fufa78
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sabato 3 maggio 2014
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affascinante
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Per recensire al meglio questo film dovrei avere letto il libro a cui è ispirato, cosa che cercherò di fare al più presto,ma posso comunque esprimere un parere per quanto riguarda unicamente la trasposizione cinematografica, che trovo ben riuscita.
Il film si apre con una visione notturna di San Francisco, sulle note di una musica sufficientemente inquietante e anche misteriosa, che ci accompagna all'interno della storia.
Personalmente non trovo difetti a questa pellicola. Le interpretazioni degli attori sono convincenti e appassionate, la regia coinvolgente. Avrei forse fatto a meno di Banderas nel ruolo di Armande, l'unico che vedo un po' stonato, perchè per il resto Tom Cruise è perfetto nella parte dello spietato snob, Brad Pitt altrettanto in quella dell'avvenente vampiro con le crisi di coscienza e il cuore ancora buono, per non parlare della bambina, che interpreta con matura perizia un personaggio non facile, che deve esprimere emozioni diverse e forti, per apparire infantile e adulto allo stesso tempo.
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Per recensire al meglio questo film dovrei avere letto il libro a cui è ispirato, cosa che cercherò di fare al più presto,ma posso comunque esprimere un parere per quanto riguarda unicamente la trasposizione cinematografica, che trovo ben riuscita.
Il film si apre con una visione notturna di San Francisco, sulle note di una musica sufficientemente inquietante e anche misteriosa, che ci accompagna all'interno della storia.
Personalmente non trovo difetti a questa pellicola. Le interpretazioni degli attori sono convincenti e appassionate, la regia coinvolgente. Avrei forse fatto a meno di Banderas nel ruolo di Armande, l'unico che vedo un po' stonato, perchè per il resto Tom Cruise è perfetto nella parte dello spietato snob, Brad Pitt altrettanto in quella dell'avvenente vampiro con le crisi di coscienza e il cuore ancora buono, per non parlare della bambina, che interpreta con matura perizia un personaggio non facile, che deve esprimere emozioni diverse e forti, per apparire infantile e adulto allo stesso tempo.
Il tempo e l'attenzione si perdono un po' sulla parte finale, al teatro dei vampiri, dove le cose cominciano a prendere una piega un po' precipitosa: penso ad esempio alla morte di Claudia. Suppongo che ciò sia stato dovuto alla necessità di condensare tanti fatti in un tempo cinematograficamente accettabile.
Resta comunque un bel film da vedere per passare una bella serata in compagnia di una pellicola piacevole.
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byrne
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venerdì 11 ottobre 2013
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incursione nient'affatto sgradevole..
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Intervista col Vampiro paga senz'altro il fìo di venire pochissimo tempo dopo il Dracula di Coppola. Di certo, il successo ottenuto dal (non eccelso) film del maestro è stato determinante per rilanciare un genere mai morto, sempre pronto a riemergere con le unghie dalla tomba per cibarsi del successo commerciale che i propri meno nobili sottintesi gli regalano...L'opera di Jordan, pur non essendo un capolavoro, riesce (a parere di chi scrive, ci mancherebbe) meglio di quella di Coppola nel suo intento. Intrigante e innovativo soltanto nella sua superficiale rilettura dei caratteri letterario-cinematografici del vampiro (nella saghe di Meyer & co le scopiazzature si sprecano), è per il resto diretto e realizzato con eleganza e gusto.
