giovanni morandi
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venerdì 25 novembre 2022
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il primo grande trhiller di alfred giovanni morand
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PSYCHO- 1960 Alfred Hitchcock-
Tratto dall'omonimo romanzo del 1959 di Robert Bloch (basato sulle vicende reali del serial killer Ed Gein), è uno dei film più famosi del regista, nonché il suo maggior successo commerciale, tanto da generare tre sequel, uno spin-off, una serie televisiva, un remake shot-for-shot, un documentario sulla famosa scena della doccia e molte altre opere derivate (disturbi psichici di altro tipo, e l'attrice protagonista, Marion (Janet Leigh) ladra, si rivedono in "Marnie", anch'ella, in fuga in quanto autrice di un furto-1964).
La scena della doccia, particolarmente incisiva dal punto di vista del regista, in origine, non prevedeva alcun commento musicale, che, invece fu poi introdotto e contribuì ad aumentare, anche nel resto del film, la suspense.
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PSYCHO- 1960 Alfred Hitchcock-
Tratto dall'omonimo romanzo del 1959 di Robert Bloch (basato sulle vicende reali del serial killer Ed Gein), è uno dei film più famosi del regista, nonché il suo maggior successo commerciale, tanto da generare tre sequel, uno spin-off, una serie televisiva, un remake shot-for-shot, un documentario sulla famosa scena della doccia e molte altre opere derivate (disturbi psichici di altro tipo, e l'attrice protagonista, Marion (Janet Leigh) ladra, si rivedono in "Marnie", anch'ella, in fuga in quanto autrice di un furto-1964).
La scena della doccia, particolarmente incisiva dal punto di vista del regista, in origine, non prevedeva alcun commento musicale, che, invece fu poi introdotto e contribuì ad aumentare, anche nel resto del film, la suspense.
A parte il resto del film, che si incentra soprattutto sull' omicidio della doccia a pugnalate, è nella parte finale che svela l'autore, Norman Bates (Anthony Perkins) dei delitti, è nel finale che sorprende il pubblico (ricordo che era espressamente raccomandato di non entrare in sala, negli ultimi minuti del film).
Sam (John Gavin) andato sul luogo del delitto insieme a Lila (Vera Miles), riesce a stordire Norman, corre verso la casa. Qui fa la scoperta raccapricciante: trova il cadavere mummificato di una donna, la vera signora Bates. Lila emette un forte grido. Nello stesso istante una donna entra in cantina con un lungo coltello in mano. La figura femminile che ha commesso gli omicidi rivela la sua identità: si tratta di Norman, vestito con gli abiti della madre. Mentre Norman leva il braccio omicida, entra Sam che lo blocca prima che possa uccidere Lila.
Poco dopo l'arresto Norman è sottoposto a visita psichiatrica. Lo psichiatra Fred Richmond, a seguito di un lungo colloquio con il giovane, svela il mistero a Lila, Sam e agli inquirenti: dieci anni prima Norman aveva ucciso la madre e il compagno in quanto, dopo la morte del padre, egli aveva sviluppato un forte, patologico complesso di Edipo nei confronti della donna la quale, fidanzandosi con un altro uomo, aveva (secondo Norman) tradito il figlio, e così Norman aveva avvelenato lei e il suo compagno. In seguito, il rimorso per il suo gesto aveva scisso in due la personalità del giovane, dandone una parte (e in un certo senso riportandola in vita) a sua madre, che faceva rivivere vestendosi come lei e riuscendo perfino ad imitarne perfettamente la voce. La gelosia che Norman provava per la madre non era però sufficiente a renderla del tutto viva, perciò egli aveva inscenato anche il contrario, cioè rese "sua madre" gelosa di lui, attuando quel meccanismo psicopatologico di rimozione del vissuto che è noto in psicanalisi come "identificazione proiettiva". Di conseguenza, ogni volta che Norman aveva a che fare con donne che non erano sua madre, quest'ultima per proteggerlo, eliminava letteralmente la fonte delle tentazioni attraverso l'omicidio.
Oltre a quello di Marion, la "madre" di Norman confessa infatti anche gli omicidi di altre due giovani donne scomparse in precedenza, delitti rimasti insoluti. Con la cattura la personalità di Norman è però stata totalmente soggiogata da quella di sua madre, tant'è che quando il poliziotto di guardia gli porge una coperta, Norman risponde con la voce di sua madre e nega anche a se stesso di essere stato effettivamente in grado di compiere le sue azioni. Il film si chiude con la scena della riemersione della macchina di Marion, ripescata dalla palude.
