nexus
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lunedì 20 maggio 2019
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un film maestoso e potente
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Un film maestoso e potente che lascia per sempre un segno indelebile in coloro che hanno potuto vederlo.
Una magnifica, ed a tratti onirica, rappresentazione dell'orrore e della follia grazie anche a sequenze in chiaroscuro di una bellezza unica.
La guerra così come vissuta dai protagonisti... descritta con colori e suoni nitidi, vivissimi che talvolta diventano indefiniti, ovattati perché filtrati dagli acidi o dall'alcool.
Anche per questo il film vinse due premi Oscar: uno per la fotografia ed uno per il sonoro.
Il brano “The end” dei Doors è perfetto.
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Un film maestoso e potente che lascia per sempre un segno indelebile in coloro che hanno potuto vederlo.
Una magnifica, ed a tratti onirica, rappresentazione dell'orrore e della follia grazie anche a sequenze in chiaroscuro di una bellezza unica.
La guerra così come vissuta dai protagonisti... descritta con colori e suoni nitidi, vivissimi che talvolta diventano indefiniti, ovattati perché filtrati dagli acidi o dall'alcool.
Anche per questo il film vinse due premi Oscar: uno per la fotografia ed uno per il sonoro.
Il brano “The end” dei Doors è perfetto.
Lento, cupo, oscuro, allucinato ma anche improvvisamente ritmato, ossessivo, tagliente.
E' un film complesso, controverso, disorientante... talvolta delirante.
Conduce lo spettatore proprio in quei “luoghi” fisici e della mente.
Ambienti dove aleggia la morte... che si percepisce ancor prima che si manifesti.
Centinaia di miglia sopra una barca... lungo un fiume che serpeggia attraverso la guerra, un percorso che diventa un viaggio metaforico, interiore, pieno di contraddizioni e dilemmi morali con scorci di brutale ferocia e stupidità umana.
Una discesa all'inferno, senza più alcuna possibilità di “ritorno”, neanche per il capitano Willard nonostante che concluda la missione con “successo” e ritorni a “casa”.
… “Tutti ottengono quello che vogliono. Io volevo una missione, e per i miei peccati me ne hanno data una. Era una missione davvero eccezionale...e quando la portai a termine, non ne avrei mai più voluta un`altra”...
La guerra disorienta... modifica la scala dei valori e delle priorità di ogni essere umano.
Conduce lentamente nell'abisso, nelle tenebre.
Questo film è un potente manifesto di denuncia: contro la guerra del Vietnam e quindi... contro tutte le guerre.
Una riflessione amara e lucida sull'imperialismo americano e la follia omicida della “civiltà” occidentale.
Un paese povero diventato oggetto di una ferocia senza motivo, senza senso, inspiegabile, senza giustificazione alcuna.
Una lezione da non dimenticare... MAI
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christalball
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venerdì 16 giugno 2023
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"apocalisse adesso"
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Un capolavoro assoluto, un viaggio dentro ognuno di noi, nel conflitto profondo fra il bene ed il male, duro, come la risalita di un fiume, ma allo stesso tempo affascinante, come l’ignoto, nella stremata e delirante ricerca di un senso. L’apocalisse, appunto, dove etica, morale, vita, morte creano una sorta di curvatura liberatoria da tutto ciò che è o sembra lineare, da cui non si smette mai di imparare qualcosa. Cast e regia inarrivabili. Un film semplicemente immortale
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hollywood stefano
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martedì 30 ottobre 2007
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la guerra non è mai stata più folle
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Apocalypse Now: affresco dell'umana pazzia,folla raffigurazione di una guerra, quella del vietnam, che è la guerra più insulsa che si sia mai combattuta. Coppola fa trasudare questo da ogni sua inquadratura da ogni espressione facciale.Il film è diseguale nella sua consecuzione,prima la disperazione e la rassegnazione di Sheen(splendido e mitico in ogni inquadratura)sulle note dei Doors, poi dritto sul fronte dove ad attenderlo c'è un Duvall a 5 stelle che interpreta un ruolo di scarso rilievo ma con cui ci regala una prestazione che ci porta in quella che era la mentalità dei comandanti dell'epoca, gente che vedeva la guerra solo come un mezzo di svago e di auto glorificazione.Poi si finisce nel fiume,ed è qui che Coppola fa il capolavoro il lento evolversi della vicenda, il lento scorrere del tempo lungo quel fiume che rappresenta quella lunga camminata verso il baratro e verso la follia di una guerra senza senso.
