fabio panichi
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martedì 15 aprile 2008
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ci vuole sensibilità verso la vita
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ci vule sensibilità verso la vita.
Pane e Tulipani non è un film per tutti. Mi spiego meglio. E' un film per i sognatori, è un film per chi non si accontenta, è un film per chi vorrebbe vivere mille vite diverse in mille città diverse del mondo. E' un film per chi preferisce un giorno da leoni a mille da pecore.
Solo così si può apprezzare in pieno la straordinaria bellezza di questo film, così terribilmente sottile che riesce a pentetrare nell'animo di pochi e fermarsi invece sulla pelle degli altri che dicono "si un bel film.. però forse un po' surreale". No! la vita non è surreale! la vita è poter cambiare la vita! L'importante è accorgersene.. come? beh, basta un vaso che si infrange sul pavimento o una conversazione a tavola incentrata sui tipi di gas dei condizionatori.
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ci vule sensibilità verso la vita.
Pane e Tulipani non è un film per tutti. Mi spiego meglio. E' un film per i sognatori, è un film per chi non si accontenta, è un film per chi vorrebbe vivere mille vite diverse in mille città diverse del mondo. E' un film per chi preferisce un giorno da leoni a mille da pecore.
Solo così si può apprezzare in pieno la straordinaria bellezza di questo film, così terribilmente sottile che riesce a pentetrare nell'animo di pochi e fermarsi invece sulla pelle degli altri che dicono "si un bel film.. però forse un po' surreale". No! la vita non è surreale! la vita è poter cambiare la vita! L'importante è accorgersene.. come? beh, basta un vaso che si infrange sul pavimento o una conversazione a tavola incentrata sui tipi di gas dei condizionatori.
Dolceamaro, malinconico e sognante, delicato, profondo ed "elitario", pungente come un vento freddo che ti sussurra : "tu puoi essere chiunque ed essere ovunque, tu puoi"
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petula
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sabato 1 marzo 2008
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lo rivedrei ogni giorno
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è una vera poesia sui sentimenti umani più delicati. Molto discreto ma incisivo!!!
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giada
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giovedì 15 novembre 2007
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e' disponibile il dvd?
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Non riesco a trovare in commercio il dvd del film "Pane e tulipani". Chi l'ha pubblicato?
Grazie!
Giada
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slam
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martedì 21 agosto 2007
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un film da vedere piu' volte
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dice molto di piu' di quello che fa vedere
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figgieu
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mercoledì 11 agosto 2004
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soldini cavalca abilmente uno dei dogmi...
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Soldini cavalca abilmente uno dei dogmi di fine millennio imposti dai media nazionalpopolarisinistrorsi, a una casalinga repressa tutto è concesso per liberare “gli scampoli d’assenza”, anche il tradimento e l’abbandono della propria prole specie se d’intoppo alle irrinunciabili mete di libertà e passione. Un uomo nella stessa situazione resterebbe un po’ stronzo, ma a ben vedere questa è solo una piccola ricompensa dei luoghi comuni storici spesso penalizzanti verso l’universo femminile. Gli attori sono tutti bravi, Bruno Ganz addirittura strepitoso nel tratteggiare un gentiluomo d’altri tempi dalla forbitissima e anacronistica parlata cadenzata di islandese (almeno nelle intenzioni della sceneggiatura), gentiluomo capace resusciterà la passione, l’estro, l’arte, la voglia di libertà (quella d’anarchia, invece, sarà fornita da Felice Andreasi) che si nascondevano chissà in quale anfratto della frustrata casalinga abruzzese interpretata da Licia Maglietta.