Il film fu candidato a vari Oscar, ma non ne vinse alcuno, ma Janet Leigh vinse un Golden Globe.
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daniele fanin
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domenica 24 maggio 2020
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nomen omen
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Se Gli Uccelli e’ il film di Hitchcock piu’ filosofico e complesso da un punto di vista di tecnica cinematografica, Psyco rappresenta l’affermazione piu’ completa, persino sfacciata, del genio del regista di Leytonstone, una scommessa impossibile vinta a mani basse!
Contro la volonta’ della Paramount, che considerava “troppo disgustoso” un film basato sull’omonimo romanza del 1959 di Robert Bloch, ispirato da un vero assassino e profanatore di tombe, Hitchcock sfido’ la casa di produzione rispettando il suo obbligo di un ultimo film ma acquistando i diritti del libro, producendolo di tasca propria in bianco e nero, dopo aver abbandonato da quattro anni questa tecnica, utilizzando la sua troupe televisiva e gli studi della Universal, dove si trasferira’ poco dopo per la realizzzazione del suo film successivo, Gli Uccelli, uscito tre anni dopo Psyco.
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Se Gli Uccelli e’ il film di Hitchcock piu’ filosofico e complesso da un punto di vista di tecnica cinematografica, Psyco rappresenta l’affermazione piu’ completa, persino sfacciata, del genio del regista di Leytonstone, una scommessa impossibile vinta a mani basse!
Contro la volonta’ della Paramount, che considerava “troppo disgustoso” un film basato sull’omonimo romanza del 1959 di Robert Bloch, ispirato da un vero assassino e profanatore di tombe, Hitchcock sfido’ la casa di produzione rispettando il suo obbligo di un ultimo film ma acquistando i diritti del libro, producendolo di tasca propria in bianco e nero, dopo aver abbandonato da quattro anni questa tecnica, utilizzando la sua troupe televisiva e gli studi della Universal, dove si trasferira’ poco dopo per la realizzzazione del suo film successivo, Gli Uccelli, uscito tre anni dopo Psyco.
Ma lo schiaffo di Hitchcock all’industria cinematografica statunitense e’ anche piu’ sonoro e violento, un colpo sotto la cintura del Codice di Produzione Cinematografica, che definiva la morale cinematografica del tempo, sin dall’inizio del film, che si apre rivelando, se non proprio promuovendo, una seminuda relazione extraconiugale, per culminare nella leggendaria scena della doccia, con la sua nudita’ e gli antesignani effetti da Grand Guignol e film slasher, ripresi alla fine per mostrare la madre di Norman, o, piu’ banalmente, filmando il primo sciaquone nella storia del cinema americano! Hitchcock non si ferma qui comunque, imponendo una rigida e nuova regola di non ammetttere spettatori nei cinema dopo l’inizio del film, riprendendo quanto fatto da Clouzot con I Diabolici, ed eliminando la protagonista femminile, per meglio dire la falsa protagonista, neppure a meta’ del film, lasciando solamente il controverso Norman Bates come unico protagonista. Inusualmente per Hitchcock, Norman Bates e’ modellato molto da vicino sulla vera fonte del romanzo di Robert Bloch, l’assassino plurimo Ed Gein che, come Norman Bates, agi’ da solo e in una remota localita’ rurale, era orfano di una madre dispotica a cui aveva costruito un santuario segreto a casa e di cui indossava gli abiti.
Nonostante queste idiosincratiche deviazioni, Psyco fu un immediato successo al botteghino, ed ancora oggi e’ il film di Hitchcock che ha incassato di piu’, forzando buona parte della critica, spiazzata dal film, a rivalutarlo e l’Academy a nominarlo per quattro Oscar, senza darne alcuno comunuque e, soprattutto, ignorando completamente l’eccezionale interpretaizone di Anthony Perkins.
Ed e’ proprio la recitazione di Anthony Perkins una delle meraviglie di Psyco, che ha fatto di Norman Bates lo psico-assassino per antonomasia, icona perversa della storia del cinema. Sebbene l’omosessualita’ fosse gia’ stata suggerita da Nodo Alla Gola, la disforia di genere di Norman e’ il perno del film, sublimamente e subliminalmente resa, forse anche per effetto delle proprie inclinazioni, da Anthony Perkins, che sottilmente ma in maniera non riconoscibile la rivela durante la cena con Marion e che e’, alla fine del film, apertamente, sebbene un po’ troppo didascalicamente, spiegata in dettaglio, subito prima dell’inquietante primo piano sullo sguardo squilibrato e la voce femminile di Anthony Perkins, che di per se’ varrebbero un Oscar!
