esakki
|
mercoledì 24 marzo 2021
|
una burletta
|
|
|
|
Un film burletta, come tanti altri film americani sulla II° Guerra mondiale e sui campi di concentramento.
Se i tedeschi fossero stati cosi' bamba, che bisogno c'era di fare una guerra?
|
|
[+] lascia un commento a esakki »
[ - ] lascia un commento a esakki »
|
|
d'accordo? |
|
giulio andreetta
|
giovedì 25 giugno 2020
|
bel film
|
|
|
|
Si tratta di un film sportivo che è giustamente entrato nella leggenda. L'ambientazione fa riferimento alla Seconda Guerra Mondiale, e il racconto inizia in uno di quei campi militari di prigionia per soldati appartenenti alle nazioni in guerra contro la Germania. (Bisogna fare attenzione a non confondere questi campi con quelli tristemente noti di concentramento). L'idea di una partita di calcio tra soldati tedeschi e alleati sembra stuzzicare le alte gerarchie del comando tedesco (in funzione propagandistica anti-alleata), le quali organizzano, d'accordo con i soldati britannici, un evento calcistico memorabile a Parigi.
[+]
Si tratta di un film sportivo che è giustamente entrato nella leggenda. L'ambientazione fa riferimento alla Seconda Guerra Mondiale, e il racconto inizia in uno di quei campi militari di prigionia per soldati appartenenti alle nazioni in guerra contro la Germania. (Bisogna fare attenzione a non confondere questi campi con quelli tristemente noti di concentramento). L'idea di una partita di calcio tra soldati tedeschi e alleati sembra stuzzicare le alte gerarchie del comando tedesco (in funzione propagandistica anti-alleata), le quali organizzano, d'accordo con i soldati britannici, un evento calcistico memorabile a Parigi. Il titolo allude al tentativo di una fuga dei prigionieri, il cui esito si rivelerà solo nel finale. Cast d'ccezione, pieno di nomi di primo piano: un ottimo e credibile Sylvester Stallone, che impersona il portiere e preparatore atletico, e un ottimo, come sempre, Michael Caine, nel ruolo del capitano Colby, e un altrettanto eccellente Max von Sydow nel ruolo dell'antagonista tedesco. Da menzionare anche la presenza di Pelé. I militari tedeschi tuttavia non sono rappresentati come l'incarnazione di un tipico fanatismo nazista, ma sembrano condividere allo stesso modo degli alleati la passione per lo sport. Allora sembra chiarirsi anche uno dei possibili messaggi del film, inteso a trasmettere i valori migliori sottesi a ogni momento di condivisione sportiva, e cioè un'occasione per annullare, almeno temporaneamente, le differenze sociali, (infatti in uno dei momenti più significativi della pellicola il cap. Colby afferma che nella squadra non vigono più le differenze di grado militare) e come possibilità di ripudio della violenza della guerra.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giulio andreetta »
[ - ] lascia un commento a giulio andreetta »
|
|
d'accordo? |
|
cinecapolavori.com
|
giovedì 24 agosto 2017
|
una partita che è più di un semplice gioco...
|
|
|
|
Fuga per la vittoria è un'emozionante incrocio tra sport e storia nella più celebre partita di calcio del cinema. Il film è liberamente ispirato alla "partita della morte" tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942 tra ufficiali dell'aviazione tedesca Luftwaffe e giocatori ucraini delle squadre Dynamo e Lokomotiv. Grazie all'apporto di autentici campioni come il mitico Pelé, e alla mano di un maestro come John Huston (splendidi i ralenti delle azioni di gioco) il film mantiene ancora oggi una notevole popolarità raggiungendo, nel finale (dove irrompe la Marsigliese), ritmi trascinanti.
[+]
Fuga per la vittoria è un'emozionante incrocio tra sport e storia nella più celebre partita di calcio del cinema. Il film è liberamente ispirato alla "partita della morte" tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942 tra ufficiali dell'aviazione tedesca Luftwaffe e giocatori ucraini delle squadre Dynamo e Lokomotiv. Grazie all'apporto di autentici campioni come il mitico Pelé, e alla mano di un maestro come John Huston (splendidi i ralenti delle azioni di gioco) il film mantiene ancora oggi una notevole popolarità raggiungendo, nel finale (dove irrompe la Marsigliese), ritmi trascinanti. Altre opere (meno celebri ma interessanti artisticamente) che riprendono l'evento storico e dalle quali il regista statunitense prese larga ispirazione sono: l'opera ungherese Két félidö a pokolban del 1961 (Due tempi all'inferno, di Zoltán Fábri) e il film sovietico del 1962 Tretij tajm (Il terzo tempo, di Evgenij Karelov). (www.cinecapolavori.com)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cinecapolavori.com »
[ - ] lascia un commento a cinecapolavori.com »
|
|
d'accordo? |
|
cinecapolavori.com
|
giovedì 24 agosto 2017
|
una partita che è più di un semplice gioco...
