edo
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giovedì 26 giugno 2008
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il film dei film
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Mi chiamo Edo e sono nato il 23 agosto del 1953,quindi Nanni è di poche ore più vecchio di me.Quando ripenso ad ECCE BOMBO mi vengono i brividi.Sono di idee politiche diverse,ma allora ero come lui,con le stesse frustazioni,gli stessi ideali,i suoi problemi erano i nostri,tutta una generazione si deve riconoscere in questo film.Poi siamo cresciuti,purtroppo,la vita ci ha portato di qua e di la,successi e insuccessi,idee politiche diverse,illusioni e delusioni si sono rincorse e scontrate e noi siamo rimasti i ragazzi di 30 anni fa,e solo il ricordo di quello che avremmo voluto fare addolcisce a volte il dolore per non esserci riusciti.Caro Nanni,anche se la penso diversamente da te,ti stimo parecchio,e reputo ECCE BOMBO un capolavoro ed un manifesto di un'epoca formidabile:quella dei nostri sogni di gioventù.
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germinal
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sabato 10 maggio 2008
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film di rottura ... di scatole
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Lo si apprezza a piccoli morsi, a tocchetti. In principio ci si sente un pò coglionati da una struttura volutamente diseguale, frammentaria, con stacchi di montaggio recisi e repentini, un pò come i barzelletta movie del tipo W la foca o come, venendo all'attuale presente, le performance idiote e schizzate di Johnny Knoxville e Com. del programma Jackass. Arrivati allo scherzo del telefono ti comincia a catturare (io una volta l'ho fatto uno scherzo telefonico ironico-melodico) e dal quel momento è un fuoco di fila di trovate antologiche uliminante nell'ultimo quarto d'ora col dialogo con la salopette nel prato e l'escandescenza antisordiana nello Snackbar: Ma che siamo in un film di Alberto Sordi????! Segnalo le apparizioni di Augusto Minzolini trent'anni (e un miliardo di capelli) prima, che si esibisce in uno scherzo da melenso perbenista, e il vate Giampiero Mughini sempre uguale a se stesso (solita montatura colorata da fanatico), labbra taglienti e alta tensione nella dizione.
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Lo si apprezza a piccoli morsi, a tocchetti. In principio ci si sente un pò coglionati da una struttura volutamente diseguale, frammentaria, con stacchi di montaggio recisi e repentini, un pò come i barzelletta movie del tipo W la foca o come, venendo all'attuale presente, le performance idiote e schizzate di Johnny Knoxville e Com. del programma Jackass. Arrivati allo scherzo del telefono ti comincia a catturare (io una volta l'ho fatto uno scherzo telefonico ironico-melodico) e dal quel momento è un fuoco di fila di trovate antologiche uliminante nell'ultimo quarto d'ora col dialogo con la salopette nel prato e l'escandescenza antisordiana nello Snackbar: Ma che siamo in un film di Alberto Sordi????! Segnalo le apparizioni di Augusto Minzolini trent'anni (e un miliardo di capelli) prima, che si esibisce in uno scherzo da melenso perbenista, e il vate Giampiero Mughini sempre uguale a se stesso (solita montatura colorata da fanatico), labbra taglienti e alta tensione nella dizione.
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nome/nickname
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mercoledì 7 maggio 2008
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ma che siamo, in un film di alberto sordi?
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"Ma chi è che sta parlando? Chi è? Rossi e neri sono tutti uguali? Ma che siamo, in un film di Alberto Sordi? Ma che siamo, in un film di Alberto Sordi? Ma che siamo, in un film di Alberto Sordi? Sì, bravo, te lo meriti, Alberto Sordi! Ciao! Te lo meriti, Alberto sordi!"
"MA CHE SIAMO, IN UN FILM DI ALBERTO SORDI?": Ecce Bombo di Nanni Moretti; rossi e neri NON sono tutti uguali.
Votate bene!!!!!!
[+] dovrebbe vergognarsi
(di mancio83)
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anonimo (di sinistra)
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venerdì 2 maggio 2008
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roma, italia: ecce bombo di nanni moretti
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Roma: un giovane romano della FGCI, Michele (Nanni Moretti), giovane vitellone qualunquista e disimpegnato, si scopre apatico, e comincia a lasciarsi vivere con altri coetanei spenti e vuoti.
Il trionfo della destra al cinema: per fortunato non tutti i giovani erano così stupidi e ignoranti come quelli che ci mostra il regista!
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(di luigi pesce)
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[+] il trionfo della stupidità nella tua recensione
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markp
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venerdì 28 marzo 2008
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realistico come pochi
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La realtà descritta in questo film da Moretti è così reale che a fatica si stenta a crederci.E si possono contare sulle dita di una mano i registi che hanno indagato e scavato nelle piaghe dell'attuale società per denunciarne ,aldilà delle apparenze e dei falsi modelli,l'alienazione e l'incomunicabilità.Ed Ecce Bombo nel suo surrealismo,che può condurre ad un facile risata,ha colto nel segno,inducendo lo spettatore ad una seria riflessione di fondo.Da vedere.
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c978
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domenica 2 marzo 2008
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quasi capolavoro di un quasi genio
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Opera quasi prima di Nannimoretti (oramai si pronuncia così, come Brunoconti), già cineasta di nicchia dall'ironia sulfurea e geniale, da qualche anno convertitosi al successo di massa, idolo della sinistra governativa, e soprattutto autore di brutti e sopravvalutati film. Meglio ricordarcelo com'era allora. Qui, regista, attore, sceneggiatore (come, d'altronde, nelle opere successive) coglie alla perfezione lo "spirito del tempo" e lo condensa in scene memorabili: l'alba ad ostia, gli esami di maturità, l'amico etiope sono solo alcune. Si parla anche si spettacolarizzazione delle emozioni e c'è un primo accenno all'emergere delle TV private, con TeleCalifornia che si insinua, invadente, attraverso il suo improbabile intervistatore, nella quotidianità di questi giovani "reduci" dal '68, intenti più a parlarsi addosso che a vivere realmente.
