steffa
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domenica 25 agosto 2024
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carino
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non adoro Banderas ma riconosco che è un buon attore, ed in questo film è efficace, cast d'eccellenza per una commedia noir che fino a tre quarti meritava almeno 4 stelle, nel finale però si sgonfia parecchio e rientra in banalissimi binari dove tutto è già visto
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eventi
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venerdì 19 agosto 2022
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una cialtronata
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Dal mio modestissimo punto di vista, posso dire solo che "è una cialtronata". Si regge solo sull'avvenenza fisica di Banderas e della Hayek, ripresi con le giuste luci da rivista patinata e con decine di primissimi piani. Tecnica cinematografica, tempi, montaggio, tutto un gran ben di dio completamente sprecato per questo inutile videoclippone.
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eugen
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mercoledì 17 agosto 2022
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prendere o lasciare
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""Deslerado"/Robert Rodriguez, anche autore di soggetto e sceneggiatura, produttore etc., 1995)e'un tipico film della coppia creativa Rodriguez- Quentin Tarantino(che qui compare solo come attore), piu'storici del cinema e"citazionisti"che creativi, in quanto mutuano molto dai classici"spaghietti.western"(per dirla volgaramente)di Sergio Leone e dai classici film di gangsterismo, dove Brian de Palma e'un "modello classico.moderno"da tenere ben presente. Molta violenza, situazioni"gore", l''enfasi e l'eccesso, talora in chiave surreale(quante volte sparda"Desperado", per esempio....), l'ipertrofia gia'nel raccnto , quando desperado sfida gli avventori, tutti"eccessivi"di un bar a indicargli"Bucho", il narco.
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""Deslerado"/Robert Rodriguez, anche autore di soggetto e sceneggiatura, produttore etc., 1995)e'un tipico film della coppia creativa Rodriguez- Quentin Tarantino(che qui compare solo come attore), piu'storici del cinema e"citazionisti"che creativi, in quanto mutuano molto dai classici"spaghietti.western"(per dirla volgaramente)di Sergio Leone e dai classici film di gangsterismo, dove Brian de Palma e'un "modello classico.moderno"da tenere ben presente. Molta violenza, situazioni"gore", l''enfasi e l'eccesso, talora in chiave surreale(quante volte sparda"Desperado", per esempio....), l'ipertrofia gia'nel raccnto , quando desperado sfida gli avventori, tutti"eccessivi"di un bar a indicargli"Bucho", il narco. Poi anche il personaggio del"mariachi", guitarista-impegnato piu'che altro contro i nacos mexicnai che gli hanno ucciso la novia(e'il seguto di"EL Mariachi", questo film), che non ha ni toit ni loi/ne'un tettto dove posare il capo, ne'legge, che gira quasi romanticamente e rapsodicamente fa degli incontri, particolari e significativi(con il peronsaggio femminile, Salma Hayek come attrice-.interprete), la connotazione forte di tutto il contesto, dove l'elemento appunto mexicano e'in primissimo piano, coinvolgendo del r esto fortemente Rodriguez stesso, texano ma di famiglia mexicana. Diremo che l'ipertrofia violenta stanca e che, al di la'degli inni crtici alla commistione di generi e di stili, alla"Stilmischung"sempre molto fortemente esibita, che Banderas e la Hayek vanno bene, che cJoachim De Almeida e'l'ottimo"vilain""Bucho", che si rivela essere il fratello"cattivo"del "buono"(?)Desperado, che anche Banderas canta bene, accompagnato dai"Lois Lobos", ma per il resto siamo nell'ambito della critica-storiografia filmica pih'che della creazione reale di cinema. El Gato
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vepra81
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martedì 6 febbraio 2018
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grandi attori per un film piccolo
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Pensavo di vedere un gran bel film, ma invece si è rivelato un film di classe b. Irreale e con una trama che non coinvolge. Tante pallottole che fanno rumore. Finale brutto e noioso. Peccato davvero.
