cicciodelia92
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venerdì 1 marzo 2013
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l'essere amici...
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Ho voluto riassumere la grandiosa prima opera del trio comico con un'unica ma grande parola:AMICIZIA.Si perchè è proprio l'amicizia dei tre a farla da padrona in questo meraviglioso susseguirsi di gag esilaranti e disavventure,con il tema del viaggio che ben riesce a collegare il tutto alla perfezione.La leggerezza e l'allegria del loro semplice ma immensamente grande essere amici si ripercuote in ogni istante,con la conseguenza poi di far sì che ognuno di noi s'immedesimi negli stessi,facendo così tornare alla mente i ricordi dei nostri amici e delle tante avventure che abbiamo vissuto,viviamo e vivremo con loro.Inutile mensionare le tantissime scene cult del film,che ormai sono nella mente di tanti di noi,momenti della pellicola che ovviamente non andranno mai perduti e dimenticati,e ciò proprio perchè entrati e consolidatisi nell'immaginario di una generazione.
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Ho voluto riassumere la grandiosa prima opera del trio comico con un'unica ma grande parola:AMICIZIA.Si perchè è proprio l'amicizia dei tre a farla da padrona in questo meraviglioso susseguirsi di gag esilaranti e disavventure,con il tema del viaggio che ben riesce a collegare il tutto alla perfezione.La leggerezza e l'allegria del loro semplice ma immensamente grande essere amici si ripercuote in ogni istante,con la conseguenza poi di far sì che ognuno di noi s'immedesimi negli stessi,facendo così tornare alla mente i ricordi dei nostri amici e delle tante avventure che abbiamo vissuto,viviamo e vivremo con loro.Inutile mensionare le tantissime scene cult del film,che ormai sono nella mente di tanti di noi,momenti della pellicola che ovviamente non andranno mai perduti e dimenticati,e ciò proprio perchè entrati e consolidatisi nell'immaginario di una generazione.Aldo,Giovanni e Giacomo riescono così ad esordire sul grande regalandoci qualcosa di indimenticabile,qualcosa che ancora oggi,ad anni di distanza,non ci si stanca mai di rividere,magari proprio insieme ai quei quattro vecchi compagni di sempre che insieme a te riescono così a ripercuotere i più bei anni passati insieme.In sintensi,questo film rapprenta quindi,almeno per me,un inno ad una delle più belle realtà esistenti al mondo,appunto l'essere amici...
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camillo
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martedì 7 giugno 2011
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il primo film!
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Giacomo deve sposare la figlia del padrone del negozio di ferramenta dove lavora con Aldo e Giovanni (questi ultimi sono sposati con le altre due figlie).Il padrone,cavalier Cecconi,non vede di buon occhio i tre,ma decide di affidare a questi un'opera d'arte (una gamba d legno dal valore poco apprezzato) e ordina di farla portare a Gallipoli (cioè dove si terrà il matrimonio).Aldo,Giovanni e Giacomo però finiranno per combinare un sacco di guai,di fare ritardo per il matrimonio e rischieranno di perdere più e più volte la gamba.Il film ha una trama piuttosto stramba;trasformare un viaggio in una spesie di Odissea,per non parlare poi del fatto che tre uomini debbano badare ad una gamba.
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Giacomo deve sposare la figlia del padrone del negozio di ferramenta dove lavora con Aldo e Giovanni (questi ultimi sono sposati con le altre due figlie).Il padrone,cavalier Cecconi,non vede di buon occhio i tre,ma decide di affidare a questi un'opera d'arte (una gamba d legno dal valore poco apprezzato) e ordina di farla portare a Gallipoli (cioè dove si terrà il matrimonio).Aldo,Giovanni e Giacomo però finiranno per combinare un sacco di guai,di fare ritardo per il matrimonio e rischieranno di perdere più e più volte la gamba.Il film ha una trama piuttosto stramba;trasformare un viaggio in una spesie di Odissea,per non parlare poi del fatto che tre uomini debbano badare ad una gamba.Belle le recitazioni dei personaggi (soprattutto quella del maestro Carlo Croccolo);bello anche l'utilizzo delle battute provenienti da "I corti",non più così fresche,ma ancora divertenti.L'atmosfera quasi surreale del film è così ben congegnata da divenire quasi normale ad un certo punto.Il debutto sul grande schermo di Aldo,Giovanni e Giacomo non poteva essere migliore di così!Bravi anche come registi!
