nathan
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lunedì 12 febbraio 2007
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un pugile masochista tra inferno e paradiso
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Non è il capolavoro di Scorsese ma è un grande film che rappresenta al meglio le tematiche a lui più care.La boxe qui fa solo da contesto per la rappresentazione dei problemi morali e religiosi che il regista mette in scena tramite una storia profondamente "umana".Così accanto a momenti di straordinaria dolcezza e di vera poesia,grazie anche ad un intelligente utilizzo della Cavalleria rusticana di Mascagni,la paranoia del sangue emerge in questo film maggiormente rispetto alle altre pellicole di Scorsese,pur essendo questa in bianco e nero.Due pecche:la scena dell'ultimo incontro con Sugar Ray è perfino irritante ed eccessiva,surreale,di una violenza troppo compiaciuta di sè,(anche se questo rende al meglio la tematica cristiana del martirio del santo,che in Scorsese diventa il martirio del peccatore),mentre la gelosia di La Motta a tratti si fa veramente fastidiosa,e se nel rappresentarla De Niro è bravissimo,sottolinearla continuamente può semplicisticamente fare di La Motta un Otello del ring.
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Non è il capolavoro di Scorsese ma è un grande film che rappresenta al meglio le tematiche a lui più care.La boxe qui fa solo da contesto per la rappresentazione dei problemi morali e religiosi che il regista mette in scena tramite una storia profondamente "umana".Così accanto a momenti di straordinaria dolcezza e di vera poesia,grazie anche ad un intelligente utilizzo della Cavalleria rusticana di Mascagni,la paranoia del sangue emerge in questo film maggiormente rispetto alle altre pellicole di Scorsese,pur essendo questa in bianco e nero.Due pecche:la scena dell'ultimo incontro con Sugar Ray è perfino irritante ed eccessiva,surreale,di una violenza troppo compiaciuta di sè,(anche se questo rende al meglio la tematica cristiana del martirio del santo,che in Scorsese diventa il martirio del peccatore),mentre la gelosia di La Motta a tratti si fa veramente fastidiosa,e se nel rappresentarla De Niro è bravissimo,sottolinearla continuamente può semplicisticamente fare di La Motta un Otello del ring.A parte queste due macchie il film secondo me è perfetto,gli incontri sul ring rendono alla perfezione l'atmosfera,De Niro e Pesci sono straordinari,e se un abuso di ralenti si trova nella scena clou,il resto della regia è semplicemente straordinaria.Il ralenti sui volti dei protagonisti riescono a rendere alla perfezione,come in Taxi Driver,la solitudine dell'eroe,il suo essere profondamente umano e quindi suscettibile di sentimenti quali l'invidia,la gelosia,la rabbia,l'ira,ma anche l'amore e l'amicizia fraterna.De Niro è straordinario nel prestare il suo volto ad un uomo che non sa amare veramente gli altri.La Motta ama se stesso,e l'unico modo per esprimere il proprio amore verso gli altri è odiare.La storia del pugile non è altro che un pretesto per esprimere il masochismo e la poesia della cristianità di Scorsese,che qui affiora di più rispetto ad ogni altro suo film.In Scorsese non c'è il bene e il male,l'individuo è un crogiolo di sentimenti inesplosi che si confliggono l'un l'altro,l'inferno della rabbia e della sconfitta diventano il paradiso della gloria e dell'autocommiserazione.
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joseph
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venerdì 8 febbraio 2008
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capolavoro assoluto
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La miglior interpretazione di De Niro e la miglior regia di Scorsese fanno di Toro Scatenato non solo l'opera definitiva di questa coppia d'oro, ma anche uno dei più grandi film di tutti i tempi. E' qui che la tecnica e la visceralità del regista newyorchese trova il suo apice, mentre De Niro, accettando sacrifici enormi, dà vita ad un personaggio indimenticabile che non potrà mai più prescindere dalla sua interpretazione. Meravigliosa fotografia in bianco e nero, meraviglioso montaggio del premio Oscar Thelma Schoonamker, meraviglioso cast di contorno con Joe Pesci che si conferma la spalla perfetta del grande De Niro, ma quello che spaventa di Scorsese sono i piccoli particolari. Ad esempio quando Jake entra nella cabina telefonica per chiamare il fratello con cui ha avuto un diverbio (!!!!) sul ricevitore c'è un cartello con su scritto: Is there someone else you should call? (C'è qualcun altro a cui dovresti chiamare?).