Un capolavoro audace ed innovativo che ha contribuito come pochi altri film a chiudere la pagina del cinema degli anni ‘50 ed aprire quella, piu’ controversa, degli anni ‘60.
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onufrio
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sabato 11 aprile 2020
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bates motel
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Uno dei tanti capolavori realizzati da Alfred Hitchcock, l'unico però totalmente fuori dai suoi schemi, il regista infatti si affidò ad una storia particolare, sorprendendo lo spettatore in un thriller a forti venature horror, valendosi di un attore protagonista praticamente perfetto nel ruolo come Anthony Perkins. La scena della doccia è ormai entrata nella storia del cinema, il colpo di scena finale fu qualcosa di spaventosamente innovativo visto l'epoca in cui uscì. Chapeau!
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samanta
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domenica 4 agosto 2019
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il più noto macguffin
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E' un film cult, un capolavoro assoluto della cinematografia di Hichcock, ebbe ben 3 sequel in verità uno peggiore dell'altro e un remake copia (a colori) di Gus van Sant che meritatamente fu un flop al botteghino."Hitch" per l'ennesima volta cambia genere e strategia e sceglie dopo aver diretto La donna che visse 2 volte e Intrigo internazionale il bianco nero per sottolineare la drammaticità della storia che inizia come un giallo e finisce come un horror.
La trama è nota: Norman Bates (Anthony Perkins) vive in un motel sperduto in California nella realtà ha ucciso 10 anni prima la madre e il convivente, ma impazzito conserva lo scheletro debitamente vestito della madre come se fosse vivente, vive una doppia personalità e quando prevale quella della madre uccide le donne che mostrano interesse per lui.
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E' un film cult, un capolavoro assoluto della cinematografia di Hichcock, ebbe ben 3 sequel in verità uno peggiore dell'altro e un remake copia (a colori) di Gus van Sant che meritatamente fu un flop al botteghino."Hitch" per l'ennesima volta cambia genere e strategia e sceglie dopo aver diretto La donna che visse 2 volte e Intrigo internazionale il bianco nero per sottolineare la drammaticità della storia che inizia come un giallo e finisce come un horror.
La trama è nota: Norman Bates (Anthony Perkins) vive in un motel sperduto in California nella realtà ha ucciso 10 anni prima la madre e il convivente, ma impazzito conserva lo scheletro debitamente vestito della madre come se fosse vivente, vive una doppia personalità e quando prevale quella della madre uccide le donne che mostrano interesse per lui. Marion Crane (Janet Leight) impiegata a Phoenix sottrae al principale 40.000 $, in fuga verso il Messico passa una notte al motel di Norman e viene uccisa. Le ricerche effettuate dalla sorella Lila (Vera Miles) dal fidanzato Sam (John Gavin)) e dal detective dell'assicurazione Arbogast (Martin Balsam) conducano al motel, prima il detective scopre la verità e viene ucciso da Norman vestito da donna , poi toccherebbe a Lila ma viene fermato da Sam e Norman è arrestato.
Il film inizia con una carrellata aerea (come in Nodo alla gola) che finisce in una camera d'albergo dove sono Marion e Sam che discutono le loro difficoltà economiche per sposarsi.
Il film contiene uno dei MacGuffin più noti del cinema, il MacGuffin inventato da "Hitch" è un elemento che sembra fondamentale per lo sviluppo del film, ma che in realtà serve solo ad attirare l'attenzione dello spettatore e diventa insignificante nel prosieguo della vicenda. Nel film è la somma di 40.000 $ rubata che poi viene del tutto trascurata nello sviluppo della storia, questo elemento è stato poi utilizzato in molteplici film, come la scatola blu in Mulholland Drive o la valigetta in Ronin.
Nel film (caratteristica di "Hitch") c'è una cura precisa dei dettagli: gli animali impagliati (che presagiscono la fine della madre) o l'abbondanza degli specchi (l'elemento della doppia personalità). Due scene sono passate nella storia del cinema: l'uccisione di Marion sotto la doccia e quella di Arbogast in cima alle scale della casa di Norman.
