maria giorgia
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martedì 4 ottobre 2011
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film granguignolesco
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Anni dieci. Jane Hudson è Baby Jane, bimba bellissima, dai biondi capelli e dai grandi occhi azzurri, un piccolo talento che calca la scena in numerosi teatri degli Stati Uniti, accompagnata dal padre, il quale si occupa, non solo della produzione dello spettacolo, ma anche del merchandising (bambole figuranti la piccola Jane). L’eccessiva fama provoca in lei un atteggiamento da diva viziata e capricciosa. All’ombra del suo successo, c’è la sorella Blanche che subisce la sua prepotenza e la sua l’arroganza.
Anni trenta. La situazione si capovolge quando le sorelle crescono. Il successo di Jane va scemando, mentre quello di Blanche sboccia a tal punto che diventa una delle attrici più richieste del cinema.
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Anni dieci. Jane Hudson è Baby Jane, bimba bellissima, dai biondi capelli e dai grandi occhi azzurri, un piccolo talento che calca la scena in numerosi teatri degli Stati Uniti, accompagnata dal padre, il quale si occupa, non solo della produzione dello spettacolo, ma anche del merchandising (bambole figuranti la piccola Jane). L’eccessiva fama provoca in lei un atteggiamento da diva viziata e capricciosa. All’ombra del suo successo, c’è la sorella Blanche che subisce la sua prepotenza e la sua l’arroganza.
Anni trenta. La situazione si capovolge quando le sorelle crescono. Il successo di Jane va scemando, mentre quello di Blanche sboccia a tal punto che diventa una delle attrici più richieste del cinema. Ma, un incidente automobilistico, dai contorni oscuri, porta Blanche sulla sedia a rotelle.
Trascorrono anni e lo scenario precipita: Blanche dipende totalmente da Jane, alcolizzata e squilibrata, dalla gelosia sfrenata. Infatti, non manca occasione per maltrattare la sorella invalida. Aumenta lo stato di delirio di Jane quando vuole rimettere in piedi lo spettacolo che la portò alla celebrità. Nel frattempo Blanche cerca, invano, di esortare la sorella alla vendita della casa e a farsi curare in una clinica. La situazione declina quando Jane uccide la domestica perché scopre Blanche deperita e legata al letto. Un momento di lucidità balena nella mente di Jane, consapevole del grave gesto commesso, prende di peso la sorella e con lei si dirigono verso il mare.
Jane è totalmente regredita mentalmente e Blanche, ormai sul punto di morte, confessa una verità tragica e amara: non era stata Jane ad investire Blanche, come si è sempre creduto, ma al contrario. Blanche voleva investire Jane, la quale si spostò in tempo. L’urto contro un cancello le causò la rottura della spina dorsale. Jane, spaventata scappò via e nel frattempo la sorella si trascinò davanti il cofano. Ciò che videro tutti era chiaro: Blanche era stata investita da Jane la quale fuggì per ciò che aveva commesso. Durante il corso della loro esistenza, Blanche fomentò un senso di colpa inesistente in Jane che, annebbiata dall’alcool, aveva rimosso le reali dinamiche dell’incidente. Anziché infuriarsi, Jane ingenuamente dice alla sorella: Allora, in tutti questi anni, avremmo potuto essere amiche.
La pellicola, girata in bianco e nero, può rientrare nel genere noir, ma anche nello psyco-horror. Insomma è granguignolesco. La colonna sonora suscita inquietudine e tensione e per questo motivo, nonostante le due ore del film, il pubblico non si annoia. I dialoghi sono ben costruiti e recitati in modo teatrale, aiutati anche dalla scenografia, quasi tutta interna (ci sono poche scene fuori dalla casa). Ruth Elizabeth Davis (Jane) offusca, ma non completamente Joan Crawford (Blanche). Ha una maschera al posto del viso, è magistrale soprattutto nelle risate isteriche e nel subitaneo cambio di sguardo tragico e folle allo stesso tempo. È evidente la bravura della Crawford, dalla tragica angoscia negli occhi al nervosismo inquieto del corpo. Vedere questo film è come assistere, in teatro, ad un melodramma funesto, dai risvolti inattesi.
