eugenio
|
sabato 6 luglio 2013
|
ideali e regime nella berlino divisionista
|
|
|
|
Ogni dittatura porta dietro di sé distruzione e abbandono, spazza via come polvere al vento ricordi personali e gioie passate abbattute dalla violenta mano del totalitarismo che impone conformità, repressione e conseguente condizionamento psico-fisico limitando ogni forma di libertà sia intrinseca che estrinseca.
Le vite degli altri, un titolo che immediatamente rende chiaro allo spettatore “la diversità”, l’estraneità del protagonista, agente della polizia di regime, a un mondo che vede crollare dinanzi ai suoi occhi, immagine cinematografica fedele della causa comunista tedesca, costituisce un esempio di cinema indipendente, secco e semplice che con poche inquadrature, comunica allo spettatore il clima di persistente controllo degno di un Grande Fratello orwelliano.
[+]
Ogni dittatura porta dietro di sé distruzione e abbandono, spazza via come polvere al vento ricordi personali e gioie passate abbattute dalla violenta mano del totalitarismo che impone conformità, repressione e conseguente condizionamento psico-fisico limitando ogni forma di libertà sia intrinseca che estrinseca.
Le vite degli altri, un titolo che immediatamente rende chiaro allo spettatore “la diversità”, l’estraneità del protagonista, agente della polizia di regime, a un mondo che vede crollare dinanzi ai suoi occhi, immagine cinematografica fedele della causa comunista tedesca, costituisce un esempio di cinema indipendente, secco e semplice che con poche inquadrature, comunica allo spettatore il clima di persistente controllo degno di un Grande Fratello orwelliano.
L’ambientazione è la triste Berlino di fine anni 80, a pochi anni dalla caduta del muro, come si evince dalla breve didascalia esplicativa dei primi fotogrammi, preludio alla caratterizzazione storica della DDR, la Repubblica Democratica Tedesca, la cui stabilità e sicurezza era affidata al Ministero della Sicurezza dello Stato, la Stasi.
Membro ufficiale, impeccabile cinico nel torturare psicologicamente i dissidenti al regime, è il capitano Wiesler, incaricato dal ministro della cultura Hempf di sorvegliare i movimenti di Dreyman, un famoso drammaturgo presunto simpatizzante di politiche esterne al partito. Il silenzioso ufficiale pur subodorando un inganno e la passione del comandante verso l’attraente donna del drammaturgo, obbedisce passivamente all’ordine, divenendo ospite indesiderato della vita di un’altra persona, condividendo silentemente azioni e gesti in una metamorfosi che metterà in crisi i saldi ideali di giustizia e rispetto.
Troppo semplice definire una trama lunga e complicata in una recensione di poche righe: molti gli avvenimenti, numerose le inquisizioni di un periodo buio che, negli ultimi anni, la Germania sta decidendo di portare alla luce attraverso pellicole come Goodbye Lenin e in particolare, nel periodo dell’olocausto La rosa bianca. In questo frangente, il ruolo del novelliere è stato affidato all’esordiente regista von Donnersmarck, che in una Berlino cosmopolita utilizza la macchina da presa per girare un documentario sui regimi autoritari caratterizzando con acume, i comportamenti sociali di una popolazione logorata e oppressa dal regime sovversivo (ne è un esempio una delle scene iniziali: l’inserimento di cimici e microspie nell’appartamento di Georg, scena osservata dalla vicina minacciata di incolumità).
Forse troppo “artificiale” in alcune scene e dai toni da Hitchcock spionista de L’uomo che visse due volte, Le vite degli altri evidenzia la metamorfosi e la presa di consapevolezza di un uomo obnubilato dai fumi del regime che da sostenitore ne diviene cauto oppositore fino alla mistificazione dei rapporti.