Le prestazioni degli attori grazie alla direzione di "Hitch" sono al massimo, molto bravi Anthony Perkins, Janet Leight e Vera Miles. Quest'ultima aveva nel 1957 sottoscritto un contratto personale con "Hitch" e girato il film il Ladro, doveva poi interpretare La donna che visse 2 volte, sceneggiato apposta per lei, ma con disdetta di "Hitch" non potè partecipare perché incinta e fu sostituita da Kim Novak, il regista però gli affidò la parte di Lila nel film. Bravo anche Martin Balsam nel personaggio del detective e perfino John Gavin riesce più espressivo del solito. D'altra parte "Hitch" era un maestro esigente ed otteneva dai suoi attori il massimo grazie anche ad una scrupolosa sceneggiatura che lasciava poco spazio alle improvvisazioni.
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norman
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sabato 6 gennaio 2018
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la sottile messa in scena della morte.
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Psycho non si sarebbe nemmeno dovuto realizzare, dato che nessun produttore era disposto a finanziarlo, ritenendolo esagerato per i tempi. Ma Hitchcock, rimasto entusiasta dal libro di Robert Bloch da cui poi trasse il film, decise di osare. Chiamò gli addetti ai lavori della sua serie "Hitchcock Presenta" per ridurre il più possibile i costi e, con una scenografia essenziale, realizzò il capolavoro totale.
Psycho è lo stupefacente esempio di come sia possibile fare la Storia senza usare ridondanti effetti speciali, ma lavorando solo con l'ingegno. Realizzato in uno splendido bianco e nero (scelta forzata, per evitare la severa censura dell'epoca), mette in scena la violenza senza neanche bisogno di esplicitarla, ma lasciandola a immaginazione dello spettatore.
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Psycho non si sarebbe nemmeno dovuto realizzare, dato che nessun produttore era disposto a finanziarlo, ritenendolo esagerato per i tempi. Ma Hitchcock, rimasto entusiasta dal libro di Robert Bloch da cui poi trasse il film, decise di osare. Chiamò gli addetti ai lavori della sua serie "Hitchcock Presenta" per ridurre il più possibile i costi e, con una scenografia essenziale, realizzò il capolavoro totale.
Psycho è lo stupefacente esempio di come sia possibile fare la Storia senza usare ridondanti effetti speciali, ma lavorando solo con l'ingegno. Realizzato in uno splendido bianco e nero (scelta forzata, per evitare la severa censura dell'epoca), mette in scena la violenza senza neanche bisogno di esplicitarla, ma lasciandola a immaginazione dello spettatore. In effetti, durante l'immortale scena della doccia (che richiese sei giorni di riprese, consistente di 72 posizioni della cinepresa, con ben 35 inquadrature differenti per i soli 22 secondi dell'accoltellamento), i fendenti al corpo di Marion Crane non sono diretti: non si vede la lama penetrare la carne, ma si idealizza che sia così. Un'efferatezza soltanto presunta, ma in grado di terrorizzare e segnare un'epoca, anche grazie a una mirabolante colonna sonora, firmata Bernard Hermmann. Fu lui a convincere Alfred a usarla anche per la suddetta scena, mentre inizialmente il regista voleva girarla senza.
Ma Psycho è altro. Gelido come un cimitero, estremamente pulito da un punto di vista tecnico e fotografico, dona inquietudine dall'inizio alla fine, gioca con i riflessi, crea effetti di luci e ombre, usa simbolismi, mantiene costante una tensione latente che poi deflagra come un ordigno nelle tre sequenze principali: la già citata doccia, l'assassinio di Arbogast e il ritrovamento in cantina.
Bellissimo il modo in cui si fa morire Arbogast: la scena viene ripresa con un'angolatura appena sopra la sua testa, mentre l'attore si trova in piedi su una sedia. Quindi un addetto alle riprese dà dei colpi a una gamba della sedia per farla muovere davvero e dare così maggiormente l'impressione che l'investigatore perda realmente l'equilibrio, perché in effetti il supporto sotto i suoi piedi traballa sul serio. Poi, con un'abile regia, si dà l'effetto di caduta all'indietro.
