase sbagliata o superflua, un solo evento che non sia funzionale alla storia. E così la videocassetta del dileggio massimo, quella videocassetta che ci accompagna come una freccia piantata nel cuore per tutto il film, riviene fuori alla fine, quando ormai nessuno di noi se lo aspettava più. Ed è qui che scopriamo che Ben, alla faccia di tutti, non è semplicemente una vittima predestinata, Ben sa cos'è il dolore, sa cos'è la vergogna, sa qual'è il male e riesce a combatterlo, e a sconfiggerlo, in un modo magnifico, plateale, geniale, definitivo. E le lacrime che avevavmo cominciato a spendere per quello che sembrava, diventano lacrime di gioia, di tenerezza, di dolcissima rabbia. E poi il finale, quel cavallo più volte cavalcato virtualmente ed ora lì, davanti a lui, così reale, così vicino.
E il lirismo di alcune scene, l'abbraccio con la madre nel parco, le urla alla croce ( "Gesù, DOVE SEI?"), l'incontro con la sua guaritrice, che tenendo fede al nome riuscirà a guarirlo dalla malattia più brutta, la malattia del vivere.
Magnifico, poetico e allo stesso tempo forte, sociale. Mi piace chiudere con la descrizione che fa Ben del profumo della pelle di Scarlite, la sua amata, "il profumo di una stagione che deve essere ancora inventata su un continente che deve essere ancora scoperto". Grazie Ben, grazie davvero.
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fabrizio cirnigliaro
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lunedì 3 maggio 2010
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vivo o morto..ben è x
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Ben X è un film del 2007 diretto da Nic Balthazar
Ben (Greg Timmermans ) è un ragazzo affetto dalla Sindrome di Asperger. Vittima di atti di bullismo, è incapace di reagire e non riceve aiuto né dai
compagni di classe né dai professori i quali, nonostante abbiano intuito cosa
accada al ragazzo, intervengono troppo timidamente e senza incisività.
Ben si rifugia quindi dietro lo schermo di un computer dove, grazie ad un
Avatar in un gioco di ruolo, si è creato una nuova vita. Qui si sente a proprio agio, stimato dagli altri giocatori - dato che ha raggiunto l'80° livello, soprattutto da Scarlite, una ragazza con cui gioca e chatta da più di un anno.
La situazione si complicherà quando i soliti bulli caricano in rete un video in cui
si vede Ben sulla cattedra, senza i pantaloni e senza le mutande, deriso da tutta
la classe, tranne che da un paio di ragazzi i quali comunque non intervengono per
aiutare il compagno.
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Ben X è un film del 2007 diretto da Nic Balthazar
Ben (Greg Timmermans ) è un ragazzo affetto dalla Sindrome di Asperger. Vittima di atti di bullismo, è incapace di reagire e non riceve aiuto né dai
compagni di classe né dai professori i quali, nonostante abbiano intuito cosa
accada al ragazzo, intervengono troppo timidamente e senza incisività.
Ben si rifugia quindi dietro lo schermo di un computer dove, grazie ad un
Avatar in un gioco di ruolo, si è creato una nuova vita. Qui si sente a proprio agio, stimato dagli altri giocatori - dato che ha raggiunto l'80° livello, soprattutto da Scarlite, una ragazza con cui gioca e chatta da più di un anno.
La situazione si complicherà quando i soliti bulli caricano in rete un video in cui
si vede Ben sulla cattedra, senza i pantaloni e senza le mutande, deriso da tutta
la classe, tranne che da un paio di ragazzi i quali comunque non intervengono per
aiutare il compagno.
La vita reale entra cosi “nella rete”, la piccola isola in cui trovava rifugio Ben per
distrarsi dalla “non-vita” di tutti i giorni.
Inspirato ad una storia vera, Ben X ha ottenuto diversi riconoscimenti
internazionali, ma è uscito in sordina nelle sale italiane. Le tematiche sociali che vengono trattate dal film sono tante: dal bullismo, alla “seconda vita” che vivono molti ragazzi sulla rete, alla mercificazione del dolore da parte dei media.
Nella prima parte della pellicola il regista ci mostra la doppia vita di Ben,
quella reale e quella nel gioco di ruolo on line. Lo stile utilizzato è quello dei
videoclip, nel racconto si alternano immagini del videogioco ai flashback con i filmati dell’infanzia di Ben o a interviste in stile mochumentary.
Nella seconda parte invece si affronta il tema del suicidio, e non mancano le
sorprese. Molti anche i riferimenti al cristianesimo.
Nonostante qualche sbavatura nella sceneggiatura, Ben X è un bel film ,
recitato molto bene, che riesce a trattare dei temi attuali non cadendo nei soliti
luoghi comuni.
Balthazar è riuscito a portare sul grande schermo un adolescente “diverso”, descrivendo un mondo che tutti conosciamo bene, ma a cui spesso voltiamo le spalle, perché è molto più facile distogliere lo sguardo piuttosto che cercare di comprendere e risolvere i veri problemi.
Ben arriva alla conclusione che vivere non è possibile, perché la vera guerra lui non la combatte nel videogioco, ma nella vita di tutti i giorni, e la voglia di far concludere questa “guerra” è tanta. I servizi televisivi sul bullismo, col passare degli anni, sono delle brutte copie di se stesse, di nuovo c’è solo forse la musica di sottofondo.
In Belgio come in Italia, ci sono dei momenti in cui il bullismo è sulla bocca di
tutti per via di casi eclatanti, perché per divenire un'emergenza e diventare
notizia prima ci deve “scappare il morto”. Sei vivo solo dopo essere morto.
Vivo o morto.....Ben ha deciso di essere X.
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don64
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venerdì 26 marzo 2010
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film....intenso
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Film drammatico ben interpretato da attori poco noti ma preparati nel ruolo reso.La trama intensa,cruda,reale,leale prende lo spettatore per l'argomento poco trattato in altri film; "il bullismo",una realta' pultroppo vera e attuale che in questo caso e' rivolto nei confronti di un ragazzo con problemi psitici gravi di autismo. Nel complesso un film piu' che simpatico, interessante e da vedere.Voto 7+
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lukeavery
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sabato 20 marzo 2010
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bellissimo... e molto attuale ...
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Inizio un po' sottotono, ma la ripresa dopo una decina di minuti e' magistrale. Lo sviluppo della storia è molto coinvolgente e riesce a trasmettere l'angoscia, la paura e gli stati d'animo del protagonista. Finale col botto! Consigliatissimo ! A++ L.
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lukeavery
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giovedì 31 dicembre 2009
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capolavoro!
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Inizio un po' sottotono, ma la ripresa dopo una decina di minuti e' magistrale. Lo sviluppo della storia è molto coinvolgente e riesce a trasmettere l'angoscia, la paura e gli stati d'animo del protagonista. Finale col botto! Consigliatissimo ! A++
L.
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lukeavery
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giovedì 31 dicembre 2009
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splendido!
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Un film davvero intenso, capace di trasmettere l'angoscia che prova il protagonista, direttamente allo spettatore. Geniali gli sviluppi del film in un crescendo che coinvolge e piace... finale quasi teatrale, che puo' strappare una lacrima, per come viene affrontato il tema del bullismo.
Finale degno di un Oscar.
L.
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