camelia boban
|
domenica 17 agosto 2008
|
il film visto da una rumena 43 enne
|
|
|
|
Il critico Giancarlo Zappoli vorrebbe anche un piccolo accenno di clima politico. Forse perché ci si aspetta una cosa ovvia, che ovvia tanto non è ed è quella che prima dell'89 vi fosse fermento, dissidenti in ogni angolo. Ci si vuole a tutti i costi una coscienza politica dei personaggi, lì dove non c'è altro che la problematica del vissuto quotidiano. La politica non appartiene alla gente, è qualcosa che non la riguarda. E passato tanto tempo, sono rumena della stessa generazione di Mungiu, molte cose non me le ricordo più, però c'è una cosa che mi ha colpito assai. La diversità della paura al tempo di Ceausescu e la paura d'oggi, più che altro la paura "occidentale". Al tempo non si aveva paura di girare di notte in posti bui, di chiedere a chi sembra di inseguirti quando passa l'autobus, ma si ha paura solo dei propri gesti, paura di essere visti facendo qualcosa d'illegale.
[+]
Il critico Giancarlo Zappoli vorrebbe anche un piccolo accenno di clima politico. Forse perché ci si aspetta una cosa ovvia, che ovvia tanto non è ed è quella che prima dell'89 vi fosse fermento, dissidenti in ogni angolo. Ci si vuole a tutti i costi una coscienza politica dei personaggi, lì dove non c'è altro che la problematica del vissuto quotidiano. La politica non appartiene alla gente, è qualcosa che non la riguarda. E passato tanto tempo, sono rumena della stessa generazione di Mungiu, molte cose non me le ricordo più, però c'è una cosa che mi ha colpito assai. La diversità della paura al tempo di Ceausescu e la paura d'oggi, più che altro la paura "occidentale". Al tempo non si aveva paura di girare di notte in posti bui, di chiedere a chi sembra di inseguirti quando passa l'autobus, ma si ha paura solo dei propri gesti, paura di essere visti facendo qualcosa d'illegale.
A differenza di una mia amica che lo ha trovato non solo cupo, ma anche poco veritiero, io il film l'ho trovato molto bello, un specchio fedelissimo del tempo. Come la scena del biglietto sull'autobus, come quella del piccolo spaccio, la scena del negoziato della camera nel primo albergo o quella della reception con la richiesta dei documenti da parte degli poliziotti, compresi i giudizi letti negli sguardi dei personaggi maschili. E la ramanzina sul fumare davanti ai genitori come forma di rispetto. Come veritiera e la battuta di Domnu Bebe mentre apre la valigetta degli attrezzi, molto usata al tempo: "lei si è divertita, non io". O l'apparente leggerezza della protagonista dell'aborto. Ma chi è vissuto lì, sa, non solo che mancavano i mezzi contraccettivi, ma proprio l'educazione sessuale, incluso il vero rapporto con i genitori, il parlare in intimità con la propria mamma. E reale anche l'assenza totale del compagno di Gabita (uno dei diminutivi di Gabriela, un altro è Gabi). Persino le marche di sigarette e sapone sono state rispettate secondo verità: le Assos, le Kent, le saponette Lux.
[-]
[+] non dovresti considerare la critica italiana!!
(di catalina d.)
[ - ] non dovresti considerare la critica italiana!!
[+] attenzione al dettaglio
(di arnaco)
[ - ] attenzione al dettaglio
|
|
[+] lascia un commento a camelia boban »
[ - ] lascia un commento a camelia boban »
|
|
d'accordo? |
|
mario scafidi
|
mercoledì 16 gennaio 2008
|
colpo di fulmine
|
|
|
|
Nel 2007 la Romania ha insegnato al mondo intero cosa significhi saper fare oggi un film completamente fuori dagli schemi, ‘dettaglio’ che non è sfuggito alla giuria di Cannes, sempre molto attenta nello scovare le pellicole uniche nel loro genere, che ha attribuito a “4 mesi 3 settimane 2 giorni” di Cristian Mungiu la Palma d’Oro. Nella Romania depressa dal regime del 1987 due studentesse universitarie, Ottilia e Gabita, affrontano insieme il dramma personale della seconda: la scelta di interrompere una gravidanza indesiderata. A quel tempo l’aborto era illegale a Bucarest, e le donne erano costrette a ricorrere ai metodi artigianali di più o meno esperti fuorilegge. Il film di Cristian Mungiu avvince, seduce, scuote, mantiene vivo l’interesse dello spettatore sino alla fine, grazie ad una sceneggiatura di poche pagine ed improntata al più vivido realismo.
