ginevra
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domenica 30 aprile 2006
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il film adatto ai pochi romantici rimasti...
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Un fim intenso e commovente che fa riflettere sul fatto che, quelle che adesso noi talvolta viviamo, pensando siano importanti storie d'amore, altro non sono che sterili incontri volti più che altro a colmare il grandissimo senso di vuoto e solitudine che il nostro tempo ci fa vivere. La vita è ormai quasi del tutto priva di valori e quei pochi rimasti pare vengano calpestati a piè sospinto per farli sparire del tutto. Andare a vedere un film come "Tristano e Isotta", per un'eterna romantica come me, ha significato respirare una ventata di puro amore, Amore con la A maiuscola, eterno, indistruttibile anche se purtroppo in parte sacrificato alla ragion di stato.
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ale
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venerdì 14 aprile 2006
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amori impossibili
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Film epico di grandi pretese ma non altrettanti risultati: è buono l'adattamento storico, con i costumi e la scenografia in prima linea; e discrete anche le interpretazioni dei protagonisti, sebbene a tratti appaiano ancora acerbe, forse vittime di una scarsa caratterizzazione dei personaggi. Ma qualsiasi considerazione non riesce a cogliere il vero motivo e unico traino del film: la storia antica di due amanti infelici...perchè si può anche non essere appassionati del genere medievale/epico, ma gli amori impossibili coinvolgono tutti, dal più cinico all'inguaribile romantico...
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giusy88
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mercoledì 2 maggio 2007
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un film all’insegna del romanticismo
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Un film all’insegna del romanticismo che insegna a chi lo vede il significato più puro dell’amore,quello che non conosce ostacoli e che quindi non si ferma davanti a nulla. Una cascata d’acqua inaspettata che travolge tutto ciò che trova sulla sua strada senza far distinzioni,a volte ferendo persone innocenti che si sono trovate lungo il suo percorso per puro caso(Lord Marker). Gli stupendi paesaggi inglesi e la colonna sonora sono riusciti a completare il tocco di poesia che il regista ha dato al film. La sincerità a volte può evitare delle tragedie e delle sofferenze,anche perché come si può notare dal film i veri amici esistono. Una leggenda che ci aiuta a fantasticare perché ci da le basi per poterlo fare.
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Un film all’insegna del romanticismo che insegna a chi lo vede il significato più puro dell’amore,quello che non conosce ostacoli e che quindi non si ferma davanti a nulla. Una cascata d’acqua inaspettata che travolge tutto ciò che trova sulla sua strada senza far distinzioni,a volte ferendo persone innocenti che si sono trovate lungo il suo percorso per puro caso(Lord Marker). Gli stupendi paesaggi inglesi e la colonna sonora sono riusciti a completare il tocco di poesia che il regista ha dato al film. La sincerità a volte può evitare delle tragedie e delle sofferenze,anche perché come si può notare dal film i veri amici esistono. Una leggenda che ci aiuta a fantasticare perché ci da le basi per poterlo fare. Probabilmente può sembrare una storia utopistica per i giorni nostri,ma se lo è è solo perché abbiamo smesso di sognare,di credere che nell’amore c'è perfezione e per questo abbiamo smesso di difenderlo. Un film sublime per ciò che riesce a trasmettere.
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nigatto
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venerdì 11 agosto 2017
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forte è l’amore, più della morte...
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Siamo in pieno medioevo, il re di Cornovaglia Mark è in lotta con il re Gormond per la liberazione della stessa Cornovaglia sottomessa all’Irlanda.
In questa guerra celtica fa da sfondo la storia d’amore straziante di due personaggi: Tristano e Isotta.
Moltissime sono le versioni, spesso complesse, contraddittorie, confuse.
Solo il regista kevin Reynolds in questo suo film, riesce a narrare una bella storia d’amore, passionale, struggente, seducendo lo spettatore con le armi dell’amicizia, della gratitudine e del sacrificio. Buona la fotografia, la recitazione e il linguaggio musicale
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albertogiulini
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sabato 8 settembre 2007
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tristano così triste..