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La miglior interpretazione di De Niro e la miglior regia di Scorsese fanno di Toro Scatenato non solo l'opera definitiva di questa coppia d'oro, ma anche uno dei più grandi film di tutti i tempi. E' qui che la tecnica e la visceralità del regista newyorchese trova il suo apice, mentre De Niro, accettando sacrifici enormi, dà vita ad un personaggio indimenticabile che non potrà mai più prescindere dalla sua interpretazione. Meravigliosa fotografia in bianco e nero, meraviglioso montaggio del premio Oscar Thelma Schoonamker, meraviglioso cast di contorno con Joe Pesci che si conferma la spalla perfetta del grande De Niro, ma quello che spaventa di Scorsese sono i piccoli particolari. Ad esempio quando Jake entra nella cabina telefonica per chiamare il fratello con cui ha avuto un diverbio (!!!!) sul ricevitore c'è un cartello con su scritto: Is there someone else you should call? (C'è qualcun altro a cui dovresti chiamare?). Ecco io credo che questa frase messa lì a caso riassuma lo stato d'animo di La Motta alla perfezione, ed in questo Scorsese si conferma "Il Regista". Gli basta un dettaglio, un frammento, un'inquadratura per contestualizzare e caratterizzare un personaggio, cosa che ad altri non riesce dopo 2 ore di dialoghi e voci fuori campo.
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mario fagotto
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domenica 17 febbraio 2002
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una passione senza redenzione
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Una delle opere più significative di Scorsese perchè costringe lo spettatore a seguire l'interrogazione scorsesiana sui rapporti fra carne e spirito in un film di genere fra i più tipici della tradizione americana. De Niro/La Motta descrive autobiograficamente la sua passione cristiana che dovrebbe portarlo a trasformare il suo corpo in 'carne spirituale', in linguaggio. Ma la redenzione non avviene e il corpo che confondeva ring e luoghi domestici deborda nella parte finale fra oscenità ed appesantimento fisico.
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andrews
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toro
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Il più grande film sul pugilato della storia del cinema.Splendido.Una delle migliori prove di regia di Scorsese, qui al limite della perfezione. Le scene di combattimento sul ring sono da antologia, di un realismo quasi innaturale. Straordinario come al solito De Niro, che qui riceve il suo unico Oscar da attore protagonista (scandaloso per il più grande attore vivente).
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andrea zagano
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mercoledì 19 giugno 2013
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sono il più forte,più forte,più forte,più forte...
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Lo sport secondo Martin Scorsese.
Una vita, quella di Jake LaMotta, segnata dall’ignoranza e dall’orgoglio, limiti che lo porteranno ad un declino interiore oltre che fisico. Film d’autore che riporta alle origini il regista Scorsese che conosce bene la periferia newyorchese e ne fiuta le storie giuste, quelle che colpiscono di più. Primo Oscar per Robert De Niro in un’interpretazione passata alla storia; egli contribuisce a rendere ancora più realistica una pellicola allo stesso tempo cruda e umanistica, che scava nelle interiora umane.
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Lo sport secondo Martin Scorsese.
Una vita, quella di Jake LaMotta, segnata dall’ignoranza e dall’orgoglio, limiti che lo porteranno ad un declino interiore oltre che fisico. Film d’autore che riporta alle origini il regista Scorsese che conosce bene la periferia newyorchese e ne fiuta le storie giuste, quelle che colpiscono di più. Primo Oscar per Robert De Niro in un’interpretazione passata alla storia; egli contribuisce a rendere ancora più realistica una pellicola allo stesso tempo cruda e umanistica, che scava nelle interiora umane. Arriva addirittura ad ingrassare 30 kg per interpretare la parte del triste Jake post-carriera!
“Toro scatenato”, un’opera le cui caratteristiche principali sono i dialoghi e i monologhi infiniti e la dilatazione del tempo sia in termini di durata(129 minuti, ma sembrano il doppio) sia in termini di epoche (sembra un film di dieci anni più vecchio!). “Toro scatenato” passa alla storia per come Scorsese illumina un’ambiente tanto affascinante quanto corrotto e sporco, la boxe.
Il tandem DeNiro-Pesci completa il lavoro con interpretazioni superlative: se si potesse assegnare un Oscar alla coppia migliore vincerebbero sempre, sotto gli ordini di Scorsese ovviamente. Il trittico perfetto assicura qualità ad una sceneggiatura che è già di per sè superba.