[+]
Nel 2007 la Romania ha insegnato al mondo intero cosa significhi saper fare oggi un film completamente fuori dagli schemi, ‘dettaglio’ che non è sfuggito alla giuria di Cannes, sempre molto attenta nello scovare le pellicole uniche nel loro genere, che ha attribuito a “4 mesi 3 settimane 2 giorni” di Cristian Mungiu la Palma d’Oro. Nella Romania depressa dal regime del 1987 due studentesse universitarie, Ottilia e Gabita, affrontano insieme il dramma personale della seconda: la scelta di interrompere una gravidanza indesiderata. A quel tempo l’aborto era illegale a Bucarest, e le donne erano costrette a ricorrere ai metodi artigianali di più o meno esperti fuorilegge. Il film di Cristian Mungiu avvince, seduce, scuote, mantiene vivo l’interesse dello spettatore sino alla fine, grazie ad una sceneggiatura di poche pagine ed improntata al più vivido realismo. I lunghi primi piani (retti impeccabilmente dalla bravissima protagonista) i silenzi densi di significato, le inquadrature spesso immobili, altre volte incerte, decorano la storia con lo stile registico più ispirato ed opportuno che potesse essere adottato. Il film, come la gravidanza della coprotagonista, si interrompe bruscamente a metà dell’ultima scena. “4 mesi 3 settimane 2 giorni” è un dramma serio, importante, profondo, affrontato con maturità e sensibile lucidità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mario scafidi »
[ - ] lascia un commento a mario scafidi »
|
|
d'accordo? |
|
simon electric. inc.
|
domenica 26 agosto 2007
|
non buttate i feti nel cesso.
|
|
|
|
Ha detto ciò che gli stava a cuore, e come l'ha detto. Affascinante la forza e il rigore espressivo dei suoi pianisequenza anche e soprattutto nei dialoghi (abituato forse da troppo a vederli resi in serrati e strappati montaggi di campi e controcampi); a catturare e restituire a pieno il peso di momenti di vita resi da una recitazione altissima (come la contrattazione nella stanza, o a tavola al compleanno della madre). Nel dolore della vita, senza romanticismi, facili ricatti o scorciatoie; due amiche, due donne. L'una pare una creatura caduta sulla terra, stranita ed estranea al mondo e a sé stessa (ma non indifesa, ha anche lei le sue difese psicologiche), l'altra coi piedi nel fango della realtà che la circonda, abituata a dare il giusto nome alle cose, a guardare in faccia il dolore e a portarselo dentro, come quando va dal fidanzato col peso nel cuore e nello stomaco per dovuto fare sesso con un altro, senza che questo abbia neanche lontanamente a che fare con lo squallore del tradimento, ben altro era stato quel rapporto.
[+]
Ha detto ciò che gli stava a cuore, e come l'ha detto. Affascinante la forza e il rigore espressivo dei suoi pianisequenza anche e soprattutto nei dialoghi (abituato forse da troppo a vederli resi in serrati e strappati montaggi di campi e controcampi); a catturare e restituire a pieno il peso di momenti di vita resi da una recitazione altissima (come la contrattazione nella stanza, o a tavola al compleanno della madre). Nel dolore della vita, senza romanticismi, facili ricatti o scorciatoie; due amiche, due donne. L'una pare una creatura caduta sulla terra, stranita ed estranea al mondo e a sé stessa (ma non indifesa, ha anche lei le sue difese psicologiche), l'altra coi piedi nel fango della realtà che la circonda, abituata a dare il giusto nome alle cose, a guardare in faccia il dolore e a portarselo dentro, come quando va dal fidanzato col peso nel cuore e nello stomaco per dovuto fare sesso con un altro, senza che questo abbia neanche lontanamente a che fare con lo squallore del tradimento, ben altro era stato quel rapporto.. ma lui potrebbe capirlo ?
