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martedì 8 luglio 2025
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il ritorno di ethan hunt
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Dopo quel monumentale secondo capitolo, Cruise assume una dimensione pi? umana e mentalit? da gioco di squadra e la pellicola ne giova: una bomba adrenalinica ricca di tensione genuina che si classifica tra i migliori episodi della lunga saga. Le incongruenze si fanno perdonare grazie al clima esplosivo e dinamico di un Abrams che ben dirige, nonostante alcuni eccessi di esagitazione cinematografica. Ad ogni modo il compianto, grande Seymour Hoffman ? un ottimo villain e certi momenti (sui grattacieli di Shanghai) sono da antologia del cinema d'azione.
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martedì 8 luglio 2025
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il ritorno di ethan hunt
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Dopo quel monumentale secondo capitolo, Cruise assume una dimensione pi? umana e mentalit? da gioco di squadra e la pellicola ne giova: una bomba adrenalinica ricca di tensione genuina che si classifica tra i migliori episodi della lunga saga. Le incongruenze si fanno perdonare grazie al clima esplosivo e dinamico di un Abrams che ben dirige, nonostante alcuni eccessi di esagitazione cinematografica. Ad ogni modo il compianto, grande Seymour Hoffman ? un ottimo villain e certi momenti (sui grattacieli di Shanghai) sono da antologia del cinema d'azione.
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felicity
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sabato 24 maggio 2025
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nuovo registro familiare/avventuroso
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In Mission: Impossible III la novità tematica è il doppio registro familiare/avventuroso: l'agente Ethan Hunt ha rinunciato infatti ad andare in missione da quando ha deciso di metter su famiglia con Julia. Ovviamente si troverà costretto a tornare in campo, ma il problema non è la prevedibilità della trama, ma la sua messa in scena assolutamente non convincente.
I due potenziali punti forti del film, il flash forward iniziale che gioca con le aspettative dello spettatore e la recitazione del bravo Philipp Seymour Hoffman nel ruolo dell'antagonista, sono purtroppo penosamente sprecati nello sciatto finale. Ma il vero peccato capitale per questo genere di film è la mancanza di adrenalina: mentre le scene d'azione in "M:I-2" erano appassionanti sfide ravvicinate, con corpi, mezzi e sguardi che si incrociavano e si scontravano, Abrams ambisce a rappresentare azioni complesse su spazi più grandi e fallisce, girando scene confuse nel montaggio e nelle coreografie, senza riuscire a creare tensione.
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In Mission: Impossible III la novità tematica è il doppio registro familiare/avventuroso: l'agente Ethan Hunt ha rinunciato infatti ad andare in missione da quando ha deciso di metter su famiglia con Julia. Ovviamente si troverà costretto a tornare in campo, ma il problema non è la prevedibilità della trama, ma la sua messa in scena assolutamente non convincente.
I due potenziali punti forti del film, il flash forward iniziale che gioca con le aspettative dello spettatore e la recitazione del bravo Philipp Seymour Hoffman nel ruolo dell'antagonista, sono purtroppo penosamente sprecati nello sciatto finale. Ma il vero peccato capitale per questo genere di film è la mancanza di adrenalina: mentre le scene d'azione in "M:I-2" erano appassionanti sfide ravvicinate, con corpi, mezzi e sguardi che si incrociavano e si scontravano, Abrams ambisce a rappresentare azioni complesse su spazi più grandi e fallisce, girando scene confuse nel montaggio e nelle coreografie, senza riuscire a creare tensione.
Salvano il film i consueti doppi giochi della serie, tutto sommato ben serviti da una sceneggiatura diligente e un pre-visto happy end che ci sta tutto e ci mancherebbe altro. La multinazionale Cruise ha l’espressività di una multinazionale mentre gli altri attori tirano a campare, tranne forse Seymour Hoffman che bene incarna un cattivaccio viscido banalmente maligno.
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rmarci 05
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venerdì 26 aprile 2019
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l'antagonista più leggendario della saga
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Il regista J. J. Abrams, reduce del successo di Lost, si conferma come uno degli intrattenitori più promettenti della sua generazione, fondendo abilmente scene d'azione mozzafiato, inseguimenti rocamboleschi ed effetti speciali ottimi con una trama che approfondisce il personaggio di Ethan Hunt (un discreto T. Cruise) e il rapporto con la moglie, interpretata malissimo da M. Monaghan. Philip Seymour Hoffman dà vita ad un antagonista malvagio, manipolatore e sadico al punto giusto, facendone il punto di forza del film. Il fatto di essere vagamente ispirato a Hitchcock (per l'utilizzo dell'espediente narrativo "Mcguffin") giova alla pellicola, senza però garantire la suspense presente nel primo "M: I".
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Il regista J. J. Abrams, reduce del successo di Lost, si conferma come uno degli intrattenitori più promettenti della sua generazione, fondendo abilmente scene d'azione mozzafiato, inseguimenti rocamboleschi ed effetti speciali ottimi con una trama che approfondisce il personaggio di Ethan Hunt (un discreto T. Cruise) e il rapporto con la moglie, interpretata malissimo da M. Monaghan. Philip Seymour Hoffman dà vita ad un antagonista malvagio, manipolatore e sadico al punto giusto, facendone il punto di forza del film. Il fatto di essere vagamente ispirato a Hitchcock (per l'utilizzo dell'espediente narrativo "Mcguffin") giova alla pellicola, senza però garantire la suspense presente nel primo "M: I". Nonostante sia il capitolo meno ricordato della saga, è un buon film d'azione.