Non mi riesce di chiamarlo film. Preferisco il termine ‘opera’. Opera d’arte per l’esattezza… “Toro scatenato” è una storia completa condita da due temi principali: l’amicizia/fratellanza e un gran talento, entrambi buttati alle ortiche. Il tutto frammentato dall’utilizzo di importanti flashback che illustrano l’ascesa e il successivo declino di un campione ossessivo e ed estremamente paranoico(classico protagonista scorsesiano)!
Il monologo finale di Jake davanti allo specchio prima di andare in scena: riflette sugli anni passati, tornando sempre sui rimpianti della propria vita che lo assillano ancora, incessantemente. Questa sequenza finale è la ciliegina sulla torta che conclude il film piano piano, tristemente, drammaticizzando ancor di più la pellicola.
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gianpaolo
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martedì 17 maggio 2005
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capolavoro
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Con l'ausilio di una strepitosa regia,..Scorsese narra la vicenda di un perdente,...cogliendone per certi versi l'aspetto mistico,..e sottolineandone le manie,...attraverso le quali affiora una forma di inconscio desiderio autodistruttivo.
Dove il ring diventava una sorta di "ultraterreno" luogo di penitenza,..entro il quale si espiavano,..i propri peccati,...e la sconfitta aveva i crismi del riscatto spirituale.
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tony montana
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martedì 19 ottobre 2010
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il capolavoro della grande coppia
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Nel 1980, Martin Scorsese e Robert De Niro firmano quello che è sicuramente il loro capolavoro: un film poetico, provocatorio, saturo di violenza ma che ha anche un che di melodramma.
Toro Scatenato è la parabola di un uomo come tutti gli altri, ma allo stesso tempo, fuori dal comune.
La storia di un uomo, vittima tragica di esplosioni di violenza sia dentro che fuori dal ring, bravissimo incassatore e straordinario combattente che raggiungerà la vetta, per poi precipitare, sfigurato e grondante di scarlatto sangue; bravo a costruire una famiglia, ma ancora più bravo a distruggerla.
Jack LaMotta è marchiato a fuoco dall’autodistruzione, e non può sfuggire al suo tragico destino, fra la crescente obesità, i pessimi rapporti con il fratello e le accuse di pedofilia.
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Nel 1980, Martin Scorsese e Robert De Niro firmano quello che è sicuramente il loro capolavoro: un film poetico, provocatorio, saturo di violenza ma che ha anche un che di melodramma.
Toro Scatenato è la parabola di un uomo come tutti gli altri, ma allo stesso tempo, fuori dal comune.
La storia di un uomo, vittima tragica di esplosioni di violenza sia dentro che fuori dal ring, bravissimo incassatore e straordinario combattente che raggiungerà la vetta, per poi precipitare, sfigurato e grondante di scarlatto sangue; bravo a costruire una famiglia, ma ancora più bravo a distruggerla.
Jack LaMotta è marchiato a fuoco dall’autodistruzione, e non può sfuggire al suo tragico destino, fra la crescente obesità, i pessimi rapporti con il fratello e le accuse di pedofilia.
Martin Scorsese, nella regia è assolutamente magistrale e Robert De Niro firma quella che probabilmente è la migliore interpretazione della sua carriera, genuina, cristallina, illuminante, da Oscar ( che infatti giungerà anche grazie ai numerosi sacrifici che l’attore ha compiuto ).
Perché questo film è un capolavoro?
Perché è difficile raccontare la storia di un perdente e fare in modo che il pubblico – abituato a vincenti come Rocky – si innamori di lui.
Sicuramente il personaggio di De Niro, che lo si ami o lo si odi, bisogna digerirlo nonostante il gusto acerbo.
Girato in bianco e nero per questioni artistiche, Toro, raggiunge picchi che il colore difficilmente avrebbe raggiunto, e restituisce il clima freddo dell’epoca.
Ogni inquadratura è perfetta. Ogni scena è memorabile. Gli scontri sono entrati negli annali del cinema per il loro realismo.
Un film indimenticabile che ha lasciato il segno.
De Niro saltella sul ring, sulle note della Cavalleria Rusticana.
