onufrio
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domenica 7 luglio 2013
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slevin cane rabbioso
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Pronti via ed il regista ci mette davanti un paio di scene che tra di loro non trovano nessuna connessione all'apparenza: c'è un uomo ucciso nel parcheggio, tre uomini uccisi in un batter di ciglio, ed un bruce Willis in sedia a rotelle che in un terminal racconta ad un giovane la storia della mossa Kansas city, qua sembra partire il racconto ambientato nel 1979, ma la storia pur se concitata e drammatica finisce in dieci minuti, poi Willis si alza ed uccide il ragazzo. Da qui parte un'altra storia che ha come protagonista Slevin, un nome sbagliato nel posto sbagliato. Inoltrarsi nello sviluppo della trama renderebbe riduttivo il piacere della visione, poichè il film s'incastra scena dopo scena a tasselli per portare ad un finale stupendo.
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Pronti via ed il regista ci mette davanti un paio di scene che tra di loro non trovano nessuna connessione all'apparenza: c'è un uomo ucciso nel parcheggio, tre uomini uccisi in un batter di ciglio, ed un bruce Willis in sedia a rotelle che in un terminal racconta ad un giovane la storia della mossa Kansas city, qua sembra partire il racconto ambientato nel 1979, ma la storia pur se concitata e drammatica finisce in dieci minuti, poi Willis si alza ed uccide il ragazzo. Da qui parte un'altra storia che ha come protagonista Slevin, un nome sbagliato nel posto sbagliato. Inoltrarsi nello sviluppo della trama renderebbe riduttivo il piacere della visione, poichè il film s'incastra scena dopo scena a tasselli per portare ad un finale stupendo. Dialoghi a volte leggeri, ma mai banali, questa è ua storia di vendetta, e la vendetta,si sa, è un piatto che va servito freddo.
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shiningeyes
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mercoledì 22 maggio 2013
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non molto originale, ma buono.
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Film pulp che riprende moltissimo la stilistica di Tarantino, fatto di dialoghi surreali, ironia e schizzi di sangue a gogò. “Slevin” è abbastanza godibile e interessante, forte di una sceneggiatura con un intreccio collegato benissimo, seppur non originale, con a seguito una ottima fotografia che ricalca bene i modelli del genere tarantiniano.
Levando questo, il film comunque, risente un po' troppo del “già visto”, e c'è da dire che il cast non è molto alla altezza: Morgan Freeman è un boss decisamente poco credibile, Ben Kingsley sembra annoiato e, Josh Hartnett e Lucy Liu non danno quel valore aggiunto interpretativo (che non si aspettava); l'unico che non sfigura è un rilassato Bruce Willis, che, conosce a memoria ruoli del genere.
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Film pulp che riprende moltissimo la stilistica di Tarantino, fatto di dialoghi surreali, ironia e schizzi di sangue a gogò. “Slevin” è abbastanza godibile e interessante, forte di una sceneggiatura con un intreccio collegato benissimo, seppur non originale, con a seguito una ottima fotografia che ricalca bene i modelli del genere tarantiniano.
Levando questo, il film comunque, risente un po' troppo del “già visto”, e c'è da dire che il cast non è molto alla altezza: Morgan Freeman è un boss decisamente poco credibile, Ben Kingsley sembra annoiato e, Josh Hartnett e Lucy Liu non danno quel valore aggiunto interpretativo (che non si aspettava); l'unico che non sfigura è un rilassato Bruce Willis, che, conosce a memoria ruoli del genere. Insomma, ben diretto e tecnicamente ineccepibile (buonissimo il montaggio), “Slevin” non passa di certo alla storia per uno dei migliori film del genere, ma è l'ideale per coloro che amano i pulp fatti di storie intricate che ne ispirano la curiosità sul come va a finire.
Bello, ma non indimenticabile.
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ultimoboyscout
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venerdì 12 ottobre 2012
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la mossa kansas city.
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Film più che serprendente, si apre con una famiglia massacrata e si chiude con la vendetta del figlio che si era salvato dalla strage che mette a morte i due malavitosi che ne avevano ordinato la morte. Slevin Kelevra, scambiato per un certo Nick che ha debiti da pagare, viene selvaggiamente pestato per almeno 30 minuti: tutte le volte si rialza sorride e usa uno strano termine, atarassia, che al cinema non s'era mai sentito prima! Smilovic, lo sceneggiatore, ha studiato molto bene Tarantino e i suoi film. E' facile capirll dai dialoghi, dalle situazioni paradossali, dalle esagerazioni e dalla distribuzione calcolata e intelligente dei colpi di scena, dei cambi di passo, dei ribaltoni e del non far apparire ciò che si vede per quello che realmente è.
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Film più che serprendente, si apre con una famiglia massacrata e si chiude con la vendetta del figlio che si era salvato dalla strage che mette a morte i due malavitosi che ne avevano ordinato la morte. Slevin Kelevra, scambiato per un certo Nick che ha debiti da pagare, viene selvaggiamente pestato per almeno 30 minuti: tutte le volte si rialza sorride e usa uno strano termine, atarassia, che al cinema non s'era mai sentito prima! Smilovic, lo sceneggiatore, ha studiato molto bene Tarantino e i suoi film. E' facile capirll dai dialoghi, dalle situazioni paradossali, dalle esagerazioni e dalla distribuzione calcolata e intelligente dei colpi di scena, dei cambi di passo, dei ribaltoni e del non far apparire ciò che si vede per quello che realmente è. McGuigan, il regista, invece ci mette del suo dirigendo in maniera snella, tecnica e facendo sistematicamente ricorso ai flash-back che sballottano avanti e indietro lo spettatore così come viene sballottato Slevin, con tanto di asciugamano legato alla vita...fantastico! Neo-noir moderno e cinefilo, post-tarantiniano, decisamente sopra le righe nella prima parte, truce e violento in cui la violenza viene regolarmente coreografata che finisce in calando, quando purtroppo decide di prendersi sul serio. Ha il merito di modernizzare ed estremizzare i canoni del noir, condisce il tutto con situazioni politicamente molto scorrette e i personaggi sono da urlo, interpretati da attori particolarmente ispirati che sembrano davvero sentire la parte e divertirsi da morire. Oltre ai dialoghi piace la scenografia a metà tra il moderno e gli anni '70 e il fatto che nonostante si tratti di un film "rivelatorio" e che si scoprano le cose di tanto in tanto, l'attenzione e l'interesse rimangono regolarmente altissimi fino alla fine. Costruito a incastri, si rivela una vera e propria matrioska sempre più nera e disperata, in cui nulla e nessuno è ciò che sembra, aprendosi su un mondo di sangue che poi è l'attuale società in cui viviamo.
