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mercoledì 28 giugno 2023
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copertina sbagliata
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L'immagine in copertina è di mediterraneo non di puerto escondido
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rob8
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mercoledì 22 agosto 2018
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non tutto gira al meglio
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Dopo Marrakech ed il Mediterraneo, ecco il Messico. Ancora un viaggio, ancora un’uscita dal quotidiano, ancora una rappresentazione di esistenze al limite.
Salvatores continua a celebrare l’arte della fuga in stile di commedia, qui ibridata con un filo di giallo che fa da semplice pretesto.
Non tutto gira al meglio nella dinamica narrativa e qualche taglio in sceneggiatura avrebbe probabilmente giovato al film. Tuttavia, la rodata intesa del regista con gli attori protagonisti (bravo soprattutto Abantantuono), il pittoresco coro dei comprimari e l’efficace messa in scena del paesaggio messicano contribuiscono ad una buona riuscita finale dell’opera.
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Dopo Marrakech ed il Mediterraneo, ecco il Messico. Ancora un viaggio, ancora un’uscita dal quotidiano, ancora una rappresentazione di esistenze al limite.
Salvatores continua a celebrare l’arte della fuga in stile di commedia, qui ibridata con un filo di giallo che fa da semplice pretesto.
Non tutto gira al meglio nella dinamica narrativa e qualche taglio in sceneggiatura avrebbe probabilmente giovato al film. Tuttavia, la rodata intesa del regista con gli attori protagonisti (bravo soprattutto Abantantuono), il pittoresco coro dei comprimari e l’efficace messa in scena del paesaggio messicano contribuiscono ad una buona riuscita finale dell’opera.
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rob8
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lunedì 23 luglio 2018
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salvatores continua a celebrare l’arte della fuga
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Dopo Marrakech ed il Mediterraneo, ecco il Messico. Ancora un viaggio, ancora un’uscita dal quotidiano, ancora una rappresentazione di esistenze al limite.
Salvatores continua a celebrare l’arte della fuga in stile di commedia, qui ibridata con un filo di giallo che fa da semplice pretesto.
Non tutto gira al meglio nella dinamica narrativa e qualche taglio in sceneggiatura avrebbe probabilmente giovato al film. Tuttavia, la rodata intesa del regista con gli attori protagonisti (bravo soprattutto Abantantuono), il pittoresco coro dei comprimari e l’efficace messa in scena del paesaggio messicano contribuiscono ad una buona riuscita finale dell’opera.
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Dopo Marrakech ed il Mediterraneo, ecco il Messico. Ancora un viaggio, ancora un’uscita dal quotidiano, ancora una rappresentazione di esistenze al limite.
Salvatores continua a celebrare l’arte della fuga in stile di commedia, qui ibridata con un filo di giallo che fa da semplice pretesto.
Non tutto gira al meglio nella dinamica narrativa e qualche taglio in sceneggiatura avrebbe probabilmente giovato al film. Tuttavia, la rodata intesa del regista con gli attori protagonisti (bravo soprattutto Abantantuono), il pittoresco coro dei comprimari e l’efficace messa in scena del paesaggio messicano contribuiscono ad una buona riuscita finale dell’opera.
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iltrequartista
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lunedì 26 giugno 2017
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messico e nuvole
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Vero è che si poteva fare di più a livello doi sceneggiatura,sopratutto sulla faccenda del capo della polizia ed omicidi annessi ,a cui oggettivamente non crederebbe neanche un bambino di dieci anni.
Tranne questa enorme macchia,la parte messicana è a tratti affascinante.
Troppo bello starsene su una casa sulla spiaggia pensando a vivere alla giornata con rinnovata enfasi verso un futuro tutto da scrivere,magari in compagnia di Bisio e della Golino che compagni di avventure non sono certo da scartare.
Tra un caldo pazzesco,meravigliosi paesaggi,galli da combattimento e rapine ad ex mariti,il buon Mario ritroverà il coraggio perduto e la vera voglia di tuffarsi nelle emozioni che la vita può regalarci.
