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vanhelsing
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giovedì 4 gennaio 2007
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vedetelo!
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quando ho visto per la prima volta il gladiatore ho pensato di trovarmi difronte il solito kolossal privo di struttura e di contenuti.
mi sono ricreduto.
alcune scene sono un pò approssimative è vero.
imperdonabile ad esempio quando nella battaglia nel colosseo la biga si rivolta e si distingue chiaramente una bombola sotto una lastra di legno!
per il resto i dialoghi tra crowe e il gladiatore di colore mi hanno commosso così come alcuni personaggi sono carichi di spessore (proximo su tutti).
la regia è come sempre ottima, gli effetti spettacolari.
tutto ovviamente da considerare nel giusto ambito. siamo nel 2000 e il cinema ha bisogno di un fil magari povero di contenuti storici ma ricco di emozioni.
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quando ho visto per la prima volta il gladiatore ho pensato di trovarmi difronte il solito kolossal privo di struttura e di contenuti.
mi sono ricreduto.
alcune scene sono un pò approssimative è vero.
imperdonabile ad esempio quando nella battaglia nel colosseo la biga si rivolta e si distingue chiaramente una bombola sotto una lastra di legno!
per il resto i dialoghi tra crowe e il gladiatore di colore mi hanno commosso così come alcuni personaggi sono carichi di spessore (proximo su tutti).
la regia è come sempre ottima, gli effetti spettacolari.
tutto ovviamente da considerare nel giusto ambito. siamo nel 2000 e il cinema ha bisogno di un fil magari povero di contenuti storici ma ricco di emozioni... sempre che queste siano rese al pubblico con criterio e credo che scott ci riesca alla perfezione
accostare cmq questo film a ben hur è un errore.
sarebbe come accostare i primi tre episodi di starwars con gli ultimi 3 prodotti...
altri tempi altro cinema... mi stupisco come un critico questo non lo consideri...
in conclusione non pensate ad un capolavore ma ad un film cmq da vedere con soddisfazione
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paolo ciarpaglini
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domenica 31 dicembre 2006
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bel film
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La vita come la finzione, può essere tutto ed il contrario di tutto, quindi inutile stare a discernere su una pellicola che non vuol essere un documento storico, ma semplicemente un grandioso film d'azione. Il rispetto della storia, deve essere lasciato a chì la ha vissuta sulla propria pelle, solo essi ne conoscono il valore, la misura, e la piena portata. Noi siamo testimoni, e tanto più si va a ritroso nel tempo, tanto più la verità diviene solubile, probabile ma non provata, possibile ma anche incerta. Esistono migliaia di libri 'storici' ,che potrebbero essere gettati nella spazzatura per le nefandezze, che fino all'altro ieri erano assodate per 'verità sacrosante'. Tanto più se parliamo di cinema, ci possiamo prendere la licenza di spaziare fuori e dentro le verità, la realtà, altrimenti addio creatività.