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francesco della fina
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sabato 23 maggio 2015
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mediocre
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Seguito di El mariachi, il cui enorme successo ha permesso a Rodriguez di avere un budget molto più alto per realizzare questo film. E le conseguenze si vedono ma purtroppo non sono quelle giuste. Con molti più soldi a disposizione, Rodriguez si è concentrato unicamente sulla resa delle scene d’azione, trascurando totalmente la componente narrativa del film, il quale presenta una trama insulsa e un colpo di scena finale fine a sé stesso, a differenza invece del primo film la cui storia era molto meglio congegnata. Non che sul fronte dell’azione pura le cose siano perfette: le sparatorie sono ridondanti e talmente inverosimili da risultare ben presto noiose e anche la scena con i due amici del Mariachi vorrebbe essere originale ma risulta solo un’estrosità inutile.
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Seguito di El mariachi, il cui enorme successo ha permesso a Rodriguez di avere un budget molto più alto per realizzare questo film. E le conseguenze si vedono ma purtroppo non sono quelle giuste. Con molti più soldi a disposizione, Rodriguez si è concentrato unicamente sulla resa delle scene d’azione, trascurando totalmente la componente narrativa del film, il quale presenta una trama insulsa e un colpo di scena finale fine a sé stesso, a differenza invece del primo film la cui storia era molto meglio congegnata. Non che sul fronte dell’azione pura le cose siano perfette: le sparatorie sono ridondanti e talmente inverosimili da risultare ben presto noiose e anche la scena con i due amici del Mariachi vorrebbe essere originale ma risulta solo un’estrosità inutile. Insomma in parole povere un’occasione sprecata di sviluppare un ottimo punto di partenza. Ora mi manca C’era una volta in Messico ma già temo il peggio
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onufrio
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venerdì 8 novembre 2013
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el mariachi desperado
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Secondo capitolo della saga di Rodriguez, il suo povero Mariachi dopo aver perso la donna della sua vita, si ritrova a girovagare per le cittadine messicane per colmare la sua vendetta, il prossimo da uccidere è Bucho. Prima mezz'ora interessante, Buscemi crea l'attesa con la sua presentazione iniziale, Banderas irrompe in scena con effetto, ma più avanti si va e più diventa una carneficina senza logica nè calcoli, diventando il solito film in cui un "superuomo" si sbarazza di quasi mezza popolazione messicana... un pò troppo esagerato.
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renato c.
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giovedì 10 maggio 2012
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sequel o remake?
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Secondo film della trilogia del Mariachi con un nuovo protagnista: Antonio Banderas a mio parere molto adatto alla parte! Il film si presenta come un sequel del primo, ma... noto che alcune scene si ripetono facendo pensare quasi più ad un remake che non ad un sequel! La scena finale nella casa del "cattivo" sembra quasi una ripetizione del primo film, con la differenza che la bellissima Salma Hayek (complimenti al regista per averla scelta!) si salva! In questo film il "buono" ed il "cattivo" scoprono di essere fratelli, ma ormai è passato troppo tempo ed hanno preso strade troppo diverse per poter pensare ad una riconciliazione ed il film finisce come doveva finire! Il giudizio finale lo darò dopo aver visto il 3^ film della trilogia| Bu
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Secondo film della trilogia del Mariachi con un nuovo protagnista: Antonio Banderas a mio parere molto adatto alla parte! Il film si presenta come un sequel del primo, ma... noto che alcune scene si ripetono facendo pensare quasi più ad un remake che non ad un sequel! La scena finale nella casa del "cattivo" sembra quasi una ripetizione del primo film, con la differenza che la bellissima Salma Hayek (complimenti al regista per averla scelta!) si salva! In questo film il "buono" ed il "cattivo" scoprono di essere fratelli, ma ormai è passato troppo tempo ed hanno preso strade troppo diverse per poter pensare ad una riconciliazione ed il film finisce come doveva finire! Il giudizio finale lo darò dopo aver visto il 3^ film della trilogia| Buona comunque l'idea di inserire Steve Buscemi e Quentin Tarant5ino tra gli attori!
Alla prossima!!
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ultimoboyscout
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mercoledì 27 luglio 2011
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il ritorno del mariachi.
