samanta
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domenica 26 novembre 2023
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l''imprendibile apache
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E' un film western, uscito nel 1972, che subisce l'influenza di 2 filoni cinematografici: quello revisionista secondo il quale gli indiani non sono selvaggi cattivi ma perseguitati dai bianchi (Amante indiana) e quello revenge, la vendetta dell'uomo che ha subito un grave torto come nel caso la moglie uccisa (Il giustiziere della notte). Di western che trattano dell'uomo ingiustamente braccato da ribaldi nei monti selvaggi e che si vendica ne sono ad esempio: Io sono Valdez (1971) e Joe Kid (1971).
Chato (Charles Bronson) è un mezzosangue apache che ingiustamente aggredito dallo sceriffo in un saloon per legittima difesa lo uccide e scappa.
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E' un film western, uscito nel 1972, che subisce l'influenza di 2 filoni cinematografici: quello revisionista secondo il quale gli indiani non sono selvaggi cattivi ma perseguitati dai bianchi (Amante indiana) e quello revenge, la vendetta dell'uomo che ha subito un grave torto come nel caso la moglie uccisa (Il giustiziere della notte). Di western che trattano dell'uomo ingiustamente braccato da ribaldi nei monti selvaggi e che si vendica ne sono ad esempio: Io sono Valdez (1971) e Joe Kid (1971).
Chato (Charles Bronson) è un mezzosangue apache che ingiustamente aggredito dallo sceriffo in un saloon per legittima difesa lo uccide e scappa. Si raccoglie una squadra di una dozzina di volontari comandati dal ex ufficiale sudista Whitmore (Jack Palance) composta da una grande varietà umana tra cui i 3 fratelli (criminali) Hooker: Jubal (Simon Oakland) il maggiore dispotico, Elias (Ralph White) ed Earl il più giovane e psicopatico (Richard Jordan specializzato in parti di cattivo: Io sono la legge, Io sono Valdez, El Grinta o comunque di antipatico: Caccia ad Ottobre Rosso), vi sono anche semplici agricoltori, cowboy senza lavoro, un predicatore protestante e una guida messicana. La caccia si svolge in 2 tempi, nel primo Chato che conosce alla perfezione il territorio si limita a far girare per sentieri e monti la squadra allo scopo di farli stancare e farli desistere dall'inseguimento, 2 sono costretti a ritornare uno è caduto da cavallo e si è fatto male e l'altro l'accompagna. Gli 11 rimasti stimolati dal feroce Jubal trovano l'acqua e per caso vicino la casa nascosta di Chato dove vive con la bella moglie (Sonia Ragan, accreditata solo per questo film) e il film. Approfittando dell'assenza di Chato andato a caccia con un amico 4 di loro abusano violentemente della donna e la espongono nuda per attirare Chato che è stato avvertito dal figlio riuscito a fuggire. Scatta la vendetta di Chato che libera la moglie (l'amico muore) e dà la caccia alla squadra per primo è ucciso orribilmente Earl che aveva guidato lo stupro. Via via altri 4 sono uccisi da Chato, 4 morti in conflitti tra gli inseguitori, 2 si sperdono nel deserto e moriranno di sete.
La regia del film è di Michael Winner regista inglese con all'attivo western e thriller (Io sono la legge, Scorpio, Il giustiziere della notte). In questo attinge al western italiano introducendo violenza e sesso; ad esempio la scena dell'indiano amico di Chato che è violenta e un pò esagerata nel senso che sembrerebbe ucciso da una fucilata, poi appare ancora vivo e appeso per piedi bruciato vivo finito con un colpo di pistola; viene poi mostrato il nudo integrale (lati A e B) della moglie di Chato, in genere nel western non abbondano i nudi (il primo precedente era il Pistolero di Dio) e qui appare di cattivo gusto. Vi sono poi nella sceneggiatura delle incongruenze ad esempio è incomprensibile come la squadra e il cap. Whitmore la squadra siano soggiogati dalle prepotenze di Jubal e fratelli, solo nel finale 2 superstiti avranno il coraggio di uccidere Jubal a colpi di pietra fuggendo con 2 soli cavalli nel deserto che muoiono per la fatica mentre ne avevano a disposizione almeno 4 o 5. Soprattutto sono carenti le azioni degli agguati che avrebbero dovuto essere rimpolpèate mentre ci sono lunghi momenti dedicati all'inseguimento che determinano eccessive pause nella vicenda. Discreta l'interpretazione di Charles Bronson (abituato ad interpretare indiani), ottima la performance di Jack Palance nella parte di un ufficiale sudista nostalgico di quando era nella cavalleria del famoso generale Hood durante la guerra civile, disilluso dalla realtà, ridotto a comandare un gruppo scombinato di criminali, scappati di casa e agricoltori che non ubbidiscono e che finirà ucciso da Jubal. Tra i comprimari merita una citazione James Whitmore bravo caratterista (Prima dell'uragano, Squadra omicidi sparate a vista, Tora, Tora, Tora); in conclusione un discreto western, con un'ottima ambientazione e un'eccellente fotografia a colori.
