mencio
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lunedì 13 agosto 2018
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mi scusi, ma sono stato ferito in guerra
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E' uno strano film perché da un lato tratta un tema molto grave che è quello dell'evirazione, subita a causa della guerra, e, più in generale, dello sconvolgimento di un'intera generazione (la famosa generazione perduta), ma dall'altro tutto è immerso in una festa di colori (la fiesta appunto), che, pur sgangianti, non sono volgari e che a tutto inducono meno che alla riflessione. A questo si aggiunge la recitazione sconcertante di Tyrone Power, che è il mutilato più a suo agio di questo mondo ed il meno incline alla riflessione, alla lacrima ed alla disperazione e gli altri interpreti non sono da meno. Ci si chiede se questo sia solo cattiva recitazione o se abbia un significato più profondo e la lettura del romanzo da cui il film è tratto indirizza a questa seconda soluzione.
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E' uno strano film perché da un lato tratta un tema molto grave che è quello dell'evirazione, subita a causa della guerra, e, più in generale, dello sconvolgimento di un'intera generazione (la famosa generazione perduta), ma dall'altro tutto è immerso in una festa di colori (la fiesta appunto), che, pur sgangianti, non sono volgari e che a tutto inducono meno che alla riflessione. A questo si aggiunge la recitazione sconcertante di Tyrone Power, che è il mutilato più a suo agio di questo mondo ed il meno incline alla riflessione, alla lacrima ed alla disperazione e gli altri interpreti non sono da meno. Ci si chiede se questo sia solo cattiva recitazione o se abbia un significato più profondo e la lettura del romanzo da cui il film è tratto indirizza a questa seconda soluzione. Hemingway racconta un dramma terribile, quello della disperazione, della depressione che uccide e che ucciderà lui pure, ma lo fa senza lacrime, in un giubilo di colori, di sesso e di alcool.
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