eugen
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venerdì 3 maggio 2024
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sceonda parte.
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"Ben Hur"e un film apologetico del crtistianesimo/non del cattolicesimo apostolico romano, che negli States e¿'minoritario rispetto alle chiese "prtestanti")ma del critaintesimo in genere, come dimostra questa seconda parte del film, uno dei"kolossal"anche per lunghezza, olttre che per densita'di immagini e di dialoghi. Lo e', in partcioalre per quanto riguarda Ben Hur, il protagonista, che si converte incontrando il Cristo e sotto la spinta di Bathasar, re mago convertito(una tesi piu¿da vangelo aporcrifo che canonico9, e piu'ancora di sua madre e suasorella, diventate lebbrose ma poi miracolosamente guarite per intervento, appunto, divino.
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"Ben Hur"e un film apologetico del crtistianesimo/non del cattolicesimo apostolico romano, che negli States e¿'minoritario rispetto alle chiese "prtestanti")ma del critaintesimo in genere, come dimostra questa seconda parte del film, uno dei"kolossal"anche per lunghezza, olttre che per densita'di immagini e di dialoghi. Lo e', in partcioalre per quanto riguarda Ben Hur, il protagonista, che si converte incontrando il Cristo e sotto la spinta di Bathasar, re mago convertito(una tesi piu¿da vangelo aporcrifo che canonico9, e piu'ancora di sua madre e suasorella, diventate lebbrose ma poi miracolosamente guarite per intervento, appunto, divino. Il film, soprattutto in questa parte, alterna le scene"epiche"dlele bighe con la lotta oramai feroce tra gli exa amici Ben Hur e Messala(dove quest'ultimo diviene la personificazione del Male, identificato tout court con la religione pagana dei Romani)e quelle lirico.religiose. Raro senso di equilibrio e capacita'di avvincere lo spettatore, anche il piu'recalcitrante, tenendolo incolalto fino alla fine del film, dove il"relos"rimane la conversione.. Eugen
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eugen
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giovedì 2 maggio 2024
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per parlarne bisogna parlare prima della parte n.1
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Il film e'lungo, dunque dividero' il commento in due parti: quella di oggi e'attinenete alla parte n.1, ovviamente."Ben Hur", del 1959, versione originale(nnon quella di dopo il 2200, che 'altra cosa), diretto da William Wyler, dal romanzo di Lee Wallace, sceneggiato da vari autori, tra cui Gore Vidal, fin dal principio mostra le sue intenzioni, la sua filosofia: visione rassicurante del bele'n , del presepe, con i tre(nessun dubbio sul numero....)re magi e i pastori adotanti"el divino nino", colori forti e spettacolarita'assicurata , con l'uso del technicolor, dove balli ma anche scene di battaglie navali sono chiaramente in vista, come e'in vista fin dall'inizio il contrasto tra Ben Hur, principe ebreo e il triibuno romano ma cresciuto in Galilea, Messala, dopo anni di amicizia, dove il contrasto e'il culmine della controversia ideologica tra la ROma pagana e imperialisota e la Paltestina occupata miliramenete(nessun riferimento ai contrasti tra sadducei, farisei e zeloti nocnhe'correnti apocalittiche dell'ebraismo, non e'un corso di introduzone alla Bbbia(Antico e Nuovo Testamento)ma un film"Popolare", id est per tutti/e.
