François Truffaut
Eléna et les hommes (Eliana e gli uomini, 1956) è un Renoir dei giorni migliori; Jacques Jouanneau è splendido accanto a Ingrid Bergman, Jean Marais e Mel Ferrer. Si può vedere in Eléna la realizzazione dell’ideale di Jean Renoir, ritrovare lo spirito dei primitivi, il genio dei grandi pionieri del cinema: Mack Sennett, Larry Semon, Picratt e, diciamolo pure, Charlot. Con Eléna il cinema ritorna alle sue origini e Renoir alla sua giovinezza.
Per quelli che credono di poter rimproverare agli ultimi film di Renoir di estraniarsi troppo dal mondo nel quale viviamo riassumerò Eléna et les hommes: alla vigilia della grande guerra la festa del 14 luglio è celebrata da una folla in delirio che acclama il generale Rollan; un banale incidente diplomatico ha creato una psicosi di guerra e l’entourage del generale approfitta della situazione per tentare di rovesciare il governo; per le strade si canta:
“È così che il destino, lo ha messo sul nostro cammino. [...]
di François Truffaut, articolo completo (1890 caratteri spazi inclusi) su 1975