marco cantarini
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domenica 11 febbraio 2007
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marco cantarini
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(ho solo sedici anni:chiedo scusa per eventuali errori di sintassi)
Mimmo, giovanotto semplice ed ingenuo deve scortare la propria nonna fino a Roma.
Pasquale, dopo anni in Germania è diretto in Italia: la sua meta è Matera.
Furio, padre di famiglia troppo ossessivo e maniacale parte da Torino con moglie e figli.
La cosa che accumuna questi tre ambigui personaggi è il fatto che devono presentarsi al seggio elettorale.
Ancora una volta Verdone ha dimostato le sue doti di caratterista (e di regista) girando delle scene (come quella del cimitero) che sono pura poesia.
Film che alterna momenti di comicità (senza mai scendere nel volgare) a momenti commoventi (come la morte della nonna)
rendendolo uno dei migliri film di Verdone.
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(ho solo sedici anni:chiedo scusa per eventuali errori di sintassi)
Mimmo, giovanotto semplice ed ingenuo deve scortare la propria nonna fino a Roma.
Pasquale, dopo anni in Germania è diretto in Italia: la sua meta è Matera.
Furio, padre di famiglia troppo ossessivo e maniacale parte da Torino con moglie e figli.
La cosa che accumuna questi tre ambigui personaggi è il fatto che devono presentarsi al seggio elettorale.
Ancora una volta Verdone ha dimostato le sue doti di caratterista (e di regista) girando delle scene (come quella del cimitero) che sono pura poesia.
Film che alterna momenti di comicità (senza mai scendere nel volgare) a momenti commoventi (come la morte della nonna)
rendendolo uno dei migliri film di Verdone.
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[+] bravo!
(di paolo bardelli)
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cv
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martedì 19 giugno 2007
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errore recensione
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L'emigrato va a votare in Basilicata, non a Roma.
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luca scialò
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giovedì 7 gennaio 2010
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verdone ironizza sugli italiani e la politica
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Commedia solo apparentemente comica e banale, ma che offre invece spunti di riflessione sugli italiani e perchè no, sulla politica italiana in generale.
Verdone riesce a lanciare frecciatine molto amare proprio perchè critica l'italiano medio e chi ci governa con l'arma della leggerezza e dell'ironia. I tre protagonisti, tutti da lui interpretati, rispecchiano tre tipologie di italiani agli antipodi, tutti in viaggio per andare a votare: l'emigrato lucano che viene dalla Germania, il torinese pignolo e saccente, il romano mammone e imbranato. Ognuno di loro però va anche incontro al proprio destino, finendo per perdere alla fine la propria cosa più cara.
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Commedia solo apparentemente comica e banale, ma che offre invece spunti di riflessione sugli italiani e perchè no, sulla politica italiana in generale.
Verdone riesce a lanciare frecciatine molto amare proprio perchè critica l'italiano medio e chi ci governa con l'arma della leggerezza e dell'ironia. I tre protagonisti, tutti da lui interpretati, rispecchiano tre tipologie di italiani agli antipodi, tutti in viaggio per andare a votare: l'emigrato lucano che viene dalla Germania, il torinese pignolo e saccente, il romano mammone e imbranato. Ognuno di loro però va anche incontro al proprio destino, finendo per perdere alla fine la propria cosa più cara.
Verdone ironizza anche la politica italiana, ossia la sua goffaggine e la sua pomposa quanto inutile autocelebrazione, simboleggiata proprio dalle elezioni e dalla lotta tra i partiti. Ne è un esempio lampante il litigio banale cui dovrà assistere il romano nel seggio elettorale, con i rappresentanti dei partiti che si fanno la guerra per una scheda (quindi un voto), mentre egli è disperato. Ma l'apoteosi è raggiunta dalla scena finale, con la quale Verdone congeda nel modo migliore l'Italia e i suoi governanti.
Ciliegina sulla torta, la genuinità della sora Lella.
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[+] ad essere sinceri
(di nicola1)
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nico g.
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sabato 2 giugno 2012
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un oscar speciale
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Se fossi membro dell'Academy, darei un Oscar speciale alla patente di Pasquale. Se fosse battuta all'asta in una collezione di cimeli cinematografici, spenderei una cifra per aggiudicarmela.
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nino & salvatore p.
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domenica 15 febbraio 2009
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la conferma camaleontica di carlo verdone
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Carlo Verdone prosegue con questo secondo film la sua capacita' camaleontica gia' brillantemente evidenziata nel suo buon esordio. La particolarita' di questo secondo film, rispetto al precedente, è sicuramente una piu' spiccata capacita' di introspezione e di riflessione dei personaggi protagonisti dei tre episodi del film.Pasquale e Furio sono due invenzioni magistrali di Verdone.Al primo Verdone riesce a dargli voce semplicemente con gesti e sfogando tutte le sue disavventure in un esilarente monologo finale;il secondo personaggio cosi' pignolo e logorroico, è frutto della capacita' del regista di portare sullo schermo una tipologia di persona che si puo' riscontrare nella nostra vita quotidiana.
