padanwolf
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mercoledì 8 agosto 2007
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bruciati da cocente ilarità
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il fil è godibilissimmo sotto tutti gli aspetti. interperti perfetti e momenti di vera ilarità. Bellissimo rivedere il Nord di quegli anni '70 e bellissima anche la frase con cui il film si conclude, di una modernità sorprendente. consigliato a chiunque abbia nostalgia del tempo che fu e a chi vuole passare un paio d'ore di vero diverntimento.
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parsifal
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venerdì 14 aprile 2017
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la coppia e i suoi derivati
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Giorgio capitani si cimenta in una commedia di costume: erano i difficili anni '70, che oltre all'eredtà morale culturale del '68, erano infiammati da un nuovo fervore,non sempre diretto sui giusti obiettivi. IL tema che fa da perno a questa divertente e mai sguaiata commedia è la coppia, il matrimonio e la sua indissolubiltà o presunta tale. Due coppie dell'entroterra lombardo, di estrazione proletaria, interpretate da Cochi Ponzoni (Casimiro Banotti) C. Spaak ( Milena Banotti) e Aldo Maccione ( Mike Vismara) e Jane Birkin ( Virgina Vismara) entrambe coniugate con figli, si ritrovano a dover rimettere in discussione la scelta compiuta anni prima, a causa di un problema molto frequente; il calo del desiderio nei confronti del coniuge e l'innamoramento per il coniuge altrui.
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Giorgio capitani si cimenta in una commedia di costume: erano i difficili anni '70, che oltre all'eredtà morale culturale del '68, erano infiammati da un nuovo fervore,non sempre diretto sui giusti obiettivi. IL tema che fa da perno a questa divertente e mai sguaiata commedia è la coppia, il matrimonio e la sua indissolubiltà o presunta tale. Due coppie dell'entroterra lombardo, di estrazione proletaria, interpretate da Cochi Ponzoni (Casimiro Banotti) C. Spaak ( Milena Banotti) e Aldo Maccione ( Mike Vismara) e Jane Birkin ( Virgina Vismara) entrambe coniugate con figli, si ritrovano a dover rimettere in discussione la scelta compiuta anni prima, a causa di un problema molto frequente; il calo del desiderio nei confronti del coniuge e l'innamoramento per il coniuge altrui. Inizia una serie di gag, ben congeniate e porte con garbo al pubblico, ottimamente interpretate. Si evidenzia una dicotomia ;mentre la neo- coppia clandestina Mike- Milena vive la situazione con spensieratezza , allegria ed una notevole dose di edonismo, Casimiro e Virgina sono tormentati dai sensi di colpa e non riescono ad unirsi serenamente. Fino a quando, la verità non verrà a galla. Capitani ha dimostrato di poter affrontare tematiche attuali e complesse, con leggerezza ma senza superficilità. Da rivalutare.
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elgatoloco
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venerdì 29 settembre 2017
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la coppia scoppia e ri-scoppia
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Complessivamente si può dire che il film, del 1976(!)di Giorgio Capitani ma scritto da Badalucco e Vincenzoni, due sceneggiatori dell'epoca, non ci dica nulla di nuovo, ma non sia spiacevole, pur se"incatenato"a stereotipi sull'adulterio e il ri-tradimento, tra la deterritorializzazione e la ri-.territorializzazione, come avrebbero detto i da me tanto amati Deleuze e Guattari, come un certo qualunquismo verso le parti politiche(allora, soprattutto, il PCI, con riferimenti alla"coppia di fatto"Palmito Togliatti/Nilde Jotti, un fatto che oggi sfuggirebbe a tutti). Ma, a parte la partenza tra il finto-documentario(i treni per pendolari)e un surrogato di neo-realismo, il tutto scorre in modo abbastanza divertente, nel gioco degli inganni e degli equiìvoci, con la storielle dell'"albergo a ore"e altro ancora(la preparazione del reciproco attentato, poi annullato per decisione reciproca e la scena delle telefonate al bar quando la TV trasmetteva una partita cruciale.