Film coerente, etico nei contenuti e nella forma; sì, nella forma nonostante la (famigerata ?) inquadratura del feto. Lì, è la sensibilità personale di ogni spettatore che entra in gioco, ma mentre la vedevo, trovandola certamente molto forte, interminabile ma funzionale e non gratuita; per chissà quale bizzarra associazione mi veniva alla mente "la rivoluzione non è un pranzo di gala".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a simon electric. inc. »
[ - ] lascia un commento a simon electric. inc. »
|
|
d'accordo? |
|
ciceronix
|
lunedì 3 settembre 2007
|
oltre l'amicizia
|
|
|
|
Il film è molto curato e credibile dal punto di vista del gioco psicologico che lega le due amiche, Gabita e Otilia. Gabita, quella che ha il problema, sembra fragilissima, in più occasioni il suo comportamento innervosisce Otilia e lo spettatore, perché dà l’impressione che da sola non se la saprebbe cavare. E' Gabita a commettere le sciocche ingenuità che portano le due amiche a vivere un’esperienza surreale: sue sono le bugie sulla età del feto, suo l’errore nel prenotare l’albergo, sua la decisione di affidarsi alla persona sbagliata: una sottospecie di medico che si rivela essere un maniaco sessuale. Tuttavia, man mano che la storia si dipana, si ha la sensazione che Gabita, come spesso le persone all’apparenza deboli, in realtà è la più forte: non solo riesce a risolvere il suo problema, sia pure a un prezzo altissimo, ma di fatto lo fa con un coinvolgimento di se stessa si può dire minimo, mandando sempre avanti l’amica e sfruttandone la disponibilità.
[+]
Il film è molto curato e credibile dal punto di vista del gioco psicologico che lega le due amiche, Gabita e Otilia. Gabita, quella che ha il problema, sembra fragilissima, in più occasioni il suo comportamento innervosisce Otilia e lo spettatore, perché dà l’impressione che da sola non se la saprebbe cavare. E' Gabita a commettere le sciocche ingenuità che portano le due amiche a vivere un’esperienza surreale: sue sono le bugie sulla età del feto, suo l’errore nel prenotare l’albergo, sua la decisione di affidarsi alla persona sbagliata: una sottospecie di medico che si rivela essere un maniaco sessuale. Tuttavia, man mano che la storia si dipana, si ha la sensazione che Gabita, come spesso le persone all’apparenza deboli, in realtà è la più forte: non solo riesce a risolvere il suo problema, sia pure a un prezzo altissimo, ma di fatto lo fa con un coinvolgimento di se stessa si può dire minimo, mandando sempre avanti l’amica e sfruttandone la disponibilità. Dall’altra parte, Otilia si fa carico del problema di Gabita in prima persona, in modo eccessivo, mettendoci dentro una parte di sé che nella risoluzione del problema cerca forse di dimostrare qualcosa, e lo affronta di petto in tutte le questioni pratiche: è lei a reperire i soldi e l'albergo per praticare l’aborto ed è lei a organizzare il contatto, trovando sempre la risposta e la bugia giusta per appianare i contrattempi. Sua è la decisione di concedersi al medico, quando sembra che l’affare vada a monte, ed è lei a farlo per prima, quasi con la leggerezza con la quale si disbriga una fastidiosa pratica burocratica. E’ sempre Otilia che, dopo aver osservato a lungo il feto sul pavimento, un esserino insanguinato nella cui inerme fragilità sembra per un attimo rispecchiarsi, trova il modo di disfarsene nella periferia senza luce di Bucarest, in un crescendo di angoscia e di paura reso con sapienza dalla cinepresa. Quando poi rientra in albergo, preoccupata per la salute dell’amica, e la trova al ristorante, la tensione svanisce e si ha la certezza che l’esperienza più brutta l’abbia vissuta Otilia. Non ne parleremo mai più, dice a Gabita, e sembra voler dire di più: niente sarà più come prima. Neanche la nostra amicizia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ciceronix »
[ - ] lascia un commento a ciceronix »
|
|
d'accordo? |
|
arancioeblu
|
venerdì 31 agosto 2007
|
silenzi assordanti
|
|
|
|
Romania 1987. Colori freddi e persone che vivono nella precarietà, nella paura e nell’assenza di prospettive.