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Apocalypse Now: affresco dell'umana pazzia,folla raffigurazione di una guerra, quella del vietnam, che è la guerra più insulsa che si sia mai combattuta. Coppola fa trasudare questo da ogni sua inquadratura da ogni espressione facciale.Il film è diseguale nella sua consecuzione,prima la disperazione e la rassegnazione di Sheen(splendido e mitico in ogni inquadratura)sulle note dei Doors, poi dritto sul fronte dove ad attenderlo c'è un Duvall a 5 stelle che interpreta un ruolo di scarso rilievo ma con cui ci regala una prestazione che ci porta in quella che era la mentalità dei comandanti dell'epoca, gente che vedeva la guerra solo come un mezzo di svago e di auto glorificazione.Poi si finisce nel fiume,ed è qui che Coppola fa il capolavoro il lento evolversi della vicenda, il lento scorrere del tempo lungo quel fiume che rappresenta quella lunga camminata verso il baratro e verso la follia di una guerra senza senso.Già il colonnello Kurtz(Brando) aveva capito tutto questo e aveva cercato di combattere come un visionario l'imperialismo americano.Sheen nella traversata del fiume cerca di comprendere ciò che Kurtz sia e cosa sia diventato crede di poterlo affronatare ma l'incontro con ques'ultimo si rivela decisivo per le sorti di uno e dell'altro:sono uno si sarebbe salvato...ed è proprio quì che sta il lavoro di Coppola: Sheen viene incaricato di uccidere Kurtz ma alla fine lo stesso Sheen rimane scosso traumatizzato da tale incontro perchè,dopo aver toccato con mano tanta pazzia tanta brutalità priva di senso, la sua vita non cambierà più ma sarà sempre segnata da quesa esplosione di disumana follia che lo ha investito li in Saigon e dintorni.Marlon Brando compare solo nei 20 minuti finali creando mistero e suspance al personaggio di Kurtz che come al solito viene interpretato magistralmente, è lui il motivo di tutto il film il personaggio su cui rotea tutta la vicenda.I luoghi le abientazioni sono rese fantasticamente. Coppola ribadisce nel corso di tutto il film che Apocalypse Now è la trasposizione perfetta della guerra: non tanto le sparatorie e i cadaveri dilaniati e insanguinati ma bensì la pazzia perchè la guerra è la traslitterazione tangibile della follia dell'uomo.
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nexus
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martedì 29 giugno 2010
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l'orrore che seduce
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L’orrore, il sonno della ragione, la follia.
Ne sono tutti impregnati ma ognuno reagisce come può, come sa meglio fare.
Il colonnello William "Bill" Kilgore (Robert Duvall) reagisce all’americana” in modo paternalistico (verso i propri subalterni) e produttivistico (con gli elicotteri ne ammazzo quanti più mi è possibile) senza porsi troppe domande (fa male alla coscienza?).
Il colonnello Walter E. Kurtz (Marlon Brando) metaforicamente “stacca la spina” dal mondo occidentale e diventa un mistico, un “reliigioso”, un (semi)dio della guerra circondato dai suoi adepti.
Il Capitano Benjamin L. Willard (Martin Sheen) cerca di mantenere una apparente “normalità” concentrandosi unicamente sulla sua missione ed il dovere di portarla a termine.
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L’orrore, il sonno della ragione, la follia.
Ne sono tutti impregnati ma ognuno reagisce come può, come sa meglio fare.
Il colonnello William "Bill" Kilgore (Robert Duvall) reagisce all’americana” in modo paternalistico (verso i propri subalterni) e produttivistico (con gli elicotteri ne ammazzo quanti più mi è possibile) senza porsi troppe domande (fa male alla coscienza?).
Il colonnello Walter E. Kurtz (Marlon Brando) metaforicamente “stacca la spina” dal mondo occidentale e diventa un mistico, un “reliigioso”, un (semi)dio della guerra circondato dai suoi adepti.
Il Capitano Benjamin L. Willard (Martin Sheen) cerca di mantenere una apparente “normalità” concentrandosi unicamente sulla sua missione ed il dovere di portarla a termine.
Tornerà (è un veterano) a ripercorrere le strade dell’orrore, del “non senso”, della mancanza di organizzazione del “baraccone della guerra” (Chi è il comandante qui? ....... non riceverà risposta).
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joker 91
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lunedì 5 luglio 2010
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l apocalisse che ha fatto storia
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ha fatto storia senza ombra di dubbio ed oggi è entrato nei 50 film più belli di tutti i tempi.
Un cast stellare ci racconta cosa veramente è la guerra,un marlon brando strepitoso che si meritava il 3 oscar cosa che non gli è stata data,sheen in un ruolo fantastico anche se avrei preferito vedere pacino in questo ruolo ed infine come dimenticare fishburne ed il grande dennis hopper che da poco ci ha lasciato nel ruolo del fotoreporter folle,per ultimo come dimenticare il personaggio di duvall.