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Il film e'lungo, dunque dividero' il commento in due parti: quella di oggi e'attinenete alla parte n.1, ovviamente."Ben Hur", del 1959, versione originale(nnon quella di dopo il 2200, che 'altra cosa), diretto da William Wyler, dal romanzo di Lee Wallace, sceneggiato da vari autori, tra cui Gore Vidal, fin dal principio mostra le sue intenzioni, la sua filosofia: visione rassicurante del bele'n , del presepe, con i tre(nessun dubbio sul numero....)re magi e i pastori adotanti"el divino nino", colori forti e spettacolarita'assicurata , con l'uso del technicolor, dove balli ma anche scene di battaglie navali sono chiaramente in vista, come e'in vista fin dall'inizio il contrasto tra Ben Hur, principe ebreo e il triibuno romano ma cresciuto in Galilea, Messala, dopo anni di amicizia, dove il contrasto e'il culmine della controversia ideologica tra la ROma pagana e imperialisota e la Paltestina occupata miliramenete(nessun riferimento ai contrasti tra sadducei, farisei e zeloti nocnhe'correnti apocalittiche dell'ebraismo, non e'un corso di introduzone alla Bbbia(Antico e Nuovo Testamento)ma un film"Popolare", id est per tutti/e. Tutto molto"semplice"ma non banale, sia detto con molta chiarezza. Il fil prosegue con la vendetta di Messala su Ben Hur, che sara'"ospite"delle galee romane, ma avra'salva la vita e riuscitra¿a davere, a suo modo , fortuna, riuscendo a tornare a Gerusalemme,Musiche e interpetazione in tema di Charlton Heston, sorta di"eroe"hollywoodiano. Eugen
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onufrio
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martedì 18 aprile 2017
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il kolossal per eccellenza
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11 premi Oscar, Ben Hur è il capolavoro per eccellenza, Kolossal del 1959, rimarrà per sempre nella storia del cinema. Anno Domini 29. Tutto nasce dalla grande amicizia fra Giuda Ben-Hur e Messala nella Gerusalemme governata dai Romani, e sarà proprio la forza ed il potere di Roma a guastare l'animo di Messala che in un diverbio con Ben Hur lo condannerà ad un odissea lunga 4 anni.
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aabbaa
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martedì 5 aprile 2016
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capolavoro
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aristoteles
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giovedì 22 ottobre 2015
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a tale of the christ
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Non è possibile che sia del 1959,non ci credo,sopratutto quando vedo tutte quelle comparse sullo schermo e mi rendo conto che non c'è nulla fatto al computer.
Sarei curiosissimo di conoscere il numero esatto delle persone coinvolte,solo per questo motivo andrebbe omaggiato.
Ma c'è molto di più,una storia meravigliosa che accarezza la religione e Dio ma con una sfaccettatura particolare, tale da poter essere indubbiamente apprezzata anche dal laico più accanito.
Una sceneggiatura e una trama così belle,le ho davvero viste poche volte sul grande schermo.
Meravigliosa la colonna sonora e costumi fantastici curati nei minimi dettagli.
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Non è possibile che sia del 1959,non ci credo,sopratutto quando vedo tutte quelle comparse sullo schermo e mi rendo conto che non c'è nulla fatto al computer.
Sarei curiosissimo di conoscere il numero esatto delle persone coinvolte,solo per questo motivo andrebbe omaggiato.
Ma c'è molto di più,una storia meravigliosa che accarezza la religione e Dio ma con una sfaccettatura particolare, tale da poter essere indubbiamente apprezzata anche dal laico più accanito.
Una sceneggiatura e una trama così belle,le ho davvero viste poche volte sul grande schermo.
Meravigliosa la colonna sonora e costumi fantastici curati nei minimi dettagli.
Le scene nel colosseo poi,sono di una classe infinita,"Il Gladiatore"di Crowe, al confronto, è una barzelletta diciamo la verità.
Charlton Eston superlativo ed emozioni infinite,tutte inspirate dai buoni e genuini sentimenti,ma senza sfociare mai nel melenso.
Che meravigliosa e tragica avventura questa vita del Giudeo Ben Hur.
Difetti il film non ne ha,forse potrebbero essere eccessive le quasi quattro ore di durata,ma a me non è venuto a noia neanche un secondo......
Non è che ne consiglio la visione,DOVETE vederlo.
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il befe
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sabato 21 febbraio 2015
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che cult
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il manifesto dell'epicità
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alanwake
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lunedì 12 agosto 2013
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epico capolavoro e parabola cinematografica
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In 220 minuti Ben Hur riesce a percorrere un lungo cammino di generi, andando dall'epico allo storico-sociale fino al drammatico, costruendo un capolavoro datato ma immortale.