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luca scialò
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mercoledì 3 marzo 2010
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gelosie tra sorelle ex star del cinema
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Le sorelle Blanche, entrambe ex stelle del cinema cadute in declinio, vivono insieme in una vecchia casa. Jane è un'ex bambina prodigio che cresciusta non ha riscontrato gli stessi successi che aveva da bambina, e vive sempre di ricordi, spesso in modo traumatico, credendo sempre di essere quella bambina dai boccoli biondi che incantava tutti ballando e cantando; la sorella Blanche, viceversa, ha conosciuto il successo da adulta ma un incidente d'auto l'ha resa paralitica e quindi impossibilitata a continuare la sua brillante carriera.
Le persone però ricordano più Blanche, che intanto viene reclusa dalla sorella gelosa della sua popolarità, tanto da usarle anche violenza e dispetti macabri per tenerla chiusa in casa e farle scontare il successo; come se la sua disabilità non sia già un prezzo pesante da pagare.
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Le sorelle Blanche, entrambe ex stelle del cinema cadute in declinio, vivono insieme in una vecchia casa. Jane è un'ex bambina prodigio che cresciusta non ha riscontrato gli stessi successi che aveva da bambina, e vive sempre di ricordi, spesso in modo traumatico, credendo sempre di essere quella bambina dai boccoli biondi che incantava tutti ballando e cantando; la sorella Blanche, viceversa, ha conosciuto il successo da adulta ma un incidente d'auto l'ha resa paralitica e quindi impossibilitata a continuare la sua brillante carriera.
Le persone però ricordano più Blanche, che intanto viene reclusa dalla sorella gelosa della sua popolarità, tanto da usarle anche violenza e dispetti macabri per tenerla chiusa in casa e farle scontare il successo; come se la sua disabilità non sia già un prezzo pesante da pagare. La verità però verrà a galla, spiazzando lo spettatore...
Un thriller drammatico che tiene lo spettatore col fiato sospeso fino alla fine, tanto da farlo soffrire insieme a Blanche. La pellicola bianco e nera e le inquadrature rendono la storia ancora più emotivamente coinvolgente.
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andrea 47
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martedì 14 aprile 2009
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bette e crawford recitazione ottima
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un thriller in B/N con una interpretazione eccellente di Bette Davis in un personaggio ,accentuato dal trucco sia degli occhi e sia delle labbra,con lunghi capelli biondi??????? ,che la rende cattiva e malefica nei confronti della sorella Joan Crawford (bravissima anche lei) paralitica x un incidente..........e non racconto la trama!!!!!!scopritela.......mi è piaciuto pure il doppiaggio che è stato ,secondo me,trascinato dalla espressività facciali delle due protagoniste.domando??????conta anche una buona traduzione dalla lingua originale??????pochi esterni solo x necessità poi il film si svolge x il 90% nell'interno di una casa angosciante. e proprio questo rende il film molto dialogato e recitazione quasi teatrale,ma è il punto forte.
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un thriller in B/N con una interpretazione eccellente di Bette Davis in un personaggio ,accentuato dal trucco sia degli occhi e sia delle labbra,con lunghi capelli biondi??????? ,che la rende cattiva e malefica nei confronti della sorella Joan Crawford (bravissima anche lei) paralitica x un incidente..........e non racconto la trama!!!!!!scopritela.......mi è piaciuto pure il doppiaggio che è stato ,secondo me,trascinato dalla espressività facciali delle due protagoniste.domando??????conta anche una buona traduzione dalla lingua originale??????pochi esterni solo x necessità poi il film si svolge x il 90% nell'interno di una casa angosciante. e proprio questo rende il film molto dialogato e recitazione quasi teatrale,ma è il punto forte.insomma lo consiglio.....solo 2 difetti..la musica a volte fuori luogo e la lunghezza di 2 ore che,secondo me, poteva essere evitata. finale.......a sorpresa.
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(di marezia)
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samanta
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lunedì 21 giugno 2021
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vendetta ... atroce vendetta.
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Il film è tratto da un romanzo e uscì nel 1962 in bianco nero, riscosse un notevole successo di pubblico e di critica ottenedo un notevole riscontro economico (a fronte di un budget di 880.000 $ incassò quasi 10 milioni di $). La regia è di Robert Aldrich che successivamente replicò il genere con Piano ... Piano dolce Carlotta, in allora era già un regista conosciuto anche se spesso oggetto di una critica ostile, versatile passò dal western (Vera Cruz) al dramma (Il grande coltello velenoso ritratto di Hollywood) ebbe una carriera di flop alternati a successi (Quella sporca dozzina, I ragazzi del coro).