Ma non è tutto qui: l’ideologia lascia spazio alla caratterizzazione psicologica di un uomo solitario,votato al regime, solo senza affetti che improvvisamente scopre un mondo nuovo, un universo a lui sconosciuto dove regna l’utopica convinzione di uno stato libertario fondato su arte, musica e poesia. In una parola: cultura. La comprensione dell’importanza di questa semplice parola che rappresenta desiderio di espressione artistica di un popolo è solo il primo passo verso ogni forma di democrazia che trae forza dall’umanità e dalla verità forti da abbattere ogni costrizione come avverrà per il Muro.
Un primo passo verso una strada ancora tutta da costruire dove il grigiore di una vita quotidiana piegata alla dittatura possa essere annichilito dalla luce della giustizia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a eugenio »
[ - ] lascia un commento a eugenio »
|
|
d'accordo? |
|
pensionoman
|
lunedì 1 aprile 2013
|
l'anima di una persona buona
|
|
|
|
LE VITE DEGLI ALTRI
Germania dell'est, Berlino. 1984. Il capitano della Stasi, Gerd Wiesler, viene incaricato di spiare un famoso scrittore di teatro, Georg Dreyman, gradito al regime della DDR. L'ufficiale installa un centro d'ascolto, in una mansarda sopra l'abitazione dell'artista, la riempie di microspie, e inizia un'attività di controllo a tutto campo della vita del drammaturgo e della sua compagna, la bella attrice Christa Maria Sieland.
Durante le intercettazioni, però, scoprirà che l'intera operazione è stata disposta da un politico senza scrupoli, il ministro della Cultura, Bruno Hempf, solo per togliere di mezzo Dreyman e avere campo libero con l’attrice, da lui costretta col ricatto a subire le sue rozze avanches sessuali.
[+]
LE VITE DEGLI ALTRI
Germania dell'est, Berlino. 1984. Il capitano della Stasi, Gerd Wiesler, viene incaricato di spiare un famoso scrittore di teatro, Georg Dreyman, gradito al regime della DDR. L'ufficiale installa un centro d'ascolto, in una mansarda sopra l'abitazione dell'artista, la riempie di microspie, e inizia un'attività di controllo a tutto campo della vita del drammaturgo e della sua compagna, la bella attrice Christa Maria Sieland.
Durante le intercettazioni, però, scoprirà che l'intera operazione è stata disposta da un politico senza scrupoli, il ministro della Cultura, Bruno Hempf, solo per togliere di mezzo Dreyman e avere campo libero con l’attrice, da lui costretta col ricatto a subire le sue rozze avanches sessuali.
Da questa scoperta, Wiesler inizierà a maturare un senso di profonda disillusione verso il sistema, provando dapprima curiosità, poi vera ammirazione, per le vite dei due sorvegliati e dei loro amici (le "vite degli altri" appunto), così ricche di quelle pulsanti passioni e teneri amplessi, convinzioni e sentimenti, libertà di pensiero e bellezza artistica, che a lui sono sempre state negate, nel tran tran quotidiano squallido, freddo e monotono degli uffici di cemento monocolore della Stasi, non meno grigi del suo privato. Ecco, allora, che l'agente della polizia segreta dapprima si entusiasma per la "Sonata per le persone buone" di Beethoven (il regalo di compleanno a Dreyman di un regista suo vecchio amico, che finirà per suicidarsi perchè costretto alla totale inattività per l'ostracismo del regime nei suoi confronti); poi è rapito dalla bellezza dei versi più alti della poesia di Brecht (che legge in estasi, disteso sul divano della sua abitazione, dopo aver trafugato il libro di poesie del grande artista, dalla casa del drammaturgo, approfittando della sua assenza); infine, si compenetra nelle emozioni e tenerezze di Dreyman e della sua compagna, condividendo di nascosto il loro privato e il loro mondo sentimentale, di cui finirà per innamorarsi e far parte, come un protettore occulto.
Da spia inflessibile, ligia al dovere e fedele al sistema, egli diventerà il garante segreto dei due amanti che sorveglia, fine a diventarne il salvatore (almeno di uno dei due).