Tre scene esplosive, da cardiopalma, tutte accompagante dalle agghiaccianti musiche di Hermmann. E l'unico "effetto speciale" usato è della cioccolata fusa per simulare il sangue sotto la doccia. Ingegno vero, senza fronzoli. Clamoroso esempio di cinema puro, che ha sedotto intere generazioni di regisiti, Psycho, che costò appena 806.000 dollari dell'epoca e incassò 50 milioni è, a mio avviso, il film più influente della storia cinematografica. Copiato, imitato, omaggiato, citato, parodiato da un'infinità di registi, ha messo in scena il terrore puro celando abilmente la crudeltà, con semplicità. Così come è semplice e indimenticabile la recitazione degli attori, su tutti, ovviamente, Janet Leigh/Marion Crane e Anthony Perkins/Norman Bates.
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elgatoloco
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sabato 24 dicembre 2016
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uno dei grandi capolavori di sempre
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"For ever Hitch": sarà anche retorico ribadirlo, ma è vero. Nessun altro autore-regista del cinema ha saputo indagare il rapporto eros-morte come Hitchcock, nessun altro come Sir Alfred, qui e in altri film, sa dirci che cosa significa l'inconscio. Dalla prima all'ultima sequenza, dall'intenzione di furto-fuga di Marion(Janet Leigh, eccelsa), l'impiegata "modello"al finale aperto con il grande, formidabile Norman Bates(basterebbe quest'interpretazione di Perkins a renderlo un"immortale"), ma c'è il tema del"double", del Doppelgaenger, dunque della sovrapposizione, con la sorella(Vera Miles, l'attrice)che torna sul"luogo del delitto".
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"For ever Hitch": sarà anche retorico ribadirlo, ma è vero. Nessun altro autore-regista del cinema ha saputo indagare il rapporto eros-morte come Hitchcock, nessun altro come Sir Alfred, qui e in altri film, sa dirci che cosa significa l'inconscio. Dalla prima all'ultima sequenza, dall'intenzione di furto-fuga di Marion(Janet Leigh, eccelsa), l'impiegata "modello"al finale aperto con il grande, formidabile Norman Bates(basterebbe quest'interpretazione di Perkins a renderlo un"immortale"), ma c'è il tema del"double", del Doppelgaenger, dunque della sovrapposizione, con la sorella(Vera Miles, l'attrice)che torna sul"luogo del delitto". Musica di Bernard Herrmann formidabile, decisamente un sound-track al cui confronto impallidirebbero anche varie composizioni da film del pur grande Ennio Morricone, altre interpretazioni comunque da notare-un'elencazione sembrerebbe qui decisamente pletorica-ma sopra tutto(e soprattutto)il geniaccio "infernale"di sir Alfred, con la capacità di spaventare intelligentemente gli spettatori sempre(sequenze di Marion in macchina, ben prima della"doccia"), dove non importa affatto(direi)sapere che il romanzo di Robert >Bloch(che Hitch in Le cinéma selon Hitchock definisce bellamente e apoditticamente"romanzaccio")da cui il film è liberamente tratto(sulla libertà basterebbe dire dei caratteri somatici, diversissimi tra libro e film)si riferisca a un episodio realmente accaduto proprio negli States non precisamente due secoli prima. Qu'importe, possiamo dire, in quanto quanto l'autore rappresenta con la vicenda di Norman è universale, non ha nulla di episodio, di specifico, di relativo a persone e/cose"realmente accadute". Qui il male si annida nella psiche, al di là di ogni considerazione "antipsichiatrica"o altro(questo tipo di considerazione qui non c'entra affatto, non tange minimante il"quid"della questione...), nel vissuto infantile, ma Hitchcock, come si vede ampiamente nel finale(non credo vi sia miglior esempio, anche molto al di là e al di fuori del cinema, di"opera aperta")non sposa alcuna specifica teoria psicoanalitica. Rimane libero creatore, appunto, al di là di ogni determinato"referente"... El Gato
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elgatoloco
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mercoledì 22 giugno 2016
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capolavoro assoluto
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Se Hitchcock definisce(invero un po'ingenerosamente, diremmo...) il romanzo di Robert Bloch"Psycho"da cui il film è tratto "un romanzaccio"(in"Le cinéma selon Hitchock", intervista con François Truffaut, in italiano Edizioni Pratiche)é vero che ne ha preso solo spunto, cambiando sostanzialmente tutto o quasi. Il film, capolavoro assoluto, inizia con un quasi litigio tra due amanti, dove vale certamente anche l'affermazione classica(ovidiana): "post amorem omne animal triste", ma inserire ciò nel cinema di allora(e non era la nouvella vague francese, ma cinema fatto negli States da un grande creatore di cinema britannico)era assolutamente rivoluzionario, non solo per lo"scandalo"di alcune sequenze, prosegue con la fuga(con furto)delll'impiegata(già impiegata-modello)Marion, con le scene della macchina, i"fantasmi reali"delle voci che ne commentano la fuga etc.