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Intervista col Vampiro paga senz'altro il fìo di venire pochissimo tempo dopo il Dracula di Coppola. Di certo, il successo ottenuto dal (non eccelso) film del maestro è stato determinante per rilanciare un genere mai morto, sempre pronto a riemergere con le unghie dalla tomba per cibarsi del successo commerciale che i propri meno nobili sottintesi gli regalano...L'opera di Jordan, pur non essendo un capolavoro, riesce (a parere di chi scrive, ci mancherebbe) meglio di quella di Coppola nel suo intento. Intrigante e innovativo soltanto nella sua superficiale rilettura dei caratteri letterario-cinematografici del vampiro (nella saghe di Meyer & co le scopiazzature si sprecano), è per il resto diretto e realizzato con eleganza e gusto. Vero è che non gli mancano alcuni dei difetti di Bram Stoker's Dracula: eccessiva la deriva gotico-romantico-gore-sadomaso, sebbene in questo caso meno invadente, e piuttosto piatti molti dei dialoghi e dei personaggi. Lo stesso Louis, interpretato da Pitt, non brilla certo per tridimensionalità, essendo narratore prima ancora che protagonista. Sorprendente però Crouise, cicisbeo succhiasangue non privo di lati originali e perfettamente centrato. Buona anche la varietà delle ambientazioni, che riescono ad essere immaginifiche proprio perchè spesso intravist, e non regalate come in una cartolina agli amanti dei tramonti sul mare (e non per niente l'alba è preclusa al nostro protagonista). Null'affatto stupida l'idea della cronaca della propria vita in tempi attuali da parte di una creatura antica, e forse non sbaglia chi ha visto in questo film metafore del successo e del suo essere effimero, se non velate frecciatine dirette proprio all'ambiente dello star system hollywoodiano. Come nel Dracula di Coppola, il cinema riflette effettivamnte su se' stesso e sul proprio ruolo. In modo diverso. Se nel film del '92 si guardava indietro riescplorando le proprie più vetuste risorse, scoprendo di poter ancora dare tanto in termini di estetica ed arte figurativa, qui diviene droga e prigione, la maledizione di chi non può fare a meno di vedere l'alba e ricordare di essere umano, ma si dispera nel sapere che può essegli restituita solo attraverso uno schermo, e che ormai non è più sua. Violenza dosata, costumi straordinari e una certa rigidezza nella gestualità e nel movimento di camera (sarà voluto?). Fulminante chiusura, inevitabilmente e pessimisticamente notturna, sulla metropoli illuminata e la cover dei Guns n' Roses della Stonesiana Simpathy for the Devil.
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madmax86
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mercoledì 19 giugno 2013
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il prezzo dell'immortalità
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Immortalità ? Sì, grazie….. ma a quale prezzo ? Diventare un vampiro.
Diciamo la verità, la morte è la paura più grande che accomuna tutte le specie viventi. Si nasce, si cresce e, infine, si MUORE….. è inevitabile. Puoi essere ricco, povero, alto, basso, bello, brutto ma una cosa è certa…. la fine arriva per tutti…… o forse no ?
Sinceramente, la tematica dell’immortalità è una di quelle che mi appassiona maggiormente. Ho letto libri e visto film su di essa (Highlander, L’Uomo Bicentenario ecc.) e devo dire che nessuno di questi tratta l’immortalità come fa “Intervista col vampiro”.
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Immortalità ? Sì, grazie….. ma a quale prezzo ? Diventare un vampiro.
Diciamo la verità, la morte è la paura più grande che accomuna tutte le specie viventi. Si nasce, si cresce e, infine, si MUORE….. è inevitabile. Puoi essere ricco, povero, alto, basso, bello, brutto ma una cosa è certa…. la fine arriva per tutti…… o forse no ?
Sinceramente, la tematica dell’immortalità è una di quelle che mi appassiona maggiormente. Ho letto libri e visto film su di essa (Highlander, L’Uomo Bicentenario ecc.) e devo dire che nessuno di questi tratta l’immortalità come fa “Intervista col vampiro”.
Il film rappresenta l’eternità nei suoi aspetti più cupi, nostalgici e solitari attraverso un viaggio che dal 1791 attraversa le varie epoche fino ai giorni nostri.
Ma non solo immortali, anche vampiri. Pertanto, sì, con una forza e agilità sovra-umana, ma sempre alla ricerca continua di carne fresca da azzannare, perché la fame, come conosceva bene il Conte Ugolino della Gherardesca ripreso da Dante nella Divina Commedia, non si placa mai.
