The Producers - Una gaia commedia neonazista |
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Un film di Susan Stroman.
Con Nathan Lane, Matthew Broderick, Uma Thurman, Will Ferrell, Roger Bart.
continua»
Musical,
durata 134 min.
- USA 2005.
uscita venerdì 17 marzo 2006.
MYMONETRO
The Producers - Una gaia commedia neonazista ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Una "poco" gaia commedia neonazista
di Antonello VillaniFeedback: 0 |
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giovedì 23 marzo 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il comico che ha contagiato con la sua irriverenza il pubblico sin dal lontano 1968 –anno del debutto cinematografico con “Per favore non toccate le vecchiette”- ritorna alle origini, nelle vesti di produttore e sceneggiatore, lasciando alla coreografa Susan Stroman il compito di dirigere un successo teatrale presentato a Broadway con il titolo di “The Producers”. E’ davvero singolare che sia proprio un americano di origine ebrea a portare sul palcoscenico una commedia su Hitler, ma Brooks ha voluto osare oltre il necessario mettendo in piedi un musical sgangherato e fracassone che raccoglie parecchi dubbi e pochi consensi. La storia. Un produttore di Broadway sull’orlo del fallimento deve vendersi a vecchiette smaniose di sesso per continuare a lavorare; un ragioniere complessato gli consiglia di mettere in piedi lo spettacolo più fallimentare di tutti i tempi per intascare i soldi dei finanziatori. Da questa idea geniale nasce “The Producers”, musical pieno di sano ottimismo ma zoppicante nei dialoghi fatti di smorfie e lamenti, grida e versi incomprensibili come nella migliore tradizione Brooks. Kitch, ammiccante e a tratti persino noioso, Susan Stroman non riesce a trovare il giusto mezzo perché ai godibilissimi balletti si alternano battute non sense e sketch troppo urlanti che smorzano il tono della commedia rendendo tutto poco appetibile. Insomma, teatro o musical? Beh, in questa confusione più totale spiccano gli attori –primo fra tutti Nathan Lane nei panni del produttore Max Bialystock: si muove agilmente tra una battuta e un balletto; Uma Thurman e Matthew Broderick, nel ruolo del timido ragioniere- che danzano come provetti ballerini, e una scenografia off Broadway. La Stroman gira tra i set con una telecamera appiccicata ai protagonisti dando il senso della teatralità a questa commedia degli equivoci che gioca garbatamente con dittatori e neonazisti mentre le svastiche in bella mostra ridicolizzano il Terzo Reich e l’ideologia nazionalsocialista. Negli anni ’40 Charlie Chaplin aveva messo in scena uno spettacolo simile da un’idea diversa: Brooks e la sua allegra brigata non hanno la forza espressiva del cineasta inglese. E, cosa non trascurabile, arrivano con più di mezzo secolo di ritardo. Antonello Villani (Salerno)
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