pinolando
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sabato 15 settembre 2007
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inglese con accento bosniaco: pronuncia credibile
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Scrive mymovies: "Juliette Binoche, di madre lingua francese, è poco credibile nel recitare in inglese con accento bosniaco". Faccio osservare che la Binoche, pur di madre lingua francese, parla un ottimo inglese, e? forse chi ha scritto la recensione conosce il "bosniaco" a tal punto da poter gidicare della pronuncia dell'attrice?
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gabry
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martedì 20 marzo 2007
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dramma psicologico di una madre straniera a londra
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Inizia sotto tono, ma alla fine esci dal cinema con qualcosa dentro. Si racconta il dramma vissuto attualmente dalle comunità straniere nei Paesi UE. Una Binoche splendida, come al solito. Si direbbe quasi l'unico personaggio del film, attorno al quale ruotano gli altri per fare da cornice. Decisamente buono e gratificante
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lucio
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domenica 18 febbraio 2007
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siamo soli e disperati
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Nel mondo occidentale è sempre Natale . Nelle vie e nelle piazze dei centri storici le luci della opulenza sono sempre accese . Gli spot pubblicitari invitano a comperare il superfluo , sempre corredato da immagini femminili accattivanti.
In questo sabba di danaro , ambizioni , telefoni cellurari che squillano in continuazione si perde ( anzi , si è già perso ) il senso profondo della vita . Essere felici sarebbe molto semplice . Basterebbe amare ed essere amati per quello che si è , non per quello che si ha . A Londra , città multietnica e misteriosa , lavora Will Francis , un architetto che cementifa il mondo sapendo che basta un pò di verde per fregare gli esseri umani con la ipotesi ( ipocrita ) dello sviluppo compatibile .
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Nel mondo occidentale è sempre Natale . Nelle vie e nelle piazze dei centri storici le luci della opulenza sono sempre accese . Gli spot pubblicitari invitano a comperare il superfluo , sempre corredato da immagini femminili accattivanti.
In questo sabba di danaro , ambizioni , telefoni cellurari che squillano in continuazione si perde ( anzi , si è già perso ) il senso profondo della vita . Essere felici sarebbe molto semplice . Basterebbe amare ed essere amati per quello che si è , non per quello che si ha . A Londra , città multietnica e misteriosa , lavora Will Francis , un architetto che cementifa il mondo sapendo che basta un pò di verde per fregare gli esseri umani con la ipotesi ( ipocrita ) dello sviluppo compatibile . Will è appagato . Ha una bella moglie bionda , una splendida bambina che fa i capricci , un lavoro che lo mette al centro del cantiere della sua esistenza fatta di mattoni , di impalcature e di vuoto esistenziale continuamente rimosso dal ritmo frenetico della quotidianità . Una notte i ladri entrano nello studio in cui troneggia un plastico che riproduce il progetto catartico che trasformerà una zona della città in un eden composto da acqua , ucelli acquatici , ponti e costruzioni avveneristiche senza anima . I malviventi gli portano via i computer al cui interno c'è disegnato il futuro della città , il domani di una Londra che somiglia a Parigi , a Berlino , a Parigi , a Praga . Uno di questi ladruncoli è un giovane bosniaco sfuggito , insieme alla madre , dal mattatoio balcanico . L'architetto , per caso , conosce la mamma sarta del ragazzo , una splendida donna di nome Amira . Lei vive di rammendi e di ricordi di Sarajevo , città che ha dovuto lasciare a causa della guerra . Fra i due nasce una relazione , prima emotiva , a pelle . Poi anche sentimentale . Due solitudini si incontrano e cercano di comprendere il perché delle loro angoscie . Con l'eros , con le abluzioni e con il silenzioso linguaggio del corpo . Sono uscito dal cinema con in testa la mia domanda di sempre : chi siamo , dove andiamo , quanto ci resta ancora da vivere . Il film è intimista e cerca di offrire una ciambella di salvataggio alla vita coniugale in questo mondo secolarizzato e privo di riferimenti certi .