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Carlo Verdone prosegue con questo secondo film la sua capacita' camaleontica gia' brillantemente evidenziata nel suo buon esordio. La particolarita' di questo secondo film, rispetto al precedente, è sicuramente una piu' spiccata capacita' di introspezione e di riflessione dei personaggi protagonisti dei tre episodi del film.Pasquale e Furio sono due invenzioni magistrali di Verdone.Al primo Verdone riesce a dargli voce semplicemente con gesti e sfogando tutte le sue disavventure in un esilarente monologo finale;il secondo personaggio cosi' pignolo e logorroico, è frutto della capacita' del regista di portare sullo schermo una tipologia di persona che si puo' riscontrare nella nostra vita quotidiana.Infine l'ultimo, Mimmo e'un semplice continuo del malcapitato Leo che tuttavia ci commuove nella scena finale relativa alla perdita della nonna in quanto riassume in se' tutto il profondo significato che il caro Verdone ha voluto trasmetterci.
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great steven
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giovedì 7 novembre 2013
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pasquale, furio e mimmo sono in viaggio per votare
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BIANCO, ROSSO E VERDONE (IT, 1981) di CARLO VERDONE con CARLO VERDONE – ELENA FABRIZI – ANGELO INFANTI – IRINA SANPITER – MILENA VUKOTIC § Sono in viaggio per andare a votare: un emigrato lucano pacchiano e taciturno che rimpatria da Monaco; un borghese torinese pignolo e nevrastenico che viaggia con la famiglia; un ragazzone ingenuo e credulone che accompagna la nonna. La traversata si conclude in maniera disastrosa per tutti e tre: il primo si ritrova derubato del portafoglio e con la macchina bruciata, il secondo perde la moglie che scappa con un dongiovanni e il terzo patisce la morte della nonna in cabina. Al suo 2° film da regista/attore/co-sceneggiatore, Verdone ripropone il suo variegato repertorio di macchiette sperimentate con buon successo in ambito televisivo, attraverso programmi del calibro di Non stop e A come Alice.
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BIANCO, ROSSO E VERDONE (IT, 1981) di CARLO VERDONE con CARLO VERDONE – ELENA FABRIZI – ANGELO INFANTI – IRINA SANPITER – MILENA VUKOTIC § Sono in viaggio per andare a votare: un emigrato lucano pacchiano e taciturno che rimpatria da Monaco; un borghese torinese pignolo e nevrastenico che viaggia con la famiglia; un ragazzone ingenuo e credulone che accompagna la nonna. La traversata si conclude in maniera disastrosa per tutti e tre: il primo si ritrova derubato del portafoglio e con la macchina bruciata, il secondo perde la moglie che scappa con un dongiovanni e il terzo patisce la morte della nonna in cabina. Al suo 2° film da regista/attore/co-sceneggiatore, Verdone ripropone il suo variegato repertorio di macchiette sperimentate con buon successo in ambito televisivo, attraverso programmi del calibro di Non stop e A come Alice. Come nel precedente Un sacco bello, è l’attualità a contestualizzare efficacemente la pellicola: un paese disorganizzato, fitto di antagonismi ideologici nonché insicuro e inospitale per i forestieri. Di notevole importanza è la leggera critica lanciata da Verdone contro "il rito del voto", come si può evincere dal triplo finale dove emergono gli aspetti più drammatici di tutto il film. Le volgarità non passano il segno, il divertimento è piacevole pur se non regolato alla perfezione e l’assenza praticamente totale di personaggi secondari (salvo tre o quattro comparsate, fra cui Mario Brega nei panni di un camionista sbruffone) permette agli attori principali di piazzarsi nel migliore dei modi.
Commedia; giudizio personale: 7 (discreto)
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fabio1957
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mercoledì 29 luglio 2015
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indimenticabile
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Un grande Carlo Verdone firma questo straordinario film ,che a distanza di 35 anni non mostra di essere invecchiato.Le macchiette che hanno reso celebre il nostro autore sono qui disegnate in modo veramente esilarante.Il regista e attore è nel suo periodo migliore,alcune gag sono veramente indimenticabili.Verdone ha scritto tanti bei film, ma questo insieme al primo è un caposaldo della comicità nostrana.
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parsifal
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mercoledì 24 gennaio 2018
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ritratto italiano
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Carlo Verdone , giunto alla sua seconda prova , nel 1981, coadiuvato da una squadra collaudata di sceneggiatori ( Benvenuti e De bernardi) ed assistito da Sergio Leone alla produzione, da vita ad un vero e proprio road movie, ambientato sul patrio suolo, che gli fornisce lo spunto naarativo per mettere in scena le idiosincrasie e le vite dei protagonisti. Con il trasformismo che gli è sempre stato congenito, crea tre personaggi, dal lui stesso interpretati; Furio, saccente e nevrotico-ansioso, maniacalmente posseduto dalla smania di controllo su ogni evento della vita, tanto da risultare incredibilmente pedante e portare la sua dolce consorte Magda (Irina Sanpiter) sull'orlo dell'esaurimento.