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giu/da(g)
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lunedì 24 gennaio 2011
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il debutto cinematrografico
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Aldo e Giovanni lavorano per il crudele suocero Eros Cecconi (Carlo Croccolo) di cui hanno sposato le figlie, Giacomo invece si accinge a sposare con riluttanza la terza a Gallipoli, in Puglia. Il viaggio che dovranno fare lungo l'Italia, assieme ad un'ingombrante scultura, il Garpez, potrebbe rimettere in gioco le loro vite, specialmente quella di Giacomo. Ultimamente lo sbocco cinematografico di comici che vengono dalla tv o dal teatro sembra inevitabile, ma quasi nessuno di questi è riuscito a creare un prodotto di qualità e di successo (basti pensare ai film de I Fichi d'India, Luca e Paolo, Ficarra e Picone o Ale e Franz...), Aldo Giovanni e Giacomo invece riescono nell'operazione regalando un buon film, senza troppe pretese e volgarità.
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Aldo e Giovanni lavorano per il crudele suocero Eros Cecconi (Carlo Croccolo) di cui hanno sposato le figlie, Giacomo invece si accinge a sposare con riluttanza la terza a Gallipoli, in Puglia. Il viaggio che dovranno fare lungo l'Italia, assieme ad un'ingombrante scultura, il Garpez, potrebbe rimettere in gioco le loro vite, specialmente quella di Giacomo. Ultimamente lo sbocco cinematografico di comici che vengono dalla tv o dal teatro sembra inevitabile, ma quasi nessuno di questi è riuscito a creare un prodotto di qualità e di successo (basti pensare ai film de I Fichi d'India, Luca e Paolo, Ficarra e Picone o Ale e Franz...), Aldo Giovanni e Giacomo invece riescono nell'operazione regalando un buon film, senza troppe pretese e volgarità. La sceneggiatura, realizzata dal trio assieme a Massimo Venier e Giorgio Gherarducci, riesce a concatenare abbastanza bene i loro sketch più famosi con dei corti (Al, John & Jack, il Biglietto Amaro ed il Conte Dracula) ed un gusto per le citazioni (Marrakech Express nella partita di calcio), il tutto diluito con una colonna sonora che mescola brani di Capossela, dei Negrita e la chitarra di Phil Palmer che accompagna le scene malinconiche dell'ospedale. Decisamente un buon debutto.
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aristoteles
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lunedì 4 gennaio 2016
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il pigiamino di ciriaco sforza
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Il primo film è anche il più bello del trio.
Scene come il Dracula terrone,la partita in spiaggia e la rapina con le maschere dei politici non hanno prezzo.
La storia vede coinvolti tre uomini,un manufatto orribile ma dal gran valore economico e un suocero in comune davvero tamarro.
Un viaggio on the road entusiasmante e pieno di gag da gustare,al fine del quale si tireranno le somme e si faranno delle scelte precise.
Il tutto raccontato con profonda leggerezza,
Aldo Giovanni e Giacomo infatti sono al top ed ognuno si integra perfettamente con l'altro sfruttando al massimo le peculiarità di ognuno.
Si aggiungerà la bravissima Marina Missironi a completare l'opera.
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Il primo film è anche il più bello del trio.
Scene come il Dracula terrone,la partita in spiaggia e la rapina con le maschere dei politici non hanno prezzo.
La storia vede coinvolti tre uomini,un manufatto orribile ma dal gran valore economico e un suocero in comune davvero tamarro.
Un viaggio on the road entusiasmante e pieno di gag da gustare,al fine del quale si tireranno le somme e si faranno delle scelte precise.
Il tutto raccontato con profonda leggerezza,
Aldo Giovanni e Giacomo infatti sono al top ed ognuno si integra perfettamente con l'altro sfruttando al massimo le peculiarità di ognuno.
Si aggiungerà la bravissima Marina Missironi a completare l'opera.
Peccato che non siano riusciti a ripetersi a questi livelli sul grande schermo se non,forse,in "Così è la Vita".
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greatsteven
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giovedì 19 luglio 2018
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il trio più in voga dei '90 arriva al cinema!
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TRE UOMINI E UNA GAMBA (IT, 1997) di ALDO BAGLIO, GIOVANNI STORTI, GIACOMO PORETTI & MASSIMO VENIER. Con ALDO BAGLIO, GIOVANNI STORTI, GIACOMO PORETTI, MARINA MASSIRONI, CARLO CROCCOLO, LUCIANA LITTIZZETTO, MARIA PIA CASILIO, AUGUSTO ZUCCHI, MOHAMED EL SAYED, ROSALINA NERI
Aldo, Giovanni e Giacomo, commessi in un negozio di ferramenta milanese, il Paradiso della Brugola, viaggiano verso Gallipoli, dove avverranno le nozze di Giacomo con Giuliana, figlia più piccola del becero e iracondo imprenditore romano Eros Cecconi, di cui Aldo e Giovanni son già generi, in quanto hanno sposato le sorelle maggiori di Giuliana. I tre devono portare al suocero, che da sempre li tiranneggia sul lavoro e anche in famiglia e detiene la proprietà del negozio in cui esercitano, un articolo artistico, ossia una scultura di legno a forma di gamba opera di Garpez, uno scultore in punto di morte che Cecconi vuol vedere defunto affinché il valore in denaro dell’opera, già piuttosto alto, salga ulteriormente.