Nonostante il film si basi su un'atmosfera epica e mastodontica, caratterizzatrice di questo genere, il film scorre su una sceneggiatura ottima e profonda in termini spirituali. L'unica pecca è forse lo "stampo d'epoca", riconoscibile dalla storia, dai dialoghi e dai personaggi che hanno delineato per un lungo periodo tale genere.
La trama ha bisogno di poco tempo per diventare avvincente ed interessante: Il principe giudeo Giuda Ben Hur, per il bene del suo popolo, è costretto ad entrare in conflitto con Messala, suo vecchio amico e comandante delle legioni romane, entrando in conflitto anche con Roma.
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In 220 minuti Ben Hur riesce a percorrere un lungo cammino di generi, andando dall'epico allo storico-sociale fino al drammatico, costruendo un capolavoro datato ma immortale.
Nonostante il film si basi su un'atmosfera epica e mastodontica, caratterizzatrice di questo genere, il film scorre su una sceneggiatura ottima e profonda in termini spirituali. L'unica pecca è forse lo "stampo d'epoca", riconoscibile dalla storia, dai dialoghi e dai personaggi che hanno delineato per un lungo periodo tale genere.
La trama ha bisogno di poco tempo per diventare avvincente ed interessante: Il principe giudeo Giuda Ben Hur, per il bene del suo popolo, è costretto ad entrare in conflitto con Messala, suo vecchio amico e comandante delle legioni romane, entrando in conflitto anche con Roma.
Messala, schiavo della sua avidità e della sua brama di potere, con l'inganno, costringe alla schiavitù Ben Hur, mandandolo alle galee, e rinchiude sua sorella e sua madre. Ma Ben Hur giura vendetta al suo amico d'infanzia passata e ora diventato la sua nemesi.
Le (dis)avventure di Ben Hur, che lo porteranno dalle galee al ritorno nei ranghi alti fino ad affrontare la sua vendetta, vengono accostante anche da una cruda, riassuntiva e drammatica rappresentazione di Roma nel primo secolo Dopo Cristo, una Roma, avida di potere e di denaro, malvagia e senza pietà, che ha inghiottito nelle sue fauci innumerevoli uomini, come lo stesso Messala.
A contrapporre Roma vi è la figura di Gesù Cristo, rappresentatore della misericordia, della speranza e dell'amore.
Con la rappresentazione del male da una parte e quella del bene dall'altra, il film pone nel mezzo Ben Hur, prima condotto alla violenza dalla malvagità di Roma (non si vendicherà contro Messala per proteggere i suoi cari) e poi influenzato dalla pietà e dall'amore che Gesù Cristo gli darà grazie ad un semplice gesto: tale sconosciuto offrirà a Ben Hur, in catene, assetato e pronto per essere spedito alle galee, senza alcun motivo apparente dell'acqua.
Proprio come se fosse una parabola biblica, questo amore creerà una vera e propria reazione a catena: Ben Hur salverà Arrio, console romano comandante della sua galea, rammentando che anche lui ricevette aiuto da uno sconosciuto, e a sua volta Arrio sarà così riconoscente nei confronti di Ben Hur da adottarlo come figlio.
Ben Hur torna così a Roma chiedendo la libertà della sorella e della madre a Messala. Credendole prima morte, per poi scoprire che sono diventate lebbrose, Ben Hur verrà così consumato dall'odio e dalla sete di vendetta che decide di affrontare Messala in una corsa con le bighe, cercando la sua sconfitta e sperando nella sua morte. E' proprio qui che il suo personaggio verrà paragonato a quello di Messala, il cui cuore è colmo d'odio e di collera, in una discussione con la sua amata Esther.
La parte finale è forse la più discutibile in quanto pomposa e di poco carattere. L'epicità che hanno voluto imporre, col miracolo della guarigione della sorella e della madre dopo la morte di Gesù, ha oscurato non poco il significato che quest'ultimo ha avuto nel film: la forza del bene, la dimostrazione della bontà di ogni uomo e l'importanza della scelta tra bene e male. Fondamentalmente l'unico scopo di questa parte finale della pellicola è quello di essere un finale lieto.