Il film si dipana in 3 tappe temporali le prime 2 di prologo (1915 e 1937) e poi la terza nel 1962.
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Il film è tratto da un romanzo e uscì nel 1962 in bianco nero, riscosse un notevole successo di pubblico e di critica ottenedo un notevole riscontro economico (a fronte di un budget di 880.000 $ incassò quasi 10 milioni di $). La regia è di Robert Aldrich che successivamente replicò il genere con Piano ... Piano dolce Carlotta, in allora era già un regista conosciuto anche se spesso oggetto di una critica ostile, versatile passò dal western (Vera Cruz) al dramma (Il grande coltello velenoso ritratto di Hollywood) ebbe una carriera di flop alternati a successi (Quella sporca dozzina, I ragazzi del coro).
Il film si dipana in 3 tappe temporali le prime 2 di prologo (1915 e 1937) e poi la terza nel 1962. Nel 1915 Jane Hudson è una bimbetta di 6-7 anni pestifera, che riscuote successo teatrale cantando canzoni infantili con il padre è la beniamina dei bambini i quali comprano la sua bambola, ha una sorella Blanche trascurata dal padre. Nel 1937 Blanche (Joan Crawford) è diventata una grande diva di Hollywood, ha inserito nel suo contratto l'obbligo per la produzione di far interpretare film alla sorella Jane (Bette Davis) donna invidiosa e cattiva oltre che attrice incapace tanto che i suoi film non vengono distribuiti, il prologo termina con un misterioso incidente automobilistico dell'auto di Blanche davanti al cancello della sua villa. Nel 1962 vediamo Blanche che in conseguenza dell'incidente è in una sedia a rotelle e che viene assistita da Jane che lo ha causato, Baby Jane è invecchiata male, paranoica e incattivita odia la sorella che la mantiene. Jane in un susseguirsi di violenze isola la sorella, le toglie il telefono, la picchia, le impedisce di mangiare (le mette nella pietanziera un topo morto) in un'atmosfera da noir, infine le tappa la bocca e la lega al letto, uccide poi la domestica Elvira (Maidie Norman) che la voleva denunciare. Nel frattempo ha ingaggiato un maestro di musica disoccupato Flagg (Victor Buono) per fare una tournèè musicale in cui lei vestita da bambina canta le canzoncine demenziali che le avevano dato il successo. E' un crescendo di avvenimenti che culmina il colpo di scena film da non raccontare.
Il film riflette lo stile caratteristico di Aldrich duro, violento, caustico con una direzione aggressiva che mette pessimisticamente in risalto i difetti e le criticità dei personaggi. Certamente è un thiller ben congenato anche se un pò lungo, dura 2h e un quarto, con qualche pausa di troppo. la suspence ben calibrata non manca e lo spettatore è inevitabilmente coinvolto nella drammatica storia. Il film è celebre per la grande interpretazione delle 2 protagoniste che anche nella vita si detestavano, Bette Davis diceva della Crawford delicatezze tipo " Salvo Lassie si è portata a letto tutti gli attori della M.G.M." erano 2 grandi attrici, Bette Davis interpreta delle scene da manuale, ad esempio quella in cui davanti ad un esterefatto Flagg che suona il piano balla vestita da bambina cantando le canzoncine del 1915, Joan Crawford è perfetta nella parte della sorella dolce e remissiva (ma non troppo ...). Un appunto: il finale l'ho trovato un pò macchinoso e frettoloso, le motivazioni esposte non appaiono del tutto convincenti, ma in conclusione un gran bel film.
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il cinefilo
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giovedì 25 novembre 2010
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l'orrenda fine di una bambina prodigio
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L'attrice Bette Davis ci offre,con questa importante pellicola thriller,una delle sue interpretazioni più impressionanti(e convincenti)nel ruolo di una ex bambina prodigio che,finendo sul inevitabile"viale del tramonto"precipita in un abisso di follia a spese della sorella(l'attrice è Joan Crawford)la quale dovrà difendersi dai suoi gesti folli e incoscienti fino ad arrivare a un inevitabile dramma.
A tratti suona"eccessivo"(una violenza psicologica estrema che impedisce al film di classificarsi come"invecchiato")e il personaggio maschile secondario(interpretato da Victor Buono)che dovrebbe rappresentare,tecnicamente,la parentesi"umoristica"tesa a smorzare,almeno in parte,la tensione che va accumulandosi durante il progredire della vicenda,personalmente,non riesce a non farmi sorgere dei dubbi sulla sua effettiva importanza malgrado si tratti di un sospetto che varia a seconda del punto di vista dello spettatore.