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Prosecuzione hollywoodiana de "El mariachi", con un budget molto più ricco (stavolta quei leggendari 7000 dollari sono solo un ricordo), un cast decisamente più noto, storia e costruzione simili al precedente. Ma nonostante tutto non mi ha completamente convinto e la presenza di attori fa fare un salto di qualità molto molto relativo. Si cominciano a vedere quelli che diventaranno attori-feticci di Rodriguez, Marin e Trejo su tutti, e questo film segna l'inizio di una grandiosa amicizia, quella del regista con quello che diventerà il suo mentore, Quentin Tarantino. Bellissimo il suo cammeo in cui sembra proprio divertirsi a raccontare la sua barzelletta! La prima parte lascia ben sperare, la seconda perde colpi anche perchè la scelta di Banderas è a mio avviso poco convincente e perchè Rodriguez non si lascia andare come saprebbe (e saprà).
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Prosecuzione hollywoodiana de "El mariachi", con un budget molto più ricco (stavolta quei leggendari 7000 dollari sono solo un ricordo), un cast decisamente più noto, storia e costruzione simili al precedente. Ma nonostante tutto non mi ha completamente convinto e la presenza di attori fa fare un salto di qualità molto molto relativo. Si cominciano a vedere quelli che diventaranno attori-feticci di Rodriguez, Marin e Trejo su tutti, e questo film segna l'inizio di una grandiosa amicizia, quella del regista con quello che diventerà il suo mentore, Quentin Tarantino. Bellissimo il suo cammeo in cui sembra proprio divertirsi a raccontare la sua barzelletta! La prima parte lascia ben sperare, la seconda perde colpi anche perchè la scelta di Banderas è a mio avviso poco convincente e perchè Rodriguez non si lascia andare come saprebbe (e saprà). Peccato di gioventù.
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fabian t.
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martedì 15 febbraio 2011
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sscusate intendevo confrontare col film successivo
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Mi correggo: intendevo confrontare "Desperado" non con il precedente "El Mariachi" del 1992, ma con "C'era una volta in Messico" del 2003 che è ovviamente successivo. A mio avviso, dunque, pur non essendo originale come "El Mariachi" o bello visivamente come "C'era una volta in Messico", "Desperado" risulta nel complesso altrettanto interessante sia come sceneggiatura sia come regia.
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fabian t.
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martedì 15 febbraio 2011
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irresistibile e surreale
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Comprendendo quanto questo film debba a "C'era una volta in Messico", non è possibile riconoscere da tale confronto indubbi meriti che "Desperado" possegga. Mentre nel primo la storia - quasi priva di spessore - è soltanto un prestesto per inscenare un'epica rappresentazione del Messico, con gli occhi allucinati e implacabili del regista, in "Desperado" la sceneggiatura, ch'è sempre una vendetta, ha più senso e scorrevolezza, concludendosi come un cerchio perfetto. Nel primo film la coprotagonista (la suadente Hayek) è appenna accennata e funge solo da personaggio femminile tipico del genere. In Desperado tale presenza è decisamente più marcata e necessaria, pur senza togliere nulla al magnetismo di Banderas.
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Comprendendo quanto questo film debba a "C'era una volta in Messico", non è possibile riconoscere da tale confronto indubbi meriti che "Desperado" possegga. Mentre nel primo la storia - quasi priva di spessore - è soltanto un prestesto per inscenare un'epica rappresentazione del Messico, con gli occhi allucinati e implacabili del regista, in "Desperado" la sceneggiatura, ch'è sempre una vendetta, ha più senso e scorrevolezza, concludendosi come un cerchio perfetto. Nel primo film la coprotagonista (la suadente Hayek) è appenna accennata e funge solo da personaggio femminile tipico del genere. In Desperado tale presenza è decisamente più marcata e necessaria, pur senza togliere nulla al magnetismo di Banderas. Steve Buscemi e Joachim de Almeida, poi, risultano perfetti nella loro parte. Inoltre, ancor più del precedente film, "Desperado" si presenta senza mezzi termini come un'incredibile avventura tanto surreale quanto accattivante, con eccezionali acrobazie e dialoghi "pulp" molto vicini al cinema di Tarantino. E non si può non citare la scelta delle musiche sempre adeguate e coinvolgenti, già a partire dal primo brano "Six blade knife" dei mitici Dire Straits. Nonostante questo, non è da ritenere migliore di "C'era una volta in Messico", anche perché quest'ultimo giocava tutto su una calda e straordinaria fotografia e su attori bravissimi, ma di certo è un film che merita più di quanto si legga in molte recensioni, a partire da quelle - spesso discutibili - del Morandini.
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[+] intendevo il confronto con il successivo film...
(di fabian t.)
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