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Personalmente mi compiaccio di pensare che, se un genio come Richard Wagner si è ispirato (parecchi anni prima di morire settantenne a Venezia) - alla leggenda medievale, per la verità un po' fantomatica, di Tristano e Isotta, qualcosa di valido nel loro amore "contrastato" ci deve pur esser (stato). Se Isotta, principessa di sangue irlandese, deve sposare per ragioni, oggi si direbbe di Stato, il re Marc di Cornovaglia, per porre così fine ai conflitti tra i due Paesi - da tempi immemori antagonisti - Intanto: lei se ne va a letto (ad ogni buon conto) con il re ma anke con il proprio coetaneo, il cavalier Tristano, di cui è già amante (più o meno occultamente) da un bel po' di tempo. La storia riecheggia un po' quella di Ginevra, che nonostante fosse sposata con Artù, divenne presto l'amante di Lancillotto.
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Personalmente mi compiaccio di pensare che, se un genio come Richard Wagner si è ispirato (parecchi anni prima di morire settantenne a Venezia) - alla leggenda medievale, per la verità un po' fantomatica, di Tristano e Isotta, qualcosa di valido nel loro amore "contrastato" ci deve pur esser (stato). Se Isotta, principessa di sangue irlandese, deve sposare per ragioni, oggi si direbbe di Stato, il re Marc di Cornovaglia, per porre così fine ai conflitti tra i due Paesi - da tempi immemori antagonisti - Intanto: lei se ne va a letto (ad ogni buon conto) con il re ma anke con il proprio coetaneo, il cavalier Tristano, di cui è già amante (più o meno occultamente) da un bel po' di tempo. La storia riecheggia un po' quella di Ginevra, che nonostante fosse sposata con Artù, divenne presto l'amante di Lancillotto. Però va detto che il re Marc non è il leggendario Re Artù, con tutto ciò che gravita intorno a quest'ultimo: dalla spada fatale alla Tavola Rotonda, alla teorica (quasi fantascientifica) Camelot. In realtà tutti questi cavalieri et eroi erano delle gran bande di cannibali veri e propri (è ormai assodato in che brodaglia sanguinolenta e maleodorante verte la Storia!): si cibavano per es. delle interiora dei nemici, con tutta la loro idea-tribale dei trofei, esattamente come la maggior parte delle tribù d'altri Continenti. Addiritura, tanto per fare un altro eclatante esempio di storico scempio, Brad Pitt ci ha mostrato sé stesso, in "Vento di Passioni", sventrare all'arma bianca (con un coltellaccio) un milite austro-ungarico, durante una certa guerra..nei primi del Novecento: lo abbiamo visto (e forse ammirato) strappargli letteralmente il cuore per portarselo, appunto, come trofeo-atto di sfida, a cavallo, presso i "suoi" commilitoni. Ma per tornare al recente "Tristano e Isotta", l'attore californiano James Franco, nato nel '78 a Palo Alto, fa di tutto per riecheggiare James Dean nelle espressioni estremamente tristi, forse prèsago della sorte che lo aspetta nelle vesti dell'ardimentoso-triste Tristano, e ci ricorda una volta di più che troppo spesso la vita umana è davvero breve: se da una parte esiste infatti l'immortalità dei sentimenti - e l'infinita eroicità dei gesti che servono a salvare il salvabile, o che aprono una breccia.. - dall'altra si finisce feriti a morte come se niente fosse.. (Personalmente, io magari, alla mia ragguardevole età, non mi accontenterei che si prenda cura delle mie ferite una Isotta - ma è sempre meglio che niente, e forse meglio anke - che morire soli..Chissà!) - Il film di cui sto parlando, pur con i voli pindarici che m'ispira perché mi sono tutt'ora congeniali, non è un granché: pur frammisto di tanta azione, è anke lento..Tuttavia è più che passabile e ben visibile. Ma va detto che il più bravo attore è il quarantenne britannico Rufus Sewell, che fa re Marc di Cornovaglia. Forse mi sono addormentato.. Forse non mi sono neanche accorto che Isotta, in questo film, NON muore di disperazione sul corpo di Tristano (?): infatti, nella cosiddetta "realtà" tramandata, egli dovrebbe morire ucciso, infine, non già per una ferita "nemica", ma proprio per mano o per volontà di suo zio (che è poi il re Marc geloso, ed estremamente sospettoso, soprattutto dopo le figuracce tremende che i due spudorati amanti, nottetempo.. gli han fatto fare!) ---- - -- Va anke detto che il re Marc è cieco perché innamorato di Isotta (La vede un po' strana, nel talamo nuziale: lei sta pensando a Tristano.. "Che hai?...")