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TRE UOMINI E UNA GAMBA (IT, 1997) di ALDO BAGLIO, GIOVANNI STORTI, GIACOMO PORETTI & MASSIMO VENIER. Con ALDO BAGLIO, GIOVANNI STORTI, GIACOMO PORETTI, MARINA MASSIRONI, CARLO CROCCOLO, LUCIANA LITTIZZETTO, MARIA PIA CASILIO, AUGUSTO ZUCCHI, MOHAMED EL SAYED, ROSALINA NERI
Aldo, Giovanni e Giacomo, commessi in un negozio di ferramenta milanese, il Paradiso della Brugola, viaggiano verso Gallipoli, dove avverranno le nozze di Giacomo con Giuliana, figlia più piccola del becero e iracondo imprenditore romano Eros Cecconi, di cui Aldo e Giovanni son già generi, in quanto hanno sposato le sorelle maggiori di Giuliana. I tre devono portare al suocero, che da sempre li tiranneggia sul lavoro e anche in famiglia e detiene la proprietà del negozio in cui esercitano, un articolo artistico, ossia una scultura di legno a forma di gamba opera di Garpez, uno scultore in punto di morte che Cecconi vuol vedere defunto affinché il valore in denaro dell’opera, già piuttosto alto, salga ulteriormente. Si portano dietro anche Ringhio, il bulldog di Aldo, un cane alquanto amato dal suocero. Durante una sosta da un benzinaio, però, dimenticano l’animale attaccato al bagagliaio, ne provocano la morte e cercano goffamente di nasconderne la notizia ad Eros. In seguito, dopo che sono usciti dall’autostrada per un controllo in officina, vengono tamponati dall’automobile di una giovane donna, Chiara: urge per i quattro trovare un macchino che ripari le due vetture, ma l’unico che individuano ha lasciato un biglietto in cui dice che prima è andato a pranzo e poi al cinema. Il quartetto raggiunge il meccanico in sala, dove si sta proiettando un film neorealista. Durante la proiezione, Giacomo si sente male, e pensa sia per via delle troppe cozze mangiate al ristorante. Ricoverato in ospedale, gli viene diagnosticata una colica renale e dovrà star là per una notte d’accertamenti. Con immensa rabbia del suocero, l’arrivo a Gallipoli viene posticipato di un giorno. Chiara, che deve raggiungere Brindisi per partire da là per una vacanza in Grecia, chiede al gruppetto se possono accompagnarla al traghetto più vicino. La mattina dopo via che si riparte, ma l’auto finisce ancora in panne. Mentre gli altri tre tentano di aggiustarla, Aldo si appisola e fa un sogno in cui immagina di essere un Conte Dracula meridionale che si smarrisce in un bosco inseguendo una foresta e viene quasi ucciso da due transilvani leghisti. Al suo risveglio, trova un randagio nero e scarmigliato e ne fa il nuovo Ringhio, pur essendo questi un cane totalmente diverso dall’originale. Nel corso di una sosta in cui i quattro fanno un bagno presso un lago, il cane urina sulla gamba; Giovanni cerca di lavarla nell’acqua, ma la fa accidentalmente cadere dentro. La scultura viene recuperata alla foce del fiume da un gruppo di muratori marocchini, che la utilizzano come palo per una porta di un campo da calcio. Aldo, Giovanni, Giacomo e Chiara decidono di sfidarli ad una partita per riprendersi il maltolto, ma perdono 10-3, pertanto Chiara propone di introdursi di soppiatto nella notte nella casupola dei nordafricani per recuperare l’opera. Riescono, ma vengono sorpresi dai Carabinieri che li portano in caserma. La vittima del furto, in realtà un ingegnere, non sporge denuncia e, visto che il quartetto gli fa compassione, li lascia andare via con la gamba, ignaro del suo valore. Giacomo, durante il viaggio, s’è innamorato di Chiara, di cui era palesemente invaghito fin dal primo incontro: la donna, non volendo rovinare il suo matrimonio e avvertendo sensi di colpa per i guai successi durante il viaggio, si fa lasciare, con una scusa, in un’area di servizio, e riprende il suo cammino a piedi e in solitudine. Le peripezie han fatto riflettere i tre protagonisti: Giacomo decide di mandare all’aria il matrimonio, e i tre lasciano la gamba con una scarpa da ginnastica sul viale d’ingresso della villa di un minaccioso cavalier Cecconi che li aspetta col fucile puntato e fuggono verso nuovi orizzonti. Condita opportunamente da tre sketches risalenti al periodo teatrale del trio prima di sbarcare al cinema con questo