Intrigo a Berlino |
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Un film di Steven Soderbergh.
Con George Clooney, Cate Blanchett, Tobey Maguire, Beau Bridges, Tony Curran.
continua»
Titolo originale The Good German.
Thriller,
b/n
durata 105 min.
- USA 2006.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 2 marzo 2007.
MYMONETRO
Intrigo a Berlino
valutazione media:
2,59
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Troppa testa, troppo poco cuoredi MarcoFeedback: 0 |
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lunedì 5 marzo 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un omaggio dichiarato al cinema classico, sbandierato fin dai titoli di testa. Una fotografia in bianco e nero ricreata appositamente con strumenti ottici del periodo, per essere il più fedele possibile allo stile noir anni quaranta; una colonna sonora potente e piuttosto accativvante; una recitazione pre-stanislavskiana e quindi priva di una totale immedesimazione tra attore e personaggio. The good german vuole essere sofisticato, citazionista e soprattutto una dichiarazione d’amore fin troppo manifesta verso un tipo di cinema che non c’è più, ma cade nell’errore di voler essere più realistico del re. La sensazione che si evince dall’inizio alla fine però è quella di un lavoro che al di là questa manifesta passione e voglia di omaggiare abbia ben poco da dire; si riduce ad un Bignami che richiama alla memoria film culto come Casablanca e Il terzo uomo, ma è lontano anni luce dall’avere quella personalità e il carisma di questi ultimi, sia dal punto di vista strettamente cinematografico-narrativo che da quello recitativo. (tutti gli attori sembrano pesci fuor d’acqua, con Clooney e la Blanchett che si limitano ad imitare Bogart e la Dietrich) Il tutto si riduce ad un’esercizio di stile fine a sé stesso, sicuramente affascinante, quanto meno sulla carta, ma al tempo stesso freddo e impersonale. E’ davvero difficile appassionarsi alla vicenda narrata, entrare in empatia con i suoi personaggi, ricordare qualche scena in particolare a meno che questa non si rifaccia in modo più o meno velato al passato. (la conclusione in perfetto stile Casablanca su tutti) Troppo cerebrale per non rischiare un’immediato oblio post-visione. Nota positiva per la splendida colonna sonora di Thomas Newman; nota negativa per il pessimo doppiaggio della Blanchett, a tratti imbarazzante.
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