It |
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Un film di Tommy Lee Wallace.
Con Tim Curry, John Ritter, Seth Green, Harry Anderson, Dennis Christopher.
continua»
Horror,
durata 190 min.
- USA 1990.
MYMONETRO
It
valutazione media:
3,21
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La magia esiste!di FedsonFeedback: 7507 | altri commenti e recensioni di Fedson |
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martedì 19 febbraio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Insindacabilmente il film più risciuto nella trasportazione televisiva di un'opera del genio Stephen King. Specie se si tratta di quello che viene considerato il suo capolavoro! Sì, perché "Stephen King's It" non è solo un'opera composta da un libro e un banale film per tv. C'è molto di più, se si vede con gli occhi di un bambino o di un adolescente che qualsiasi cosa vedano o percepiscano, lo traducono subito come un pericolo o un qualcosa di sinistro e nascosto, sempre intento a spiarti nelle tenebre dei tuoi incubi più profondi e subdoli: IT, per l'appunto. IT può essere un clown malefico, un lupo mannaro, un enorme ragno, oppure anche la società ostile che circonda i bambini, che vedono i "grandi" e i loro stessi genitori, come esseri sì, superiori, ma privi di immaginazione e fantasia e, proprio per questo, incapaci di vedere la creatura che il Maestro dell'horror ha messo appunto per la piccola cittadina di Derry pronta a far morire di paura qualsiasi bambino si trovi in città. Il percorso che il film segue, e che lo stesso King propone nel libro, si avvale di un ritmo scorrevole, per niente intoppante; un percorso che vede la rimpatriata di sette amici d'infanzia nella squallida Derry per metter fine una volta per tutte agli orrori che li hanno perseguitati per tutta la loro infanzia, rappresentati dallo stesso IT che assume le sembianze di un terribile clown (un magistrale Tim Curry), che si risveglia ogni 30 anni per ricominciare a nutrirsi di bambini, delle loro debolezze, delle loro paure e della loro immaginazione. Sette ragazzini. Ognuno con un proprio nome, una propria (triste) storia, una propria ed intima paura, ma uniti dall'elemento "primis" del film: un'amicizia forte ed infinita nel tempo. Ogni ragazzo viene raffigurato con le stesse caratteristiche presenti nel libro, e risulta difficile non immedesimarsi in almeno ognuno di loro; specie se si è vissuta un'infanzia piena di amici così strambi ma familiari. Gli interpreti sono tutti convincenti, dai bambini agli adulti, specie Curry nei panni del clown Pennywise, vero "spaventoso mattatore" del film; e tutto viene raccontato da una sceneggiatura di una profonda vena kinghiana (soprattutto nelle scene inquietanti o di paura) che fa leva sugli elementi principali del film (e del libro): il contrasto tra mondo adulto e mondo infantile, il rapporto con i genitori (uno dei temi chiave che spesso King riprende), la spensieratezza e la paura di essere bambini, l'immaginazione, l'amicizia e la magia. Perché, intendiamoci, cosa c'è di più magico che vedere un gruppo di ragazzini (poi adulti), uniti nella loro amicizia e nelle loro paure, che affronta il loro male comune che gli impedisce di crescere ma che li aiuta a sfruttare l'immaginazione come cavallo da battaglia?
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