primo film – 1.) il 22 novembre 1963, i tre serial killer balordi e impreparati che s’apprestano, in uno squallido hotel di Dallas poco illuminato, a montare un kit da sparatoria per assassinare JFK, fallendo come da manuale; 2.) il film Biglietto amaro, in cui l’immigrato Ajeje Blazorf viene scoperto da un controllore sul tram senza biglietto e da questi inseguito per strada e addirittura su un altro mezzo su rotaia, il tutto sotto gli occhi attoniti di un vecchietto occhialuto e accomodante; 3.) i due locandieri leghisti che una notte ricevono la visita di un vampiro siculo e trovano l’occasione, una volta individuate le sue origini, per appendere una nuova testa d’animale imbalsamato alla loro collezione –, è una commedia allegra con ritmo svelto e ben sostenuto con rari punti morti e non troppe cadute di ritmo, che dà a ciascuno dei tre componenti lo spazio ideale per esprimere ognuno il proprio lato esilarante assieme alla rispettiva, sarcastica autoironia: Baglio che ha per telefono lo sfogo nervosissimo col suocero (un C. Croccolo efficiente che unisce l’antipatia primigenia del personaggio al suo stakanovismo bigotto, edonista e autoreferenziale) arrogante e prepotente; Storti che rimprovera di continuo gli altri due per la loro sbadataggine e cretineria, senza accorgersi di essere fatto anch’egli della stessa pasta; Poretti che, fra fuoriuscite verbali funamboliche e lampi di innocua cattiveria, s’infatua di Massironi (la quale fa con tranquillità e rigore stilistico la parte della colta restauratrice appassionata della filosofia platonica) e sceglie di staccarsi definitivamente tanto dalla promessa sposa (una Littizzetto perennemente in abito bianco, troppo sottovalutata e perfino ridicolizzata involontariamente quando interpreta Quello che le donne non dicono alla festa nuziale) quanto ad una vita lavorativa e sentimentale che non lo appaga, come non soddisfa nessuno dei tre commessi, imbranati all’ennesima potenza ma con quel giusto filo di dignità che gli rimane per dare una svolta alla propria vita, guardarsi indietro, riconoscere i propri errori e agguantare al volo una diversa opportunità. Nonostante la sceneggiatura (scritta dai quattro registi in combutta con Giorgio Gherarducci e Lucio Martignoni – l’unico dei sei sceneggiatori a non aver curato anche il soggetto) vacilli sul significato della morale, conceda pochi frammenti ai personaggi di contorno e dunque manca di farne un adeguato utilizzo e imbastisca un road movie tutto sommato convenzionale e non differente dal prototipo del sottogenere, si ride spesso di gusto, e le risate non vengono strappate: coadiuvati da una scenografia ben predisposta (Maria Luigia Spoletini) e da una colonna sonora scritta da Phil Palmer (con anche canzoni di Vecchioni, Negrita, Cugini di Campagna, Capossela), i tre protagonisti si divertono un mondo a recitare e regalano agli spettatori una storia spassosa che ha il suo pregio migliore nell’impalcatura delle gag, costruita a puntino e supportata anche dalla lunghezza non troppo dilatata. 40 miliardi di lire d’incasso soltanto nelle prime tre settimane di uscita nelle sale. Un debutto sul grande schermo che è già un cult-movie per i fan del terzetto, e non soltanto al botteghino.
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felicity
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martedì 3 ottobre 2023
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uno dei film italiani più iconici di sempre
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Tre uomini e una gamba è uno dei film più iconici di sempre della nostra storia, e per l'impatto che ha avuto, per ciò che ha significato per il cinema italiano, non è poi così esagerato definirlo unico ed inimitabile.
Tre uomini e una gamba è diventato qualcosa di più di un cult, ha cambiato le nostre vite in un modo che nessuno poteva prevedere, illuminando un nuovo percorso per il concetto italiano di risata.
La sceneggiatura è un perfetto equilibrio tra i personaggi, l'iter narrativo e soprattutto una comicità tanto efficace quanto lontana dall'essere risata superficiale e momentanea, ma mezzo per esprimere una visione, delle idee.
