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Per anni la cultura borghese ha diffuso il mito dell'uomo buono e probo, morigerato e tuttto d'un pezzo. Pur se contraddittoriamente, questo"La pecora nera"di Luciano Salce(1968)mette in crisi il modello con il tema del doppio, con Gassman che impersona i due gemelli fisicamente ma non mentalmnete.moralmente identici(in"Anima persa", almneo dieci anni dopo, la"gemellanza"sarà solo apparente), mostrando come il gemello"ribaldo", imbroglione e tendente a carpire la buona fede degli allocchi(i buoni spesso lo sono o lo diventano)sia in realtà più apprezzato del gemello "buono", un politico stranamente onesto. Si vede, anzi più che altro si sente l'aria dell'anno 1968, di grandi rivolte e rivolgimenti(se non"rivoluzioni", che sono altra cosa...),con manifestazioni etc., ma il fulcro del film è nel contrasto e nel tema del"doppio", con un rovesciamento di fondo rispetto alla tradzione, romantica e post-tale... Gassman in una delle sue migliori interpretazioni"comiche", dopo"Slalom"etc.torna al sano cinismo de"IL sorpasso"di Risi di quasi dieci anni prima. Da considerare anche la prova di Lisa Gastoni, nonché Giampiero Albertini e qualche altro volto e corpo d'antan... Rispetto a"Colpo di stato", sempre di Salce, ma senza Gassman qui la tesi del film, appunto blandamente nichilistica, è comunque ben più solida...Quale sia poi la vera tesi del film è da discutwre, ma forse essa è, per così dire, un"punto insituabile"più che un dogma... Gassman si diverte come in altre porve comiche, ma si impegna di più nel tratteggiare i due personaggi opposti-analoghi-parenti stretti... El Gato
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