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daniela
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mercoledì 14 febbraio 2007
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il senso della vita
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Non sarei così negativa nel giudicare questo film.Di certo la trama non è delle più appassionanti e mancano i colpi di scena che tanto sono graditi al pubblico, tuttavia, a mio avviso, il regista vuole avere proprio questo effetto: non è un film dove "avvengono fatti clamorosi", (se non si va in profondità), bensì un film dove apposta non deve apparentemente accadere nulla per dare la possibilità allo spettatore di analizzare i personaggi, le loro vite, i loro sentimenti, il carattere, gli egoismi, le infelicità. Dopo averlo visto, se una persona non è superficiale o va al cinema solo per vedere film sensazionalistici ed ipocriti dove tutto finisce in bellezza, come nelle migliori tradizioni americane,questo film fa riflettere.
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Non sarei così negativa nel giudicare questo film.Di certo la trama non è delle più appassionanti e mancano i colpi di scena che tanto sono graditi al pubblico, tuttavia, a mio avviso, il regista vuole avere proprio questo effetto: non è un film dove "avvengono fatti clamorosi", (se non si va in profondità), bensì un film dove apposta non deve apparentemente accadere nulla per dare la possibilità allo spettatore di analizzare i personaggi, le loro vite, i loro sentimenti, il carattere, gli egoismi, le infelicità. Dopo averlo visto, se una persona non è superficiale o va al cinema solo per vedere film sensazionalistici ed ipocriti dove tutto finisce in bellezza, come nelle migliori tradizioni americane,questo film fa riflettere. Fa riflettere sulle nostre esistenze talvolta ipocrite come quella di Will (Jude Law) o vuote come quella di Sandy( Martin Freeman), o infelici come quella di Liv (Robin Wright Penn) oppure calpestate, sbandate, azzerate da un evento tragico ,come lo è la guerra per il personaggio interpretato dalla Binoche e dal ragazzo che interpreta suo figlio che, chiaramente e forse anche banalmente, risente della mancanza di una figura maschile positiva di riferimento( il marito-padre li ha abbandonati, è morto o comunque non è mai stato presente nella loro vita). Eppure "tanti piccoli mondi" , dove nessuno è perfetto e nessuno è felice, vanno avanti ugualmente e, in quegli interni lussuosi o appena decorosi, continua a scorrere la vita, qulla vita segreta e nascosta che si svolge dietro le porte chiuse di tutte le case del mondo e di cui,serena o tragica che sia, ciascuno di noi è geloso, se la tiene stretta, non vuole che se ne sappia nulla (giustamente!)Invece qui Minghella mette a nudo proprio questo aspetto segreto dell'esistenza (e qualche scena suscita anche un po' di tenerezza).Certo Londra è solo un'idea,la città non si vede ma non tutto deve sempre "vedersi", molte cose possono essere presenti anche se non le vediamo ma le intuiamo con la sensibilità che è data a ciascuno di noi in misura diversa.
Ciao a tutti.Al prossimo film :-)
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[+] sul finale il film scade in un eccesso dolciastro.
(di pinolando)
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(di marcovic83)
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miber
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lunedì 12 febbraio 2007
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ma quale londra sconosciuta?!
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affascinato dalla trama in cui si parla di londra e i suoi aspetti piu oscuri son corso al cinema!!!
7.50 euro spesi malamente...trama al dir poco banale e zero interesse nel guardarlo perche privo di intrecci o suspance...poteva essere ambientato in qualsiasi altra città..di londra si vede solo la fermata della metro di king's cross e nulla di piu viene detto...sconsigliato!!!
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oz
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domenica 11 febbraio 2007
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decisamente confuso
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Dopo una ora ci si chiede cosa ti trattiene sulla sedia. Si aspetta che avvenga qualche intreccio, o che il ritmo aumenti. Due film in parallelo che come le normali serie tv americane.
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(di pinolando)
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