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Se Hitchcock definisce(invero un po'ingenerosamente, diremmo...) il romanzo di Robert Bloch"Psycho"da cui il film è tratto "un romanzaccio"(in"Le cinéma selon Hitchock", intervista con François Truffaut, in italiano Edizioni Pratiche)é vero che ne ha preso solo spunto, cambiando sostanzialmente tutto o quasi. Il film, capolavoro assoluto, inizia con un quasi litigio tra due amanti, dove vale certamente anche l'affermazione classica(ovidiana): "post amorem omne animal triste", ma inserire ciò nel cinema di allora(e non era la nouvella vague francese, ma cinema fatto negli States da un grande creatore di cinema britannico)era assolutamente rivoluzionario, non solo per lo"scandalo"di alcune sequenze, prosegue con la fuga(con furto)delll'impiegata(già impiegata-modello)Marion, con le scene della macchina, i"fantasmi reali"delle voci che ne commentano la fuga etc., con le alternanze di luce-ombra sul viso dell'attrice, l'arrivo al Bates Motel, la doccia e poi l'arrivo di Arbogast, l'investigatore, quanto segue, con quel finale genialmente irrisolto in cui la spiegazione-invero confusa-semplicistica in apparenza, in realtà certo non banale-dello psichiatra sull'identificazione di Norman con la madre fa da preludio alla condizione di Norman. Grandi Perkins(purtroppo tornato sul tema anche con un film autodiretto, "Psycho 3"...- e Janet Leigh, bravi Gavin e Balsam, allora quasi esordiente. Da vedere, rivedere, ri-esaminare ancora sempre, per scoprire veramente i "dettagli"dove forse l'espressione"il diavolo è nei dettagli"si attua in pieno, purché si dia al lemma"diavolo"un valore dialettico e non moralistico... El Gato
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raysugark
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giovedì 10 settembre 2015
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psycho
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Dopo che Alfred Hitchcock ha visionato la pellicola North by Northwest, ha cercato un progetto che potesse essere interessante da mostrare al pubblico del suo tempo di atipico, sconvolgente e per di più indimenticabile, finché non ha trovato il libro Psycho di Robert Bloch. Questo libro d'horror fu così interessante per Hitchcock che la Paramount Pictures non voleva produrlo, ma il regista inglese non si lascia sfuggire di adattare il libro di Bloch al punto che lo produsse da se la pellicola con un budget di $800.
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Dopo che Alfred Hitchcock ha visionato la pellicola North by Northwest, ha cercato un progetto che potesse essere interessante da mostrare al pubblico del suo tempo di atipico, sconvolgente e per di più indimenticabile, finché non ha trovato il libro Psycho di Robert Bloch. Questo libro d'horror fu così interessante per Hitchcock che la Paramount Pictures non voleva produrlo, ma il regista inglese non si lascia sfuggire di adattare il libro di Bloch al punto che lo produsse da se la pellicola con un budget di $800.000. Nel 1960 uscì il suo supremo capolavoro horror-thriller Psycho, ebbe un grandissimo successo incassando $50.000.000 di cui nel tempo è stato un grande Box Office da aver superato i record. Questa pietra miliare è riconosciuta per aver rivoluzionato sul modo di visionare la paura in modo esplicito, pur essendo uscito negli anni in cui non si poteva ancora mostrare la violenza estrema e neanche delle scene spinte. La pellicola viene anche riconosciuta per il misterioso personaggio Norman Bates recitato da Anthony Perkins e anche per l'inquietante madre di Norman con la faccia coperta dall'ombra, di cui solo alla fine viene svelato l'inquietante mistero di questa perla. La scena della doccia dove Marion Crane viene uccisa dalla madre di Norman, Arbogast che cade dalle scale dopo aver ricevuto l'accoltellata in faccia dalla madre sono le scene di cui hanno terrorizzato il pubblico per generazioni fino ad oggi. Il Soundtrack di Bernard Herrmann accompagna tutta la pellicola, da poter far venire la pelle d'oca al pubblico che seguirà fino alla fine. Questo è sicuramente uno dei film più rivoluzionari nella storia del cinema.
