dendys
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lunedì 20 novembre 2006
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domande
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La vita è fatta o no di coincidenze? La televisione accomuna le nostre vite e la nostra società? Gli errori dei padri ricadono sui figli? E, generalizzando, gli errori del passato ricadono sul presente? E quindi, quelli del presente ricadranno sul futuro? Non è ora di chiederci chi siamo veramente e quali sono le nostre origini per capire quali errori non si dovrebbero più commettere? E il rimorso? Lo cancelliamo come Jimmy o lo usiamo come Earl? Siamo veramente capaci di pentirci e di chiedere il perdono? Siamo veramente capaci di perdonare oppure aspettiamo che le rane piovano dal cielo come i Faraoni? Oppure neanche questo?... Potrei continuare all'infinito solo a farmi delle domande, figuriamoci a darmi delle risposte.
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La vita è fatta o no di coincidenze? La televisione accomuna le nostre vite e la nostra società? Gli errori dei padri ricadono sui figli? E, generalizzando, gli errori del passato ricadono sul presente? E quindi, quelli del presente ricadranno sul futuro? Non è ora di chiederci chi siamo veramente e quali sono le nostre origini per capire quali errori non si dovrebbero più commettere? E il rimorso? Lo cancelliamo come Jimmy o lo usiamo come Earl? Siamo veramente capaci di pentirci e di chiedere il perdono? Siamo veramente capaci di perdonare oppure aspettiamo che le rane piovano dal cielo come i Faraoni? Oppure neanche questo?... Potrei continuare all'infinito solo a farmi delle domande, figuriamoci a darmi delle risposte... e Magnolia dura solo 3 ore! Oltre alle splendide trovate tecniche, all'interno del film possiamo trovare religiosità e critica, intimità e satira, solidarietà e indifferenza, amore e sofferenza. In una parola sola: la vita! Per me è abbastanza per ritenerlo un capolavoro... Che dite?
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[+] sempliciotto
(di paxer)
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minou
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lunedì 30 ottobre 2006
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bello, veramente bello.
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Uno de pochi film che mi ha colpita.
Quasi tre ore di film che scorrono senza che lo spettatore se ne accorga.
Una serie di storie che si intrecciano, ma un significato molto profondo.
Una stupenda Julienne Moore.
Un capolavoro
[+] sei seria o stai scherzando?
(di grande mino)
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nico
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giovedì 12 ottobre 2006
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fra rimorsi e perdono
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Magnolia è un film abbastanza particolare, scomponibile in differenti storie ciascuna con il suo protagonista.
Le storie trattate sono tutte drammatiche e con il passare del tempo l’intento del regista è far si che le vicende tendano a sfiorarsi ed intrecciarsi, mettendo a contatto i protagonisti prima di allora quasi isolati o meglio introspettivi.
Ciascuno di questi personaggi ha una vita parallela a quella degli altri. Ognuno di loro ha un legame con almeno uno degli altri protagonisti. Molto spesso due protagonisti sembrano sfiorarsi senza mai incontrarsi; in questi casi è possibile cogliere il loro rapporto attraverso analogie e differenze.
Ad esempio Earl e Jimmy Gator, i due non si incontreranno mai all’interno del film, ma le cose che li accomunano sono tante.
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Magnolia è un film abbastanza particolare, scomponibile in differenti storie ciascuna con il suo protagonista.
Le storie trattate sono tutte drammatiche e con il passare del tempo l’intento del regista è far si che le vicende tendano a sfiorarsi ed intrecciarsi, mettendo a contatto i protagonisti prima di allora quasi isolati o meglio introspettivi.
Ciascuno di questi personaggi ha una vita parallela a quella degli altri. Ognuno di loro ha un legame con almeno uno degli altri protagonisti. Molto spesso due protagonisti sembrano sfiorarsi senza mai incontrarsi; in questi casi è possibile cogliere il loro rapporto attraverso analogie e differenze.
Ad esempio Earl e Jimmy Gator, i due non si incontreranno mai all’interno del film, ma le cose che li accomunano sono tante. Entrambi presentatori tv, entrambi malati di cancro, entrambi abili a tradire le loro mogli, entrambi hanno un rapporto conflittuale con i loro figli (o meglio non hanno alcun rapporto con essi).
Lo stesso discorso vale per i rispettivi figli. Frank e Claudia sono accomunati dalla loro rabbia interiore nei confronti dei loro padri che li hanno violentati fisicamente o psicologicamente. La repulsione nei confronti dei padri, li spinge in modo diverso a rifugiarsi in trasgressioni per poter dimenticare il passato. Frank è un guru del sesso, Claudia una tossicodipendente. Entrambi sono le vittime, entrambi devono decidere se perdonare o no. Frank perdona, Claudia no.
