samanta
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domenica 8 gennaio 2023
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quel punteruolo fatale ...
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Il film quando uscì suscitò scandalo (accuratamente pubblicizzato) per la scena in cui la protagonista Sharon Stone accavalla in minigonna le gambe, mostrando di non indossare le mutandine, in realtà nel film ci sono varie scene di nudo e di sesso anche con l'altra protagonista Jeanne Tripplehorm che saranno poi dimenticate dall'ondata di pornografia provocata da Internet.
Il film però è un giallo thriller con inevitabile colpo di scena finale, la regia è di Paul Verhoven il quale ha l'abitudine (vedi Showgirl) di deragliare nell'erotico abbandonando l'idea centrale del film. si avvale della sceneggiatura di Joe Eszterhas (F.
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Il film quando uscì suscitò scandalo (accuratamente pubblicizzato) per la scena in cui la protagonista Sharon Stone accavalla in minigonna le gambe, mostrando di non indossare le mutandine, in realtà nel film ci sono varie scene di nudo e di sesso anche con l'altra protagonista Jeanne Tripplehorm che saranno poi dimenticate dall'ondata di pornografia provocata da Internet.
Il film però è un giallo thriller con inevitabile colpo di scena finale, la regia è di Paul Verhoven il quale ha l'abitudine (vedi Showgirl) di deragliare nell'erotico abbandonando l'idea centrale del film. si avvale della sceneggiatura di Joe Eszterhas (F.I.S.T, Flashdance) il quale prese un compenso di 3 milioni di $ per una sceneggiatura scritta in 12 giorni!
Il soggetto è indubbiamente originale: la scrittrice di gialli Catherine Tramell (Sharon Stone) si trova coinvolta in una serie di omicidi da lei descritti nei suoi libri, il film inizia con il suo amante una rock star ucciso durante il rapporto sessuale con un punteruolo da ghiaccio da una bionda nuda vista però di spalle o con i capelli che coprono il volto. Il detective Nick Curran (Michael Douglas) è incaricato del caso e la sospettata è Catherine, Nick ha una relazione burrascosa con la sua psicologa Beth (Jeanne Tripplehorn) in cura per la sua situazione lavorativa, ben presto inizia affascinato dalla scrittrice un rapporto complesso con lei che presto scivola nel sesso. Nel lavoro è sotto il mirino di un poliziotto degli affari interni Nielsen (Daniel von Bergen) che viene ucciso, così come viene ucciso il suo collega Gus (George Dzundza). Lascio stare i dettagli della vicenda e il finale ampiamente conosciuti, rimane l'impressione che l'aspetto thriller scompaia nella storia che presenta troppi aspetti contraddittori: Beth convinta di aiutarlo consegna a Nielsen la cartella clinica di Nick che è furioso e en passant la violenta, non si comprende però perché Nielsen indagasse anche su Beth che era compagna al college di Catherine, le due avevano avuto una relazione sessuale e Catherine l'aveva denunciata per stalking, Nielsen sottrae il fascicolo della denuncia e indaga sulla vita di Beth che era rimasta vedova del marito suicida e si diceva avesse un'amante donna, il regista insinua quindi la colpevolezza della donna ma poi questa traccia non riappare se non alla fine. Così nella scena finale accanto al cadavere di Gus viene trovata una parrucca bionda il che farebbe supporre che fosse di Beth bruna e presente nel luogo del delitto, peraltro se Catherine è l'assassina perché se bionda avrebbe dovuto mettersi una parrucca dello stesso colore?
Il film inoltre ha troppo sesso c'è pure il legame lesbico tra Catherine e la sua amica Roxy (Leilane Sarelle) gelosa di Nick, è un giallo dalla trama scombinata e ambigua con un finale (Catherine colpevole?) enigmatico e confuso, Sharon Stone recita bene la donna ossessionata dal sesso, ma a 34 anni sapere recitare solo quella parte è un pò riduttivo come dimostrerà il prosieguo della sua carriera, Michael Douglas pur avendo una grande professionalità sembra un pò sottono spaesato dall'intreccio degli eventi. Tecnicamente il film è ben girato, perfetti e avvincenti gli inseguimenti da parte di Nick dell'auto di Catherine e di Roxy, ottima la colonna sonora (ebbe la nomination all'Oscar). Ma a distanza di 30 anni del film rimane un solo pregio grazie alle gambe di Sharon Stone i produttori guadagnarono un sacco di soldi.