Il film gode di una sceneggiatura ottima ed ampia, che appassiona ed intrattiene durante tutte le 3 ore e 40 minuti (circa). La durata, ovviamente, si fa purtroppo sempre più pesante man mano che ci si avvicina il termine della visione.
La storia non annega nelle metafore, ma mantiene un organico concreto a volte mischiato ad elementi spirituali, che permette così di vedere senza troppa fatica i messaggi terreni ed umani che il film offre: la scelta di ogni uomo tra il bene e il male (amore e odio, misericordia e malvagità ecc...) e la potenza che essi esercitano su di noi e sul nostro prossimo, e così via...
Il film è in grado di emozionare, anche grazie a dei personaggi orientati in modo tale da avere un unico e determinato legame con lo spettatore, così come vuole la tradizione del genere epico (distinguibili l'eroe, l'anti-eroe, i prsonaggi buoni e quelli odiosi ecc...).
Il reparto tecnico è eccezionale (considerata anche l'epoca): la regia di Wyler è ottima, in grado di creare scene favolose (come quella della gara con le bighe, diretta anche da Leone) e di dare tanta qualità estetica al film, grazie anche ad un'ottima fotografia e ad un montaggio eccezionale.
Fantastiche le scenografie, che danno al film un senso di mastodonticità ed epicità (risultando a volte anche eccessive) e fantastici i costumi, vari e realistici, curati nei minimi particolari.
Esteticamente il film riproduce alla perfezione il periodo storico trattato.
Ottimi gli attori, da Heston (Ben Hur), ad Hawkins (Arrio) fino a Boyd (Messala). Meno bravo, a mio avviso, il reparto femminile.
Kolossal spettacolare e capolavoro che regala un'ottima visione.
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zelig46
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giovedì 27 giugno 2013
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qualche curiosità
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Per appassionati di cinema.
Come diceva "il redattore dello Shinbone Star" in un film, quando la realtà si scontra con la leggenda, vince le leggenda.
1) Il libro fu scritto in risposta a una vivace discussione avuta dal Generale Lew Wallace con un miscredente che metteva in dubbio l'esistenza di Dio.
2) Le riprese del film iniziarono senza che la Troupe avesse a disposizione i 4 cavalli bianchi, che furono trovati all'ultimo momento in Juvoslavia.
3) Le riprese della corsa delle Quadrighe (non Bighe) non fu fatta da Wylliam Wyler, ma dalla collaborazione di Andrew Marton, Yakima Canutt (capo Stuntman) da Mario Soldati e Sergio Leone (Aiuto regista).
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Per appassionati di cinema.
Come diceva "il redattore dello Shinbone Star" in un film, quando la realtà si scontra con la leggenda, vince le leggenda.
1) Il libro fu scritto in risposta a una vivace discussione avuta dal Generale Lew Wallace con un miscredente che metteva in dubbio l'esistenza di Dio.
2) Le riprese del film iniziarono senza che la Troupe avesse a disposizione i 4 cavalli bianchi, che furono trovati all'ultimo momento in Juvoslavia.
3) Le riprese della corsa delle Quadrighe (non Bighe) non fu fatta da Wylliam Wyler, ma dalla collaborazione di Andrew Marton, Yakima Canutt (capo Stuntman) da Mario Soldati e Sergio Leone (Aiuto regista).
4) Durante le riprese della corsa avvennero 2 incidenti, la distruzione di una Cinepresa "Camera 65" del valore di 100.000 Dollari ad opera di una quadriga uscita di traettoria in una curva e una quadriga che saltò un ostacolo troppo violentente, mandando Joshua Canutt , figlio di Yakima, all'ospedale per una ferita al mento (quella scena è presente nella versione attuale del film, opportunamente montata.
5) Parte della partitura della colonna sonora fu diretta da Carlo Savina a Roma, mentre il resto fu diretto da Miklos Rozsa negli States.