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raysugark
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giovedì 10 settembre 2015
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psycho
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Dopo che Alfred Hitchcock ha visionato la pellicola North by Northwest, ha cercato un progetto che potesse essere interessante da mostrare al pubblico del suo tempo di atipico, sconvolgente e per di più indimenticabile, finché non ha trovato il libro Psycho di Robert Bloch. Questo libro d'horror fu così interessante per Hitchcock che la Paramount Pictures non voleva produrlo, ma il regista inglese non si lascia sfuggire di adattare il libro di Bloch al punto che lo produsse da se la pellicola con un budget di $800.
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Dopo che Alfred Hitchcock ha visionato la pellicola North by Northwest, ha cercato un progetto che potesse essere interessante da mostrare al pubblico del suo tempo di atipico, sconvolgente e per di più indimenticabile, finché non ha trovato il libro Psycho di Robert Bloch. Questo libro d'horror fu così interessante per Hitchcock che la Paramount Pictures non voleva produrlo, ma il regista inglese non si lascia sfuggire di adattare il libro di Bloch al punto che lo produsse da se la pellicola con un budget di $800.000. Nel 1960 uscì il suo supremo capolavoro horror-thriller Psycho, ebbe un grandissimo successo incassando $50.000.000 di cui nel tempo è stato un grande Box Office da aver superato i record. Questa pietra miliare è riconosciuta per aver rivoluzionato sul modo di visionare la paura in modo esplicito, pur essendo uscito negli anni in cui non si poteva ancora mostrare la violenza estrema e neanche delle scene spinte. La pellicola viene anche riconosciuta per il misterioso personaggio Norman Bates recitato da Anthony Perkins e anche per l'inquietante madre di Norman con la faccia coperta dall'ombra, di cui solo alla fine viene svelato l'inquietante mistero di questa perla. La scena della doccia dove Marion Crane viene uccisa dalla madre di Norman, Arbogast che cade dalle scale dopo aver ricevuto l'accoltellata in faccia dalla madre sono le scene di cui hanno terrorizzato il pubblico per generazioni fino ad oggi. Il Soundtrack di Bernard Herrmann accompagna tutta la pellicola, da poter far venire la pelle d'oca al pubblico che seguirà fino alla fine. Questo è sicuramente uno dei film più rivoluzionari nella storia del cinema.
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enigmista12
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sabato 28 marzo 2015
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hitchcock supera se' stesso
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Dopo aver visto questo film per un lungo periodo ho avuto paura di fare la doccia (anche se mi lavavo ugualmente). Il film parla di una donna bionda e carina di nome Marion Crane che stufa della sua vita, ruba 40.000, e poi fugge cambiando anche auto durante il tragitto. Sorpresa da un temporale, va fuori strada e trova rifugio in un hotel deserto, gestito da un ragazzo di nome Norman Bates e da sua madre Norma. Ma mentre Marion fa la doccia viene uccisa a coltellate da una donna. Dopo che Norman scopre il cadavere lo chiude nell'auto della stessa ragazza e butta il veicolo con il corpo all'interno nello stagno accanto all'edificio. Quando la sorella della vittima e un astuto poliziotto vengono a indagare scoprono un terribile segreto sui Bates.
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Dopo aver visto questo film per un lungo periodo ho avuto paura di fare la doccia (anche se mi lavavo ugualmente). Il film parla di una donna bionda e carina di nome Marion Crane che stufa della sua vita, ruba 40.000, e poi fugge cambiando anche auto durante il tragitto. Sorpresa da un temporale, va fuori strada e trova rifugio in un hotel deserto, gestito da un ragazzo di nome Norman Bates e da sua madre Norma. Ma mentre Marion fa la doccia viene uccisa a coltellate da una donna. Dopo che Norman scopre il cadavere lo chiude nell'auto della stessa ragazza e butta il veicolo con il corpo all'interno nello stagno accanto all'edificio. Quando la sorella della vittima e un astuto poliziotto vengono a indagare scoprono un terribile segreto sui Bates... Hitchock supera se' stesso con questo capolavoro. Questi sono i miei film horror preferiti, dove l'importante è inquietare lo spettatore, non i film horror di oggi con litri di sangue e persone che vengono infilzate e uccise con nauseanti primi piani. Con questo film ,invece si farà uno psicologo viaggio dentro i protagonisti della vicenda e anche dentro noi stessi.
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