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marlon brando
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lunedì 9 agosto 2010
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la più imponente opera di scorsese e di de niro
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Saturo di violenza, Toro Scatenato è sicuramente la miglior opera del regista Martin Scorsese assieme all’attore Robert De Niro. De Niro, conosciuto per la sua maniacale preparazione e documentazione sui personaggi che si accinge ad interpretare, ha dato volto e fattezze ad alcuni tra i più noti, travagliati e complessi personaggi portati sullo schermo negli ultimi decenni: l’inquietante Trevis di Taxi Driver, lo psicopatico Max Cady di Cape Fear, ma sicuramente quella che è la sua miglior interpretazione è certamente quella dell’autodistruttivo pugile Jack LaMotta, una performance che si è guadagnata l’oscar non solo per il personaggio di un realismo inquietante, ma anche per i 30 chili di peso che De Niro ha dovuto assumere per recitare nei panni dell’ex pugile, di mezza età, frequentatore di night club.
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Saturo di violenza, Toro Scatenato è sicuramente la miglior opera del regista Martin Scorsese assieme all’attore Robert De Niro. De Niro, conosciuto per la sua maniacale preparazione e documentazione sui personaggi che si accinge ad interpretare, ha dato volto e fattezze ad alcuni tra i più noti, travagliati e complessi personaggi portati sullo schermo negli ultimi decenni: l’inquietante Trevis di Taxi Driver, lo psicopatico Max Cady di Cape Fear, ma sicuramente quella che è la sua miglior interpretazione è certamente quella dell’autodistruttivo pugile Jack LaMotta, una performance che si è guadagnata l’oscar non solo per il personaggio di un realismo inquietante, ma anche per i 30 chili di peso che De Niro ha dovuto assumere per recitare nei panni dell’ex pugile, di mezza età, frequentatore di night club.La trasformazione fu totale e sconvolse altamente il pubblico dell’epoca. Com’era possibile che un attore potesse arrivare a tanto per interpretare al meglio un personaggio cinematografico? Toro scatenato, oltre che per la violenza e i sacrifici che ha dovuto compiere l’attore protagonista, è conosciuto anche per gli incontri di boxe che Scorsese ( esordiente nel genere pugilistico ) diresse benissimo, che per il loro crudo realismo sono entrati nell’antologia cinematografica. Oltre a De Niro, grande contributo da parte di Joe Pesci e Cathy Moriarty ( entrambi giustamente nominati all’oscar ) che interpretano uno il fratello vittima della gelosia e della paranoia del campione dei pesi medi, e l’altra, il trofeo più ambito dal pugile. Grazie al montaggio perfetto e scorrevole della storica collaboratrice di Scorsese ( Thelma Schoonmaker ), un film complesso come Toro scatenato scorre velocemente senza dare alla storia né troppo peso e neppure troppa intensità. Girato in bianco e nero, per questioni artistiche e anche per coprire le scene di eccessivo splatter durante gli incontri sul ring, Toro Scatenato, ha tutta l’atmosfera ( ottenuta anche grazie all’antiquata colonna sonora che fra gli altri brani comprende La cavalleria rusticana ) tutta l’atmosfera epica di un film anni 50.
Difficilmente, il colore avrebbe reso Toro scatenato, il capolavoro che è. Un film memorabile e che ha lasciato nel segno. Un’opera d’arte che può piacere e non piacere ma che sicuramente non lascia indifferenti.
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jake il toro si scatena
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martedì 24 luglio 2007
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immortale
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è la storia di jake la motta ,pugile italo-americano cresciuto nel quartiere degradato del bronx che riesce a diventare campione mondiale dei pesi medi nonostante abbia avuto qualche aiuto dalla mafia.scorsese si ferma su altre particolarità del pugile:cito la gelosia a tal punto eccessiva nei confronti della moglie ,la difficoltà di mantenere la linea da campione ,la testardaggine e l'egoismo in qualche caso (infatti jack nonostante le intimidazioni del fratello preferiva fare gli incontri di boxe senza l'aiuto della mafia.queste qualità negative diventeranno ossessioni nella vita del pugile e da campione pluripremiato lo faranno sprofondare nel baratro della solitudine e dell'isolamento.infatti non lascia vivere la moglie liberamente ,ma sempre in qualsiasi luogo seguita da suo fratello che da suo ordine la pedinava.
