luigi chierico
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mercoledì 19 febbraio 2014
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due geni ai limiti della follia
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Un piccolo gioiello del cinema Americano moderno, è merito del regista e dell’argomento trattato, ma soprattutto per due grandi protagonisti: Gwyneth Paltrow ed Anthony Hopkins.La loro partecipazione è già da tempo una garanzia, non ci sarebbe stato bisogno di altre prove, ma hanno voluto forse superare se stessi.
Il film scivola apparentemente su due binari: genio e follia, ma per la verità è il non comune immenso amore filiale che trionfa, tra padre e figlia e figlia e genitore. Vi sono incontri-scontri di una potenza emotiva a cui lo spettatore non può sottrarsi. Un rapporto fortissimo, consolidato da una reciproca stima e rispetto. La matematica costituisce il legame profondo tra due menti vissute in una angosciosa follia data dalla ricerca di altre scoperte.
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Un piccolo gioiello del cinema Americano moderno, è merito del regista e dell’argomento trattato, ma soprattutto per due grandi protagonisti: Gwyneth Paltrow ed Anthony Hopkins.La loro partecipazione è già da tempo una garanzia, non ci sarebbe stato bisogno di altre prove, ma hanno voluto forse superare se stessi.
Il film scivola apparentemente su due binari: genio e follia, ma per la verità è il non comune immenso amore filiale che trionfa, tra padre e figlia e figlia e genitore. Vi sono incontri-scontri di una potenza emotiva a cui lo spettatore non può sottrarsi. Un rapporto fortissimo, consolidato da una reciproca stima e rispetto. La matematica costituisce il legame profondo tra due menti vissute in una angosciosa follia data dalla ricerca di altre scoperte. I numeri sono la magia del mondo, essi regolano il tempo, le stagioni, lo spazio. Non vi è nulla che non sia numero, dal monosillabo alla nota musicale, è armonia, certo può portare alla follia ma essa rimane lucida follia che non è pazzia. E’ la strada che ha portato l’uomo sulla luna e su Marte.
Se osserviamo l’universo dai semi all’uomo e alle stelle ci accorgiamo che l’intero universo è stato concepito secondo leggi matematiche, Albert Einstein dirà:“ Dio non gioca a dadi”.
Si apre così una disputa che diventa una sfida per la ricerca di una legge che spieghi il mistero dei numeri primi, quelli suggeriranno a Paolo Giordano di intitolare il suo libro “La solitudine dei numeri primi”, che però, nulla avendo a che fare seriamente e scientificamente con gli stessi, è una delusione.
Il vecchio professore mette alla prova la giovane figlia che lo accudisce e lo asseconda con tanta pazienza e dedizione. Allorché Catherine porta a far vedere al padre la felice conclusione della sua ricerca, Robert l’anticipa, entusiasta di essere pervenuto al risultato delle loro ricerche. Pretende che la figlia gli legga i passaggi scritti sul suo quaderno scarabocchiato. Lei per l’amore incommensurabile verso il proprio padre fa finta di leggere e alla fine
lascia il suo quaderno con la formula nel cassetto del padre,rinunciando alla fama.
Una folle rinuncia? Una pazzia? Non direi proprio, è il modo di ridare al grande suo maestro e genio la certezza e la prova del suo assunto. Gesto nobilissimo che esce dal binario o binomio genio e follia.
Michael, giovane affetto da autismo,si accorge immediatamente che 309 è un numero primo e che 387 si può scomporre in 9 x 43 e così molti altri autisti. Possiamo ancora parlare di follia o non meglio del genio dei numeri che è in noi? Vedi “Il pallino della matematica” di Stanislas Dehaene.
Gwyneth Paltrow, Anthony Hopkins sono superlativi, si mettono a confronto non solo due personaggi la cui personalità è forte, ma due attori che recitano entrando nei personaggi e non si sa più se vediamo Catherine e Robert, oppure
Gwyneth ed Anthony. L’amore di Catherine mi ricorda quello di Cordelia nei confronti del padre Re Lear(vedi il film “King Lear” proprio con A. Hopkins !).
Buona la fotografia e la sceneggiatura, Hope Davis è la sorella Claire,sorella di Catherine, Jake Gyllenhaa è Hal, il giovane studente che riporta alla vita la dolcissima figlia del gran maestro,all’altezza della parte loro affidata. chigi
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manu^^
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sabato 28 agosto 2010
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guardatelo!
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Un film decisamente unico per trama e interpretazione. Da vedere.
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mariangela
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mercoledì 14 gennaio 2009
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film da imparare a memoria
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chiunque è Catherine,e chiunque può essere la superflua sorella.......mi rivolgo naturalmente a tutte le Catherine del mondo,saranno una decina ma esistono... e sapere questo mi basta.
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alby
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martedì 11 novembre 2008
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bel film
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L'HO TROVATO INTERESSANTE. MOLTO TEATRALE,ANCHE UN PO' IMPEGNATIVO.BELLA LA STORIA.ORIGINALE.BRAVI LA PALTROW E HOPKINS.DA VEDERE
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luisa
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sabato 2 febbraio 2008
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una dolce storia tra genialità e follia .....
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E' un film che emoziona. Racconta in un modo superbo l'amore, la genialità, la follia, e tutto è reso più intenso dalla straordinaria musica della colonna sonora. Che altro aggiungere, secondo me è un film da vedere!
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kiagarla
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domenica 13 gennaio 2008
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bravo!
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Fibonacci hai perfettamente ragione...non vele nenanche la pena di rispondere a persone del genere!
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manu
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giovedì 20 dicembre 2007
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fra realtà e follia...
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fra realtà e follia: la guerra interiore suscitata in lei dopo la morte del padre è ciò che di più difficile un attrice possa interpretare. Magnifica nel ruolo drammatico e teatrale la Paltrow, convincente e pragmatico nella sua follia l'avvincente Hopkins. Un plauso anche al regista che si concentra sugli stati d'animo dei protagonisti e non sul finale classico scontato americano lasciandolo invece immaginare allo spettatore
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m.milkie
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venerdì 14 settembre 2007
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davvero bello
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belissimo film,hopkins straordinario ma nn è una novita'....paltrow brava...film che nn permette di distrarti un attimo...emozionante! lo consiglio
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mestre
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mercoledì 31 gennaio 2007
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damy
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Trovo anthony hopkins un grande un mito lo adoro mi piace tanto!
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(di mora83)
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luigi
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mercoledì 27 dicembre 2006
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bello
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sono un grande estimatore di tutti e tre gli attori,ma devo dire che questo film ha superato le mie aspettative....l'ho trovato davvero toccante e profondo
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