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Complessivamente si può dire che il film, del 1976(!)di Giorgio Capitani ma scritto da Badalucco e Vincenzoni, due sceneggiatori dell'epoca, non ci dica nulla di nuovo, ma non sia spiacevole, pur se"incatenato"a stereotipi sull'adulterio e il ri-tradimento, tra la deterritorializzazione e la ri-.territorializzazione, come avrebbero detto i da me tanto amati Deleuze e Guattari, come un certo qualunquismo verso le parti politiche(allora, soprattutto, il PCI, con riferimenti alla"coppia di fatto"Palmito Togliatti/Nilde Jotti, un fatto che oggi sfuggirebbe a tutti). Ma, a parte la partenza tra il finto-documentario(i treni per pendolari)e un surrogato di neo-realismo, il tutto scorre in modo abbastanza divertente, nel gioco degli inganni e degli equiìvoci, con la storielle dell'"albergo a ore"e altro ancora(la preparazione del reciproco attentato, poi annullato per decisione reciproca e la scena delle telefonate al bar quando la TV trasmetteva una partita cruciale. Per il resto, falso dramma e molta commedia o comunque comicità, tra stereotipi(vedi sopra)e qualche"guizzo"molto contenuto. Notevoli gli interpreti, da Cochi Ponzoni a Jane Birkin, dalla Spaak a Maccione, dove il fisico delle due ore (ampiamente signore)è molto "cinegenico", ma a ciò si aggiunge una bravura indubbia- Maccione era fuori dal ruolo del tipico Piemontese, Cochi iniziava la carriera separata da Renato... Bravo, ma meglio nel cabaret, a teatro, in TV in certi indimenticabili sketch...Da vedere, se si ha un po'di tempo libero... El Gato
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elgatoloco
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lunedì 11 maggio 2020
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prodotto convenzionale ma decente
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"Bruciati da cocente passione"(Giorgio Capitani, 1976, scritto con Nicola Badalucco e Luciano Vincenzoni, sceneggiatori clou del panorma italiano dell'epoca, "viatico"della musica di Piero Umiliani, specializzatgo in colonne sonore)è un film convenzionale ma complessivamente accettabile dell'epoca, della commedia italiana, seconda o terza (meglo terza, dopo Totò. De Filippo, ma anche dopo Sordi, Tognazzii, Gassman, Mastroianni, in quegli anni ancora molto attivi, ma già alla ricerca di altre esperienze)generazione. In un imprecisato, pur se"identiifacabile"paesino della Val padana, parte lombarda, dove quasi tutti lavorano fuori sede, sono dunque pendolari, legati al treno e alla bicicletta, incontri di coppie anche non (anzi questo è il"sale"della commedia)non regolari, con episodi adulterini.
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"Bruciati da cocente passione"(Giorgio Capitani, 1976, scritto con Nicola Badalucco e Luciano Vincenzoni, sceneggiatori clou del panorma italiano dell'epoca, "viatico"della musica di Piero Umiliani, specializzatgo in colonne sonore)è un film convenzionale ma complessivamente accettabile dell'epoca, della commedia italiana, seconda o terza (meglo terza, dopo Totò. De Filippo, ma anche dopo Sordi, Tognazzii, Gassman, Mastroianni, in quegli anni ancora molto attivi, ma già alla ricerca di altre esperienze)generazione. In un imprecisato, pur se"identiifacabile"paesino della Val padana, parte lombarda, dove quasi tutti lavorano fuori sede, sono dunque pendolari, legati al treno e alla bicicletta, incontri di coppie anche non (anzi questo è il"sale"della commedia)non regolari, con episodi adulterini. Il film, che non prende posizione, anche perché era recente il referendum sul divorzio e"venturo"quello sull'aborto, temi scottanti per DC e Chiesa cattolica, ma anche per i partiti laicii(co UN Allora PCI molto attendivsta...), mostra due coppie contrapposte, quella di due sanguigni.passionali e di due timidi-romantici.introversi, rispettivamente marito-donna di altra coppia e moglie-amante uomo sposata con la prima-dove la rappresentazione è certo convenzionale, appunto, ma divertente almeno nei limiti di una comicità popolare comunque ben interpretata- da un lato Aldo Maccione(qui "machòn, diremmo, sanguigno)e Catherine Spaak, che qui interpreta una solida Emiliana-ancora i luoghi comuni, i pre-giudizi, che però all'inizio pososno scaturire da osservatazioni e in parte da statistiche, anche se bisogna considerare i casi singoli, cosa che il pregiudizio non sa fare, ovviamente, proprio"a priori"), dall'altro(i "timidi", appunto)sono Cochi Ponzoni(postale)e Jane Birkin(infermiera), dove Ponzoni si era un po'ritirtato dal cabaret(solalizio "stretto"con Renato Pozzetto)e Jane Birkin, dopo Serge Gainsbourg e il successo in coppia musicale con"Je t'aime moi non plus"voleva anche lei"espolorare il cinema", sfatando il mito della sexy-bomb. Ancora Mario Maranzana, Enrico Beruschi e altri/e caratteristi(e)del cinema di quegli annil che non è semplice "Magazin d'antiquitè"....Dal punto di vista sociologico, si mettono in luce le contraddizioni del cattocomunismo made in italy, dove comunque andavano a messa ed erano pi"ligie"le donne e comunque le contraddizioni interne alla morale del PCI, sempre diviso tra il"free love"anche leninista("è come bere un bicchiere d'acqua")e il moralismo che affiorava anche nel rapporto clandestino e sempre segreto tra Palmiro Togliatti e Nilde Jotti, mai dichiarato per decenni, se non"in camera caritatis", come ben noto da neppure moltittimo tempo, se volgiamo essere precisi. Fillm un po'sfilacciato nella secenggiatura, ma piacevole, che sa anche ricreare l'ambiente("nebbia in val padana", cochi e renato docent, nella loro splendida canzone e nel programma TV, decisamente successivo a questo film), della sezione PCI dislocata, ma anche della famiglia della piccola borghesia di sinsitra, ancora legata a un classe operaia , di cui il cinema meno della letteratura ha saput cogliere-rappresentare umori e aspirazioni.... El Gato
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