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g_andrini
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domenica 20 marzo 2016
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buona azione
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Il protagonista è psicologicamente non molto stabile, ma i paladini della giustizia sono tutti un po' così. Non è male come pellicola, le scene d'zione sono piacevoli, non sarà un capolavoro ma risulta comunque godibile.
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maurizio biondo
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martedì 2 dicembre 2014
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imbarazzante!!
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già dalle primi minuti,ho intuito la mediocrità di codesto "film",l'ho guardato intieramente per capire fino a dove si potesse giungere in termini di "vuotezza filmica". Da buttare nella spazzatura...pure una lamborghini hanno sacrificato per questo schifo di pellicola.
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stefano bruzzone
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sabato 14 dicembre 2013
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saga giunta al termine
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torna il supereroe tom cruise nell'ennesimo devastante mission impossible. credo che su questo genere di films ci sia poco da commentare. tutti uguali, tutti molto ben girati, cast importante, effetti speciali da paura, tanta azione, adrelina a fiumi e pallottole a volontà. nulla più. visto uno visti tutti. riservato agli amanti del genere, come per james bond.
Voto: 6
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sgobafix
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domenica 13 ottobre 2013
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imbarazzante
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È la versione moderna di Bond, in salsa americana carnevalesca, e anche la musica lo rieccheggia: luoghi esotici, automobili stellari, tecnologia, lusso e donne. Ma Tom ha troppo la faccia da preppy per essere credibile. Mi sa che il target di questo film è proprio il rampante che adora Gordon Gekko. Inoltre la trama è insulsa, ma nell'epoca della globalizzazione diventa sempre più difficile trovare il cattivo a cui pestare i piedi: tutti tengono per le palle tutti. Da vedere solo al cinema perchè in televisione vengono a mancare gli unici motivi che giustificano il film: gli effetti speciali.
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renato c.
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sabato 21 settembre 2013
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3^ missione impossibile per tom cruise/ethan hunt
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Buona anche la terza missione per Ethan Hunt, questa volta veramente innamorato e sposato, Ed è proprio l'amore che da la maggiore suspance al film in quanto il protagonista sempre ferreo davanti al dovere è condizionato dalle minacce di morte alla cara sposa da parte del "cattivo". Ovviamente, anche in questo 3^ film, non mancano azione, sparatorie, inseguimenti in macchina, in aria ecc., ed il cattivo è particolarmente crudele (non esiterebbe ad uccidergli la moglie!)che fa comunque la spettacolare fine che si merita lasciando ovviamente lo spazio all' happy-end! La morale di questo film è comynque che nulla dovrebbe mai restare nascosto tra marito e moglie, anche se si tratta di una professione "top-secret"! Si eviterebbero tanti guai!
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dave san
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martedì 23 aprile 2013
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azione in modalità "team building"
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Un action-movie che strizza l’occhio a Lost per la fotografia e per il clima tra personaggi. Il regista non è nuovo alla realizzazione di articolati intrecci d’azione. Non è un giustiziere invincibile, qui, a muoversi nella quasi totale autonomia. Abrams sembra propenso a ritrarre squadre organizzate “a maglie”. E’ come se volesse trasmigrare i meccanismi che regolano imprese (o teams in generale), calandoli in situazioni spettacolari. In questo modo gli ingranaggi che muovono l'incarico si presentano cinematograficamente. Il protagonista resta tale ma supportato e attorniato da chi gli copre le spalle o da chi gli spiana la strada. Poco male. Consideriamo come la figura dell’eroe invulnerabile, oggi, sia stata soppiantata da plot tendenzialmente più social.
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Un action-movie che strizza l’occhio a Lost per la fotografia e per il clima tra personaggi. Il regista non è nuovo alla realizzazione di articolati intrecci d’azione. Non è un giustiziere invincibile, qui, a muoversi nella quasi totale autonomia. Abrams sembra propenso a ritrarre squadre organizzate “a maglie”. E’ come se volesse trasmigrare i meccanismi che regolano imprese (o teams in generale), calandoli in situazioni spettacolari. In questo modo gli ingranaggi che muovono l'incarico si presentano cinematograficamente. Il protagonista resta tale ma supportato e attorniato da chi gli copre le spalle o da chi gli spiana la strada. Poco male. Consideriamo come la figura dell’eroe invulnerabile, oggi, sia stata soppiantata da plot tendenzialmente più social. Con buona pace per Rambo o Douglas Quaid (Atto di forza). Il risultato potrebbe sembrare più verosimile o più attuale. La fisicità dell’eroe cede il passo all’organigramma della missione e Cruise si presta per il ruolo, con una fisicità discreta ma nervosa. Immancabili, inoltre, sono gli spassosi parossismi di genere: schianti, esplosioni di ponti o elicotteri che s’incagliano tra pale eoliche. Per il resto tutto funziona rispettando efficacemente i canoni del genere e confermando J.J. (e compagnia) come abili e agili artigiani. Missione Impossibile, compiuta.
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