Crash - Contatto fisico |
||||||||||||||
Un film di Paul Haggis.
Con Sandra Bullock, Don Cheadle, Matt Dillon, Jennifer Esposito, William Fichtner.
continua»
Titolo originale Crash.
Drammatico,
durata 113 min.
- USA, Germania 2004.
uscita venerdì 11 novembre 2005.
MYMONETRO
Crash - Contatto fisico
valutazione media:
3,92
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Contatto riuscitodi Paolo PizzatoFeedback: 0 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
mercoledì 12 aprile 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La prima cosa che viene spontaneo fare dopo aver visto l’ottimo Crash è pensare a quante pellicole questo film è debitore. Dopo un rapido conto emergono Magnolia, Amores perros e 21 grammi per la struttura a episodi, il montaggio alternato e la corale rappresentazione di vite diverse che in qualche modo finiscono per intrecciarsi tra loro, e il lacerante Monsters ball per una figura specifica; il poliziotto bastardo, razzista, ma a ben guardare non del tutto spregevole interpretato con felice misura da Matt Dillon. Il commento “a caldo” dunque è che ci si trova di fronte a una scopiazzatura. Ma siccome fin dai lontani tempi della scuola ci è stato insegnato che copiare bene, se proprio non è un merito di sicuro è un esercizio che alla lunga può risultare utile, viene fuori che Crash è una scopiazzatura con i fiocchi. Haggis, sceneggiatore prestato alla reagia, compone un quadro di piccole e grandi miserie, di meschinità, contraddizioni e tragedie nel quale ciascuno può riconoscersi (perché al centro c’è l’uomo, ogni uomo, che a tutte le latitudini e in qualsiasi contesto è sempre uguale a se stesso), e nel quale tutti recitano la propria parte, senza sconti e senza sorprese. Los Angeles, spesso ripresa di notte, è città simbolo di un mondo nel quale le luci, fossero anche le più scintillanti, non scacciano le tenebre; un mondo in cui ciascuno è prigioniero di se stesso, delle proprie paure, dei propri pregiudizi, dei propri egoismi, dei sogni svaniti, di una vita dalla quale si desidera fuggire. Chi pensa di non soffrire di questi mali semplicemente sbaglia, e toccherà al caso - o alla superiore trama del destino, per chi ci crede - ricondurlo alla realtà. C’è salvezza da tutto questo, sembra a un certo punto chiedersi, e chiederci, Haggis? La sua risposta è positiva, ma non confortante. Positiva perché salvezza c’è; c’è nell’amore puro di un padre per la sua bambina così come c’è nella consapevolezza antirazzista e nella tolleranza illuminata della figlia di un immigrato e nella ruvida umanità di un ladro d’auto, ma questi tiepidi raggi di sole (ed ecco la mancanza di conforto) somigliano troppo a casuali colpi di fortuna perché ci si possa fare reale affidamento. È possibile che accada qualcosa di buono, questo ci dice Haggis, è possibile che spunti un fiore anche nel deserto, ma se succede, succede per meccanismi che sfuggono, e non certo perché qualcuno si mette, giorno dopo giorno, ad annaffiare un rettangolo di sabbia. Fin qui la tematica, cui regala sostanza, emozione e appassionata identificazione un cast in stato di grazia. Don Cheadle su tutti, ottimo poliziotto che al proprio lavoro chiede di tappare le falle di una vita privata che se va alla deriva (una madre che non lo ama, un fratello delinquente e l’amore che è sempre un passo più in là, indecifrabile, irraggiungibile), poi Matt Dillon, quasi un “clone” (ma perfortuna con una sua personalità den definita) del monumentale Billy Bob Thornton di Monsters Ball, e Thandie Newton, affermata e colta signora dell’alta borghesia la cui vita rischia di andare in frantumi a causa un’umiliazione subita, e infine, seppur un gradino più in basso rispetto agli altri, anche Brendan Fraser e Sandra Bullock, coppia bianca e liberal che ormai da troppo tempo ha smesso di conoscersi e di capirsi. Un film da vedere insomma, e che una volta visto, volenti o nolenti, si finisce per portare con sé. Forse perché, in buona parte, ciascuno di noi lo ha già dentro di sé.
[+] lascia un commento a paolo pizzato »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | maurizio 2° | lucio carion 3° | memole 4° | loraxy 5° | ashtray_bliss 6° | alberto 86 7° | stefano 8° | a.l. 9° | kondor17 10° | arnaco 11° | marta scattoni 12° | filippo catani 13° | marvelman 14° | marco santillani 15° | ale_coly 16° | fabio 17° | ennio 18° | paolo salvaro 19° | paolo pizzato 20° | mix ray 21° | julian90 22° | pierluigi79 |
SAG Awards (4) Premio Oscar (11) Golden Globes (3) David di Donatello (2) Critics Choice Award (8) AFI Awards (1) Articoli & News |
|