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marco8
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mercoledì 5 settembre 2012
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grottesco? what does it mean?
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Ma la recensione di Chiara Renda? Che film ha visto?
A mio parere sono 109 minuti spesi benissimo!!!!!
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doc steve
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lunedì 25 giugno 2012
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slevin numero fortunato
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Slevin, un ragazzo sveglio e particolarmente loquace sembra venir coinvolto per errore in una faida tra due boss della malavita e spettera' a lui uscirne vivo ma le cose non faranno che complicarsi...
E' un opera che viaggia sul filone di "I soliti sospetti", in cui segui la trama fino alla fine, per ricevere poi il colpo di scena in cui ti viene svelato che in realta' nulla e' come sembra, che tra l'altro ci viene spiegato nel primo dialogo del film, "la mossa Kansas City" sembra non essere solo riferita alla storia raccontata ma anche un messaggio allo spettatore, quasi ad avvisarlo che verra' posta l'attenzione su certi aspetti della storia per distrarlo.
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Slevin, un ragazzo sveglio e particolarmente loquace sembra venir coinvolto per errore in una faida tra due boss della malavita e spettera' a lui uscirne vivo ma le cose non faranno che complicarsi...
E' un opera che viaggia sul filone di "I soliti sospetti", in cui segui la trama fino alla fine, per ricevere poi il colpo di scena in cui ti viene svelato che in realta' nulla e' come sembra, che tra l'altro ci viene spiegato nel primo dialogo del film, "la mossa Kansas City" sembra non essere solo riferita alla storia raccontata ma anche un messaggio allo spettatore, quasi ad avvisarlo che verra' posta l'attenzione su certi aspetti della storia per distrarlo.
Sicuramente e' un film che si segue con interesse, in bilico tra commedia e thriller. I dialoghi sono brillanti e veloci ma mai soffocanti. Gli ambienti meritano un attenzione particolare, tra gl appartamenti dei ragazzi dove si hanno colori accesi e carta da parati ripetitiva che quasi disturba e ne da l'impressione di ambiente fittizio, quasi fossimo a teatro e lo studio dei due boss, simili ma allo stesso tempo diversi nei dettagli, ci danno la sensazione di surreale ,che albeggia per tutto il film.
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ersie
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domenica 3 giugno 2012
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cast stellare ma narrazione lenta e noiosa
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Un cast stellare per una storia che assomiglia vagamente ad Inglorious Bastards. Incredibilmente noioso, un finale a sorpresa sì ma ci si arriva con molta noia. Davvero mediocre!
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petralavica
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domenica 3 giugno 2012
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un bel film con un ottimo cast
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Sicuramente un ottimo film. Personalmente mi ha preso subito, per niente pesante e con una trama che scivola via senza fartene accorgere. Il cast è sicuramente ben scelto e le interpretazioni all'altezza della fama degli attori. CONSIGLIATO.
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killbillvol2
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sabato 14 aprile 2012
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lucky number slevin
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È un gangster movie violento(nei canoni), con una storia intrigante, e divertente, sulla scia di Tarantino. Tutto si basa su uno scambio di persona, e tra la guerra fra due boss malavitosi della città, e il povero Slevin(che per i primi venti minuti è solamente con un asciugamano alla vita) viene coinvolto in questa guerra. Ma è tutto come sembra? La sceneggiatura è ben scritta, che riesce a far divertire e prendere da una storia che culmina in un adeguato e inaspettato colpo di scena finale. Ben Kingsley e Morgan Freeman interpretano i due boss, dando delle belle interpretazioni, ma il giovane Hartenett, comunque, non sfigura vicino a questi due grandi del cinema internazionale.
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È un gangster movie violento(nei canoni), con una storia intrigante, e divertente, sulla scia di Tarantino. Tutto si basa su uno scambio di persona, e tra la guerra fra due boss malavitosi della città, e il povero Slevin(che per i primi venti minuti è solamente con un asciugamano alla vita) viene coinvolto in questa guerra. Ma è tutto come sembra? La sceneggiatura è ben scritta, che riesce a far divertire e prendere da una storia che culmina in un adeguato e inaspettato colpo di scena finale. Ben Kingsley e Morgan Freeman interpretano i due boss, dando delle belle interpretazioni, ma il giovane Hartenett, comunque, non sfigura vicino a questi due grandi del cinema internazionale. Nella seconda parte si prende un po'' troppo sul serio. È certamente un bel film, ma non è un capolavoro, e, diciamolo, Q. Tarantino ha fatto film molto più belli. Comunque merita di essere visto.
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denzel for ever
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martedì 3 gennaio 2012
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bel film..ma nn un capolavoro
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buon film...nn annoia....bella storia..ma manca di qualcosa...cmq nn un capolavoro
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*sandy*
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lunedì 31 ottobre 2011
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commento slevin
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