Taxi Driver

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biribissi giovedì 29 novembre 2001
un grande post-noir Valutazione 4 stelle su cinque
89%
No
11%

Un grande film, un grande attore, un grande regista. Le atmosfere noir dei films classici americani degli anni Quaranta, sono qui riproposte nell'underground metropolitano in un vero e proprio viaggio agli inferi dei suburbi. Bravi tutti gli interpreti dalla giovannissima Jodie Foster ai comprimari, ma il viso stupefatto-ottuso-dolente del solitario guidatore di taxi resterà per sempre nel nostro immaginario.

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parsifal giovedì 24 agosto 2017
solitudine e rabbia metropolitana Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Martin Scorzese, nel 1976, dà vita , insieme allo sceneggiatore Paul Scharader, a quest'opera che può essere definita il manifesto dell'alienazione metropolitana nell'era moderna, in chiave profondamente noir. Lo sceneggiatore si ispirò alle opere dei filosofii esistenzialisti ed in particolar modo alla " Nausea" di Sartre e " Lo straniero " di Camus, oltre a " Memorie dal sottosuolo" di Dostojewsky.  IL risultato, più che azzeccato, ancor oggi , è un film di grande impatto psicologico, un noir moderno che sfocia nello psicodramma, con un finale degno di una tragedia greca. IL Protagonista. Trevis Bickle, da un giovane , talentuoso ed agguerrito De NIro, è un reduce del VietNam con serie difficoltà di inserimento nel contesto sociale in cui vive o  per meglio dire sopravvive. [+]

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lucaguar sabato 1 giugno 2013
taxi driver: un film un,mondo Valutazione 5 stelle su cinque
80%
No
20%

Premessa:commentare Taxi driver è veramente arduo perchè esso racchiude in se un vero e proprio mondo;il grande Scorsese tocca un enorme quantità di temi tutti ugualmente profondi ed intricati, che ogni spettatore può cogliere secondo le proprie esperienze e la propria sensibiltà.Io, ad esempio ho colto come argomento fondante di questo film l'incomunicabilità.Trevis, reduce dal Vietnam, frustrato da una guerra devastante sotto tutti i punti di vista, non riesce più a vivere e ad appartenere ad una società sempre più fredda,distaccata,"sporca" e ricolma di ipocrisia (rappresentata attraverso le false e fumose promesse elettorali del senatore Palantine) e di una feroce immoralità (rappresentata principalmente dal protettore "Sport" che si guadagna da vivere distruggendo l'innocenza di una bambina di  tredici anni,costretta a prostituirsi). [+]

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jimmytower mercoledì 22 giugno 2011
la chiave di lettura di un modo di vivere Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Cosa può arrivare a fare un recluso? Un recluso in una vita altrettanto imprigionata in schemi opprimenti di quotidianità, di ritmo, di stranezze degrado e bassezze?
Magari tentare di uccidere un candidato presidente che non cambierà la storia del proprio paese, della propria città, nemmeno del suo quartiere.
Perchè è soprattutto nei bassifondi più poveri che si consuma l'immondizia di un sogno americano che forse non è mai esistito, o che comunque è morto con la guerra in Vietnam.
E forse non è mai esistita neppure l'ultima scena, dove Travis viene ringraziato da una Shepard che in precedenza lo aveva escluso dalla sua vita ed etichettato come diverso. [+]

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rocky mercoledì 14 settembre 2005
senza via di scampo Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
0%

"La solitudine mi ha perseguitato per tutta la vita, dappertutto. Nei bar, in macchina, per la strada, nei negozi, ovunque. Non c'è scampo: sono nato per essere solo". questa frase riassume il pensiero e la vita del nostro personaggio: Travis Bickle, solitario tassista newyorchese, infelice quanto solo, infelice perchè solo. L'angoscia per il senso di vuoto che non lo abbandona un solo istante della giornata, i conseguenti tentativi di affrancarsi dalla routine notturna, dalla decadenza della città invisibile, dalla sua anima nera eppure incerta, danno origine alle coraggiose, temerarie quanto inutili, scelte del Nostro. Eppure la decisione di uccidere, prima il senatore che le ha "strappato" la ragazza-fidanzata, quindi gli sfruttatori della baby prostituta Iris, non condurranno ad alcuna "rinascita" del protagonista, lontana la "purificazione" che un'anima in perenne lotta con se stessa non potrà comunque raggiungere. [+]