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eugen
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giovedì 10 novembre 2022
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vale come thriller erotico-proteste giustificate m
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"Basic Instinct"(Paul Verhoeven, scritto da Joe Eszerthas, 1992)certamente da'adito a proteste, anche giustificate(l'eros e'visto come solo "etero", mentre per es.i bisex sono visti come"altri", in particolare per il loro cote'"omosex"e naturalmente per le donne lesbiche, molto "chiaccherate", in questo film, per non dire di un certo pregiudizio antifemminile che percorre il film nel suo ccomplesso), certe insistenze sono rieptititve, quantomeno, ma in complesso il film vale come thriller erotico, dove fino alla fine si e'in dubbio sulla reale volonta'di commettere l'omicidio e Verhoeven, regista interessante gia'nel decennio precedente e gia'nei"Seventies", con film prevalentemente rrwlizzati in patria, ossia in Olanda, prima di tresferirsi negli States-e Verhoeven, giova ricordarlo e'specialista dele genere sopra ricordato, anche se tende ad andare al di la'della mera"appartenenza al genere".
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"Basic Instinct"(Paul Verhoeven, scritto da Joe Eszerthas, 1992)certamente da'adito a proteste, anche giustificate(l'eros e'visto come solo "etero", mentre per es.i bisex sono visti come"altri", in particolare per il loro cote'"omosex"e naturalmente per le donne lesbiche, molto "chiaccherate", in questo film, per non dire di un certo pregiudizio antifemminile che percorre il film nel suo ccomplesso), certe insistenze sono rieptititve, quantomeno, ma in complesso il film vale come thriller erotico, dove fino alla fine si e'in dubbio sulla reale volonta'di commettere l'omicidio e Verhoeven, regista interessante gia'nel decennio precedente e gia'nei"Seventies", con film prevalentemente rrwlizzati in patria, ossia in Olanda, prima di tresferirsi negli States-e Verhoeven, giova ricordarlo e'specialista dele genere sopra ricordato, anche se tende ad andare al di la'della mera"appartenenza al genere". La storia e'nota, dov el'omicidio di un noto ex.star de rock, che aveva pubblicato un libro, viene attribuito alla sua amante, la scrittrice .psiolgoa(di formazione) Catherine Tramell, prima che sospetti e "presunte colpe"si dirignao anche in altre direzioni. Il problema e'che il principale detective incaticato del caso si innamori della presunta colpevole, dopo aver avuto una relazione(tra le tante, invero)con la psicologa della polizia, di cui si scopre che era stata collega di univ4rsita'di Catherine e sua amica all'epoca, per non dire"emula". Il continuo "gioco"tra verita'e finzione , traa realt' e apparenza, tra colpevolezza attrivuita e colpe presunte nonche'passate (vere o false, pero'?)responsabilita'viene a interessare e "coivolgere"lo spettatore , diventando quasi un'ossessione, acuita dalla componente erotica del tutto. L'uso della luce e in generale della tecnica sopraffina di Verhoeven, ne fa un film di notevle momento, e qesuto non ha nulla a che vedere con il "number two", realizzato ben 14 anni dopo, non diretto da Verhoeven peraltro un flop commerciale, che ha solo Sharon Stone come protagonista anche di questo"sequel". Tornando al film capostipite, esso si abvale dell'ottima interpretazione della citata Stone, piu'ancora che di Michael Douglas, ma anche Jeanne Tripplehorn(la psicologa ex collega di universita'delll'indiziata )e George Dzundza (detective collega del"giusitziere")sono ottimi interpreti. El Gato
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luca scialo
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domenica 30 maggio 2021
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un buon thriller che però insegue troppo gli attori protagonisti
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Paul Verhoeven nella sua filmografia è saltato da un genere all'altro, spesso cadendo nel vuoto. Dopo le due pellicole di Fantascienza, Robocop e Atto di forza, ha realizzato questo Thriller tra cambi di produzione e polemiche ante-politiacally correct. Il risultato finale è un film tutto sommato accettabile, diventato comunque un cult soprattutto grazie alla protagonista Sharon Stone, con il suo fascino pericoloso e implacabile. Soprattutto per la scena famosa dell'accavallamento delle gambe. Accoppiata furbamente ad un altro attore molto in voga all'epoca: Michael Douglas. Il cui personaggio interpretato veniva spesso e volentieri contrapposto nei film a quello di donne tanto intriganti quanto appunto pericolose.