6) alcuni provini per la parte di Messala, ritraggono Leslie Nielsen (l'abbiamo scampata bella).
7) Kirk Douglas voleva a tutti i costi la parte di Ben Hur, ma Wylliam Wyler aveva in testa Paul Newman, Burt Lancaster Rock Hudson, Marlon Brando e Cesare Danova prima di scegliere Charlton Heston, così Kirk Douglas, quasi per vendetta si intestardì con "Spartacus", finanziandolo lui con la sua casa di produzione (Bryna).
8) Per l'ennesimo restauro (Blu Ray) ogni fotogramma del film è stato scansionato con il telecinema per 1/4 d'ora a 8k (praticamente 4 volte quello che serve per un HD (standard futuri?) e poi scalato un passo alla volta allo standard Blu Ray ), le musiche sono state rimasterizzate in High Resolution, il tutto per la durata di circa un anno, il restauro più costoso nella storia del Cinema.
9) Negli anni 80 questo film fu presentato nelle sale anche in "Cinerama", ma l'operazione era soltanto commerciale (lo standard "Cinerama" prevedeva 3 proiettori).
10) Lo slogan preferito delle nostrane riedizioni Natalizie e Pasquali nelle sale era "Il Film che non vedrete mai in TV".
11) Si vedono Lando Buzzanca, Giuliano Gemma, Marina Berti, Mino Doro, Otello Capanna, Tiberio Mitri (il pugile), Aldo Silvani in particine secondarie.
A proposito, il film citato all'inizio e "L'uomo che uccise Liberty Valance"
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porretta
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giovedì 13 giugno 2013
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ho un vivo desiderio
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ho gia letto su questa pagina di un appassionato che desidererebbe che il film Ben Hur ritornasse sul grande schermo. Mi unisco senza riserve a lui e chiedo di attivarVi perchè ciò avvenga. Tempo fa, fra i tanti, è apparso anche Cleopatra di Josef Menchieviks, con Elizabeth Taylor. Bel film, molto curato nella sceneggiatura e soprattutto nei costumi e nella scenografia, ma non credo che abbia lasciato una scia di estimatori al pari del colosso di William Wyler. Il commento di Begattini su questo capolavoro ineguagliabile è ineccepibile, anche quando lo classifica come "nato per il grande schermo" . L'ho visto molte volte; ma mai quanto il giornalista sportivo Marino Bartoletti, che confessò in un talk show televisivo di averlo visto ben 26 volte!.
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ho gia letto su questa pagina di un appassionato che desidererebbe che il film Ben Hur ritornasse sul grande schermo. Mi unisco senza riserve a lui e chiedo di attivarVi perchè ciò avvenga. Tempo fa, fra i tanti, è apparso anche Cleopatra di Josef Menchieviks, con Elizabeth Taylor. Bel film, molto curato nella sceneggiatura e soprattutto nei costumi e nella scenografia, ma non credo che abbia lasciato una scia di estimatori al pari del colosso di William Wyler. Il commento di Begattini su questo capolavoro ineguagliabile è ineccepibile, anche quando lo classifica come "nato per il grande schermo" . L'ho visto molte volte; ma mai quanto il giornalista sportivo Marino Bartoletti, che confessò in un talk show televisivo di averlo visto ben 26 volte!. Fu allora che mi resi conto che la mia non era solo una personale esagerata mania, ma altre persone più autorevoli e impegnate di me ne erano affascinate.Ritengo quindi che uno sforzo e un impegno da parte di soggetti che possono arrivare ai copyright di Ben Hur, non so chi, ma voi dovreste saperlo, possano raggiungere questo ambito obiettivo. Sono certo di un suo planetario successo, soprattutto presso quei giovani e meno giovani che non ebbero la fortuna di gustarlo sullo schermo panoramico, ma solo in DVD o nei passaggi televisivi, o che addirittura che non l'hanno mai visto. Auguri a tutti noi. Francesco Martinelli
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domenico maria
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venerdì 16 novembre 2012
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piramide di dolore
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1958.Roma:Cinecittà.Per quasi tutto l'anno(circa 10 mesi)si gira "Ben Hur".Nel Filmato Bonus della splendida edizione blu-ray,il figlio dell'attore,rievoca,pur se in sintesi il diario dattiloscritto autografo,che il protagonista tiene durante le riprese.Durezza,Fatica,stress,sfinimento,sono termini che ricorrono incalzanti.Il nostro protagonista riconosce che in questo film William Wyler è bravissimo,ma di una pignoleria e di una disciplina verrebbe quasi da dire nazista,maniacale.Premesso che il riversamento è stupendo(in america ci deve essere una sorta di idolatria per i grandi peplum;films di 50 e più anni che il tempo non sembra quasi neanche scalfire).Sul discorso della pura invenzione del romanzo concordo pienamente.
