francesco2
|
lunedì 15 agosto 2011
|
il sud del mondo (ma anche del cinema)
|
|
|
|
Facendo una considerazione banale, che senza presunzione forse tanto banale non è, si potrebbe dire che "Sud" è un film su una permanenza formata e voluta, mentre tra i film precedenti di Salvatores più di uno affrontava la tematica del viaggio. Quando scrivo "Forzata" non mi rifersisco solo agli ostaggi (Perché questo finiscono per essere, anche se ci si
sforza di inventare altri nomi), ma perché gli organizzatori si (auto)condannano all'immobilità(Nel senso fisico del termine) per uscire da un'immobilità più generale (La mancanza di un lavoro, di prospettive future ecc.)
Il film, con un atteggiamento forse presuntuiso ma forse, più semplicemente, ingenuamente fiducioso nei propri mezzi, pretende di parlare di "Paese reale", quello che si (auto)raffigura in una delle (Non poche, purttroppo) scene gratuite: quando, toccando forse il momento più basso, i"Manifestanti dicono "Quattro, cinque, sei, i lavoro dove sei?A questo macchiettistico e raffigurato malissimo meridione, che richiama quello degli "Scugnizzi" di Loy, vengono contrapposti altri (mappa)mondi: quelli "Falsi", della televisione come delle tecnologie "Artificiose" che spiano i protagonisti (Si veda il carabiniere "Infiltrato"), ma anche della politica (La cui falsità, con le schede organizzate, promette una simpatia che in realtà nel film sarà quasi assente).
[+]
Facendo una considerazione banale, che senza presunzione forse tanto banale non è, si potrebbe dire che "Sud" è un film su una permanenza formata e voluta, mentre tra i film precedenti di Salvatores più di uno affrontava la tematica del viaggio. Quando scrivo "Forzata" non mi rifersisco solo agli ostaggi (Perché questo finiscono per essere, anche se ci si
sforza di inventare altri nomi), ma perché gli organizzatori si (auto)condannano all'immobilità(Nel senso fisico del termine) per uscire da un'immobilità più generale (La mancanza di un lavoro, di prospettive future ecc.)
Il film, con un atteggiamento forse presuntuiso ma forse, più semplicemente, ingenuamente fiducioso nei propri mezzi, pretende di parlare di "Paese reale", quello che si (auto)raffigura in una delle (Non poche, purttroppo) scene gratuite: quando, toccando forse il momento più basso, i"Manifestanti dicono "Quattro, cinque, sei, i lavoro dove sei?A questo macchiettistico e raffigurato malissimo meridione, che richiama quello degli "Scugnizzi" di Loy, vengono contrapposti altri (mappa)mondi: quelli "Falsi", della televisione come delle tecnologie "Artificiose" che spiano i protagonisti (Si veda il carabiniere "Infiltrato"), ma anche della politica (La cui falsità, con le schede organizzate, promette una simpatia che in realtà nel film sarà quasi assente). Anche quello della Neri, del resto, schematico come tante altre cose del film, è un mondo "Non vero", contrapposto all'autenticità dei proletari ed extracomunitari del film, senza contare i riferimenti alla camorra, il mondo (Questo sì) del male che si contrappone al bene raffigurato dagli "Autoreclusi". Una delle pochissime cose su cui il pur simpatico regista è stato preveggente, nell'epoca dei reality e di gente che forse si offre in pasto alle telecamere (Nonché ai telefonini).
Certo che questo mondo povero (Soprattutto di idee, purtroppo) non ha secondo chi scrive che poco del "Paese reale". Era superiore allora quello della "Cinico TV" di Ciprì e Maresco, che con "Totò che visse due volte" sfioreranno magari il nichilismo anche un pò autocompiaciuto, ma mostreranno la crudezza degli ultimi, i cosiddetti "Desamparados". Salvatores, invece si rifugiia in una serie di situazioni tipo, come le già citate figlie di papà ed extracomunitari, il lombardo bene, il politico corrotto e corruttibile. Nè aggiunge moltissimo, diciamolo pure, lo stesso persionaggio di Orlando, forse disperato forse esibizionista più probabilmente entrambi, ma che nonostante l'impegno dell'attore (Come di buona parte del cast), non appare caratterizzato benissimo.
Spiace dirlo, ma queste macchiette e questo collage di situazioni previste e prevedibili(Non ci viene risparmiato neanche l'alterco tra il bianco e l'extracomunitario, e in più.......per una donna!) colpiscono ancora più negativamente se si pensa che eravamo in piena Tangentopoli, e da lì a poco sarebbe sploso il berlusconismo con tutto il male ed il bene che ha comportato: eppure la capacità di raccontare la nostra sfiducia di quegli anni, il cui bersaglio erano prima di tutto le istituzioni, appare quasi nulla. Del resto, se pensiamo al non ineccepibile ma preferibile "Puerto Escondido", come dimenticarsi che già lì Abatantuono sparava alla televisione mentre la Carrà ballava e cantava? E quando un autore(?) comincia a citare sé stesso da un film all'altro, in maniera così esplicita, è un segno che qualcosa non quadra. Non solo nella realtà, ma anche nei film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco2 »
[ - ] lascia un commento a francesco2 »
|
|
d'accordo? |
|
dario
|
lunedì 20 giugno 2011
|
irrealizzato
|
|
|
|
L'attacco è buono, poi il film decade inesorabilmente nel bozzettismo e in un buonismo in extremis che lo rovina del tutto. Manca spessore. Non c'è strada maestra. Piccoli rivoli di protesta quasi da bar. Splendida, fisicamente, la Neri, immagine di bellezza universale. Assurdo Bisio (non è un attore, citofona le battute).
[+] bisio
(di francesco2)
[ - ] bisio
|
|
[+] lascia un commento a dario »
[ - ] lascia un commento a dario »
|
|
d'accordo? |
|
bagnatoantonio
|
mercoledì 30 dicembre 2009
|
fantastico film
|
|
|
|
Mi hanno colpito molto le colonne sonore del film,sono tutte bellissime! anche la storia rispecchia effettivamente le problematiche presennti nel sud italia!
|
|
[+] lascia un commento a bagnatoantonio »
[ - ] lascia un commento a bagnatoantonio »
|
|
d'accordo? |
|
|