Gabjta decide di abortire in una Romania in cui l’aborto è reato penale e Otilia, l’amica compagna di studi e di stanza, decide di aiutarla.
La vicenda è tutta qui ed è raccontata spostando lo sguardo, che solitamente è su chi fa la scelta, a chi sta accanto e ne vive in modo non meno responsabile le conseguenze.
Tutto è peripezia, difficoltà, ricatto. Faticano a trovare un albergo, faticano, ovviamente, a trovare i soldi, vengono ricattate dall’abortista e non hanno alternativa, né via d’uscita che non sia quella di cedere al ricatto.
Ottimi attori, lunghi silenzi, sguardi fissi e persi, musica assente.
[+]
Romania 1987. Colori freddi e persone che vivono nella precarietà, nella paura e nell’assenza di prospettive.
Gabjta decide di abortire in una Romania in cui l’aborto è reato penale e Otilia, l’amica compagna di studi e di stanza, decide di aiutarla.
La vicenda è tutta qui ed è raccontata spostando lo sguardo, che solitamente è su chi fa la scelta, a chi sta accanto e ne vive in modo non meno responsabile le conseguenze.
Tutto è peripezia, difficoltà, ricatto. Faticano a trovare un albergo, faticano, ovviamente, a trovare i soldi, vengono ricattate dall’abortista e non hanno alternativa, né via d’uscita che non sia quella di cedere al ricatto.
Ottimi attori, lunghi silenzi, sguardi fissi e persi, musica assente.
Superficialmente la stampa ha dato molto peso alla scena in cui viene mostrato il feto, come che in quei fotogrammi fosse racchiuso tutto il senso del film, mentre è l’insieme dei dialoghi, degli sguardi e dei silenzi assordanti che dà il senso di sconfitta e di morte delle persone.
È un bel film, di quelli che lasciano senza molto da aggiungere o da commentare.
Palma d'oro a Cannes
[-]
[+] che scrittura
(di simon electric inc.)
[ - ] che scrittura
|
|
[+] lascia un commento a arancioeblu »
[ - ] lascia un commento a arancioeblu »
|
|
d'accordo? |
|
gabry
|
mercoledì 14 novembre 2007
|
drammatico ed incisivo
|
|
|
|
Storia tristissima che si svolge in uno squallido albergo,
due studentesse, una delle quali vuole iterrompere una gravidanza e l'amica che l'aiuta nel suo progetto, la vera protagonista.Nella Romania di quegli anni, dove chi praticava l'aborto rischiava il carcere, le due ragazze se la dovranno vedere con un medico disposto si, ad aiutarle, ma deciso a ricevere compensi ben oltre il denaro e al quale ricatto si dovranno adeguare.
Dramma nel dramma,il film si svolge in u'atmosfera scarna e grigia, le riprese effettuate con la macchina a spalla, contribuiscono a immedesimarsi nella situazione, a correre con la protagonista in giro per la città, a frequentare con lo stesso suo disagio la casa dei genitori del suo fidanzato,il rientro all'albergo dove tutto si è compiuto.
[+]
Storia tristissima che si svolge in uno squallido albergo,
due studentesse, una delle quali vuole iterrompere una gravidanza e l'amica che l'aiuta nel suo progetto, la vera protagonista.Nella Romania di quegli anni, dove chi praticava l'aborto rischiava il carcere, le due ragazze se la dovranno vedere con un medico disposto si, ad aiutarle, ma deciso a ricevere compensi ben oltre il denaro e al quale ricatto si dovranno adeguare.