La vicenda, intricata e appassionante, si evolverà in modo parallelo e simbolicamente simmetrico, in un crescendo di tensione emotiva e pathos drammatico, nel momento in cui Dreyman deciderà di scrivere un coraggioso articolo giornalistico di denuncia sociale contro la DDR che verrà pubblicato sullo Spiegel.
Christa Maria infatti lo tradirà, diventando una collaboratrice del sistema (rivelerà il nascondiglio in casa di Dreyman della macchina da scrivere con cui era stato scritto l'articolo), mentre Wiesler salverà lo scrittore, tradendo quel sistema in cui egli non crede più (toglierà la macchina da scrivere dal nascondiglio, impedendo l'arresto di Dreyman, prima dell'intervento dei suoi colleghi della Stasi), arrivando così a sacrificare la propria carriera (finirà relegato nei sotterranei della Stasi ad aprire lettere col vapore).
Christa Maria morirà investita da un'auto, mentre vaga disperata per strada in preda al senso di colpa per il suo tradimento, e Dreyman non sarà più arrestato, ma, sconvolto per gli eventi e la perdita subita, non scriverà più nulla per molto tempo.
Passano quattro anni. Con la caduta del muro di Berlino, Dreyman - come molti altri - avrà accesso all'archivio segreto della Stasi. Leggendo il suo dossier, scoprirà incredulo di essere stato sottoposto al controllo capillare di molti anni prima, e grazie a un'intuizione, capirà che fu proprio il capitano Wiesler (identificato come agente XGW XX/7) a proteggerlo, salvandolo dall'arresto. Per riconoscenza, tornerà a scrivere e gli dedicherà un romanzo intitolato "La sonata per le persone buone".
Nel finale, Wiesler - entrato nella libreria Karl Marx - scoprirà, sfogliando il libro, che è dedicato a lui ("ad HGW XX/7, con riconoscenza"). Profondamente commosso, alla domanda del commesso "Confezione regalo?", risponderà "No, lo prendo per me" col sorriso sul volto di chi si riscopre una "persona buona" di profonda umanità, in un cambiamento catartico, che è anche di riscatto umano e sociale di un intero popolo.
Ambientato in un anno, e in un mondo, orwelliano, Le vite degli altri è molto più di un film di denuncia di un regime totalitario, freddo, duro e spietato ("non è inumano?" chiede ingenuamente un giovane allievo della Stasi, all'inizio del film). Non è neanche solo un film drammatico di introspezione psicologica, o un buon film di spionaggio.
E' tutto questo, ma è anche molto di più.
E' un'opera straordinaria che racconta il cambiamento interiore di un uomo, entrato in contatto col mondo dell'arte e dei sentimenti, che ne resterà incantato, al punto da abbandonare la sua vita precedente (vuota, sola, triste e priva di emozioni), per seguire un percorso che lo porterà al distacco definitivo dall'ideologia e al risveglio della coscienza.
In uno straordinario speculum narrativo, dal confronto tra la (non)vita del capitano Wiesler, che spia, e la vita (vera) degli "altri", che sono spiati, e in particolare dello scrittore Dreyman, così ricca di amore, sentimenti e fermento, il protagonista scoprirà cos'è davvero la vita, e maturerà una profonda evoluzione della sua anima, trasformandosi da oscuro persecutore in oscuro protettore della vita stessa.
Dal racconto di questo rapporto bilaterale, quasi gemellare, tra la luce e l'oscurità, tra apollineo e dionisiaco, tra due mondi tanto lontani, quanto vicini (che si celebra e si consacra in quella dedica finale a una persona buona, e nel sereno sorriso della presa di coscienza dell'uomo che la riceve), nasce un messaggio di grande speranza per tutti noi.
Perchè, anche nel regime più totalitario e spietato, ci sarà sempre uno spazio (anche piccolo) dell'animo umano che può restare libero, e aperto al riscatto.