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Paul Verhoeven nella sua filmografia è saltato da un genere all'altro, spesso cadendo nel vuoto. Dopo le due pellicole di Fantascienza, Robocop e Atto di forza, ha realizzato questo Thriller tra cambi di produzione e polemiche ante-politiacally correct. Il risultato finale è un film tutto sommato accettabile, diventato comunque un cult soprattutto grazie alla protagonista Sharon Stone, con il suo fascino pericoloso e implacabile. Soprattutto per la scena famosa dell'accavallamento delle gambe. Accoppiata furbamente ad un altro attore molto in voga all'epoca: Michael Douglas. Il cui personaggio interpretato veniva spesso e volentieri contrapposto nei film a quello di donne tanto intriganti quanto appunto pericolose. Nella raggiante San Francisco, un rocker anni '60-'70 viene trovato morto nel proprio letto. Ucciso barbaramente con un rompighiaccio. Il caso viene affidato a Nick Curran, che in passato aveva avuto problemi di alcol e droga, naufragati nell'omicidio per errore di 2 turisti, tuttavia insabbiato dalla polizia. Nick dovrà interrogare un'affascinante scrittrite di thriller, che in un suo libro aveva descritto proprio lo stesso omicidio. La sceneggiatura, scritta nel 1980, fu subito ambita dalle case di produzione, tanto da essere messa all'asta. Ed in effetti, si trattava di un ottimo investimento dato che fu uno dei maggiori incassi degli anni '90. Mentre per il ruolo dei protagonisti furono pensati molti attori di grido. La storia è anche intrigante e credibile, ma la trasposizione patisce troppo l'accentramento dell'attenzione sui due attori protagonisti. Come purtroppo accade spesso a Hollywood, dove la sceneggiatura originaria, magari molto valida, deve poi subire il compromesso dell'appetibilità commerciale. Bella anche la fotografia.
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fabio 3121
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domenica 31 gennaio 2021
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film che "svela" la bravissima sharon stone
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il film è ambientato a San Francisco ed inizia con una scena molto forte: una donna bionda, di cui non si vede il viso, durante un rapporto sessuale uccide il partner Johnny Boz, un ex cantante rock ora proprietario di un locale notturno, con un punteruolo rompighiaccio. L'indagine dell'omicidio viene svolta dal detective Nick Curren (Michael Douglas) in coppia con il collega Gus Moran. La principale sospettata del delitto è la scrittrice e psicologa bisessuale Catherine Tramell sia perchè era stata vista la sera dell'assassinio nel locale di Boz, con cui aveva una frequentazione basata sul sesso, sia perché in un suo libro viene narrata la identica scena dell'omicidio di uomo con un punteruolo rompighiaccio.
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il film è ambientato a San Francisco ed inizia con una scena molto forte: una donna bionda, di cui non si vede il viso, durante un rapporto sessuale uccide il partner Johnny Boz, un ex cantante rock ora proprietario di un locale notturno, con un punteruolo rompighiaccio. L'indagine dell'omicidio viene svolta dal detective Nick Curren (Michael Douglas) in coppia con il collega Gus Moran. La principale sospettata del delitto è la scrittrice e psicologa bisessuale Catherine Tramell sia perchè era stata vista la sera dell'assassinio nel locale di Boz, con cui aveva una frequentazione basata sul sesso, sia perché in un suo libro viene narrata la identica scena dell'omicidio di uomo con un punteruolo rompighiaccio. Convocata nella centrale della omicidi, Catherin Tramell viene interrogata e sottoposta alla macchina della verità. Durante l'interrogatorio la scrittrice in un elegante abito bianco (dello stilista italiano Cerruti) nell'accavallare le gambe sorprende tutti (spettatore compreso) in quanto non porta le mutandine. Dichiaratasi innocente, il detective Nick, convinto della sua colpevolezza, continua le indagini sulla stessa e viene a scoprire che la donna, a seguito della morte dei suoi genitori in un incendio su una barca, ha ereditato 110 milioni di dollari, ma anche che all'università aveva frequentato lo stesso corso della psicologa Beth Garner (Jeanne Tripllehorn) ora ex di Nick. Durante le indagini tra Nick e Catherin nascerà un gioco intrigante della seduzione che culminerà nella "scopata del secolo" per Nick "il Giustiziere" - così chiamato per aver in passato ucciso per errore 2 turisti sotto l'effetto di alcol e cocaina - di cui la scrittrice conosce molte cose della sua vita personale e lo ha preso come spunto per il protagonista del suo ultimo libro "The Shooter'. La seconda parte del film è ricca di suspence, colpi di scena e dal finale sorprendente. La pellicola, forte di una ottima sceneggiatura, rappresenta un giusto mix di generi - thriller, giallo, erotico - facendo restare incollati allo schermo senza un attimo di sosta. Il tutto è accompagnato da una azzeccatissima colonna sonora, tra le migliori del cinema di sempre. Nonostante diverse scene di sesso esplicito, le migliori sequenze sono comunque quelle dei dialoghi al vetriolo tra il detective e la scrittrice. Il ruolo di Catherin Tramell venne offerto a diverse attrici famose agli inizi degli anni '90 ma tutte rifiutarono per la presenza di troppe scene erotiche. Pertanto la parte venne affidata alla allora sconosciuta Sharon Stone la quale, aldilà della sua oggettiva bellezza e della famosa scena senza slip, in realtà "svela" tutta la sua bravura con una interpretazione eccezionale che costituisce la vera rivelazione del film: i suoi sguardi e le parole misurate ed efficaci spiazzano il detective e gli spettatori. Per Michael Douglas la conferma di un grande attore altamente credibile nel suo personaggio. In conclusione, ridurre il film alla sola scena dell'interrogatorio "hot" è poco pertinente, in quanto l'intera storia risulta davvero interessante e ben girata dal regista Paul Verhoeven. Voto: 8,5/10.