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è la storia di jake la motta ,pugile italo-americano cresciuto nel quartiere degradato del bronx che riesce a diventare campione mondiale dei pesi medi nonostante abbia avuto qualche aiuto dalla mafia.scorsese si ferma su altre particolarità del pugile:cito la gelosia a tal punto eccessiva nei confronti della moglie ,la difficoltà di mantenere la linea da campione ,la testardaggine e l'egoismo in qualche caso (infatti jack nonostante le intimidazioni del fratello preferiva fare gli incontri di boxe senza l'aiuto della mafia.queste qualità negative diventeranno ossessioni nella vita del pugile e da campione pluripremiato lo faranno sprofondare nel baratro della solitudine e dell'isolamento.infatti non lascia vivere la moglie liberamente ,ma sempre in qualsiasi luogo seguita da suo fratello che da suo ordine la pedinava.cosi un giorno stanca di queste inutili pedinamenti e non libera di vivere a modo suo presa dall'ira dice apertamente al marito di essere andata a letto con degli uomini compreso il suo caro fratello.jake non capendo piu niente si dirige a casa di suo fratello e lo pesta:da questo momento il rapporto fra i due una volta amichevole non sarà piu lo stesso e non si parleranno.nel frattempo la moglie annoiata dalla gelosia onnipresente del amato lo minaccia di andarsene con i bambini,cosi jake la supplica lei ci ripensa e rimane con lui.nel frattempo perde il titolo e decide di finire con la boxe.comincia a dirigere un night ,ma entrerà nel giro della prostituzione e finirà in carcere sarà lasciato dalla moglie definitivamente e rimarrà solo.indementicabile la scena in cui de niro irriconoscibile ingrassato di 30 chili sbatte la testa contro le mura della sua cella gridandosi :scemo ,scemo, perchè l'hai fatto ,perchè,perchè.ci troviamo di fronte a un uomo perduto e lasciato in balia del destino senza piu un amico o qualcuno caro vicino.un uomo che da essere il grande toro scatenato del bronx era diventato un obeso ,geloso di chiunque guardasse in modo a lui curioso sua moglie.uscito di galera jake incontra suo fratello ormai invecchiato come lui per la strada e inizia a chiamarlo,ma lui non si volta dopo numerose intimidazioni dell'ex-toro del brox,cosi mentre sta per salire in macchina e andarsene jake lo affera per il braccio e preso dal rimorso inizia ad abbracciare il fratello scusandosi di ciò che era succeso anni prima .il film si conclude con jake nel camerino del suo night che davanti allo specchio prova una parte che dovrà esibire davanti al pubblico fra qualche minuto.immortale resterà l'esclamazione a voce bassa di jake autoesaltandosi che finisce il lungometraggio (io sono il piu forte ,il piu forte,il piu forteee).è uno di quei film che quando lo rivedi pur essendo passati trenta anni ti fa riemergere nel tuo cuore i sentimenti di quando lo guardasti la prima volta.INCROLLABILE
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il cinefilo
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sabato 22 gennaio 2011
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raging bull
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Al di là della perfezione delle sequenze dei vari incontri di pugilato,della bravura degli attori secondari e della bellezza del bianco e nero(che conferisce al film una drammaticità unica nel cinema sul tema del pugilato)la sua vera ragion d'essere è l'interpretazione di Robert De Niro(a mio giudizio la migliore di tutta la sua carriera)che si cala nel personaggio di Jake La Motta con una bravura e un realismo impressionanti sotto ogni punto di vista.
R.D.Niro,il quale ha dovuto realmente ingrassare per ottenere quel ruolo,riesce a far emergere benissimo,e descrivendolo minuziosamente,l'istinto violento e quasi"animalesco"del pugile con tutte le sue paranoie e penso che non sia azzardato dire che lui,per il talento di attore che ha dimostrato,varrebbe da solo tutto il film.
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Al di là della perfezione delle sequenze dei vari incontri di pugilato,della bravura degli attori secondari e della bellezza del bianco e nero(che conferisce al film una drammaticità unica nel cinema sul tema del pugilato)la sua vera ragion d'essere è l'interpretazione di Robert De Niro(a mio giudizio la migliore di tutta la sua carriera)che si cala nel personaggio di Jake La Motta con una bravura e un realismo impressionanti sotto ogni punto di vista.
R.D.Niro,il quale ha dovuto realmente ingrassare per ottenere quel ruolo,riesce a far emergere benissimo,e descrivendolo minuziosamente,l'istinto violento e quasi"animalesco"del pugile con tutte le sue paranoie e penso che non sia azzardato dire che lui,per il talento di attore che ha dimostrato,varrebbe da solo tutto il film.
Il regista Martin Scorsese si è ispirato all'autobiografia dello stesso pugile rendendo,quindi,gli eventi descritti ancora più reali e attendibili storicamente.
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