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Soldini cavalca abilmente uno dei dogmi di fine millennio imposti dai media nazionalpopolarisinistrorsi, a una casalinga repressa tutto è concesso per liberare “gli scampoli d’assenza”, anche il tradimento e l’abbandono della propria prole specie se d’intoppo alle irrinunciabili mete di libertà e passione. Un uomo nella stessa situazione resterebbe un po’ stronzo, ma a ben vedere questa è solo una piccola ricompensa dei luoghi comuni storici spesso penalizzanti verso l’universo femminile. Gli attori sono tutti bravi, Bruno Ganz addirittura strepitoso nel tratteggiare un gentiluomo d’altri tempi dalla forbitissima e anacronistica parlata cadenzata di islandese (almeno nelle intenzioni della sceneggiatura), gentiluomo capace resusciterà la passione, l’estro, l’arte, la voglia di libertà (quella d’anarchia, invece, sarà fornita da Felice Andreasi) che si nascondevano chissà in quale anfratto della frustrata casalinga abruzzese interpretata da Licia Maglietta. Il film ha avuto molto successo in Italia, sia per quanto riguarda il pubblico che la critica, ma ai miei occhi appare di taglio molto televisivo e per far sorridere si affida spesso a macchiette (il fioraio anarchico, il detective extralarge). Inoltre offre alibi piuttosto ruffiani per giustificare anche gli occhi degli spettatori più moralisti la fuga della protagonista (la scena in cui il marito è tra le braccia dell’amante appare un po’ forzata) e l’happy end è troppo melassoso con l’accoppiamento di tutti i personaggi “positivi” (e la sconfitta dei “negativi”, primo fra tutti il marito che peraltro è forse l’unico personaggio credibile del film) diretto a un “vivranno tutti felici e contenti” francamente banale.
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bruno
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domenica 11 gennaio 2004
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chi se lo sarebbe aspettato!
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talmente piacevole e delicato è questo film, che quasi non ci si accorge che è passata un'ora e mezzo e che si vorrebbe continuasse per almeno altre due... sublimazione della fuga, alla portata di tutti, anche in piccole dosi, volendo... l'altra faccia della medaglia di "mediterraneo", in questo senso... abbaglianti e inebrianti i costumi e la venezia in cui i protagonisti si muovono. interpreti tutti bravissimi (su tutti ganz)... LADDOVE IL CINEMA AMERICANO MAI POTRA' ARRIVARE!
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areo
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inutile
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A quanto pare la rinascita del cinema italiano deve passare per forza da queste storielle in stile neo-Salvatores.Sconfortante
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antonio
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martedì 16 ottobre 2001
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l'elogio della semplicità
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Sono tra quelli folgorati dallo splendido film di Soldini e ne sono contento, anzi felice. Mi ha affascinato dalla prima all'ultima inquadratura, dalla belllezza diversa di Licia Maglietta, dalla magia di una Venezia lontana dai soliti schemi, dalla bravura di un vecchio marpione come Bruno Ganz. Insomma un film italiano poco italiano, lontano parente della commedia all'italiano più banale, ma vicino a quella originale che ha fatto grande il cinema nostrano. Il fatto che vorrei sottolineare, però, che mi ha impressionato è l'elogio alla semplicità, la capacità cioè di raccontare una storia seppure fatta di personaggi particolari, a volte felliniani, in maniera semplice, non banale, ma solo delicatamente normale, senza assassini, senza buoni e cattivi, senza l'obbligatoria brutalità anche verbale che i film di oggi paiono debbano avere per ottenere successo.
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Sono tra quelli folgorati dallo splendido film di Soldini e ne sono contento, anzi felice. Mi ha affascinato dalla prima all'ultima inquadratura, dalla belllezza diversa di Licia Maglietta, dalla magia di una Venezia lontana dai soliti schemi, dalla bravura di un vecchio marpione come Bruno Ganz. Insomma un film italiano poco italiano, lontano parente della commedia all'italiano più banale, ma vicino a quella originale che ha fatto grande il cinema nostrano. Il fatto che vorrei sottolineare, però, che mi ha impressionato è l'elogio alla semplicità, la capacità cioè di raccontare una storia seppure fatta di personaggi particolari, a volte felliniani, in maniera semplice, non banale, ma solo delicatamente normale, senza assassini, senza buoni e cattivi, senza l'obbligatoria brutalità anche verbale che i film di oggi paiono debbano avere per ottenere successo. Ironia, semplicità, ma anche originalità e scelta azzeccatissima dei personaggi, compreso il bravo Enzo Catania e l'inossidabile Andreasi. Grazie agli autori ed agli attori, di cuore.
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