Dramma nel dramma,il film si svolge in u'atmosfera scarna e grigia, le riprese effettuate con la macchina a spalla, contribuiscono a immedesimarsi nella situazione, a correre con la protagonista in giro per la città, a frequentare con lo stesso suo disagio la casa dei genitori del suo fidanzato,il rientro all'albergo dove tutto si è compiuto.
Il film non prende posizione, ma l'agghiacciante scena finale
del feto espulso su un asciugamano in bagno, rimette tutto in discussione.Un gran pugno nello stomaco!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gabry »
[ - ] lascia un commento a gabry »
|
|
d'accordo? |
|
lucio
|
giovedì 30 agosto 2007
|
romania , squallore universale
|
|
|
|
Una volta c'erano le cosiddette " mammane " che , in Italia e nel mondo intero , facevano abortire , con i ferri da calza , donne più o meno giovani . Adesso i tempi sono cambiati . La medicina e la chirurgia hanno fatto enormi e vistosi progressi . Così , nel loro ventre ci si mettono dei sondini . Cambia quidi la tecnica , ma lo squallore rimane . Anzi , a mio avviso aumenta a dismisura . Nella Romania degli anni Ottanta del secolo scorso , descritta da Cristian Mungiu in modo straordinario , una ragazza che intendeva interrompere la gravidanza poteva incamparre in un medico compiacente che chiedeva danaro ed altre prestazioni . In una Bucarest buia e tenebrosa l'emancipazione femminile era quasi una bestemmia .
[+]
Una volta c'erano le cosiddette " mammane " che , in Italia e nel mondo intero , facevano abortire , con i ferri da calza , donne più o meno giovani . Adesso i tempi sono cambiati . La medicina e la chirurgia hanno fatto enormi e vistosi progressi . Così , nel loro ventre ci si mettono dei sondini . Cambia quidi la tecnica , ma lo squallore rimane . Anzi , a mio avviso aumenta a dismisura . Nella Romania degli anni Ottanta del secolo scorso , descritta da Cristian Mungiu in modo straordinario , una ragazza che intendeva interrompere la gravidanza poteva incamparre in un medico compiacente che chiedeva danaro ed altre prestazioni . In una Bucarest buia e tenebrosa l'emancipazione femminile era quasi una bestemmia . Erano servi gli uomini , figuriamoci le ragazze che ( come sermpre molto prima dei maschi ) già respiravano il profumo della libertà di pensiero ( e di azione ) . Il film mette a nudo una società violenta e stupida allo stesso tempo . Violenta perché , prima durante e dopo la catarsi , sono sempre le donne a pagare prezzi altissimi se intendono emanciparsi dalla triste filera di fidanzate - spose -mamme - casalinghe . Stupida per il semplice motivo che le vessazioni e le macroscopiche ingiustizie che i governanti infliggono ai governati alla fine provocano il rigetto . La Romania ne sa qualcosa . Tutti noi ricordiamo la fine che ha fatto il dittatore Ceausescu . " Quattro mesi , tre settimane , due giorni " è un manifesto contro la barbarie che ancora serpeggia in Occidente . Il film poteva essere stato girato in ogni stato europeo . Gli aborti venivano praticati così ovunque . Attualmente , soprattuto nei paesi evoluti , ci sono leggi che regolano la materia . Ma sono convinto che ancora esistono , qua e là per il mondo , situazioni di palese ingiustizia nei confronti dell'altra metà del cielo .
[-]
[+] bah
(di stefano f.)
[ - ] bah
|
|
[+] lascia un commento a lucio »
[ - ] lascia un commento a lucio »
|
|
d'accordo? |
|
ceck
|
martedì 28 agosto 2007
|
il dramma dell'aborto illegale
|
|
|
|
Al di là di essere un film girato in modo molto coinvolgente e con la mezz'ora finale da lasciare mozzafiato(sarà successo qualcosa alla ragazza che sta per abortire?Perchè non risponde al telefono?;riuscirà l'amica ad arrivare in tempo e a buttare il feto?), il film mostra tra le altre cose quanto sia grande il dramma dell'aborto attraverso le vie illegali(perchè quelle legali non sono possibili): costringe le donne a doversi fidare ciecamente dei medici(o presunti tali) che, agendo nell'illegalità, possono avanzare richieste di qualunque tipo(vedi il dottore della pellicola, questo non dimenticando che ci sono medici che ogni giorno aiutano moltissime donne anche senza chiedere alcun compenso) o spesso con metodi tradizionali, causando la morte per infezione non solo del feto, ma anche della paziente, la quale in entrambi i casi non riceve l'assistenza sanitaria necessaria.