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L'attrice Bette Davis ci offre,con questa importante pellicola thriller,una delle sue interpretazioni più impressionanti(e convincenti)nel ruolo di una ex bambina prodigio che,finendo sul inevitabile"viale del tramonto"precipita in un abisso di follia a spese della sorella(l'attrice è Joan Crawford)la quale dovrà difendersi dai suoi gesti folli e incoscienti fino ad arrivare a un inevitabile dramma.
A tratti suona"eccessivo"(una violenza psicologica estrema che impedisce al film di classificarsi come"invecchiato")e il personaggio maschile secondario(interpretato da Victor Buono)che dovrebbe rappresentare,tecnicamente,la parentesi"umoristica"tesa a smorzare,almeno in parte,la tensione che va accumulandosi durante il progredire della vicenda,personalmente,non riesce a non farmi sorgere dei dubbi sulla sua effettiva importanza malgrado si tratti di un sospetto che varia a seconda del punto di vista dello spettatore.
Vengono illustrate minuziosamente due personalità:una normale e l'altra sul baratro della decadenza(che si esprime con la maggiore virulenza,tra le varie scene,nella sequenza in cui si ritrova a cantare davanti a uno specchio inabissandosi nel passato prima di un esplosione di ira)che,comunque,è un idea che è stata portata al cinema innumerevoli volte anche se quasi mai con quest'efferatezza e una così alta prova di bravura da parte delle protagoniste principali.
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iuriv
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sabato 18 novembre 2017
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dive.
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Thriller tesissimo fondato sull'interpretazione di due straordinarie attrici capaci di mantenere la scena con classe sopraffina, questo Baby Jane parla di frustrazione, dura convivenza e cattiveria.
La storia si dipana attraverso la vita di due sorelle, alternativamente sulla breccia, prima di sprofondare nel nostalgico mare dei ricordi.
L'inquietante Bettie Davies offre al pubblico una Jane inquietante e imprevedibile, soffocata dal proprio passato e distrutta mentalmente da una vita che da bambina le pareva completamente diversa. L'attrice ha a che fare con un personaggio complicato, che si presta alla sovrainterpretazione; eppure è brava a dosare i momenti e a tenere a freno gli eccessi.
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Thriller tesissimo fondato sull'interpretazione di due straordinarie attrici capaci di mantenere la scena con classe sopraffina, questo Baby Jane parla di frustrazione, dura convivenza e cattiveria.
La storia si dipana attraverso la vita di due sorelle, alternativamente sulla breccia, prima di sprofondare nel nostalgico mare dei ricordi.
L'inquietante Bettie Davies offre al pubblico una Jane inquietante e imprevedibile, soffocata dal proprio passato e distrutta mentalmente da una vita che da bambina le pareva completamente diversa. L'attrice ha a che fare con un personaggio complicato, che si presta alla sovrainterpretazione; eppure è brava a dosare i momenti e a tenere a freno gli eccessi. Oscura e carica di rabbia, disturba a sufficienza, aiutata anche dal brutale bianco e nero di Alldrich.
Dall'altra parte Joan Crwford si ritrova nei panni di una specie di principessa imprigionata nella torre, impossibilitata com'è a muoversi in modo indipendente. Blanche è completamente succube della sorella e appare come vittima di tutto questo.
Ma il twist finale, in realtà, ribalta ancora i contorni di una vicenda sempre sospesa tra il bene e il male. C'è anche la redenzione quindi come argomento di fondo, alla quale fa da contraltare la follia devastante di chi vive imprigionato nel proprio passato.
Un thriller quasi completamente al femminile, nel quale i pochi uomini presenti fanno solo da contorno e, quando riescono ad affacciarsi con più decisione alla storia, dimostrano avidità e vigliaccheria.
Un'opera che mi ha colpito molto per la sua messa in scena (ridotta a un paio di interni, ma resa in maniera davvero importante), e per alcune scelte crude che non mi aspettavo di trovare in un film di questa età.
Merita di essere visto anche per la gestione dei tempi, non facile in una trama che propone quasi sempre due soli personaggi.
Una visione che spinge a riflettere sulla natura della crudeltà e su quanto le apparenze, anche intrise di evidenza, spesso possano ingannare.
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