Coppola dopo il padrino 1 e 2 ritorna al massimo livello facendoci respirare quella guerra in un film come non se ne vedranno più sino alla fine del mondo
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tony montana
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domenica 17 ottobre 2010
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il più grande capolavoro di guerra
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Quando, nel 1979, uscì sugli schermi di tutto il mondo Apocalypse Now, Coppola dovette scegliere tra i due possibili finali che aveva girato, oltre che selezionare l’enorme massa di materiale a sua disposizione: ne risultò un film di 153′ circa, già lungo per le abitudini degli spettatori. Apocalypse Now (Redux o meno) è un film assolutamente da non perdere, una pietra miliare nella storia del cinema, che ha cambiato il modo di fare cinema: il film di guerra, fino a quel momento, era stato una vicenda di eroi sempre saldi nei loro principi, di uomini disposti a dare la vita per la patria senza alcuna perplessità, di bombe distanti, visi impolverati, trincee di filo spinato e soldati gentiluomini.
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Quando, nel 1979, uscì sugli schermi di tutto il mondo Apocalypse Now, Coppola dovette scegliere tra i due possibili finali che aveva girato, oltre che selezionare l’enorme massa di materiale a sua disposizione: ne risultò un film di 153′ circa, già lungo per le abitudini degli spettatori. Apocalypse Now (Redux o meno) è un film assolutamente da non perdere, una pietra miliare nella storia del cinema, che ha cambiato il modo di fare cinema: il film di guerra, fino a quel momento, era stato una vicenda di eroi sempre saldi nei loro principi, di uomini disposti a dare la vita per la patria senza alcuna perplessità, di bombe distanti, visi impolverati, trincee di filo spinato e soldati gentiluomini. In Apocalypse Now la guerra è davvero tale: gli uomini sono solo uomini, spaventati e sconvolti nel momento in cui si devono confrontare con una situazione tanto terribile, eroi e codardi allo stesso tempo, stanchi, sporchi, sudati e feriti, assassini a sangue freddo quando lo ritengono necessario. Il messaggio che Coppola ci vuole trasmettere, riuscendo perfettamente nel suo intento, è che la guerra è qualcosa di inumano, distruzione allo stato puro, e lo fa senza farci praticamente farci mai vedere un vietcong; che la guerra non ha mai una ragione o una giustificazione, che gli uomini, quando l’affrontano, cadono nel terrore e nella follia, che da essa non c’è speranza di salvezza o di fuga. La vera forza di Coppola è però il modo scelto per narrare tutto questo: la scelta di girare praticamente sul luogo in cui avvennero realmente i fatti, le ricostruzioni realistiche fino all’inverosimile, il gioco dei primi piani sui visi sconvolti e cotti dal sole e dal napalm, i panorami di una giungla allo stesso tempo terribile ed affascinante. Bellissima a questo proposito la fotografia di Vittorio Storaro, sgranata e nebbiosa ma allo stesso tempo precisa come un bisturi, che ci mostra le cose come se le guardassimo con gli occhi dei protagonisti; originalissimo l’uso delle musiche, ricordiamo il mitico inserimento di Wagner come musica diegetica al momento dell’attacco al villaggio vietcong, Satisfaction ascoltato sulla barca durante la lunga traversata sul fiume, The end che fa da innesco alla vicenda del film e che ricompare alla fine, nel momento catartico dell’omicidio-sacrificio di Kurtz. Da Apocalypse Now in poi non si contano il film sulla guerra, ed in particolare su quella del Vietnam – come Nato il 4 luglio, Platoon, Il cacciatore, La sottile linea rossa – ma l’impatto di Coppola sullo spettatore è secondo me rimasto ineguagliato; l’unica eccezione, anche se parliamo di un’opera davvero diversa, è rappresentata da Full Metal Jacket, altro capolavoro del cinema mondiale.
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renato c.
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martedì 21 aprile 2009
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un bellissimo film sul vietnam!
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La guerra nel Vietnam è stata qualche cosa che ha distrutto la mente di molte persone, ed il colonnello Kurtz, interpretato dal sempre grande Marlon Brando, ne è il tipico esempio! Ma era lui l'impazzito in un mondo di sani o era forse come Don Chisciotte l'unico sano in mondo di pazzi?! A parte questo è un film fatto molto bene, che oltre alle scene spettacolari descrive l'animo delle persone a partire dal protagonista che non ha più voglia di tornare a casa perchè non ha più nè mogle nè casa, all'altro allegro personaggio che quasi impazzisce, vedendo a cosa possono portare gli orrori della guerra, di fronte a quella povera vitnamita che viene uccisa perchè seduta su un paniere in cui sospettavano ci fossero armi, mentre voleva solo proteggere il suo cagnolino! D'altronde dopo aver fatto vedere in precedenza la scena dell'altra vietnamita che butta la bomba nell'elicottero facendolo esploderefanno capire che ormai tutti sospettavano di tutto e di tutti!