[+]
Al di là di essere un film girato in modo molto coinvolgente e con la mezz'ora finale da lasciare mozzafiato(sarà successo qualcosa alla ragazza che sta per abortire?Perchè non risponde al telefono?;riuscirà l'amica ad arrivare in tempo e a buttare il feto?), il film mostra tra le altre cose quanto sia grande il dramma dell'aborto attraverso le vie illegali(perchè quelle legali non sono possibili): costringe le donne a doversi fidare ciecamente dei medici(o presunti tali) che, agendo nell'illegalità, possono avanzare richieste di qualunque tipo(vedi il dottore della pellicola, questo non dimenticando che ci sono medici che ogni giorno aiutano moltissime donne anche senza chiedere alcun compenso) o spesso con metodi tradizionali, causando la morte per infezione non solo del feto, ma anche della paziente, la quale in entrambi i casi non riceve l'assistenza sanitaria necessaria.
Dunque un film che mette in luce fatti che sono accaduti tempo fa ma che, soprattutto nell'est europeo di oggi dove è forte il richiamo ai cosiddetti "valori tradizionali"(che sfociano in omofobia e misoginia) ricorda che non devono riaccadere. Un ottimo dramma con un forte messaggio sociale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ceck »
[ - ] lascia un commento a ceck »
|
|
d'accordo? |
|
roberto
|
giovedì 23 agosto 2007
|
dedicato al papa
|
|
|
|
4 Mesi 3 settimane 2 giorni di C. Mongiu: Film prima di tutto importante, da far vedere nelle scuole (ne proporrei anche una visione stile "cura Ludovico" ai vertici della Chiesa Cattolica...), al di là dei suoi meriti cinematografici, che sono altissimi.
La regia è coinvolgente (il film è un continuo crescendo, con alcune scene madri di fortissimo impatto emotivo, e le quasi due ore di durata volano letteralmente), il montaggio è sapiente (in un film come questo risulta fondamentale decidere cosa mostrare e cosa no, e tutte le scelte fatte, personalmente le condivido in pieno), gli attori tutti straordinari, a cominciare dalla strepitosa prova delle due protagoniste.
Il regista, inoltre risulta particolarmente simpatico per aver avuto il coraggio di inserire nel film un paio di elementi bizzarri, che altri registi, come ad esempio i fratelli Dardenne, non avrebbero mai messo: mi riferisco al neon difettoso nell'atrio dell'albergo, come lynchiano elemento disturbante, e al menù del giorno del ristorante dell'albergo, vero e proprio pezzo di "humor macabro".
[+]
4 Mesi 3 settimane 2 giorni di C. Mongiu: Film prima di tutto importante, da far vedere nelle scuole (ne proporrei anche una visione stile "cura Ludovico" ai vertici della Chiesa Cattolica...), al di là dei suoi meriti cinematografici, che sono altissimi.
La regia è coinvolgente (il film è un continuo crescendo, con alcune scene madri di fortissimo impatto emotivo, e le quasi due ore di durata volano letteralmente), il montaggio è sapiente (in un film come questo risulta fondamentale decidere cosa mostrare e cosa no, e tutte le scelte fatte, personalmente le condivido in pieno), gli attori tutti straordinari, a cominciare dalla strepitosa prova delle due protagoniste.
Il regista, inoltre risulta particolarmente simpatico per aver avuto il coraggio di inserire nel film un paio di elementi bizzarri, che altri registi, come ad esempio i fratelli Dardenne, non avrebbero mai messo: mi riferisco al neon difettoso nell'atrio dell'albergo, come lynchiano elemento disturbante, e al menù del giorno del ristorante dell'albergo, vero e proprio pezzo di "humor macabro".
