albert
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sabato 8 febbraio 2025
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un anello da eliminare
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Secondo episodio della saga de "Il signore degli anelli" di Tolkien. Il film, uscito nel 2002, vinse un oscar per i migliori effetti speciali e un altro per il miglior montaggio sonoro. La trilogia va dal 2001 al 2003 e ne è garantita la più totale continuità narrativa dal fatto che il regista fu Peter Jackson per tutti e tre. Questo episodio comincia proprio in medias res, per cui una visione dei tre film in ordine cronologico è caldamente consigliata. Prosegue il cammino del nostro Frodo alla ricerca del Monte Fato dove gettare l'anello nel fuoco, per eliminarne le potenzialità distruttive. Oltre che dall'amico, Frodo è accompagnato nel suo cammino da Gollum/Smeagol, interpretato da Andy Serkis, uno dei personaggi più caratteristici ed originali in questo mondo fantasy caratterizzato da hobbit, elfi, alberi parlanti che camminano, stregoni, nani e tanti orchi.
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Secondo episodio della saga de "Il signore degli anelli" di Tolkien. Il film, uscito nel 2002, vinse un oscar per i migliori effetti speciali e un altro per il miglior montaggio sonoro. La trilogia va dal 2001 al 2003 e ne è garantita la più totale continuità narrativa dal fatto che il regista fu Peter Jackson per tutti e tre. Questo episodio comincia proprio in medias res, per cui una visione dei tre film in ordine cronologico è caldamente consigliata. Prosegue il cammino del nostro Frodo alla ricerca del Monte Fato dove gettare l'anello nel fuoco, per eliminarne le potenzialità distruttive. Oltre che dall'amico, Frodo è accompagnato nel suo cammino da Gollum/Smeagol, interpretato da Andy Serkis, uno dei personaggi più caratteristici ed originali in questo mondo fantasy caratterizzato da hobbit, elfi, alberi parlanti che camminano, stregoni, nani e tanti orchi. Jackson riesce a dar vita ad una sorta di sovrumana impresa nel tradurre in immagine il romanzo di Tolkien. La bellezza visiva, dovuta proprio agli effetti speciali con cui si costruiscono i personaggi fantastici, alle bellissime scenografie e alla messinscena delle scene di guerra, tra cui la memorabile battaglia al Fosso di Helm, è indiscutibile. In un cast dove nessuno sfigura, si distingue quel Viggo Mortensen, che aveva preso parte a film famosi, ma sempre in ruoli marginali, che da ora in poi diventerà un attore a cui faranno ricorso vari registi. Trilogia da vedere, anche per chi, come chi scrive, non è appassionato di fantasy.
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alessandro2000
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giovedì 12 dicembre 2024
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capolavoro
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Secondo capitolo di questa strabiliante trilogia. Poco da dire, il film parla da se, sarà anche vero che sono un vero amante delle opere tolkeniane. Tuttavia, a differenza del primo, qui la vicenda si fa più interessante, forse perchè lo spettatore comincia a collegare i fili, riesce a capire determinate situazioni o momenti che si susseguono durante la pellicola e che riprendono movimento dallo stop del primo film; nelle due torri inizia il piano diabolico di Sauron, cominciamo a capire chi effettivamente vuole salvare la terra di mezzo e il mondo intero e che invece è orientato al male.
Gran film, come del resto tutti e tre e non solo....
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sabato 3 agosto 2024
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commedia leggerina
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Filmetto leggero da guardare in TV durante una piovosa serata autunnale .Ben interpretato , ma niente di che .
