Le vite degli altri

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Un film di Florian Henckel von Donnersmarck. Con Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme.
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Titolo originale Das Leben der Anderen. Drammatico, durata 137 min. - Germania 2006. - 01 Distribution uscita venerdì 6 aprile 2007. MYMONETRO Le vite degli altri * * * * - valutazione media: 4,10 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
taniamarina martedì 8 dicembre 2009
cercando la vita degli altri, si perde la propria Valutazione 4 stelle su cinque
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Visivamente impacchettato come film per la tv, in realtà vanta una rara delicatezza e un gusto registico raffinatissimo. Alcune immagini non riescono a tradire l'affetto per una cultura da telefilm tedesco (vedasi il finale che si interrompe in un unico fotogramma), lo stesso dicasi per la recitazione degli attori; ma è una pellicola che rispetta ciò che è stato il terribile passato europeo tra est-ovest Germania. L'attore che interpreta la spia riesce con meravigiosa intensità a comunicare tutto il desiderio che un uomo, costretto dai meccanismi di regime, prova per le belle parole di un artista, mettendo in evidenza come, a volte, spiando la vita degli altri si perde irrimediabilmente la propria. [+]

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duffysmarty martedì 1 dicembre 2009
intenso Valutazione 3 stelle su cinque
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Ottimo film, nonostante la durata il finale commuove ed è una bella storia ambientata negli anni duri del Muro in cui la stasi controllava la vita delle persone nella Germania dell'Est. Le vite di questi artisti intrecciate per forza di cose con quelle del capitano Gerd, persona a prima impatto durissima, ma che nasconde un cuore grande e passioni nascoste, in fondo in fondo non vi è alcuna differenza tra lui e i 2 artisti che vivono nascosti privi della loro libertà di pensiero. L'ambientazione è triste viene riprodotta veramente il clima e l'aria desolata che si respirava in quegli ani bui della storia di Berlino e allora facciamo un applauso a quest'uomo, se è esistito ha salvato la vita a una persona guidato dall'amore per l'arte.

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nanda martedì 1 dicembre 2009
bello! Valutazione 4 stelle su cinque
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Non amo particolarmente i film tedeschi, mah devo dire che ieri sera mi sono lasciata piacevolmente affascinare da questo. Bella recitazione, bella storia. Finalmente un buon film con dei contenuti che dovrebbero aprire le porte sulla storia contemporanea che nonostante la viviamo sulla nostra pelle quotidianamente ce ne disinteressiamo completamente lasciando che gli eventi ci scivolino addesso e non ci appartengano.

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antrace martedì 1 dicembre 2009
segue Valutazione 0 stelle su cinque
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Sentirsi sempre sotto minaccia era destino comune in questo spazio soffocante oltre cortina , al punto da creare reciprocità e confusione tra vittime ed aguzzini , in una spirale degna del terrore giacobino di fine settecento . Lo sottolineava Orwell nel celebre "1984" , tutte le dittature popolari generano con sè una psicopolizia , che macina il cervello degli inquisiti ,prima ancora di deciderne la reclusione fisica .

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antrace martedì 1 dicembre 2009
ma noi sapevamo in italia Valutazione 3 stelle su cinque
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A Berlino Est ,nell'estenuante dopoguerra ,si viveva nell'angoscia . La Stasi, la polizia politica , il braccio del regime , aveva messo su una fitta rete di vigilanza, per impedire minacce al credo comunista . La capillare censura non colpiva solo i progetti di cospirazione , ma soprattutto ogni espressione intellettuale di dissenso, nelle parole , negli scritti, negli spettacoli o nei romanzi . Tutto ciò, vale ricordarlo , accadeva sino al 1989 , fino all'abbattimento liberatorio del muro . E' dunque storia recente , ancora viva , che merita delle riflessioni , mai esaurienti di fronte all'omertà e alla viltà di tanti maestri di pensiero di noi altri . Questo è il merito del film, piatto, cupo , desolante , che sembra un fotogramma infinito , che lascia trasparire sui volti dei protagonisti il segno dela tensione . [+]

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ildanzatore mercoledì 21 ottobre 2009
errata corrige nella recensione di marta gandolfi Valutazione 4 stelle su cinque
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Volevo solo fare un piccolo ma rilevante chiarimento. Nella recensione di Marzia Gandolfi c'e un errore. Gerd Wiesler, il nostro abile e inflessibile agente della STASI non opera da uno scantinato a pochi isolati dall'appartamento della coppia , ma dal piano più alto dello stesso palazzo. Nella scena in cui gli uomini della STASI posizionano cimici e quant'altro, ad un certo punto si vede chiaramente Gerd Wiesler uscire per un attimo dalla porta dell'appartamento e recarsi ai piani superiori salendo le scale. Quindi non si può trattare di uno scantinato come viene afferamto. Quindi il Deus ex Machina della tragedia greca, resta. L'intervento "esterno" alla coppia, arriva dall'alto... Grazie. [+]

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mankus lunedì 27 luglio 2009
film debole e povero su tanti aspetti Valutazione 2 stelle su cinque
10%
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Il film per me è sopravvalutato nelle recensioni che ho letto finora, in particolare nelle recensioni della critica ufficiale che lo ha ampiamente premiato. In primo luogo dal punto di vista cinematografico è povero, girato in interni, molto dialogato, contenuti riportati riporto di casi e avvenimenti tra un protagonista e l'altro o sulla base di lettura o di documenti, quelli della stasi: protagonisti ripresi sovente con espressione che vuole apparire intensa di fatto immobile, che non richiedono una notevole capacità scenica. Con la particolarità sì di dare rilievo alla figura della spia che si mette in discussione forse per commozione forse per innamoramento. Ma la cosa è troppo sottintesa, è facile condurre la vicenda nella mancanza di vicenda nel non esplorato. [+]

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quainiroberto mercoledì 3 giugno 2009
il titolo italiano Valutazione 5 stelle su cinque
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E' un autentico capolavoro; ho visto l'edizione italiana e tedesca. Suggerirei di modificare il titolo in italiano, mantenendolo fedele al titolo originale tedesco in "La vita degli altri". Sembra un particolare irrilevante, ma, riflettendoci, non lo è.

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giuseppe mirabella sabato 14 marzo 2009
a volte niente è come sembra Valutazione 0 stelle su cinque
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A volte niente è come sembra e quando si assiste da un osservatorio privilegiato, può accadere che le vite degli altri diventino la nostra, allora si può cambiare e diventare buoni, ma quando non si è ne cattivi ne buoni, si è deboli e facili al tradimento. Solo compiendo un gesto estremo si può ottenere la redenzione. Giuseppe Mirabella

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harry domenica 8 marzo 2009
cavoli Valutazione 5 stelle su cinque
75%
No
25%

Che gran bel film

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