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Tre uomini e una gamba è uno dei film più iconici di sempre della nostra storia, e per l'impatto che ha avuto, per ciò che ha significato per il cinema italiano, non è poi così esagerato definirlo unico ed inimitabile.
Tre uomini e una gamba è diventato qualcosa di più di un cult, ha cambiato le nostre vite in un modo che nessuno poteva prevedere, illuminando un nuovo percorso per il concetto italiano di risata.
La sceneggiatura è un perfetto equilibrio tra i personaggi, l'iter narrativo e soprattutto una comicità tanto efficace quanto lontana dall'essere risata superficiale e momentanea, ma mezzo per esprimere una visione, delle idee.
Il segreto di questo film, ancora oggi, è quanto abbia saputo andare oltre il concetto di commedia all'italiana, quanto fosse incredibilmente profondo, molto spesso anche malinconico, inserito nella nostra tradizione e allo stesso tempo distante da essa. Un film che ci parla della difficoltà di crescere, di uscire dalla propria comfort zone, di affrontare le proprie paure e soprattutto di dominare la propria vita.
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globetrotter
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lunedì 12 novembre 2012
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il film più sopravvalutato del cinema italiano...
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Mi dissero: ma che Verdone!! Come non hai mai visto "Tre uomini e una gamba"? Lo vidi insieme a questi amici, non ricordo di essermi mai sentito così fuori dal mondo guardando una commedia: loro ridevano anche ripetendo battute e imitando le voci dei personaggi, io stavo zitto e impassibile su quel divano. Io, che solitamente anche nei primi secondi delle VERE commedie ho stampato in faccia un sorriso di pregustazione, di attesa, non ho mai riso guardando questo film. Se siete avvezzi al VERO cinema italiano, alla VERA commedia italiana non lo guardate. Se siete patiti di zelig, colorado e cose simili allora accomodatevi. Un film dalla trama ridicola, vuota, insensata, resa ancora più pesante dal ridicolo trio.
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Mi dissero: ma che Verdone!! Come non hai mai visto "Tre uomini e una gamba"? Lo vidi insieme a questi amici, non ricordo di essermi mai sentito così fuori dal mondo guardando una commedia: loro ridevano anche ripetendo battute e imitando le voci dei personaggi, io stavo zitto e impassibile su quel divano. Io, che solitamente anche nei primi secondi delle VERE commedie ho stampato in faccia un sorriso di pregustazione, di attesa, non ho mai riso guardando questo film. Se siete avvezzi al VERO cinema italiano, alla VERA commedia italiana non lo guardate. Se siete patiti di zelig, colorado e cose simili allora accomodatevi. Un film dalla trama ridicola, vuota, insensata, resa ancora più pesante dal ridicolo trio. Aldo insopportabile come al solito (meglio 3 ore di fila di laurenti che fa l'idiota di 10 minuti con questo che idiota lo è sul serio), giovanni e giacomo piatti come sogliole nelle loro maschere da cabaret di basso livello. Forse una platea che applaude e ride a comando come alla mediaset avrebbe reso più divertente il film. Si salva la scena sulla spiaggia con "l'improbabile" gol di testa di aldo. Scena che tuttavia appare inserita forzatamente, come la partita di calcio con i marocchini sulla spiaggia, forse partorita indipendentemente e inserita in corso d'opera per arricchire il tutto di una scena divertente. Forzate anche le aggiunte dei loro cavalli di battaglia. Secondo me non pensavano di avere successo e di fare altri film e hanno voluto metterci queste scene per far contenti gli appassionati di zelig e accrescere un po' le proprie chances di successo. La famosa scena di "Ajeje" ho chiesto agli altri di spiegarmela perchè tutti ridevano tranne me e credevo di non averla capita. Sono sempre stato un po' critico verso i peggiori film di Verdone e di Sordi. Mi scuso tanto. 100 volte meglio il peggior film di verdone che il miglior film di Aldo, Giovanni e Giacomo. VOTO: 4.
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[+] stupendo
(di loneluyca wolf)
[ - ] stupendo
[+] you're totally right.
(di cnbc11)
[ - ] you're totally right.
[+] sai che me ne frega di salvatores....
(di globetrotter2)
[ - ] sai che me ne frega di salvatores....
[+] ma come fai di cognome masini?
(di goldenprize)
[ - ] ma come fai di cognome masini?
[+] non hai capito la loro commedia
(di jollyroger27488)
[ - ] non hai capito la loro commedia
[+] si va bene
(di gate7)
[ - ] si va bene
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