Saluti. Buona visione
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pensionoman »
[ - ] lascia un commento a pensionoman »
|
|
d'accordo? |
|
toty bottalla
|
martedì 12 marzo 2013
|
un film piacevolmente impegnativo!
|
|
|
|
Non è certo un film per chi vuole distrarsi un pò sgranocchiando noccioline, il debutto del regista dal nome più lungo di un codice fiscale: è ottimo, il corso del racconto impegna seriamente ma appassiona volentieri, nella trama, l'arte, come le cose buone della vita, alla fine trionfa ma paga dazio al male come è e sarà sempre, triste finale di un lavoro ben fatto, di contenuti e di memoria! Saluti.
|
|
[+] lascia un commento a toty bottalla »
[ - ] lascia un commento a toty bottalla »
|
|
d'accordo? |
|
mauro2067
|
sabato 7 luglio 2012
|
per chi vuol sentir vibrar l'anima
|
|
|
|
oggi, 04/07/2012 ho visto finalmente e dico finalmente questo film.
un grande grande film sul coraggio e sulla libertà.ma soprattutto sulla forza delle persone su quella forza interiore che ognuno di noi dovrebbe avere ma che non tutti sanno tirare fuori perchè significherebbe rimettere tutto in gioco, di più anche significherebbe annullare tutte le nostre convinzione e accettare quelle degli altri, accettare di aver sbagliato e dichiararsi sconfitti e non sempre dopo ci aspetta una vita migliore.
|
|
[+] lascia un commento a mauro2067 »
[ - ] lascia un commento a mauro2067 »
|
|
d'accordo? |
|
brando fioravanti
|
martedì 29 maggio 2012
|
grandissimo
|
|
|
|
Un impeccabbile agente della stasi ha il compito di controllare uno scrittore con idee scomode per il socialismo. Colpito dall'umanità dello scrittore e accortosi che il ministro della cultura lo vuole togliere da mezzo per questioni personali decide di proteggerlo. Gli costerà la sua promettente carriera. Lo scrittore dopo aver saputo della collabborazione dell'agente e delle conseguenze subite decide di scrivere un libro dopo anni di silenzio con una dedica di apertura ringraziandolo. Vivere a tempo pieno la vita di un altra persona a riacceso i sentimenti che ha dovuto reprimere per via del suo lavoro che non concede umanità. Girato benissimo con attori molto convincenti.
|
|
[+] lascia un commento a brando fioravanti »
[ - ] lascia un commento a brando fioravanti »
|
|
d'accordo? |
|
folsom
|
giovedì 29 marzo 2012
|
l'anonimato del proletario medio
|
|
|
|
le vite degli altri,narra la storia di un meticoloso,fedele e solitario agente della stasi,al quale viene affidato il compito di spiare la vita di un autore teatrale e di sua moglie attrice di grande fama della germania est.
è prorpio la grande notorietà e bellezza di quest'ultima della quale si invaghisce,il ministro della cultura Bruno Hempf,che induce il ministro ad asprire un inchiesta segreta da parte della polizia usando tutta la sua influenza politica,indagine condotta da uno dei migliori agenti della polizia segreta il capitano georg dreymar.Durante le indagine qulacosa cambia ,nello spirito sino ad allora inossidabile del capitano,qualcosa che farâ vacillare i suoi ideali e che lo porterâ a compiere azioni che vanno contro i suoi stessi capi.
[+]
le vite degli altri,narra la storia di un meticoloso,fedele e solitario agente della stasi,al quale viene affidato il compito di spiare la vita di un autore teatrale e di sua moglie attrice di grande fama della germania est.