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La vita come la finzione, può essere tutto ed il contrario di tutto, quindi inutile stare a discernere su una pellicola che non vuol essere un documento storico, ma semplicemente un grandioso film d'azione. Il rispetto della storia, deve essere lasciato a chì la ha vissuta sulla propria pelle, solo essi ne conoscono il valore, la misura, e la piena portata. Noi siamo testimoni, e tanto più si va a ritroso nel tempo, tanto più la verità diviene solubile, probabile ma non provata, possibile ma anche incerta. Esistono migliaia di libri 'storici' ,che potrebbero essere gettati nella spazzatura per le nefandezze, che fino all'altro ieri erano assodate per 'verità sacrosante'. Tanto più se parliamo di cinema, ci possiamo prendere la licenza di spaziare fuori e dentro le verità, la realtà, altrimenti addio creatività. Il cinema è sogno, il cinema non è la realtà riproposta, perchè essa vive solo nel momento storico in cui si manifesta. Il Gladiatore è un bel film, dove però a mio modo di vedere nonostante l'indiscusso talento di Crowe, giganteggia uno dei miei attori preferiti, Joaquin Phoenix. Una su tutte la scena in cui Cesare (il grande Richard Harris), non proprio ricco di tatto, comunica al figlio Commodo (Phoenix), che non sarà lui a succedergli, ma il condottiero Massimo (Crowe). A mio parere si tratta del momento più intenso del film, il più vero, il più tragico, umano. Phoenix è colossale, ma raramente 'il cattivo' vince l'oscar ad Hollywood, e Phoenix lo meritava tutto. Il Commodo creato da Scott, prende vita, trascende il tempo, si incarnifica nella persona di Phoenix come raramente capita di vedere. Tutto il film è un grande affresco di una Roma Scottiana, non vi è niente di medioevale, appare quasi nelle sue antichità, futuristica. Ma l'impatto sullo spettatore è imponente. Rischierò di essere noiosamente ripetitivo, ma è proprio la lucida ed a sprazzi giusta follia di Commodo, a rendere il film un contrasto epocale frà il male, che rasenta la ragione, ed il ripetitivo eroe hollywoodiano di Massimo. Crowe manca della ferocia giusta, di chì quando è tradito e colpito nel peggiore dei modi brucia di odio, e cerca vendetta. La sua è una buona interpretazione, ma spesso scontata. è Commodo il vero pilastro emblematico, di una Roma in decadimento, come il 'male interiore', il vuoto immenso che affligge il suo animo. Egli non è l'incendiario Nerone, non tradisce Roma. Il padre lo rende quasi folle, gli occhi di Phoenix brillano di una luce funesta ma anche disperata, in cerca di amore, un amore mai avuto dal padre. Massimo, generale integerrimo e fedele a Cesare, non compie niente di speciale, è un generale, un condottiero che guida il braccio barbaro di Roma verso la conquista, con la forza e la tirannia. Ascoltate attentamente le parole di Commodo, quando riunito ai Senatori romani, compara le loro 'comodità e privilegi', alla tanto diversa vita del popolo. Egli non vuole la fine per Roma. La fine di Roma avverrà storicamente, per la corruzione all'interno della politica e non per mano di un Cesare impazzito. è Commodo la vittima, non Massimo, che gode di tutta la fiducia di Cesare, la sua è una figura troppo 'facile'. Commodo, egli è il figlio, sà di non possedere le capacità di un condottiero, il suo animo è squarciato di dolore, tradito. Le parole che pronuncia Cesare: 'Sei pronto a servirmi figlio mio?', 'Sì padre', 'Bene, tu non diventerai Cesare, Massimo prenderà il mio posto'. Immenso Phoenix!
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il gladiatoni
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sabato 23 dicembre 2006
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parodie del gladiatore
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ragazzi il gladiatore è un film spettacolare. E come ogni film di questo genere necessita di una parodia del suo livello!! Ragazzi ho visto di recente un ridoppiaggio chiamato: " Il Gladiatoni", fa troppo ridere!! gli amanti questo film lo devono assolutamente vedere lo consiglio a tutti... lo trovate su molti motori di ricerca cecando il nick Il gladiatoni..e veramente divertente. IL GLADIATONI
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(di commodo)
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massimo decimo meridio
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giovedì 21 dicembre 2006
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al mio segnale scatenate l'inferno!
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Questo film è bellissimo,il migliore ke abbia mai visto.Russel Crow recita da dio e altrettanto Joaquin Phoenix (Commodo).Mi è piaciuto moltissimo.Per ki non lo ha ancora visto ve lo consiglio anche perchè è molto cruento e pieno di suspance.Una ver tokata.ciao ciao.........!!!!
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malaka
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giovedì 14 dicembre 2006
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pelle d'oca!
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Ho visto "Il gladiatore" questo pomeriggio per la prima volta e non mi vergogno a dire che - nonostante le inesattezze storiche e i numerosissimi bloopers all'interno della pellicola - mi ha emozionato fino alle lacrime!
Colonna sonora tra le più belle della storia del cinema.
La trama potrà apparire anche un po' banale e scontata, e Scott decisamente presuntuoso... Ma il cinema è fatto per farci sognare ed emozionare! E io mi sono emozionata! Alla faccia di tutti quei critici che sparano a zero su un film tanto perché gli garba essere perfidi e cinici!!