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giorpost martedì 27 gennaio 2009
la nona sinfonia del cinema Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Partiamo da un presupposto: nella vita media di un occidentale, le cose da salvare sono davvero poche. Tra queste c'è Taxi Driver. A chi non ama il Cinema in modo intenso tale premessa sembrerà il classico preludio ad una recensione di parte, ma la realtà suggerisce che l'opera scorsesiana è il vero pilastro della cinematografia degli ultimi 30 anni. Stavolta non si parte da una storia di italo-americani mafiosi (troppo semplice per fare un bel film) come suggerirebbe il binomio dei due artefici del successo, ma da un'idea del sig. Paul Schrader, mai come in questo caso piuttosto auto-biografico. Lo sfondo è New York, ma potrebbero essere tranquillamente Berlino o Napoli o Barcellona; il periodo è quello di una campagna elettorale, con tanto di fermento culturale e recrudescenza della violenza post-Vietnam. [+]

[+] insuperabile!!!!!!!!!!!! (di jeopardy)
[+] capolavoro (di patrickbateman47)
[+] insuperabile capolavoro (di giorpost)
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giorpost mercoledì 26 agosto 2009
come una carezza che non ti stanca mai Valutazione 5 stelle su cinque
80%
No
20%

Partiamo da un presupposto: nella vita media di un occidentale, le cose da salvare sono davvero poche. Tra queste c'è Taxi Driver. A chi non ama il Cinema in modo intenso tale premessa sembrerà il classico preludio ad una recensione di parte, ma la realtà suggerisce che l'opera scorsesiana è il vero pilastro della cinematografia degli ultimi 30 anni. Stavolta non si parte da una storia di italo-americani mafiosi (troppo semplice per fare un bel film) come suggerirebbe il binomio dei due artefici del successo, ma da un'idea del sig. Paul Schrader, mai come in questo caso piuttosto auto-biografico. Lo sfondo è New York, ma potrebbe trattarsi tranquillamente di Berlino, Napoli o Barcellona; il periodo è quello di una campagna elettorale, con annesso fermento culturale tipicamente anni '70 e recrudescenza della violenza post-Vietnam. [+]

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chriss giovedì 14 gennaio 2010
l' estrema solitudine di un reduce di guerra... Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

Travis, un reduce dal Vietnam, non potendo dormire, viene assunto come tassinaro notturno, scegliendo, tra l' altro, di offrire servizio anche ai quartieri più malfamati. Un giorno esce con Betsy ( favolosa Cybill Sheperd), che, per lavoro, appoggia la campagna elettorale del senatore Palantine, candidato alle presidenziali. Contro ogni aspettativa Travis la porta in un cinema porno ( lui li frequenta di giorno), ma, indignata, la ragazza lo molla a film già iniziato...Per caso conosce una giovanissima prostituta che vorrebbe liberare dal suo protettore. Ad un certo punto della sua vita, vedendo attorno a sé soltanto violenza e solitudine, Travis impazzisce, intraprendendo un lungo viaggio verso la follia: un profondo baratro di bui dove non esiste rimedio o speranza. [+]

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luca scialò sabato 16 gennaio 2010
film denuncia sugli effetti post-vietnam Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

Travis, ex marines in Vietnam, si fa assumere come tassista notturno poichè da quella brutta avventura non riesce più a dormire serenamente. Vive così la strada di notte, con i suoi "mostri" e i suoi "fantasmi", che egli senza mezze misure ritiene rifiuti della società. Non riesce nemmeno a frequentare o anche semplicemente a parlare con qualche donna, e soffoca questa incapacità recandosi spessissimo ad un Cinema porno.
Nota però una donna dall'aspetto angelico. Betsy, che lavora nello staff di un senatore candidato alle presidenziali, l'on. Palantine; e per avvicinarsi a lei finisce anche per appassionarsi alla politica di quest'ultimo, sebbene non ne conosca minimamente le idee politiche. [+]

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tomdoniphon giovedì 22 maggio 2014
una delle vette degli anni '70 Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Travis Bickle, reduce del Vietnam, fa il taxista di notte a New York; non riuscendo a gestire i propri "demoni" si trasformerà in giustiziere, ma i giornali ne faranno un eroe. Uno dei film simbolo degli anni '70 ed uno dei capolavori del regista. Vera e propria discesa agli inferi in un mondo dominato da alcol e prostitute, indimenticabile ritratto di un uomo che soffre di essere al mondo. Una sequenza, pur di scarsa importanza, dimostra da sola la grandezza del film: quando Travis chiama al telefono la donna da cui è ossessionato, Scorsese distoglie la macchina da presa; per lui osservare la scena è troppo penoso. Una libertà formale assolutamente impensabile per il cinema hollywodiano; un'ulteriore dimostrazione di come i film di Scorsese abbiano "un sapore d'altri tempi ma respirino a pieni polmoni la contemporaneità" (Amelio). [+]

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