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luca scialo
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mercoledì 6 maggio 2020
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prosegue l'avventura de la compagnia dell'anello
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Peter Jackson propone la seconda parte della sua Epopea Fantasy, trasposizione dell'omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien, che il regista ha dovuto obbligatoriamente dividere in 3 parti da 9 ore complessive per non far perdere allo spettatore la magia originale dell'opera. Ad un anno di distanza dal primo episodio, e conseguente successo, anche questo secondo capitolo riesce a coniugare quanto meglio possibile le esigenze cinematografiche con l'attinenza al libro. Gli ingredienti sono gli stessi della prima avventura, anche perché Jackson ha ben pensato di girare tutti gli episodi insieme, senza soluzioni di continuità che avrebbero rischiato di inficiare il suo sforzo registico e da co-sceneggiatore.
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Peter Jackson propone la seconda parte della sua Epopea Fantasy, trasposizione dell'omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien, che il regista ha dovuto obbligatoriamente dividere in 3 parti da 9 ore complessive per non far perdere allo spettatore la magia originale dell'opera. Ad un anno di distanza dal primo episodio, e conseguente successo, anche questo secondo capitolo riesce a coniugare quanto meglio possibile le esigenze cinematografiche con l'attinenza al libro. Gli ingredienti sono gli stessi della prima avventura, anche perché Jackson ha ben pensato di girare tutti gli episodi insieme, senza soluzioni di continuità che avrebbero rischiato di inficiare il suo sforzo registico e da co-sceneggiatore. Quindi, un cast convincente, la scenografia naturale offerta dalla Nuova Zelanda, effetti speciali funzionali alla storia e non semplici fuochi d'artificio fine a se stessi, le musiche epiche di Howard Shore. La compagnia dell'anello prosegue il suo viaggio verso la distruzione dell'anello, seppur in ordine sparso. Riprendendo laddove si era fermato il primo episodio. Frodo col suo fedele amico Sam devono fidarsi del bipolare e misterioso Gollum. Altri due Hobbit finiscono prigionieri prima degli orchi e poi degli antichi alberi, spronandoli a scendere in battaglia. Il nano, l'elfo e l'umano devono difendere ciò che resta dalla brama di potere di Sauron.
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kakolookiyam
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mercoledì 18 marzo 2020
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imperdibile - parte 2
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Si entra in un mood meno "avventura - fantasy" del primo film e si passa ad "azione - realtà". Dalle piccole compagnie e piccole battaglie, si arriva ad sempre più grandi. Il potere dell'anello inizia a pesare maggiormente, e così inizia anche il film inizia a trasudare maggior tristezza e pesantezza, come il fardello di Frodo. I personaggi iniziano ad essere delineati sempre di più, dove emerge un'interpretazione del cast davvero super (Viggo Mortensen, Ian Holm, Bernard Hill e gli hobbit sopra tutti a mio parere). La battaglia per il fosso di Helm poi, regala brividi ed emozioni, raggiungendo livelli di epicità difficili da eguagliare. Come sempre, da vedere sempre in versione estesa.
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xxx
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mercoledì 8 novembre 2017
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secondo me un 2 è più che sufficiente.
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Polpettone fantasy tratto dall' omonimo romanzo di Tolkien.
Non ho mai apprezzato quella mattonata insulsa del romanzo, questo lo considero un caso anomalo, perchè sinceramente ho preferito di più i tre film, anche se una visione basta e avanza, non sono appassionato al genere.
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filippopancani
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mercoledì 28 giugno 2017
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epico
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Film bellissimo, resta una serie capolavoro anche dopo anni.
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laurence316
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mercoledì 1 febbraio 2017
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secondo ottimo capitolo migliore del precedente
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Il secondo film inizia, per volere del regista, senza alcun riassunto dei fatti precedenti e, di conseguenza, presuppone, anche abbastanza arrogantemente, che lo spettatore conosca alla perfezione gli eventi alla base de La Compagnia dell’Anello. Al di là di questo, comunque, Le Due Torri si rivela, fin dai primissimi minuti, più interessante ed avvincente del precedente, meno incentrato (fortunatamente) su Frodo (che non si giova di certo dell’interpretazione di Wood) ma, a detta dello stesso Jackson, incentrato stavolta su Aragorn, di cui si approfondisce maggiormente la psicologia (anche se, francamente, le scene riguardanti Arwen sono le più deboli e patetiche del film).