Ho visto l'originale alla sua uscita nelle sale cinematografiche e la versione "Redux" di recente in DVD.
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La guerra nel Vietnam è stata qualche cosa che ha distrutto la mente di molte persone, ed il colonnello Kurtz, interpretato dal sempre grande Marlon Brando, ne è il tipico esempio! Ma era lui l'impazzito in un mondo di sani o era forse come Don Chisciotte l'unico sano in mondo di pazzi?! A parte questo è un film fatto molto bene, che oltre alle scene spettacolari descrive l'animo delle persone a partire dal protagonista che non ha più voglia di tornare a casa perchè non ha più nè mogle nè casa, all'altro allegro personaggio che quasi impazzisce, vedendo a cosa possono portare gli orrori della guerra, di fronte a quella povera vitnamita che viene uccisa perchè seduta su un paniere in cui sospettavano ci fossero armi, mentre voleva solo proteggere il suo cagnolino! D'altronde dopo aver fatto vedere in precedenza la scena dell'altra vietnamita che butta la bomba nell'elicottero facendolo esploderefanno capire che ormai tutti sospettavano di tutto e di tutti!
Ho visto l'originale alla sua uscita nelle sale cinematografiche e la versione "Redux" di recente in DVD. Io debbo dire che, per i miei gusti, non ho mai detestato i films lunghi ma che ho sempre preferito le versioni integrali a quelle ridotte ed ho sempre detestato i "tagli". Per quel che riguarda il doppiaggio definito da diverse persone "ben peggiore" non sono in grado di dare un giudizio perchè il ricordo delle due volte in cui l'ho visto col primo doppiaggio risale al 1980 e poi ho visto solo la versione "Redux" quindi non sono in grado di fare paragoni!
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lunedì 28 giugno 2010
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l'orrore
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Una missione da compiere che ha apparentemente delle motivazioni "assurde" se non fosse che, ormai, quella guerra ha raggiunto complessivamente connotati di assurdità ben superiori.
E' proprio il "non senso" di quella missione che le conferisce grande fascino per cui lo spettatore accetta di pagare il biglietto per compiere quel viaggio imbarcandosi sul battello per risalire il fiume (come l'Acheronte nell'Inferno della Divina Commedia).
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al
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giovedì 6 settembre 2001
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il miglior film sul vietnam
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E' senza dubbio una delle più imponenti opere del cinema di tutti i tempi. Grandioso, spettacolare, di inaudito vigore: Coppola ha affrontato il tema della Guerra del Vietnam con un film che denuncia l'insanezza di tale guerra. Regia e interpreti sopra le righe con un magnifico Brando e il suo celebre monologo. Film che necessitò di un anno e mezzo di riprese nelle foreste delle Filippine. Ma i risultati sono eccezionali!
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ilpredicatoreneldeserto
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sabato 3 febbraio 2007
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this is the hell...
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Il più bel film di guerra mai realizzato...li supera tutti, Orizzonti di Gloria,Platoons,il cacciatore e chi più ne ha più ne metta.
Già il fatto che Coppola prenda ispirazione da un romanzo ottocentesco fa capire l'intento di questo film...
Non tanto di dipingere un affresco di quella folle guerra, ma tanto di tracciare un cammino nel delirio umano.
Arrivati a metà del famoso fiume che citando il film "E' come un cavo elettrico infilato nella foresta che porta verso Kurz" le regole che tengono unità la realtà e danno un senso alle vite perdono assolutamente senso.
Quella che sembra una missione di guerra-per quanto folle e pericolosa-finisce per diventare un cammino nel delirio della mente umana,dove i compagni muoiono uno a uno sotto i colpo di "Charlie" ovvero un nemico senza volto,in cui divinità e uomo si mescolano fino ad assumere connotati onirici da autentico incubo.
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Il più bel film di guerra mai realizzato...li supera tutti, Orizzonti di Gloria,Platoons,il cacciatore e chi più ne ha più ne metta.
Già il fatto che Coppola prenda ispirazione da un romanzo ottocentesco fa capire l'intento di questo film...
Non tanto di dipingere un affresco di quella folle guerra, ma tanto di tracciare un cammino nel delirio umano.
Arrivati a metà del famoso fiume che citando il film "E' come un cavo elettrico infilato nella foresta che porta verso Kurz" le regole che tengono unità la realtà e danno un senso alle vite perdono assolutamente senso.
Quella che sembra una missione di guerra-per quanto folle e pericolosa-finisce per diventare un cammino nel delirio della mente umana,dove i compagni muoiono uno a uno sotto i colpo di "Charlie" ovvero un nemico senza volto,in cui divinità e uomo si mescolano fino ad assumere connotati onirici da autentico incubo.
Sheen da antologia, Brano dittatoriale...
5/5 perchè non si puà dare di più...
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