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Vero è che si poteva fare di più a livello doi sceneggiatura,sopratutto sulla faccenda del capo della polizia ed omicidi annessi ,a cui oggettivamente non crederebbe neanche un bambino di dieci anni.
Tranne questa enorme macchia,la parte messicana è a tratti affascinante.
Troppo bello starsene su una casa sulla spiaggia pensando a vivere alla giornata con rinnovata enfasi verso un futuro tutto da scrivere,magari in compagnia di Bisio e della Golino che compagni di avventure non sono certo da scartare.
Tra un caldo pazzesco,meravigliosi paesaggi,galli da combattimento e rapine ad ex mariti,il buon Mario ritroverà il coraggio perduto e la vera voglia di tuffarsi nelle emozioni che la vita può regalarci.
Ottime tutte le interpretazioni in una pellicola troppo spesso scollegata a livello narrativo,ma che con un briciolo di buon senso in più, avrebbe ricordato a tutti che in fondo Salvatores il cinema lo sa fare.
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loscrivanofiorentino
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sabato 6 maggio 2017
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vita nuova in messico
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La sceneggiatura è alquanto bislacca.
Troppi gli elementi narrativi da seguire e spesso non collegati in maniera doverosa.
Capita dunque che si passi da efferati omicidi e da una sordida persecuzione a battaglie tra Galli, rapine,avventure che sfiorano il surreale.
Nonostante questa miscela non sempre indovinata ci sono degli elementi interessanti.
Splendide ambientazioni messicane,la bravura degli attori e sopratutto la voglia del buon Mario Tozzi a riscoprire il coraggio perduto e darsi una nuova possibilità di una vita mai vissuta completamente.
Con un pizzico di accortezza in più avrebbe riscosso più consensi.
[+] la voglia "di"riscoprire
(di loscrivanofiorentino)
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aristoteles
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sabato 26 dicembre 2015
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puerto moscio
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Appena sufficiente.
L'inizio sembrava potere offrire un prodotto con più spessore e dal sapore giallo/thriller.
Piano piano ci si perde fino in Messico,dove non convince nessuno "il Commissario Omicidi"diventato cuoco .
L'unica nota "lieta" è la scelta di Mario Tozzi che perderà tutte le sue convinzioni,preferendo una vita avventurosa con la coppia "Golino - Bisio".
Sceneggiatura ampiamente rivedibile.
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tiamaster
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lunedì 10 ottobre 2011
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dalle stelle alle stalle.
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film molto indeciso,sopratutto sulla strada da prendere.all'inizio il film parte bene,una sorta di giallo,poi prende la strada della commedia.il regista di mediterraneo con il suo nuovo film non raggiunge minimamente la bellezza del primo,rimanendo un film fallito e surreale,un buon cast ma la storia è veramente improponibile,molto lento.salvatores va dal 10 al 3,dalle stelle alle stalle,un film deludentissimo.
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mister q
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domenica 23 gennaio 2011
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surreale, stupido e discontinuo
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Dopo il buon successo di "Mediterraneo", Salvatores torna un anno dopo con "Puerto escondido". Restano Abatantuono e Bisio, new entry Valeria Golino, Renato Carpentieri e Antonio Catania.
Mario Tozzi (Abatantuono) è un impiegato di banca che ha causalmente assistito ad un omicidio da parte del capo di polizia, il commissario Viola (Carpentieri) e in seguito a delle minacce decide di cambiare aria, spaventato, per andare in Messico, dove incontra Anita e Alex (la Golino e Bisio), una coppia povera trasferitasi da poco nel luogo che vive di espedienti. Mario li conoscerà e si abituerà a questa vita apparentemente spensierata e senza problemi, non stressante come in Italia.
Le premesse sono buone, anche se è chiaro sin dall'inizio che non si tratta di un film realistico, dal momento che è molto pretenzioso che il capo della polizia di Milano uccida o tenti di uccidere numerose persone senza che accada niente.
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Dopo il buon successo di "Mediterraneo", Salvatores torna un anno dopo con "Puerto escondido". Restano Abatantuono e Bisio, new entry Valeria Golino, Renato Carpentieri e Antonio Catania.