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Il secondo film inizia, per volere del regista, senza alcun riassunto dei fatti precedenti e, di conseguenza, presuppone, anche abbastanza arrogantemente, che lo spettatore conosca alla perfezione gli eventi alla base de La Compagnia dell’Anello. Al di là di questo, comunque, Le Due Torri si rivela, fin dai primissimi minuti, più interessante ed avvincente del precedente, meno incentrato (fortunatamente) su Frodo (che non si giova di certo dell’interpretazione di Wood) ma, a detta dello stesso Jackson, incentrato stavolta su Aragorn, di cui si approfondisce maggiormente la psicologia (anche se, francamente, le scene riguardanti Arwen sono le più deboli e patetiche del film). E il suo punto di forza sono soprattutto gli ultimi 40 minuti circa della battaglia al Fosso di Helm, una parte che poteva rivelarsi noiosa e dispersiva (anche perché nel romanzo non occupa più di un capitolo) e che invece emoziona e coinvolge, grazie soprattutto all’ottima fotografia di Lesnie (che esalta l’atmosfera cupa e tenebrosa), agli eccezionali effetti speciali e ad alcune buone trovate per tenere alto il ritmo (è il caso delle numerose “comparsate” del nano Gimli, calato in un certa, particolare sfida con l’elfo Legolas).
In questo film viene inoltre introdotto (era già comparso nel film precedente, in verità, ma solo per pochissimi istanti e mai a figura intera) il geniale personaggio di Gollum, che si affianca ai due hobbit, Frodo e Sam, ruba da subito la scena al protagonista e ravviva la narrazione in questi segmenti che, altrimenti, avrebbero certamente rischiato la monotonia (ed, evidentemente, ne era ben conscio anche lo stesso Tolkien).
Ma sono diversi altri i personaggi determinanti che compaiono per la prima volta: vedi il caso di Barbalbero, che incrocia la via di Merry e Pipino, o di re Théoden, e di Éowyn ed Éomer, ma da non dimenticare è anche la viscida figura di Vermilinguo).
Le Due Torri si rivela, insomma, nonostante qualche caduta di ritmo qua e là, un film più riuscito de La Compagnia dell’Anello, un film più solido e compatto, nonostante non presenti né un vero inizio né una vera conclusione. Questo potrà anche dare “la sgradevole sensazione di aver assistito alla più costosa sequenza di raccordo della storia del cinema, anziché a un film autonomo” (Mereghetti), ma si tratta certamente di una sequenza di ottimo livello.
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fedecap
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mercoledì 9 settembre 2015
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un sequel migliore
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Secondo capitolo de il Signore degli Anelli, le due torri riprende il racconto da tre sequenze narrative diverse, come le parti in cui si è dovuta dividere la Compagnia: Frodo (Elijah Wood) e Sam (Sean Astin) si dirigono verso Mordor per adempiere al loro compito, e cioè distruggere l'Unico, l'anello di Sauron. Durante il viaggio riceveranno l'aiuto di un'improbabile alleato e incontreranno i raminghi di Gondor, guidati da Faramir (David Wenham), fratello del defunto Boromir. Merry (Dominic Monaghan) e Pipino (Billy Boyd) sono ancora prigionieri degli Uruk-hai, che si dirigono verso Isengard, convinti che siano i loro prigionieri a portare "l'arma" (l'anello) richiesta da Saruman (Christopher Lee).