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elgatoloco
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martedì 25 gennaio 2022
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non proprio"wsstern", ma piuttosto film di denunci
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"CHato"(Michael Winner, sceneggiatura di Gerald Wilson, autgore anche del soggetto, 1971), è un western atipico o meglio un western nel quale si itnravedono forti tematiche sociali, come appunto negli anni 1970, dove il"Seventies"soppiantano finalmente la retorica eroica del western anni 1950 e della prima metà dei Sixites. Chato è un"mezzosangue", mezzo bianco e mezzo indio di etnia Apache. Un gruppo di bianchi lo provoca in una saloon e la reazione di Chato non si fa attendere(uccide, giustamente, chi lo ha provocato in modo insulso quanto assurdo, meramente razzistico). UN gruppo di sudisti, reduci predenti dalla "Guerra di Secessione", stana Chato tra le colline, in parte desertiche ma naturalmente la conoscenza dei luoghi p tutta a vantaggio del meticcio, che riesce a stanarli a sua volta, soprattutto facendo leva sulle rivalità già presenti nel gruppo.
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"CHato"(Michael Winner, sceneggiatura di Gerald Wilson, autgore anche del soggetto, 1971), è un western atipico o meglio un western nel quale si itnravedono forti tematiche sociali, come appunto negli anni 1970, dove il"Seventies"soppiantano finalmente la retorica eroica del western anni 1950 e della prima metà dei Sixites. Chato è un"mezzosangue", mezzo bianco e mezzo indio di etnia Apache. Un gruppo di bianchi lo provoca in una saloon e la reazione di Chato non si fa attendere(uccide, giustamente, chi lo ha provocato in modo insulso quanto assurdo, meramente razzistico). UN gruppo di sudisti, reduci predenti dalla "Guerra di Secessione", stana Chato tra le colline, in parte desertiche ma naturalmente la conoscenza dei luoghi p tutta a vantaggio del meticcio, che riesce a stanarli a sua volta, soprattutto facendo leva sulle rivalità già presenti nel gruppo. Decisamente si può dire che più che"ucciderli egli stesso", Chato faccia leva sul fatto che"si uccideranno tra loro"". Decisamente un film che, prima di "Black Solidier"propone probelamtiche sociali, contrariamente alla retorica che vedeva in Charles Bronson(alla sua seconda collaborazione con Winner, che poi lo dirigerà in quasi tutti gli"episodi"della seria"Death Wish", ma anche da non molto tempo reduce, all'epoca dall'intepretazione nel capolavoro di Sergio leone"C'era una volta il West", do ve era"l'uomo con l'armomnica")semplicemente il"giustiere della notte", quasi questi fosse semolicemente un personaggio in cerca di vendetta, quasi che non si trattasse invece di chi vendiva, in modo certo non proprio"nonviolento"un'ingiustizia intollerabile subita. Film probelamtico(nell'accezione positiva del lemma)non meno di "Blue Soldier", Chato merita di essere annoverato tra i capolavoroi dimeticati di quegli anni, anche prescindendo da interpretazioni che lo accostano tout court a "Moby Dick"di Meliville, con cui invero non ha troppi punti di contatto. Tra gli altri interpreti, ancora sottolinenando la bravura di Bronson, che qui parla poco(com e spesso anche negli altri film)ma in genere in linmgua apache, James Withmore e Jack Palance, due atori di vaglia,Sonia Rangan(la moglie di Chato, violentata)e Richard Basehart, un altro degli assalitori a tradimento di CHato stesso. El Gato
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