Quinto potere |
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Un film di Sidney Lumet.
Con Peter Finch, William Holden, Faye Dunaway, Robert Duvall, Ned Beatty.
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Titolo originale Network.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 121 min.
- USA 1976.
MYMONETRO
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Film profetico
di AlbertFeedback: 11259 | altri commenti e recensioni di Albert |
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domenica 19 gennaio 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più" È questa la frase che Howard Beale, interpretato magistralmente da Peter Finch, dice e fa esclamare ai suoi spettatori, durante il telegiornale gestito da lui in modo da essere un "profeta dell'etere" per la UBS. Tutta la vita di Howard dipende dagli indici d'ascolto che fanno sì che si pensi a licenziarlo quando sono in netto calo. Howard, sentendosi ispirato da una potenza profetica, comincia a dare un taglio di trascinante esaltazione al suo telegiornale, facendo schizzare in alto l'audience. Col passare del tempo, però, l'UBS ne perderà il controllo e, in coincidenza col calo di ascolti, troverà una soluzione radicale per risolvere il problema. È veramente un film che anticipa straordinariamente il futuro di quella tv spazzatura che vede nell' audience la sua ragione d'essere. La tv è potente, perché ha una grande capacità di influenzare le menti. Diana ne è il personaggio più emblematico di questa dittatura mediatica, perché ne è sia vittima che carnefice. Ormai nella sua vita conta solo il successo collegato al suo lavoro totalmente disumanizzante. La bravissima ed affascinante Faye Dunaway non riesce più ad amare e anche durante un'amplesso il suo pensiero è rivolto al lavoro. Il personaggio che le fa da contraltare, che la ama e che è amico di Howard è Max, un William Holden ancora carismatico. È l'unico che riesce a mantenere appieno la sua umanità, che gli permette di amare e di poter fare delle scelte razionali e di buon senso come quella di tornare dalla moglie. La sceneggiatura è avvincente ed originale, tanto da non stancare mai lo spettatore. Non è un capolavoro, ma ci va molto vicino.
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