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aristoteles
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domenica 23 agosto 2015
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thriller al testosterone
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Un buon thriller con un discreto finale.
Fino alla fine infatti, lo spettatore può formulare diverse ipotesi ma senza certezze.
Il tutto annaffiato dalla veemente carica sessuale dei due protagonisti, che però in fondo non è il fulcro del film,anche se la pellicola si fa ricordare proprio per la massiccia dose di erotismo.
Ma complessivamente c'è molto di più:donne disturbate e complesse,detective fragili,una trama interessante.
Certamente qualche passaggio poteva essere più affrondito ,per esempio il ruolo della "madrina" omicidi,che appare spesso in scena ma non si capisce l'impatto reale che ha su Catherine.
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Un buon thriller con un discreto finale.
Fino alla fine infatti, lo spettatore può formulare diverse ipotesi ma senza certezze.
Il tutto annaffiato dalla veemente carica sessuale dei due protagonisti, che però in fondo non è il fulcro del film,anche se la pellicola si fa ricordare proprio per la massiccia dose di erotismo.
Ma complessivamente c'è molto di più:donne disturbate e complesse,detective fragili,una trama interessante.
Certamente qualche passaggio poteva essere più affrondito ,per esempio il ruolo della "madrina" omicidi,che appare spesso in scena ma non si capisce l'impatto reale che ha su Catherine.
Ottime le interpretazioni di Douglas e della Stone.
Brava e bella anche Jeanne Tripplehorm.
Complessivamente gli assegno un bel voto,non è un capolavoro ma si fa vedere piacevolmente.
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(di rudy_50)
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dario
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martedì 4 agosto 2015
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furbo
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E' un'operazione a tavolino, ma realizzata con notevole mestiere. Funziona grazie alla regia, mentre la sceneggiatura è approssimativa e l'interpretazione di Douglas fuori giri. Bella a brava la Stone. Aiuta la fotografia e alcune buone scene di sesso, senza ipocrisie. Buon intrattenimento.
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fabio1957
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giovedì 12 marzo 2015
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interessante
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Entrato a ragion veduta nell'immaginario collettivo di tutti gli incalliti cinefili e non solo,il film è un discreto trhriller, che però trova la sua gloria nella indimenticabile scena dell'accavallo di Sharon Stone.Per il resto è abbastanza ordinario, ma mai noioso.Michael Douglas è forse un tantinello sotto i suoi abituali standards recitativi.
La Stone con questo film trovò la sua consacrazione.
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onufrio
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mercoledì 15 ottobre 2014
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thriller sex
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Film passato alla storia per il famoso accavallamento di gambe di Sharon Stone rigorosamente senza mutandine; ma entrando a fondo.. nella storia, la trama è ben costruita, il thriller tiene suspance e la coppia Stone-Douglas regge bene l'evolversi della vicenda. Un personaggio morboso quello interpretato dalla Stone, una sorta di American Psycho al femminile, con un finale molto simile; la sceneggiatura è ben curata ed il finale poi si conclude con il classico colpo di scena. Non è corretto dunque sminuire un buon film soltanto perchè lo si ricordi semplicemente per un accavallamente di gambe hot.
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rudy_50
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giovedì 18 settembre 2014
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cult movie
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dario
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venerdì 6 dicembre 2013
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robusto
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E' un film ampiamente pretestuoso, furbo e sbracato. Ma è diretto con buon mestiere, il meccanismo funziona, suggestiona. Ci sarebbe voluto un interprete meno superficiale di Douglas, gli altri funzionano, specie la Stone. Film per gli occhi, attrae anche per un pur grossolano mistero di fondo, alquanto intrigante, magari solo a livello epidermico.
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