luca scialò
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giovedì 6 gennaio 2011
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il fascino della prima automobile
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Boon è un giovane del Mississipi, vita semplice dei campi e qualche donna di tanto in tanto. A turbare la sua vita è la macchina appena comprata dello zio, uno delle prime ad averla in tutta l'America. Così decide di portare con sè lo svelto piccolo amico di soli 11 anni e un nero suo amico ai servigi dello zio. Di qui comincia una serie di avventure e soprattutto disavventure, che faranno maturare il ragazzino e porteranno cambiamenti anche nel giovane Boon.
Commedia gradevole, che scorre sulla falsariga dell'ironia e a tratti del dissacrante. Perde ogni tanto il filo della storia. Qui McQueen appare quasi più come spalla del giovanissimo attore, riuscendo comunque nel ruolo dello sciattone spesso affidatogli ad inizio carriera.
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Boon è un giovane del Mississipi, vita semplice dei campi e qualche donna di tanto in tanto. A turbare la sua vita è la macchina appena comprata dello zio, uno delle prime ad averla in tutta l'America. Così decide di portare con sè lo svelto piccolo amico di soli 11 anni e un nero suo amico ai servigi dello zio. Di qui comincia una serie di avventure e soprattutto disavventure, che faranno maturare il ragazzino e porteranno cambiamenti anche nel giovane Boon.
Commedia gradevole, che scorre sulla falsariga dell'ironia e a tratti del dissacrante. Perde ogni tanto il filo della storia. Qui McQueen appare quasi più come spalla del giovanissimo attore, riuscendo comunque nel ruolo dello sciattone spesso affidatogli ad inizio carriera.
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lucadibi
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mercoledì 19 dicembre 2007
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prima o poi diventera' immortale
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Sicuramente sottovalutato , non apprezzato ma peggio ancora forse anzi sicuramente sfuggito ai critici seri dell'epoca , quelli che probabilmente ci capivano, e si sà , se non ti criticano non puoi diventare immortale e se ti va bene sarai ignorato! la storia si rifà ad un grande della letteratura statunitense e in un racconto da alcuni definito "minore" anche se non hanno spiegato rispetto a cosa ; la regia di Rydell è già di per se un elemento di pregio sostanziale , gli attori sono tutti credibili e sembrano veri nella loro parte per tutta la durata del film ; girare un film d'epoca negli ultimi anni sessanta probabilmente non ha contribuito a far mettere in luce questo lavoro cinematografico visto il periodo notoriamente di contestazione (il sessant'otto in italia ed in europa , il vietnam e i figli dei fiori negli USA ) durante il quale si mettevano in mostra pellicole sicuramente più rivolte all'attualità e quindi forse , malignamente , più ruffiane anche se in quegli anni lì sono nati capolavori indiscutibili .
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Sicuramente sottovalutato , non apprezzato ma peggio ancora forse anzi sicuramente sfuggito ai critici seri dell'epoca , quelli che probabilmente ci capivano, e si sà , se non ti criticano non puoi diventare immortale e se ti va bene sarai ignorato! la storia si rifà ad un grande della letteratura statunitense e in un racconto da alcuni definito "minore" anche se non hanno spiegato rispetto a cosa ; la regia di Rydell è già di per se un elemento di pregio sostanziale , gli attori sono tutti credibili e sembrano veri nella loro parte per tutta la durata del film ; girare un film d'epoca negli ultimi anni sessanta probabilmente non ha contribuito a far mettere in luce questo lavoro cinematografico visto il periodo notoriamente di contestazione (il sessant'otto in italia ed in europa , il vietnam e i figli dei fiori negli USA ) durante il quale si mettevano in mostra pellicole sicuramente più rivolte all'attualità e quindi forse , malignamente , più ruffiane anche se in quegli anni lì sono nati capolavori indiscutibili . Boon il saccheggiatore oltre che avere attori bravissimi ed un regista che in seguito avrebbe fatto parlare molto di sè , conta su uno Steve Mc Queen veramente bravo che trascina lo spettatore , lo fa emozionare , lo fa ridere e sorridere , lo fa partecipare e tifare per Lucius e Saetta ; li fa sembrare il nostro caro e amato fratellino minore ed il nostro animale del cuore , che per nulla al mondo niente e nessuno ci potrà togliere e quindi ci fa sentire fondamentalmente un pò americani come loro , nel senso buono intendo . la storia ha una sua logica ed un filo conduttore convincente ed appassionante anche se non ricolmo di filosofia , di buone intenzioni (anzi !) e di messaggi subliminali moralistici o perbenisti ; in tutto questo , già più che sufficiente a fare di questo film un cult , una gemma brillante ed assolutamente cristallina è la colonna sonora di John Williams ( a qualcuno era sfuggita? ascoltandola anche distrattamente sarebbe molto difficile comunque) con musiche struggenti , perfettamente calzanti al momento ed alla scena a cui sono riferite e intorno alla quale sono perfettamente cucite come un abito di alta sartoria ; provate a chiudere gli occhi e iniziate a sognare sulle note stupende di questo genio della musica che già nel 1969 ovvero 38 anni fà , era capace di emozionare con la sua stupenda arte e creatività . Tutto questo per dire che questo film è un capolavoro ? se finora nessuno l'ha detto e scritto forse no , ma per alcuni di noi e sono sicuro anche per molti altri discreti cinefili che vivono in giro per il mondo questo lavoro può definirsi certamente un opera che non si può dimenticare ma che , anche per me , si è costretti piacevolmente ad amare.