Rapporto conflittuale con i genitori, in particolare con il padre, sembrano avere anche Stanley e Donnie. Frustrati e sfruttati, loro hanno tanto amore da donare. Entrambi ragazzi prodigio vengono considerati investimenti per denaro.
Rapporto invisibile pieno di differenze è quello delle mogli di Earl e Jimmy. Linda donna “matta”, non è mai a casa, fa uso di psicofarmaci, sempre aggressiva, lessico volgare. Rose, invece, donna buona, sempre in casa, tranquilla apprensiva, attenta.
Piccole sottigliezze di somiglianza anche tra Phil e Jim, personaggi buoni e rispettosi del prossimo.
Con il passare del tempo gli incontri dei protagonisti divengono sempre più faccia a faccia sino a esplondere nel momento culminante e comune della caduta delle rane, metaforicamente giudizio universale, dove ognuno prenderà a muso duro le proprie decisione relative al perdono, cosicchè possa esser scacciato il rimorso una volta per tutte.
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ronks
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mercoledì 8 marzo 2006
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film da cineteca
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A QUANTI E' RIUSCITO GIRARE UN FILM DOVE OGNI GENERE CINEMATOGRAFICO RIESCE A PRENDERE FORMA IN UN UNICO CORPO??? IO NON LO SO... MA PENSO A VERAMENTE POCHI!
P.T.A. METTE IN RISALTO I LEGAMI CHE LA VITA, ANCHE NOSTRO MALGRADO, CI RISERVA NEI VARI ASPETTI, E LO FA IN MODO MAGISTRALE, SVISCERANDO L'ESISTENZIALISMO ALL'ENNESIMA POTENZA.
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emanuele
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venerdì 13 maggio 2005
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anche l'occhio vuole la sua parte
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Il film in sè non ha un grande spessore, ma la cosa bella è che me ne sono accorto solo rivedendolo per la seconda volta. Al contrario dopo la prima ero abbagliato dalle stupende immagini, esaltato dai bravissimi attori, colpito dall' intreccio delle storie.
Purtroppo a mio avviso Magnolia è come uno di quei bellisimi appartamenti che vedi fotografati nelle riviste tipo "Case da abitare": belle, fantastiche, da sogno, con l'arredamento giusto al pusto giusto. Ma viverci...?
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dennis
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martedì 21 dicembre 2004
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geniale
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Un film geniale! Perfetto in tutto, regia, montaggio, sceneggiatura, fotografia, recitazione, colonna sonora...
Poveri coloro che non lo riescono ad apprezzare...
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lorenzo
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giovedì 4 dicembre 2003
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ha ragione walter
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Non se ne può più! Tutti questi prodotti americani che si impongono per forza di necessità e virtuosismi di macchina. Dico, 3 ore!! E giù diluvi di recensioni, giù riconoscimenti. Mi rendo conto che un film del genere possa risultare gradevole e riempire chi critico, sia costretto a vedere più di un film al giorno, ma ci si dovrebbe incominciare a chiedere se ne rimarrà qualcosa. Per me, cresciuto e abituato da principio al cinema americano è una cosa triste e non mi sento più rappresentato. Ma bisogna rassegnarsi: c'è solo solo presunzione e non hanno più niente da dirci. Il resto è storia
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ghostinger
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martedì 5 novembre 2002
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prendete esempio
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Uno di quei film che ami oppure detesti. Nessuna via di mezzo. Io lo amo illimitatamente. Una bomba emotiva con effetti che durano per parecchie ore dopo la scritta fine. Una lezione di cinema con pochi precedenti. Chi parla di "virtuosismo sterile" dovrebbe comunque essere contento dell'esistenza di registi così controversi che, a richio di sembrare eccessivi, utilizzano ad ampio spettro le immense possibilità del linguaggio cinematografico.
Certi registi italiani, troppo banalmente e noiosamente neo-neo-neo-realisti, dovrebbero prendere spunto. A buon intenditor...
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walter
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lunedì 16 aprile 2001
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banalità e virtuosismi fini a sé stessi in un film sopravvalutato
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Un film sopravvalutato: i virtuosismi registici sono fini a sé stessi,la storia cade in certi momenti nelle banalità e nel ridicolo involontario,i personaggi sono schematici e senza spessore.Anderson ruba idee dovunque ,da Altman a Scorsese, e costruisce un film ben confezionato ma sostanzialmente vuoto.Rimangono gli attori e la capacità del regista di tenere alta la tensione del film nonostante la sua lunghezza.Bello,comunque,il prologo.
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(di nadia)
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(di ari)
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