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Carlo Verdone , giunto alla sua seconda prova , nel 1981, coadiuvato da una squadra collaudata di sceneggiatori ( Benvenuti e De bernardi) ed assistito da Sergio Leone alla produzione, da vita ad un vero e proprio road movie, ambientato sul patrio suolo, che gli fornisce lo spunto naarativo per mettere in scena le idiosincrasie e le vite dei protagonisti. Con il trasformismo che gli è sempre stato congenito, crea tre personaggi, dal lui stesso interpretati; Furio, saccente e nevrotico-ansioso, maniacalmente posseduto dalla smania di controllo su ogni evento della vita, tanto da risultare incredibilmente pedante e portare la sua dolce consorte Magda (Irina Sanpiter) sull'orlo dell'esaurimento. Strada facendo, le sue nevrosi diventeranno sempre più insopportabili , al limite del macchiettistico e Magda incontrerà Raoul ( Angelo Infanti) latin lover dal sorriso ammaliante e la battuta pronta, che darà un'impronta del tutto inaspettata alla narrazione. IL secondo personaggio è Pasquale Amitrano, che contrappone un totale ed assoluto silenzio alla logorrea inarrestabile di Furio. Emigrato anni or sono in Germania, torna nella sua città natale ( Matera) per le elezioni politiche. Durante il viaggio sarà oggetto di numerose disavventure , create dal malcostume italiano , imperante in ogni parte della penisola e subirà senza colpo ferire, salvo poi esplodere in un dirompente e dissacrante monologo finale, a base di grammelot e dialetto lucano. Sembra che il regista sia sia ispirato ai personaggi creati da Jaques Tati. L'ultimo è Mimmo, personaggio creato anni prima da Verdone , ispirandosi ad un suo amico fraterno. Ingenuo, lento di comprendonio e complessato, affronta il viaggio verso la capitale in compagnia di sua nonna, interpretata magnificamente da Elena Fabrizi ovvero la Sora Lella, che fu interpellata anche per altri film del regista. I protagonisti danno vita ad un duo irresistibile, fatto di ironia romana, sarcasmo e goffaggine dovuto all'immensa , inguaribile ingenuità del ragazzo che sembra, a tratti, un bimbo mai cresciuto. Ritratto di un Paese attraverso la sua quotidianità , le sue virtù ed i suoi limiti, tratteggiato con ironia e velata malinconia.
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andrea
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mercoledì 9 aprile 2008
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una commedia senza troppe pretese ma divertente.
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Tipica commedia alla Verdone, con riproposizione di un trittico di suoi personaggi famosi, più o meno gli stessi di “Viaggi di nozze”: il bonaccione un pò imbranato (questa volta cresciuto, con moglie e figli, ma sempre tenero, goffo e maldestro), il professionista ricco, pignolo, maniacale e ossessivo (questa volta professore universitario, padre iperprotettivo e soffocante nonchè puttaniere accanito) e l’ignorante arricchito, con degna consorte (questa volta genitori di un figlio, ovviamente coatto anche lui).
Il film non ha troppe pretese: vuol solo intrattenere lo spettatore e assicurargli un’ora e mezzo di moderato, ragionevole divertimento.
Fatte queste premesse e chiarito che bisogna rigorosamente astenersi dall’attendersi qualcosa di più e di diverso da ciò, la pellicola assolve onestamente al suo compito, proponendo agli spettatori numerose situazioni divertenti, un buon ritmo e pochi momenti di stanca.
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Tipica commedia alla Verdone, con riproposizione di un trittico di suoi personaggi famosi, più o meno gli stessi di “Viaggi di nozze”: il bonaccione un pò imbranato (questa volta cresciuto, con moglie e figli, ma sempre tenero, goffo e maldestro), il professionista ricco, pignolo, maniacale e ossessivo (questa volta professore universitario, padre iperprotettivo e soffocante nonchè puttaniere accanito) e l’ignorante arricchito, con degna consorte (questa volta genitori di un figlio, ovviamente coatto anche lui).
Il film non ha troppe pretese: vuol solo intrattenere lo spettatore e assicurargli un’ora e mezzo di moderato, ragionevole divertimento.
Fatte queste premesse e chiarito che bisogna rigorosamente astenersi dall’attendersi qualcosa di più e di diverso da ciò, la pellicola assolve onestamente al suo compito, proponendo agli spettatori numerose situazioni divertenti, un buon ritmo e pochi momenti di stanca.
Risultato: molti sorrisi, parecchie risate e ben poco spazio per noia e sbadigli.
Date le premesse, si poteva pretendere di più?
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[+] ti sei confuso
(di carly)
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