è prorpio la grande notorietà e bellezza di quest'ultima della quale si invaghisce,il ministro della cultura Bruno Hempf,che induce il ministro ad asprire un inchiesta segreta da parte della polizia usando tutta la sua influenza politica,indagine condotta da uno dei migliori agenti della polizia segreta il capitano georg dreymar.Durante le indagine qulacosa cambia ,nello spirito sino ad allora inossidabile del capitano,qualcosa che farâ vacillare i suoi ideali e che lo porterâ a compiere azioni che vanno contro i suoi stessi capi.Un film di straordinaria bellezza,intenso,che dona veri e propri sprazzi di una germania est ormai scomparsa,il regista riconduce lo spettatore ai tempi della DDR facendogli sentire addosso tutto il peso della repressione di quegli anni ed il clima di insicurezza e corruzione che aleggiava in quel sistema.La voglia di evadere da un mondo ormai obseleto dove prevale ormai l'anonimato del proletariato.Un capolavoro eccezzionale una gemma rara del cinema moderno. cinque stelle semplicemente meritate.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a folsom »
[ - ] lascia un commento a folsom »
|
|
d'accordo? |
|
darth vader 21
|
venerdì 16 dicembre 2011
|
la fredda ddr
|
|
|
|
Un film che parla da solo. Diretto, immediato, coinvolgente, assolutamente attuale. Un capolavoro assoluto. Ne consiglio la visione a tutti.
|
|
[+] lascia un commento a darth vader 21 »
[ - ] lascia un commento a darth vader 21 »
|
|
d'accordo? |
|
tiamaster
|
martedì 6 settembre 2011
|
forte
|
|
|
|
uno dei film più belli del decennio.forte,intenso,commovente,coinvolgente con grandi interpretazioni,un finale tenero e un senso d'angoscia durante tutto il film fanno si che questo film sia un capolavoro indimenticabile e commovente.da vedere e rivedere,una vera poesia.
|
|
[+] lascia un commento a tiamaster »
[ - ] lascia un commento a tiamaster »
|
|
d'accordo? |
|
molenga
|
giovedì 1 settembre 2011
|
la solitudine che regala coraggio
|
|
|
|
Uno dei piu` bei film europei degli ultimi anni, il piu` interessante sulla ddr. in una repubblica dove 1/3 dei cittadini e` impegnato a spiare il prossimo per salvarsi, in una berlino grigia e lontana millenni da quella che conosciamo oggi, il destino di un autore teatrale e della sua fidanzata attrice si incrociano con quello di un funzionario della stasi, che "deve" trovare qualcosa sull`apparentemente allineato artista... trovera` cio` che vuole ma incontrera` anche se` stesso.
il film perfetto sulla maturazione di un uomo all`interno di un sistema ingiusto, grandi interpretazioni e musiche indimenticabili...giustamente premiato con l`oscar: in troppi non ricordano che una volta c`erano due germanie, da far vedere nelle scuole.
[+]
Uno dei piu` bei film europei degli ultimi anni, il piu` interessante sulla ddr. in una repubblica dove 1/3 dei cittadini e` impegnato a spiare il prossimo per salvarsi, in una berlino grigia e lontana millenni da quella che conosciamo oggi, il destino di un autore teatrale e della sua fidanzata attrice si incrociano con quello di un funzionario della stasi, che "deve" trovare qualcosa sull`apparentemente allineato artista... trovera` cio` che vuole ma incontrera` anche se` stesso.
il film perfetto sulla maturazione di un uomo all`interno di un sistema ingiusto, grandi interpretazioni e musiche indimenticabili...giustamente premiato con l`oscar: in troppi non ricordano che una volta c`erano due germanie, da far vedere nelle scuole.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a molenga »
[ - ] lascia un commento a molenga »
|
|
d'accordo? |
|
scusibuonuomo
|
mercoledì 20 luglio 2011
|
un film toccante
|
|
|
|
Uno dei più bei film del decennio, interpretazione fenomenale di Ulrich Muhe.
|
|
[+] lascia un commento a scusibuonuomo »
[ - ] lascia un commento a scusibuonuomo »
|
|
d'accordo? |
|
|