Dopo più di 200 anni di questa vita, Louis de Pointe du Lac sembra averne abbastanza e decide di divulgare la sua vita ad un giornalista in una stanza di albergo che, come potete immaginare, è un po’ scettico sul racconto di Louis, salvo poi ricredersi in seguito. Diventare vampiro o morire ?….. a te la scelta !
L’accoppiata Brad Pitt, Tom Cruise vale da sola il prezzo del biglietto e le ambientazione delle varie epoche storiche sono spettacolari ma al tempo stesso inquietanti. La cover dei Guns N’ Roses della canzone “Simpathy for the devil” dei Rolling Stones è il sigillo finale per un film splendido che fa riflettere su come tutte le cose abbiano i suoi pregi e i suoi difetti…. persino l’immortalità.
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shiningeyes
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sabato 2 marzo 2013
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belle scenografie, ma poco interessante
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Tratto dall'omonimo romanzo, "Intervista col Vampiro" è certamente un film girato bene e molto curato, lo si capisce dalla fedeltà degli ambienti del XVIII e IXX secolo oltre che i costumi molto elaborati.
Solo che, ci sta solo quello, il film non attrae nella sua essenza, è solo la vita sofferta di un vampiro, la quale può essere simile a quella raccontata da un uomo, se non fosse che l'arco temporale è decisamente troppo lungo per un uomo.
Insomma, non ci sono sbalzi nella sceneggiatura,la quale è appena sufficiente, il massimo di interesse che può offrire è vedere un vampiro che prova sentimenti umani (espresso meglio con la serie "Buffy"), nel toto del film, alla fine, si sbadiglia molto, e l'ora e cinquantatré risulta un poco pesante.
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Tratto dall'omonimo romanzo, "Intervista col Vampiro" è certamente un film girato bene e molto curato, lo si capisce dalla fedeltà degli ambienti del XVIII e IXX secolo oltre che i costumi molto elaborati.
Solo che, ci sta solo quello, il film non attrae nella sua essenza, è solo la vita sofferta di un vampiro, la quale può essere simile a quella raccontata da un uomo, se non fosse che l'arco temporale è decisamente troppo lungo per un uomo.
Insomma, non ci sono sbalzi nella sceneggiatura,la quale è appena sufficiente, il massimo di interesse che può offrire è vedere un vampiro che prova sentimenti umani (espresso meglio con la serie "Buffy"), nel toto del film, alla fine, si sbadiglia molto, e l'ora e cinquantatré risulta un poco pesante.
E' un film freddo, più freddo dei vampiri della pellicola, ben realizzato, ma freddo. E non serve neanche una prova maiuscola della giovanissima Kirsten Dunst a risollevare la curiosità e bellezza della visione.
Pitt e Cruise in coppia non sono magnifici, ed onestamente, hanno fatto molto meglio nella loro carriera; Banderas poi... Ah, ma c'era anche Banderas?
Non ne capisco il successo e il consenso della critica, un film normalissimo con un'ottima scenografia e con delle belle luci, che comunque, almeno, non è da considerarsi scarso.
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matteo manganelli
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mercoledì 6 febbraio 2013
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ti darò la scelta, che a me non fu mai data
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C'era una volta Lestat, vampiro crudele e romantico, interpretato da un infinito Tom Cruise. Oggi abbiamo Edward, borghese luccicante, interpretato da un inespressivo Robert Pattinson. Ma questa è un' altra storia. Qui, probabilmente, ci troviamo di fronte a uno dei più bei film, dove i protagonisti sono dei vampiri, dell'ultimo ventennio. Non solo il film è interpretato divinamente da tutti e 3 i protagonisti (Pitt forse troppo piatto, ma a mio parere è colpa del personaggio), ma tocca delle tematiche meravigliose, quali la solitudine, l'eterna lotta interiore dell'uomo, l'amore (quello vero, non quello di Scusa, ma ti voglio chiavare), l'amicizia, e soprattutto l'eterna solitudine dell'uomo di fronte alla vita, o, come in questo caso, l'eternità dopo la morte.
