lapo.fiaschi98
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martedì 21 aprile 2020
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cult assoluto
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Un capolavoro nel suo genere, grandissimi attori.
Monicelli è riuscito perfettamente a riprodurre quello che è l'umorismo toscano ovvero prendersi in giro continuamente tra amici però alla fine essere sempre disposti ad aiutarci nelle difficoltà inoltre aggiunge quel tocco di malinconia che ci riporta alla vita di tutti i giorni.
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lapo.fiaschi98
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giovedì 16 aprile 2020
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culto assoluto
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Per me un film capolavoro nel suo genere, Monicelli riesce a rappresentare perfettamente l'umorismo di noi fiorentini, utilizza una comicità fine che anche nelle battute un pò spinte non scende mai nello scurrile.
Ottima recitazione da parte degli attori, che sembrano toscani nonostante nella realtà nessuno di loro lo sia.
Moltissime scene lo rendono un Cult assoluto.
Consigliatissimo.
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parsifal
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martedì 5 settembre 2017
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epopea goliardica
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Nel 1975 il grande Germi, con la collaborazione dei maggiori sceneggiatori dell'epoca, De bernardi , Benvenut e Pinelli, decise di dare vita a quest'opera , che narra delle imprese di un ristretto gruppo di amici affiatati da sempre, che affrontano la vita come se fosse un'eterna farsa, una burla senza fine. Si ispirò a persone realmente esistenti ed alle loro numerose imprese, note nella città di Firenze, patria del sarcasmo e dell'ironia, che fanno da padroni durante tutta la narrazione. Purtroppo Germi fu colto dal male che stroncò la sua esistenza e Monicelli, il padre della commedia all'italiana fu il suo prosecutore morale. Benchè i protagonisti siano toscani di provata genia, solo un attore era davvero toscano, Renzo Montagnani che in questo film doppia P.
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Nel 1975 il grande Germi, con la collaborazione dei maggiori sceneggiatori dell'epoca, De bernardi , Benvenut e Pinelli, decise di dare vita a quest'opera , che narra delle imprese di un ristretto gruppo di amici affiatati da sempre, che affrontano la vita come se fosse un'eterna farsa, una burla senza fine. Si ispirò a persone realmente esistenti ed alle loro numerose imprese, note nella città di Firenze, patria del sarcasmo e dell'ironia, che fanno da padroni durante tutta la narrazione. Purtroppo Germi fu colto dal male che stroncò la sua esistenza e Monicelli, il padre della commedia all'italiana fu il suo prosecutore morale. Benchè i protagonisti siano toscani di provata genia, solo un attore era davvero toscano, Renzo Montagnani che in questo film doppia P.Noiret ( IL Perozzi, giornalista) e nei successivi interpreta il Necchi, barista sagace e donnaiolo. Gli altri sono nell'ordine; Ugo Tognazzi, il conte Mascetti, aristocratico decaduto e spiantato che dopo aver dissipato i suoi averi, vive alla giornata , lasciando nell'indigenza la moglie e la figlia, Duilio del Prete il Necchi, Adolfo Celi nella parte del Prof Sassaroli, cinico e senza pietà e L'architetto Rambaldo Melandri , il più fragile e sognatore, è interpretato da Gastone MOschin. Le loro imprese sono all'insegna dell' irriverenza più spinta, senza scrupoli di sorta e nel contempo di grande leggerezza, per vincere il tedium vitae che portano con sè e di cui non parlano mai. Fu questo film che diede vita a dei veri e propri neologismi che entrarono a far parte del linguaggio comune: Le zingarate, ovvero vagabondaggi alla ricerca di scherzi da improvvisare andando a braccio m, facendo affidamento alla capacità di improvvisazione di ognuno di loro, la supercazzola , ossia un linguaggio onomatopeico simile al grammelot teatrale, riadattato in chiave osèè e con marcato accento fiorentino. Vi sono scene indimenticabil, come la zingarata alla stazione di S.M.Novella oppure la scena della cena al casa del Melandri, in cui tutti i suoi amici si coalizzano contro di lui sino al farlo crollare, salvo poi portarlo fuori a divertirsi e molte altre ancora. IL film ha segnato non solo un'epoca , ma per molti è diventato un punto di riferimento immancabile all'interno del panorama della commedia all'italiana. Interpretazione indimenticabile di tutti i protagonisti. E con un gran finale, in cui tutti ridono, fingendo di commuoversi al funerale del Perozzi, poichè neanche la Morte riesce a spegnere il fuoco dell'ironia.