Mario Tozzi (Abatantuono) è un impiegato di banca che ha causalmente assistito ad un omicidio da parte del capo di polizia, il commissario Viola (Carpentieri) e in seguito a delle minacce decide di cambiare aria, spaventato, per andare in Messico, dove incontra Anita e Alex (la Golino e Bisio), una coppia povera trasferitasi da poco nel luogo che vive di espedienti. Mario li conoscerà e si abituerà a questa vita apparentemente spensierata e senza problemi, non stressante come in Italia.
Le premesse sono buone, anche se è chiaro sin dall'inizio che non si tratta di un film realistico, dal momento che è molto pretenzioso che il capo della polizia di Milano uccida o tenti di uccidere numerose persone senza che accada niente. A dir poco ridicola la scena in cui Tozzi e il commissario Viola, che ha appena ucciso una persona davanti ai suoi occhi, cenano insieme tranquillamente. Poi c'è lo spostamento in Messico, dove ci aspettiamo qualche colpo di scena: invece no, il film non decolla e resta sempre sul basso profilo da cui era partito, non trovando nessun colpo di scena che ravvivi la pellicola. Veniamo alla conoscenza di Alex, personaggio viscido e inaffidabile di cui Abatantuono dopo qualche giorno si fida sneza problemi, e in seguito di Anita. Dopo un'ora insipida in cui si combatte per non smettere di guardare il film, arrivano le sorprese: se non fosse che siano del tutto surreali e stupide. Fa stupire come il protagonista, abituato ad un certo stile di vita, preferisca continuare la vita da povero disgraziato invece di tornare in Italia ora che non ci sono problemi e partecipi a traffici illegali senza la minima esitazione. Indecifrabile la figura dell'altro mario, un altro italiano (che fantasia...) che era andato a vivere in Messico e cerca di inculcare concetti filosofici decisamente banali salvo poi scoprire che non era certo un esempio di correttezza. Insomma, un film che si trascina dall'inizio alla fine attraverso banalità e idee folli: man mano che si va avanti ci si allontana sempre di più dalla vita di tutti i giorni per proseguire sospeso al fragile filo della finzione, che sembra potersi rompere da un momento all'altro. Un film da vedere solo se non c'è niente di meglio da fare, magari nelle notti insonni, che può essere d'insegnamento anche per capire che un regista non sforna solo successi.
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(di mf2705)
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sarax
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sabato 18 dicembre 2010
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grande trio
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A me il film è piaciuto molto. Tratta con una sottile ironia i problemi che ti possono capitare nella vita. Gli attori li ho trovati tutti bravi e non sono per niente d'accordo con chi dice che la recitazione della Golino è assente. Assolutamente non è vero. Il problema di alcuni critici Italiani è che non riescono a togliere di dosso agli attori l'etichetta di attore drammatico o comico. In questo film la Golino mostra una comicità amara, decisamente diversa da altre sue interpretazioni. Mi spiace davvero che solo all'estero valorizzino e apprezzino il talento di questa attrice anche nelle commedie. America e Francia le hanno fatto fare un sacco di commedie, con grande successo.
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A me il film è piaciuto molto. Tratta con una sottile ironia i problemi che ti possono capitare nella vita. Gli attori li ho trovati tutti bravi e non sono per niente d'accordo con chi dice che la recitazione della Golino è assente. Assolutamente non è vero. Il problema di alcuni critici Italiani è che non riescono a togliere di dosso agli attori l'etichetta di attore drammatico o comico. In questo film la Golino mostra una comicità amara, decisamente diversa da altre sue interpretazioni. Mi spiace davvero che solo all'estero valorizzino e apprezzino il talento di questa attrice anche nelle commedie. America e Francia le hanno fatto fare un sacco di commedie, con grande successo... cito solo Hot shots. penso che Abatantuono-Golino-Bisio formino proprio un bel trio!
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daily2
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giovedì 1 ottobre 2009
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mitico diego
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mitico diego come al solito giustamente straripante altrimenti non sarebbe piu' abatantuono. normale la golino,molto carina e decisamente nei tempi giusti gli altri. poco verosimile il finale ma film godibile
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