Comunque Scott è stato geniale nell'usare il piccolo Cantarini come figlio del generale Massimo: quel bambino lì commuove anche se non dice una parola, gli basta essere stato il protagonista de "La vita è bella".
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robertoz
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mercoledì 29 novembre 2006
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cio'che facciamo in vita riecheggia nell'eternita'
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Non solo non sono d'accordo sulla vostra recensione, ma la reputo oltretutto offensiva.Sarò pure uno spettatore distratto , di 51 anni, ohime'!, ma non comprendo le motivazioni di tale accanimento contro il film, la colonna sonora e sopratutto i dialoghi. Un opera d'arte deve essere comprensibile ed accessibile a tutti; tutti cioe' debbono essere in grado di comprendere il messaggio trasmesso dall'autore e mi sembra scontato che R. Scott riesca a rinverdire "valori" di altri tempi! I dialoghi, specialmente quello tra Marco Aurelio e Commodo e tra Marco Aurelio e Massimo rappresentano una sintesi perfetta della filosofia stoica ed epicurea imperanti all'epoca e sono trasmessi al pubblico in modo elementare ed efficacemente comprensibile: non era facile! La musica:ma abbiamo ascoltata la stessa? Hans Zimmer e' un grande musicista in assoluto, riesce a coniugare e miscelare il sinfonico rielaborando sonorita' di alcuni miti miti della
musica come Wagner, Mahler e sopratutto Orff a sonorita' tribali creando musica e suoni coinvolgenti e trascinanti.
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Non solo non sono d'accordo sulla vostra recensione, ma la reputo oltretutto offensiva.Sarò pure uno spettatore distratto , di 51 anni, ohime'!, ma non comprendo le motivazioni di tale accanimento contro il film, la colonna sonora e sopratutto i dialoghi. Un opera d'arte deve essere comprensibile ed accessibile a tutti; tutti cioe' debbono essere in grado di comprendere il messaggio trasmesso dall'autore e mi sembra scontato che R. Scott riesca a rinverdire "valori" di altri tempi! I dialoghi, specialmente quello tra Marco Aurelio e Commodo e tra Marco Aurelio e Massimo rappresentano una sintesi perfetta della filosofia stoica ed epicurea imperanti all'epoca e sono trasmessi al pubblico in modo elementare ed efficacemente comprensibile: non era facile! La musica:ma abbiamo ascoltata la stessa? Hans Zimmer e' un grande musicista in assoluto, riesce a coniugare e miscelare il sinfonico rielaborando sonorita' di alcuni miti miti della
musica come Wagner, Mahler e sopratutto Orff a sonorita' tribali creando musica e suoni coinvolgenti e trascinanti. Ho sentito moltissime volte la intera colonna sonora: e' elaborata come un sinfonia con i suoi movimenti, gli adagi e le marce; oserei dire perfetta :il moderno che abbarbica la proprie radici nel classico!Lo scandalo semmai e' che quell'anno l'oscar alla colonna sonora fu "consegnato" alla tigre ed il dragone!
La magnifica fotografia dai riflessi bruniti e' una gioia per gli occhi durante la visione del film.
Parte dei dialoghi e' diventata "citazione"; voglio ricordare il " fratelli,cio' che facciamo in vita riecheggia nell'eternita'": sbaglio o il piu' grande desiderio di ogni essere umano e' quello di essere ricordato dopo la propria morte?
E' naturale che qualsiasi film "debba in primis" strizzare un occhio agli incassi, ma penso che sia una regola a cui non ci si possa sottrarre: "mecenati" oggigiorno non ce ne sono!
Concludendo, a mio parere, l'opera "artigianale" dei singoli (regista,attori, sceneggiatori, scenografi, musicisti,etc) crea nella globalita' il risultato di un capolavoro assoluto della storia del cinema, da amare o da odiare ma indubbiamente da rispettare!