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basca
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martedì 10 maggio 2016
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il nome dell'attore che interpreta luciano
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Come è successo che nel cast di Amici Miei su My Movies l'attore che ha interpretato Luciano è indicato come Mario Scarpetta? Peculiare visto che non ha niente a che fare con il reale nome di chi lo ha impersonato, ovvero Maurizio Scattorin. Chissà da dove è saltato fuori il 'Mario Scarpetta', deve far parte della tradizione di Zingarate tipiche di Amici Miei.
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noia1
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mercoledì 27 gennaio 2016
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rompe il culo
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Quattro amici e le loro storie alle soglie dei cinquant’anni.
Forse il segreto del film è che vuole essere qualcosa di grandioso, un gigantesco sfottò a tutta la cinematografia. Mentre ancora, malgrado stessero già sfumando, il mondo elogiava i capolavori italiani delle commedie brillanti, senza scarabocchi, senza amarezza, dove l’italiano prosperava nella propria terra pulita e perfetta, ecco arrivare questo mostriciattolo spietato.
Già perché Amici Miei è un film fatto come si deve, gli attori erano quelli che al mondo se ne contavano una decina al pari, eppure tutto è desolazione. L’atmosfera iniziale, lenta, dove la notte sembra debba farci addormentare, è emblematica del fatto che questo film non sarà piacevole e ci accompagna dall’inizio alla fine.
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Quattro amici e le loro storie alle soglie dei cinquant’anni.
Forse il segreto del film è che vuole essere qualcosa di grandioso, un gigantesco sfottò a tutta la cinematografia. Mentre ancora, malgrado stessero già sfumando, il mondo elogiava i capolavori italiani delle commedie brillanti, senza scarabocchi, senza amarezza, dove l’italiano prosperava nella propria terra pulita e perfetta, ecco arrivare questo mostriciattolo spietato.
Già perché Amici Miei è un film fatto come si deve, gli attori erano quelli che al mondo se ne contavano una decina al pari, eppure tutto è desolazione. L’atmosfera iniziale, lenta, dove la notte sembra debba farci addormentare, è emblematica del fatto che questo film non sarà piacevole e ci accompagna dall’inizio alla fine.
Poi iniziano gli sfottò, uno schiaffone all’intero cinema, questi disperati ridono. La malinconia non è contemplativa anzi, si ride di gusto, non è il film che vuole essere di una certa qualità per forza, di qualità lo è sicuramente, è un filmone, eppure niente affatto noioso perché se non si ride, la scena diventa propedeutica alla risata, se non te la godi devi stare attento perché te la godrai da lì a cinque minuti.
Qualsiasi parola, frase o evento ̶ anche che sia piccolissimo ̶ è da seguire perché c’è veramente da morir dal ridere.
Una boccata d’aria nei rombanti film contemporanei dove succedono casini incomprensibili, incongruenti, che pur non facendo ridere rincoglioniscono e per questo accontentano. Qui si piange dal ridere per la finezza esplosiva, per gli sfottò continui anche di cattivo gusto spesso, ma sempre e comunque travolgenti.
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fabio57
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martedì 1 dicembre 2015
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buono
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I film di Monicelli sono sempre notevoli,questo pur non essendo tra i miei preferiti è comunque interessante,tant'è che ha dato l'input ad una serie di sequel non sempre all'altezza del suo primogenito.Alcune battute,alcuni idiomi ,sono entrati nel gergo popolare a dimostrazione di come sia rimasto scolpito nella nostra memoria.Un cult dunque,caustico e agrodolce,con note di amarostiche riflessioni.
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jackiechan90
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martedì 18 agosto 2015
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i nonni che tutti vorremmo
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Il film-simbolo e culmie di tutta la commedia all'italiana che qui mette in campo i suoi migliori interpreti (Tognazzi, Noiret, Del Prete, Celi e Moschin) in un film corale denso di comicità e di malinconia per un'età passata. I quattro amici che vanno in giro per Firenze e la Toscana a comettere le loro "zingarate" sono i figli dei protagonisti de "I soliti ignoti" e i nonni de "I laureati" di Pieraccioni e "Da zero a dieci" di Ligabue nonchè di tutti i malincomici che verranno poi negli anni 90. La pellicola è strutturata come un film a episodi dove ognuno dei personaggi è protagonista di una zingarata ai danni di altri, tra i quali spicca uno straordinario Bernard Blier.