[-]
[+] ottima recensione
(di v4v)
[ - ] ottima recensione
[+] hai ragione, i dardenne non l'avrebbero mai fatto.
(di simon electric inc.)
[ - ] hai ragione, i dardenne non l'avrebbero mai fatto.
[+] roby
(di edward wood)
[ - ] roby
[+] fai pena
(di raptus)
[ - ] fai pena
[+] a raptus
(di miriam)
[ - ] a raptus
[+] a raptus/2
(di miriam)
[ - ] a raptus/2
[+] sharia ?
(di simon electric inc.)
[ - ] sharia ?
[+] cura ludovico
(di stefano)
[ - ] cura ludovico
[+] sarebbe inutile
(di miriam)
[ - ] sarebbe inutile
|
|
[+] lascia un commento a roberto »
[ - ] lascia un commento a roberto »
|
|
d'accordo? |
|
satta roberto
|
venerdì 31 agosto 2007
|
e' un pugno nello stomaco
|
|
|
|
Se il regista voleva colpire l'anima e il cuore della gente sicuramente vi e' riuscito.Bravissime le due attrici e anche oserei dire da quel che si vede molto belle ,difficilissima la parte di Otilia le si puo' leggere tutto il film dal suo sguardo ,non trapela mai un po'di dolcezza e umanita'freddo e cinico il 'dottore'che non e' Valentino Rossi .Non capisco cosa possa aver provato per avere avuto per dieci minuti le due 'passerine' delle ragazze non amo i rapporti mercenari e ancor meno quelli che le ss chiedevano alle Ebree non vi e' alcuna differenza la illegalita 'da un potere enorme .C'e' da dire anche che le due fanciulle dopo il primo attimo di smarrimento assenconsano il 'porco'il quale scaricate le sue bestali voglie in un modo inconcepibile per me,e forse per molti diventa gentile e infila la canna .
[+]
Se il regista voleva colpire l'anima e il cuore della gente sicuramente vi e' riuscito.Bravissime le due attrici e anche oserei dire da quel che si vede molto belle ,difficilissima la parte di Otilia le si puo' leggere tutto il film dal suo sguardo ,non trapela mai un po'di dolcezza e umanita'freddo e cinico il 'dottore'che non e' Valentino Rossi .Non capisco cosa possa aver provato per avere avuto per dieci minuti le due 'passerine' delle ragazze non amo i rapporti mercenari e ancor meno quelli che le ss chiedevano alle Ebree non vi e' alcuna differenza la illegalita 'da un potere enorme .C'e' da dire anche che le due fanciulle dopo il primo attimo di smarrimento assenconsano il 'porco'il quale scaricate le sue bestali voglie in un modo inconcepibile per me,e forse per molti diventa gentile e infila la canna .......La cena vomitata di Otilia e una persona assente in un gruppo coeso,rifiuta approcci sessuali dal fidanzato.Molto bello e' la forza con la quale si lava dopo il rapporto vorrebbe pulirsi anche l'anima......Il feto pur essendo parte integrante del film puo' essere considerato ad effetto ma amio parere non lo e' E' sicuramente un pugno nello stomaco alla Chiesa e al Papa che in questi periodi vengono tacciati anche loro di evasione fiscale Cose da pazzi....Il film e' molto bello e porta a riflettere non su ciasescu ma sulla pratica abortiva su esseri umani buttati nei cassonetti su la vita che e' sempre meno rispettata e amata Si puo ' fare all'amore o meglio oggi si fa solo sesso ma bisogna anche 'prevenire' certe situazione che una vola iniziate sono dolorosissime da vivere e lasciano una ferita che si rimar ginera' solo dopo lungo tempo.Solito ragionamento uscita nelle sale in un periodo di merda......ww i cinema panettone.
[-]
[+] ??
(di diego)
[ - ] ??
|
|
[+] lascia un commento a satta roberto »
[ - ] lascia un commento a satta roberto »
|
|
d'accordo? |
|
|