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Secondo capitolo de il Signore degli Anelli, le due torri riprende il racconto da tre sequenze narrative diverse, come le parti in cui si è dovuta dividere la Compagnia: Frodo (Elijah Wood) e Sam (Sean Astin) si dirigono verso Mordor per adempiere al loro compito, e cioè distruggere l'Unico, l'anello di Sauron. Durante il viaggio riceveranno l'aiuto di un'improbabile alleato e incontreranno i raminghi di Gondor, guidati da Faramir (David Wenham), fratello del defunto Boromir. Merry (Dominic Monaghan) e Pipino (Billy Boyd) sono ancora prigionieri degli Uruk-hai, che si dirigono verso Isengard, convinti che siano i loro prigionieri a portare "l'arma" (l'anello) richiesta da Saruman (Christopher Lee). Ma lungo la strada gli orchi si scontreranno con i Rohirrim, i cavalieri del reame di Rohan, e durante lo scontro i due Hobbit fuggiranno e si nasconderanno nella vicina foresta di Fangorn, dove faranno conoscenza delle misteriose creature che la popolano e con cui stringeranno un'alleanza per aiutare i loro amici. Per quanto riguarda "i tre Cacciatori" Aragorn (Viggo Mortensen), Legolas (Orlando Bloom) e Gimli (John Rhys-Davies), li ritroviamo all'inseguimento degli Uruk-hai, che tengono prigionieri Merry e Pipino. Saranno costretti a cambiare i loro propositi quando incontreranno, con loro enorme sorpresa, Gandalf (Ian McKellen), vincitore dello scontro con il Balrog e rinato con il rango di "Bianco", titolo che ha perso Saruman dopo il suo tradimento. Lo stregone guiderà i tre verso Edoras, capitale del reame di Rohan, per aiutare Re Théoden (Bernard Hill) a sconfiggere Saruman e gli Uruk-hai, che stanno minacciando il suo regno.
Il livello di epicità di questo secondo capitolo supera di gran lunga il primo, anche grazie ai nuovi protagonisti e alla prima battaglia della trilogia, quella al Fosso di Helm, in cui si esalta il livello di precisione dei costumi, dei trucchi e soprattutto degli effetti speciali, attenzioni di Jackson già viste nel primo film. Giocano un ruolo di primo piano nelle scenografie le bellissime Alpi Neozelandesi, che fanno da sfondo al reame di Rohan. Si evidenzia in questo capitolo uno dei temi cari a Tolkien, quello della natura contro la tecnologia, e che vede contrapposti gli Ent (abitanti della foresta di Fangorn) e le genti di Rohan (che vivono di agricoltura e allevano cavalli) contro Saruman, che invece usa le risorse naturali per alimentare le sue industrie indirizzate verso un'economia di guerra, come lo erano le nazioni europee allo scoppio della Grande Guerra (affrontata peraltro dallo stesso Tolkien e tema ricorrente nelle sue opere). La recitazione, in generale, è buona: spiccano positivamente Elijah Wood, Viggo Mortensen, Christopher Lee, Bernard Hill e Sean Astin. Jackson, gli sceneggiatori e gli addetti al montaggio riescono ancora una volta a rendere il film fluido e dinamico, tagliando e aggiungendo parti, come, ad esempio, la "deviazione" di Aragorn dopo la battaglia con i mannari, parte che non è presente nel libro ma che si inserisce benissimo per spiegare il conflitto tutto interiore del ramingo, consapevole del suo destino e del suo amore verso Arwen. Complessivamente è migliore del primo capitolo: in barba a quelli che dicono che i sequel sono sempre "meno" del primo, il Signore degli Anelli di Jackson è un continuo crescendo di bellezza ed emozioni, un climax cinematografico che non ha precedenti nella storia.
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gabrigilli1997
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martedì 30 giugno 2015
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il preludio del grande finale
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Dopo un primo film abbastanza soddisfacente (la compagnia dell'anello), l'audace Peter Jackson riesce a rendere sempre piu avvincente la saga del signore degli anelli, creando un film sensazionale...La mitica battaglia del Fosso di Helm, descritta nei minimi particolari, condita e resa ancora più superlativa da un'ottima recitazione e da un'avvincente colonna sonora, rimarrà impressa nelle menti e nei ricordi dei fan del Signore degli anelli. Che dire, mostruoso, un preludio all'immortale terzo film,che entrerà per sempre nella storia
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