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1958.Roma:Cinecittà.Per quasi tutto l'anno(circa 10 mesi)si gira "Ben Hur".Nel Filmato Bonus della splendida edizione blu-ray,il figlio dell'attore,rievoca,pur se in sintesi il diario dattiloscritto autografo,che il protagonista tiene durante le riprese.Durezza,Fatica,stress,sfinimento,sono termini che ricorrono incalzanti.Il nostro protagonista riconosce che in questo film William Wyler è bravissimo,ma di una pignoleria e di una disciplina verrebbe quasi da dire nazista,maniacale.Premesso che il riversamento è stupendo(in america ci deve essere una sorta di idolatria per i grandi peplum;films di 50 e più anni che il tempo non sembra quasi neanche scalfire).Sul discorso della pura invenzione del romanzo concordo pienamente.Ma mi chiedo.Quali corde suscita questo racconto da incastonarlo tra i capolavori assoluti del 20° secolo,per Hollywood ed,evidentemente,per milioni di persone?Alla base sentimenti forse semplici,ma fortissimi.Si comincia con il Vangelo,e si chiude con il Vangelo.Una amicizia fortissima tra due ragazzi che si ricrea alla stessa temperatura per un momento,per poi esplodere e trasformarsi in odio viscerale.Una attrazione per Ester che già dalle prime battute appare profonda,magnetica,che al primo duetto si conclude con un bacio "di dolore"(presagio di future catastrofi).L'arresto,la crudeltà,la schiavitù...e sempre una forza indomita...sopravvivere per rinascere a una nuova vita.Ancora;la crudeltà della battaglia marina,come della corsa delle bighe,e poi il marchio della lebbra.Un critico ha detto in sintesi,per "Titanic","storia d'amore e di coraggio".Quì verrebbe quasi da dire "storia di un amore disperato",che almeno alla fine,si scioglie nella gioia della famiglia,della "doppia famiglia",le radici e il nuovo.Mi torna in mente "I Promessi sposi":pure lì le infinite e crudeli prove della vita che,affrontate con fede,concedono,almeno alla fine,un piccolo spicchio di serenità.Di sfondo(e che sfondo)un impero potentissimo,affascinante e feroce insieme.E un popolo(quello ebreo)in un momento per tanti aspetti tragico della sua storia.Ci sarebbe da scrive un libro su questo film.Un solo esempio tra mille.Il Tema dell'Acqua(L'acqua che salva Giuda da schiavo:l'acqua del mare che salva Giuda e il console:l'acqua del ruscello ai piedi della collina dove si sta per tenere il famoso discorso della montagna:l'acqua che lava il sangue della croce e mescolandosi rigenera la vita e guarisce Miriam e Ester:L'acqua che calpesta Giuda tornando a casa,ovvero il preludio alla nuova vita).A un attento osservatore non sfuggirà l'espressione sfinita di Giuda ai piedi della croce.Dopo 10 mesi(utimo giorno di riprese) a questi ritmi e di questa intensità si sfinirebbe anche un elefante.Per lui un ricordo di Roma indelebile,indimenticabile.Per noi un capolavoro(in gran parte dovuto alle maestranze e alle comparse di Cinecittà,con Mario Soldati,Giuliano Gemma e Lando Buzzanca giovani,limitandoci all'essenziale).
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