|
|
|
|
Fuga per la vittoria è un'emozionante incrocio tra sport e storia nella più celebre partita di calcio del cinema. Il film è liberamente ispirato alla "partita della morte" tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942 tra ufficiali dell'aviazione tedesca Luftwaffe e giocatori ucraini delle squadre Dynamo e Lokomotiv. Grazie all'apporto di autentici campioni come il mitico Pelé, e alla mano di un maestro come John Huston (splendidi i ralenti delle azioni di gioco) il film mantiene ancora oggi una notevole popolarità raggiungendo, nel finale (dove irrompe la Marsigliese), ritmi trascinanti.
[+]
Fuga per la vittoria è un'emozionante incrocio tra sport e storia nella più celebre partita di calcio del cinema. Il film è liberamente ispirato alla "partita della morte" tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942 tra ufficiali dell'aviazione tedesca Luftwaffe e giocatori ucraini delle squadre Dynamo e Lokomotiv. Grazie all'apporto di autentici campioni come il mitico Pelé, e alla mano di un maestro come John Huston (splendidi i ralenti delle azioni di gioco) il film mantiene ancora oggi una notevole popolarità raggiungendo, nel finale (dove irrompe la Marsigliese), ritmi trascinanti. Altre opere (meno celebri ma interessanti artisticamente) che riprendono l'evento storico e dalle quali il regista statunitense prese larga ispirazione sono: l'opera ungherese Két félidö a pokolban del 1961 (Due tempi all'inferno, di Zoltán Fábri) e il film sovietico del 1962 Tretij tajm (Il terzo tempo, di Evgenij Karelov). (www.cinecapolavori.com)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cinecapolavori.com »
[ - ] lascia un commento a cinecapolavori.com »
|
|
d'accordo? |
|
alessandro vanin
|
martedì 15 luglio 2014
|
film mediocre
|
|
|
|
Si sa che il cinema è finzione e non realtà e che si può fare un film su fatti tragici come i campi di concentramento facendo anche sorridere come Benigni, ma fare un film su un fatto realmente accaduto con un'inverosimile invasione di campo de parte degli spettatori che cantano la marsigliese con lieto fine è troppo! Quella partita ci fu veramnte ma non come nel film, Nell'estate del 1942 ci fu una partita tra prigionieri ucraini e nazisti. Solo che c'è una "piccola differenza" col film. I prigionieri pur sapendo di rischiare sconfissero veramente i nazisti. Solo che non fuggirono o furono liberati. Furono uccisi quasi subito o moritono nel Lager nazisti, solo 2 riuscirono a sopravvivere.
[+]
Si sa che il cinema è finzione e non realtà e che si può fare un film su fatti tragici come i campi di concentramento facendo anche sorridere come Benigni, ma fare un film su un fatto realmente accaduto con un'inverosimile invasione di campo de parte degli spettatori che cantano la marsigliese con lieto fine è troppo! Quella partita ci fu veramnte ma non come nel film, Nell'estate del 1942 ci fu una partita tra prigionieri ucraini e nazisti. Solo che c'è una "piccola differenza" col film. I prigionieri pur sapendo di rischiare sconfissero veramente i nazisti. Solo che non fuggirono o furono liberati. Furono uccisi quasi subito o moritono nel Lager nazisti, solo 2 riuscirono a sopravvivere. Stupisce che Houston abbia diretto un film mediocre che neppure il cast stellare è riuscito a salvare ..
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessandro vanin »
[ - ] lascia un commento a alessandro vanin »
|
|
d'accordo? |
|
toty bottalla
|
giovedì 30 gennaio 2014
|
sullo sfondo di una guerra...quella partita!
|
|
|
|
Huston mette in campo vari elementi storici trattandoli con indulgenza durante la fase narrativa, la trama è compiacente fra risvolti romantici e superficiali ma poi, quella partita, probabilmente l'unica volta in cui il cinema descrive e gira le scene di una partita di calcio così bene, poi il finale eroico nel quale la passione e la dignità trionfano su una pagina di storia che lacera ancora! Saluti.
|
|
[+] lascia un commento a toty bottalla »
[ - ] lascia un commento a toty bottalla »
|
|
d'accordo? |
|
luca scial�
|
mercoledì 25 dicembre 2013
|
il calcio rende liberi
|
|
|
|
Seconda guerra mondiale. In un campo di prigionia nazista vi sono diversi ex calciatori tra gli Alleati, che continuano ad allenarsi sotto la guida di John Colby. Riconosciuto dal Maggiore Karl von Steiner, quest'ultimo gli lancia una sfida a una partita di calcio a Parigi. Colby così seleziona la squadra facendosi aiutare dal rozzo e istintivo Robert Hatch come preparatore atletico. Ma quest'ultimo riesce ad evadere dal campo, tuttavia sarà ugualmente costretto a prendere parte alla partita come portiere. Una partita che non avrà solo un valore sportivo, ma anche sociale e storico.