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Opera quasi prima di Nannimoretti (oramai si pronuncia così, come Brunoconti), già cineasta di nicchia dall'ironia sulfurea e geniale, da qualche anno convertitosi al successo di massa, idolo della sinistra governativa, e soprattutto autore di brutti e sopravvalutati film. Meglio ricordarcelo com'era allora. Qui, regista, attore, sceneggiatore (come, d'altronde, nelle opere successive) coglie alla perfezione lo "spirito del tempo" e lo condensa in scene memorabili: l'alba ad ostia, gli esami di maturità, l'amico etiope sono solo alcune. Si parla anche si spettacolarizzazione delle emozioni e c'è un primo accenno all'emergere delle TV private, con TeleCalifornia che si insinua, invadente, attraverso il suo improbabile intervistatore, nella quotidianità di questi giovani "reduci" dal '68, intenti più a parlarsi addosso che a vivere realmente.
Il film non ha una vera e propria trama quindi la storia non si "sviluppa" secondo una linea precisa, ma l'amaro finale forse è il solo possibile.
Sarebbe un capolavoro assoluto se non fosse per una scena inutile e gratuita: il famoso "Ve lo metitate Alberto Sordi!!". Qui Apicella/Moretti dà voce ad una certa sinistra radical - chic (soprattutto romana) che notoriamente non ama il grande attore e regista da poco scomparso. Permettetemi di dissentire.
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(di spione)
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marco
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domenica 24 febbraio 2008
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n0
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No, i giovani non sono tutti così come li descrive Moretti, reazionari, qualunquisti e disimpegnati come lui. Ce n'è qualcuno di sinistra. Per fortuna.
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marco
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domenica 24 febbraio 2008
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n0
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No, i giovani non sono tutti così come li descrive Moretti, reazionari, qualunquisti e disimpegnati come lui. Ce n'è qualcuno di sinistra. Per fortuna.
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aloisius
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sabato 9 febbraio 2008
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1968-1978-2008: ecce homo
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Ho visto Ecce Bombo per la prima volta oggi, ho trent'anni e mi è sembrato davvero curioso, quasi intrinsecamente significativo vedere il primo vero film del grande Nanni esattamente a 30 anni dalla sua uscita e a 40 anni dall'anno zero che è stato il '68 per la società italiana. I ragazzi del '68, abbacinati dalla luce illusoria del miracolo economico italiano e quindi necessariamente fiduciosi nella possibilità del cambiamento, nella doverosità del cambiamento: l'Italia era un cumulo di macerie fino a pochi anni fa, ora invece ogni famiglia possiede una televisione e un frigorifero; se un miracolo del genere ha potuto inverarsi, allora è anche possibile sperare e lottare per l'immaginazione al potere, la realizzazione del mito comunista, la costruzione di una società più giusta e libera.
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Ho visto Ecce Bombo per la prima volta oggi, ho trent'anni e mi è sembrato davvero curioso, quasi intrinsecamente significativo vedere il primo vero film del grande Nanni esattamente a 30 anni dalla sua uscita e a 40 anni dall'anno zero che è stato il '68 per la società italiana. I ragazzi del '68, abbacinati dalla luce illusoria del miracolo economico italiano e quindi necessariamente fiduciosi nella possibilità del cambiamento, nella doverosità del cambiamento: l'Italia era un cumulo di macerie fino a pochi anni fa, ora invece ogni famiglia possiede una televisione e un frigorifero; se un miracolo del genere ha potuto inverarsi, allora è anche possibile sperare e lottare per l'immaginazione al potere, la realizzazione del mito comunista, la costruzione di una società più giusta e libera. I ragazzi del '78: fantasmi che non hanno più motivi reali per vivere (nonostante la vitalità del movimento studentesco degli anni '70), sempre più corrotti dalla facilità (che poi è inutilità) delle comunicazioni a distanza(il telefono), disorientati in una totale confusione di ruoli con genitori che hanno perso ogni autorità, loro stessi divorati dalle proprie frustrazioni, in una sola parola INUTILI. I ragazzi del 2008: vedi sopra con in più il dramma di una società del benessere che non offre più le certezze di 30 anni fa, l'incubo del vuoto più invincibile. Ci resta poco, o nulla, niente ideali, poche speranze, se il ragazzo del '78 poteva sperare nel riscatto dell'accettazione supina degli status piccolo-borghesi (casa, famiglia, lavoro, tredicesima, pensione), il ragazzo del 2008 non può aspirare neanche a questo. Loro si meritavano Alberto Sordi, noi cosa ci meritiamo?
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[+] lasciatelo stare sordi...
(di reiver)
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geremia
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lunedì 28 gennaio 2008
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l'esordio reazionario di nanni moretti
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Michele, il protagonista di Ecce Bombo, è un giovane "vitellone" romano qualunquista e disimpegnato (e ci credo che molti si sono identificati!). Moretti, il regista-interprete del film, non racconta i Giovani, racconta soprattutto i Giovani di Roma, figli della borghesia comunista, giovani di sinistra ma che in realtà odiano il Movimento, ecc... Il qualunquismo e l'antipolitica dilaganti in Italia sono anche dovuti a chi si identifica negli squallidi "Michele" morettiani.
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(di anonimo490006)
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