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dragonia
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domenica 27 novembre 2011
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reynolds torna al medioevo...purtroppo
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Il regista di Robin Hood principe dei ladri torna nel medioevo e sceglie di dirigere una delle più famose saghe nordiche di tutti i tempi, nonché una delle più strappalacrime. Ora, premetto di non essere un fan del genere sentimentale e in un film di solito prediligo l'azione, quindi non che il film mi interessasse più di tanto... Il risultato complessivo è esattamente quello che temevo: un autentico capolavoro di noia, girato senza pathos e, si direbbe, quasi senza voglia. Gli attori se la cavano, per quanto possa permetterlo una sceneggiatura davvero pessima. Musica anonima e paesaggi già ammirati in precedenza nell'infinitamente migliore King Arthur, con il quale non c'è assolutamente paragone.
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Il regista di Robin Hood principe dei ladri torna nel medioevo e sceglie di dirigere una delle più famose saghe nordiche di tutti i tempi, nonché una delle più strappalacrime. Ora, premetto di non essere un fan del genere sentimentale e in un film di solito prediligo l'azione, quindi non che il film mi interessasse più di tanto... Il risultato complessivo è esattamente quello che temevo: un autentico capolavoro di noia, girato senza pathos e, si direbbe, quasi senza voglia. Gli attori se la cavano, per quanto possa permetterlo una sceneggiatura davvero pessima. Musica anonima e paesaggi già ammirati in precedenza nell'infinitamente migliore King Arthur, con il quale non c'è assolutamente paragone. Un'occasione davvero sprecata che rende il film da evitare.
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bibibi_bobibi_bu
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sabato 28 giugno 2008
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una storia d'amore complicata e confusa
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Si tratta di un film all' insegna del romanticismo e dell' amore impossibile, di quell' amore che esiste anche se non dovrebbe ma che cio' nonostante riesce ad uscirne vincitore. Abbiamo davanti una bella storia d'amore la quale pero' non viene svillupata adeguamente e lascia un senso di inconpleto molto evidente. La storia si svolge tra due giovani amanti i quali vivono un amore proibito a causa delle loro differenti provenienze, lui un inglese che lotta contro gli irlandesi e lei una principessa irlandese. Ispirato al famoso mito la storia poteva essere molto piu intensa di quanto non fosse e avere anche piu scene di azione, senza quel tono melodrammatico che persiste in buona parte del film.
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Si tratta di un film all' insegna del romanticismo e dell' amore impossibile, di quell' amore che esiste anche se non dovrebbe ma che cio' nonostante riesce ad uscirne vincitore. Abbiamo davanti una bella storia d'amore la quale pero' non viene svillupata adeguamente e lascia un senso di inconpleto molto evidente. La storia si svolge tra due giovani amanti i quali vivono un amore proibito a causa delle loro differenti provenienze, lui un inglese che lotta contro gli irlandesi e lei una principessa irlandese. Ispirato al famoso mito la storia poteva essere molto piu intensa di quanto non fosse e avere anche piu scene di azione, senza quel tono melodrammatico che persiste in buona parte del film. Il finale e' fin troppo scontato anche se visto che si tratta dell' adattamento di un mito non ci poteva aspetare altro.
Per quanto riguarda i dialoghi, sono abbastanza banali e assurdi, appunto perche' all' insegna di questa romanticita' fin troppo lavorata, cercata che finisce per essere noiosa.
Notevolmente belle invece le ambientazioni, cosi come i costumi la scenografia e la fotografia.
Buone anche le interpretazioni degli attori certamente non al loro massimo, e questo si capisce.
Nell suo complesso rimane comunque un buon prodotto, anche se non pienamente riuscito, e' un modo per riavicinarsi in un certo senso al celebre mito inglese!
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luke83
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giovedì 13 aprile 2006
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soliti remake...
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Resa cinematografica mediocre.. lento in molti tratti e un po' pretenzioso. Cerca di colpire, ma, a parte le scene di lotta e guerra, inevitabilmente piene di azione, non trasmette molto. Tiepido sentimentalismo della storia d'amore dei protagonisti.
Belli i colori. Il doppiaggio di Isotta lascia un po' a desiderare.
Complessivamente è un film che potrebbe essere apprezzato di più da chi è cultore del genere medievale ed è patito delle leggende dei secoli bui, ma, altrimenti, il facile pathos non coinvolgerà più di tanto.
[+] poteva essere aprezzato
(di et)
[ - ] poteva essere aprezzato
[+] scusate...plese
(di marameo 15)
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