John Houston trasforma il drammatico slogan nazista nei campi di concentramento Il lavoro rende liberi nel più positivo Il calcio rende liberi.
[+]
Seconda guerra mondiale. In un campo di prigionia nazista vi sono diversi ex calciatori tra gli Alleati, che continuano ad allenarsi sotto la guida di John Colby. Riconosciuto dal Maggiore Karl von Steiner, quest'ultimo gli lancia una sfida a una partita di calcio a Parigi. Colby così seleziona la squadra facendosi aiutare dal rozzo e istintivo Robert Hatch come preparatore atletico. Ma quest'ultimo riesce ad evadere dal campo, tuttavia sarà ugualmente costretto a prendere parte alla partita come portiere. Una partita che non avrà solo un valore sportivo, ma anche sociale e storico.
John Houston trasforma il drammatico slogan nazista nei campi di concentramento Il lavoro rende liberi nel più positivo Il calcio rende liberi. E così tanti ex calciatori costretti a indossare una divisa e lasciare quello che sapevano fare meglio, sfidano i loro aguzzini in una mitica partita. Che non darà loro la libertà, come avrebbe fatto una comunissima fuga, ma almeno la soddisfazione di porsi alla pari con chi li stava umiliando in un campo di prigionia. Nel cast ci sono diverse stelle del calcio degli anni '60-'70, tra cui Pelè, autore di una rovesciata che passerà alla storia del cinema. Ottimo anche Stallone nel dare un pò di ironia al solito ruolo di soldato macho tanto in auge negli anni '80.
Insomma, un film di Guerra che si distingue per la piega sportiva, alquanto inverosimile, che prende nella seconda parte.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scial� »
[ - ] lascia un commento a luca scial� »
|
|
d'accordo? |
|
2001hal9000
|
venerdì 1 febbraio 2013
|
campo di concentramento o ..concentrati in campo?
|
|
|
|
In un campo di concentramento tedesco per prigionieri di guerra, l'ufficiale nazista Von Steiner (Max Von Sydow) riconosce nel recluso Colby (Michael Caine) un famoso giocatore di calcio inglese. Von Steiner è un accanito tifoso e non ha ancora digerito il fatto che la Nazionale tedesca non abbia mai vinto la squadra britannica. Propone, quindi, un incontro tra la squadra tedesca ed una composta dai prigionieri alleati.
La partita si deve svolgere a Parigi, in modo da poter essere sfruttata propagandisticamente nella Francia occupata. I prigionieri, oltre agli allenamenti, si preoccupano anche di organizzare la loro fuga, con l'aiuto dei partigiani francesi e per questo fanno evadere Hatch (Sly) perché prenda contatto con la Resistenza.
[+]
In un campo di concentramento tedesco per prigionieri di guerra, l'ufficiale nazista Von Steiner (Max Von Sydow) riconosce nel recluso Colby (Michael Caine) un famoso giocatore di calcio inglese. Von Steiner è un accanito tifoso e non ha ancora digerito il fatto che la Nazionale tedesca non abbia mai vinto la squadra britannica. Propone, quindi, un incontro tra la squadra tedesca ed una composta dai prigionieri alleati.
La partita si deve svolgere a Parigi, in modo da poter essere sfruttata propagandisticamente nella Francia occupata. I prigionieri, oltre agli allenamenti, si preoccupano anche di organizzare la loro fuga, con l'aiuto dei partigiani francesi e per questo fanno evadere Hatch (Sly) perché prenda contatto con la Resistenza. Hatch si farà riprendere e tornerà al campo descrivendo ai compagni come avverrà la fuga (tra il primo e il secondo tempo attraverso un tunnel sotterraneo scavato dai partigiani che arriva giusto nello spogliatoio degli alleati).
Arrivati a Parigi, finalmente, inizia la partita.
Il primo tempo si conclude con un catastrofico 4 a 1, grazie ad un arbitraggio scandaloso e alla brutalità dei giocatori tedeschi.