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reiver
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mercoledì 19 settembre 2007
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boon-reiver
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Mark Rydell è il regista di uno degli ultimi western degni di questo nome:"I cowboys",un intenso "ritratto in movimento" di uno scorbutico mandriano di mezza età mirabilmente interpretato da John Wayne."Boon il saccheggiatore" è probabilmente il suo miglior film,per la cura e la perizia della trasposizione del romanzo di Faulkner,la scelta azzeccatissima di tutti gli attori (spicca Rupert Crosse nel ruolo del vulcanico Ned,a me è sembrato per la sua capacità mimica una sorta di Proietti di colore),la capacità di indirizzare la recitazione del giovanissimo Vogel sempre verso i giusti binari.La descrizione del momento critico del passaggio all'adolescenza è effettuata con mano leggera e delicata,la riflessione nostalgica non si trasforma mai in visione elegiaca del passato,i momenti umoristici sono sempre garbati e ben dosati.
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Mark Rydell è il regista di uno degli ultimi western degni di questo nome:"I cowboys",un intenso "ritratto in movimento" di uno scorbutico mandriano di mezza età mirabilmente interpretato da John Wayne."Boon il saccheggiatore" è probabilmente il suo miglior film,per la cura e la perizia della trasposizione del romanzo di Faulkner,la scelta azzeccatissima di tutti gli attori (spicca Rupert Crosse nel ruolo del vulcanico Ned,a me è sembrato per la sua capacità mimica una sorta di Proietti di colore),la capacità di indirizzare la recitazione del giovanissimo Vogel sempre verso i giusti binari.La descrizione del momento critico del passaggio all'adolescenza è effettuata con mano leggera e delicata,la riflessione nostalgica non si trasforma mai in visione elegiaca del passato,i momenti umoristici sono sempre garbati e ben dosati.E poi c'è McQueen,che dopo "Bullitt" spiazza tutti e interpreta un film in costume,atipico per lui,cosa che non gli impedisce per l'ennesima volta di dimostrare tutta la sua straordinaria bravura,la sua carica umana,la sua simpatia che passa dallo schermo in platea.Boon è una delle figure di scavezzacollo meglio tratteggiate di tutta la storia del cinema americano:la sua voglia di vivere è tale che viene naturale "tifare" per lui,anche quando il suo comportamento non è proprio ineccepibile.E' anche grazie a lui che questo film diventa un piccolo gioiellino,forse dimenticato dalla maggior parte degli spettatori (probabilmente anche dagli stessi fans di Steve McQueen) ma non per questo meno meritevole di elogi.Rivederlo per me è come respirare l'aria pura di montagna:fa sempre bene,soprattutto di questi tempi.
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[+] boon razzista nel profondo sud
(di luchetto)
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kritik
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venerdì 7 settembre 2007
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incompreso
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UN BEL FILM SOTTOVALUTATO,CON UN BRAVO STEVE MCQUEEN E UN CAST DI TUTTO RISPETTO (IN PARTICOLARE IL SIMPATICISSIMO RUPERT CROSSE).PER IL SUO GARBO,IL SUO BRIO,LA SUA TOTALE ASSENZA DI VOLGARITA' MERITA SENZ'ALTRO UN PLAUSO.UNA LODE AL REGISTA RYDELL,CHE HA FATTO POCHI FILM MA LI HA FATTI BENE.
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seamus
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lunedì 30 luglio 2007
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bello
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Bello,divertente,fa anche riflettere:da vedere.
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