Calendar Girls |
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Un film di Nigel Cole.
Con John Alderton, Annette Crosbie, Linda Bassett, Julie Walters, Helen Mirren.
continua»
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 108 min.
- Gran Bretagna 2003.
MYMONETRO
Calendar Girls
valutazione media:
3,07
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Roberto Nepoti
La Repubblica
Presentato trionfalmente al Festival di Locarno, come lo fu a suo tempo The Full Monty, potrebbe replicare il successo del film di Peter Cattaneo, che ricorda per molti versi: però Calendar Girls è basato su un fatto autentico; tanto che alcune delle sue protagoniste recitano, in piccoli ruoli, accanto alle attrici professioniste. Nel villaggio rurale di Knapely, Yorkshire, le frequentatrici del locale club femminile passano il tempo tra vendite di beneficenza e conferenze sul punto-croce, o sulle mille ricette per cucinare i broccoli. La morte del marito di Annie (Julie Walters), però, produce una piccola rivoluzione: persuase da Chris (Helen Mirren), la migliore amica della vedova, alcune socie ultracinquantenni decidono di posare nude per un calendario, allo scopo di raccogliere fondi contro la leucemia. Non sarà facile vincere il pudore personale, i pregiudizi del villaggio, l'imbarazzo dei congiunti. E vale la pena di gustare le scene in cui le candide signore devono scegliere il fotografo, o l'imbarazzo dell'eletto al momento di scattare le pose. Contro ogni aspettativa, comunque, il successo è immediato e folgorante; le schive casalinghe diventano protagoniste dei tabloid e sono invitate a Hollywood. Ma è nella Mecca del cinema che si scatena la crisi: malgrado lo sfarzo che invade, irresistibile, la loro vita di casalinghe, non tutte sono disposte a convertire la propria storia personale (e il proprio corpo) in merce. E' immaginabile che, nei prossimi giorni, lo sentiremo banalizzare in tv da uno sciame di opinionisti senza opinioni, che parleranno fino allo sfinimento di calendari, "velone", riscossa delle pantere grigie mediante esibizione della pelle. Ciò non toglie che il film di Cole sia un prodotto intelligente, pieno di humour e di battute gustose, molto pop, godibile dall'inizio alla fine. Assai furbo, anche (come lo era del resto The Full Monty), ma con un sottotesto assolutamente attuale, un po' acre sotto la crosta della storia di successo. Contrariamente a quel che sembra al primo sguardo, infatti, il soggetto di Calendar Girls non riguarda il riscatto dalla cultura del giovanilismo, né la riscoperta (pur lodevole) di quanto siano graziosi i "fiori dell'autunno". E' piuttosto la nozione odierna di celebrità. La celebrità, ormai, è associata all'idea d'istantaneità: promuove a star i ragazzi del "Grande Fratello", gli anzianotti di "Supersenior" o le casalinghe britanniche per un quarto d'ora (quello pronosticato a suo tempo da Andy Warhol), prima di scordarli per sempre.
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