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C'era una volta Lestat, vampiro crudele e romantico, interpretato da un infinito Tom Cruise. Oggi abbiamo Edward, borghese luccicante, interpretato da un inespressivo Robert Pattinson. Ma questa è un' altra storia. Qui, probabilmente, ci troviamo di fronte a uno dei più bei film, dove i protagonisti sono dei vampiri, dell'ultimo ventennio. Non solo il film è interpretato divinamente da tutti e 3 i protagonisti (Pitt forse troppo piatto, ma a mio parere è colpa del personaggio), ma tocca delle tematiche meravigliose, quali la solitudine, l'eterna lotta interiore dell'uomo, l'amore (quello vero, non quello di Scusa, ma ti voglio chiavare), l'amicizia, e soprattutto l'eterna solitudine dell'uomo di fronte alla vita, o, come in questo caso, l'eternità dopo la morte. Tutto questo al servizio di una scenografia da seghe, una regia che fa il suo mestiere senza mettersi in mostra e di un personaggio che invidia anche a Dracula, per quanto è scritto bene (parlo di Lestat, ovviamente). Capolavoro horror/romantico da vedere assolutamente, anche solo per invidiare quelli nati nell'80 che se lo sono goduto al cinema, magari. A loro questo, a noi Twilight. Bene così.
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kammo
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domenica 9 dicembre 2012
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appassionante storia di dannazione e oscurità
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Prima che i vampiri del grande schermo diventino tra i soggetti più comuni, banali e scontati del cinema nel 94 Neil Giordan da vita ad una incredibile storia di maledizioni e orrorri che racconta nel modo più affascinante la vita dei vampiri, sostenuto da un cast stellare INTERVISTA COL VAMPIRO rimarrà sempre uno dei migliori film horror/(gotici) di sempre.
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stefano94
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mercoledì 29 agosto 2012
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ritratto affascinante di un mondo vampiresco, a cavallo tra il fantasy e l'horror
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San Francisco, 1991. Louis (Pitt) racconta a un giornalista la storia di come diventò vampiro tramite Lestat (Cruise).
Film scorrevole, ben interpretato, con Tom Cruise molto calato nella parte, e anche se Brad Pitt appare un po' spaesato il tutto non stona.
Film romantico, violento, a tratti erotico ma senza compiacimento. Jordan sta molto attento a non eccedere mai, e centra il segno.
L'unico difetto è quello di apparire troppo tetrale a volte. Da notare anche come abbatta gli stereotipi del vampiro tradizionale, ma senza involgarirlo come la saga di Twilight.
Da vedere.
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heisenberg
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sabato 12 novembre 2011
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bellissimo
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Bellissimo,lo vedo sempre volentieri ogni qual volta che lo trasmettono in tv ;)
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tizianastanzani
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martedì 11 gennaio 2011
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meglio i libri della rice
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Molto carino e molto ben fatto, non c'è dubbio... Addirittura poetico. Ma nel complesso mi è sembrata una puntata troppo lunga della telenovela "belli e dannati", quasi un concorso per Mister Universo. Troppo erotico, poco eroico. I nostri fin troppo sensuali Brad, Tom e Antonio ci hanno così portato nel mondo della notte, un mondo senza amore ma pieno di emozioni; un mondo dove ogni donna sola può sognare il suo amore morto, nei secoli dei secoli. Amen.
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paride86
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sabato 13 febbraio 2010
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buono, ma niente di più
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Film affascinante e ben interpretato dal cast stellare che vi partecipa.
Purtroppo, al di là delle belle scenografie e del racconto accattivante, rimane ben poco. Si tratta di una storia fine a se stessa e al mondo che intende raccontare, non si fa parafrasi di alcunché, come invece accade in molti altri film horror.
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