L'orgoglio sportivo e nazionalistico diventa, proprio nello spogliatoio, più forte e più importante della stessa fuga e della libertà e così gli alleati che dovevano fuggire nell'intervallo, ritornano sul campo ad affrontare i tedeschi e decisi a vincere la partita.
La squadra degli alleati, nonostante il continuo arbitraggio scandaloso, fa miracoli e riesce addirittura a pareggiare l'incontro, con un goal annullato e un rigore parato da Hatch.
Lo stadio esplode di entusiasmo e anche Von Steiner, applaude.
Tutti cantano la Marsigliese, infiammati da una speranza di libertà, e durante l'invasione di campo, a fine partita, gli alleati riescono a fuggire, travolti e sostenuti dalla folla.
Von Steiner a questo punto, ammutolisce.
Ispirato a una storia vera dove una squadra ucraina affronta e vince un incontro con una squadra tedesca e per questo barbaramente fucilati, «Fuga per la Vittoria» è un film soprattutto di denuncia; denuncia contro il totalitarismo e l'arroganza tedesca, contro lo strapotere della Germania nazista, contro la sottomissione dei popoli, è un incitamento all'unione per la libertà contro i soprusi e le violenze.
Gli interpreti del film sono tutti all'altezza del loro ruolo, si immedesimano appieno nella parte che è stata a loro affidata, rendono sempre di più "realistico" gli eventi e l'evento finale.
Un elogio va al regista John Huston (La Bibbia, La regina d'Africa) che ha saputo dirigere questo film con sapienza e giudizio, che a saputo valorizzare le capacità recitative di ogni attore e "giocatore"; notevole è il fatto che non c'è un attore che predomini sull'altro ma ognuno da un suo contributo nella stesura e riuscita del film stesso.
Merita sempre di essere visto e di non essere "dimenticato"; anche se solo un film raggruppa al suo interno, nella narrazione, temi fondamentali di pace, di uguaglianza, di volontà di vivere, di ribellione, di orgoglio.
E' un film che non dovrebbe MAI mancare in tutte le cineteche casalinghe ! ! !
[-]
|
|
[+] lascia un commento a 2001hal9000 »
[ - ] lascia un commento a 2001hal9000 »
|
|
d'accordo? |
|
nico g.
|
domenica 20 maggio 2012
|
il bello di non crescere mai del tutto
|
|
|
|
"Fuga per la vittoria" mi sembra - e mi sembrò già quando uscì - un miscuglio tra un numero del fumetto "Guerra d'eroi" e un album di calciatori, il tutto trasposto su pellicola cinematografica dal bravo John Huston. Film scontato, retorico, enfatico, banalmente epico, facilmente patriottico e finanche nazional-popolare, però ha il grande pregio di tirare fuori da moltissimi spettatori quella preziosa parte infantile e adolescenziale che non dovrebbe mai crescere del tutto. Quelli a cui viene ancora la pelle d'oca quando Pelé va in cielo con la sua rovesciata sono in buona parte adulti intelligenti, che come tali conservano volentieri una parte dello spirito vitale e dell'entusiasmo degli anni verdi e questa è tutta salute.
[+]
"Fuga per la vittoria" mi sembra - e mi sembrò già quando uscì - un miscuglio tra un numero del fumetto "Guerra d'eroi" e un album di calciatori, il tutto trasposto su pellicola cinematografica dal bravo John Huston. Film scontato, retorico, enfatico, banalmente epico, facilmente patriottico e finanche nazional-popolare, però ha il grande pregio di tirare fuori da moltissimi spettatori quella preziosa parte infantile e adolescenziale che non dovrebbe mai crescere del tutto. Quelli a cui viene ancora la pelle d'oca quando Pelé va in cielo con la sua rovesciata sono in buona parte adulti intelligenti, che come tali conservano volentieri una parte dello spirito vitale e dell'entusiasmo degli anni verdi e questa è tutta salute.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nico g. »
[ - ] lascia un commento a nico g. »
|
|
d'accordo? |
|
edwardbs
|
sabato 8 gennaio 2011
|
emozionante
|
|
|
|
Film che ritengo troppo sottovalutato.. Capolavoro, emozionante dall'inizio alla fine.. La partita sembra una partita vera, ricca di intensità ed emozioni.. Ti lascia incollato alla poltrona quasi fossi uno dei 50.000 allo stadio di parigi.. Emozionante, ancora quando lo guardo mi viene la lacrimuccia..
Amicizia, unità, cultura sportiva, contro l'eterno nemico nazista..
Da vedere 1000 volte, stra consigliato!!!
|
|
[+] lascia un commento a edwardbs »
[ - ] lascia un commento a edwardbs »
|
|
d'accordo? |
|
|