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giada
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sabato 18 novembre 2006
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un nuovo volto al cinema
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non c'è che dire, nessun genere nel cinema muore mai. il peplum ritorna dopo tanto tempo e gli spettatori lo riscoprono ancora vivo e appassionante.
non c'è una nota negativa in questo film; il cast è eccezionale, dallo straordinario russel crowe premiato meritatamente con l'oscar a phenix perfetto commodo, da lucilla ai ormai compianti richard harris(marco aurelio)oliver reed(proximo). la regia ti trscina in un mondo già abbastanza conosciuto ma non si ripete in squallide scene di romani distesi che mangiano uva e bevono vino.
la colonna sonora firmata dal maestro hans zimmer rende memorabile ogni fotogramma della storiaresterà indimenticabile.
il ruolo di massimo ci fa assapporare ancora la gioia di un vero eroe e sia a uomini che donne permette di sperare ancora i valori di giustizia e lealtà.
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non c'è che dire, nessun genere nel cinema muore mai. il peplum ritorna dopo tanto tempo e gli spettatori lo riscoprono ancora vivo e appassionante.
non c'è una nota negativa in questo film; il cast è eccezionale, dallo straordinario russel crowe premiato meritatamente con l'oscar a phenix perfetto commodo, da lucilla ai ormai compianti richard harris(marco aurelio)oliver reed(proximo). la regia ti trscina in un mondo già abbastanza conosciuto ma non si ripete in squallide scene di romani distesi che mangiano uva e bevono vino.
la colonna sonora firmata dal maestro hans zimmer rende memorabile ogni fotogramma della storiaresterà indimenticabile.
il ruolo di massimo ci fa assapporare ancora la gioia di un vero eroe e sia a uomini che donne permette di sperare ancora i valori di giustizia e lealtà. russell crowe come un modernoeroe del passato.
ripetermi nel dire che si tratta di un capolavoro e dir poco necessario.
passano in secondo piano i piccoli errori di montaggio o le licenze "storiche" del regista.
in un mondo in cui il cinema apprezzato rimane ormai l'horror o l'action movie ritagliamoci un pò di tempo per appassionarci a storie di un tempo che un cast di livello stellare come quello che compone questo film ci permatte di fare
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ataru
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lunedì 28 agosto 2006
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che idiozia !!!
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Considerando che era firmato da Ridley Scott mi aspettavo ben altro rispetto a questa storia insulsa, di un retorico sfacciato e scontatissima nella trama e nel finale; per tutta la durata del film non si fa che vedere questo tizio che riesce ad avere il mondo intero contro, o quasi, per poi uscirne puntualmente vincitore alla faccia di tutto e di tutti (e non poteva essere diversamente, sia perchè lo si era bell'e capito sin dall'inizio, e sia perchè sennò il film avrebbe rischiato di essere meno prevedibile...). Concludo aggiungendo che alla fine ero talmente avvilito dal patetico spettacolo al quale stavo assistendo, che facevo il tifo per il figlio dell'imperatore dato che, in fin dei conti, erede al trono era pur sempre lui, cosa voleva quell'altro tizio ??? Comunque, che delusione !
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teto
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mercoledì 9 agosto 2006
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una ricostruzione patetica
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A parte un grandioso Crowe, a parte buoni effetti speciali spettacolari, un film davvero idiota. Tolta l'inesistente veridicità storica, i personaggi hanno lo spessore spicologico di un foglio di carta velina.
Commodo in ogni caso effettivamente alla sua morte voleva comparire vestito da gladiatore, in realtà fu avvelenato in una congiura, dopo aver fatto trucidare la sorella.
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paolo
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giovedì 27 luglio 2006
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farinotti... ancora?
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Tutto il rispetto per chi ha scelto di fare il critico; ma dare due stelle (invece di *****) al Gladiatore, tre a C'era una volta il West (*****), tre a Troy (*), significa voler cercare l'originalità solo per essere intravisti tra i tanti intellettuali... non abbia paura, lo scriva che il Gladiatore l'ha emozionata, si unisca ai tanti ammiratori di questo film fantasy-storico, si riveda la visione di Leone come se fosse il primo film western girato nella storia del cinema e ammetta che le tre stelle di Troy le ha date tutte al fisico di Pitt (contento lei...). Cmq le sue osservazioni sono in qualche modo condivisibili, ma a volte ho come l'impressione che manchi la parte "positiva".
[+] grande paolo
(di luca)
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