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Il film-simbolo e culmie di tutta la commedia all'italiana che qui mette in campo i suoi migliori interpreti (Tognazzi, Noiret, Del Prete, Celi e Moschin) in un film corale denso di comicità e di malinconia per un'età passata. I quattro amici che vanno in giro per Firenze e la Toscana a comettere le loro "zingarate" sono i figli dei protagonisti de "I soliti ignoti" e i nonni de "I laureati" di Pieraccioni e "Da zero a dieci" di Ligabue nonchè di tutti i malincomici che verranno poi negli anni 90. La pellicola è strutturata come un film a episodi dove ognuno dei personaggi è protagonista di una zingarata ai danni di altri, tra i quali spicca uno straordinario Bernard Blier. Il film non nasconde e non crea suspense ma è fatto apposta per mostrare allo spettatore querlo che succede in modo da prepararlo allo scherzo che capiterà inevitabilmente. Un film anti-intellettuale per eccellenza eppure colto e riflessivo come pochi della sua epoca. Memorabile, infine, la carrelata degli schiaffi alla stazione, diventata, non a torto, cult.
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yurigami
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domenica 26 ottobre 2014
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non capisco come sia possibile
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non capisco come sia piaciuto così tanto questo film, è uno dei film più volgari che abbia mai visto (perfetto stile toscano), non fa ridere, e quando smette di essere volgare verso metà film diventa terribilmente noioso, sembra quasi che per essere divertente debba essere per forza volgare. voto 2 /10 non mi importa del calibro degli attori, il problema è direttamente alla sceneggiatura.
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evildevin87
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mercoledì 4 dicembre 2013
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commedia all'italiana allo stato puro
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Il maestro Pietro Germi, dopo aver steso la sceneggiatura di quello che sarebbe stato il suo ultimo capolavoro, ci lascia prematuramente. La palla passa a un altro grande maestro, Mario Monicelli, che decide di girare il film a Firenze anzichè a Bologna. E ci regala questo: un capolavoro intramontabile della commedia drammatica e simbolo della tipica comicità fiorentina. I protagonisti, il conte Mascetti, l'architetto Rambaldi, il capo cronista Perozzi, il barista Necchi e il dottor Sassaroli (rispettivamente, Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Duilio del Prete e Adolfo Celi) sono cinque inseparabili amici che per sfuggire ai problemi che attanagliano le loro vite piatte, frustranti e ricche di problemi, cercano di soffocare i loro drammi esistenziali stando insieme.
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Il maestro Pietro Germi, dopo aver steso la sceneggiatura di quello che sarebbe stato il suo ultimo capolavoro, ci lascia prematuramente. La palla passa a un altro grande maestro, Mario Monicelli, che decide di girare il film a Firenze anzichè a Bologna. E ci regala questo: un capolavoro intramontabile della commedia drammatica e simbolo della tipica comicità fiorentina. I protagonisti, il conte Mascetti, l'architetto Rambaldi, il capo cronista Perozzi, il barista Necchi e il dottor Sassaroli (rispettivamente, Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Duilio del Prete e Adolfo Celi) sono cinque inseparabili amici che per sfuggire ai problemi che attanagliano le loro vite piatte, frustranti e ricche di problemi, cercano di soffocare i loro drammi esistenziali stando insieme. Tra le esileranti supercazzole, sfottò, zingarate, burle ai danni dei poveri malcapitati e l'aiutarsi a vicenda talvolta in maniera brusca e sulle prime cattiva, traspare una forte amarezza di fondo e la voglia di fuggire dall'oppressione della vita di tutti i giorni. E la scena della morte del Perozzi è davvero l'apice del film: una scena di puro cinema, la scena comico/drammatica per antonomasia, un momento in cui davvero non si sà se sia opportuno ridere o piangere. Ma il film è di alto livello in ogni suo istante, retto da una regia ad opera di Monicelli a dir poco eccellente. Questo è quello che un tempo era la commedia italiana: mostrare i problemi che ci affliggono e, in mezzo a tanta poesia e amarezza, ridere comunque di gusto.
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graziano bianco
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mercoledì 23 gennaio 2013
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che ganzi
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al tramonto della commedia all'italiana arriva amici miei tra le migliori commedie di tutti i tempi, un film di monicelli maestro della commedia...
il film parla di 5 amici di mezza età che continuano a divertirsi e burlarsi della società ,ma il film non è solo questo parla della vita e delle difficoltà a cui tutti siamo sottoposti...
gli attori sono semplicemente fantastici e il film è pieno di trovate comiche eccezzionali ,ottimo film ,molto lontano dalle commedie italiane attuali , grazie monicelli....
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