ultimoboyscout
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domenica 16 gennaio 2011
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brando magnifico!
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Film importante e coraggioso, di grande denuncia, impegno e con forti implicazioni sociali. Su tutti brando e kazan, il primo per l'interpretazione solida e convincente il secondo per una regia illuminata. I tanti premi vinti la dicono tutta sul valore del film. Anche se io non riesco a considerarlo un capolavoro.
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mariabetta
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sabato 20 marzo 2010
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un duro dal cuore di panna
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La dura legge del lavoro al porto è fatta di sfruttamento, caporalato, asservimento alla mafia che umilia e affama una piccola moltitudine di operai giornalieri.
Terry cresce alla scuola della violenza e del malaffare.
Pugile venduto e poi pupillo del boss.
Quando si rende involontario complice dell’eliminazione di un amico, però, qualcosa, dentro di lui, s’incrina.
Presenze candide (un prete coraggioso e la virginale sorellina del compagno ucciso) contribuiscono al risveglio dell’uomo che, non si sa come, sta diventando.
Un uomo onesto, pulito, che esce come farfalla dalla sudicia crisalide del delinquentello dei docks.
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La dura legge del lavoro al porto è fatta di sfruttamento, caporalato, asservimento alla mafia che umilia e affama una piccola moltitudine di operai giornalieri.
Terry cresce alla scuola della violenza e del malaffare.
Pugile venduto e poi pupillo del boss.
Quando si rende involontario complice dell’eliminazione di un amico, però, qualcosa, dentro di lui, s’incrina.
Presenze candide (un prete coraggioso e la virginale sorellina del compagno ucciso) contribuiscono al risveglio dell’uomo che, non si sa come, sta diventando.
Un uomo onesto, pulito, che esce come farfalla dalla sudicia crisalide del delinquentello dei docks.
1954.Mentre Hollywood sfavilla di megaprodotti in technicolor, Elia Kazan gira
“On the waterfront” in un bianco e nero crudele, tagliente, indispensabile a documentare la resa dei conti tra la coscienza del giovane eroe e la subdola tentazione del guadagno facile, figlio del mercato dell’umana dignità.
Lo fa spingendo su tutti i tasti dell’emozione vera che il cinema gli mette a disposizione: la fotografia sublime e contrastatissima; la sceneggiatura scabra; il sagace ricorso all’allegoria; l’uso passionale (non spettacolare) delle scene di massa; l’accento grave messo sulle scene di dialogo, in cui asperità e fragilità dei personaggi si contrastano e si confondono ad un tempo.
C’è, in molte delle storie di Kazan, una sorta di memoria biblica.
Se ne “La valle dell’Eden” essa si traduce in un’esplicita rilettura in chiave moderna del racconto di Caino ed Abele, in “Fronte del porto” aleggia come elegiaco binomio di perdizione e resurrezione, di abiezione e di salvezza. con un Terry Malloy “novello Mosè”, che vince la sua battaglia da solo e da solo riscatta l’onore delle masse, mutilate, incoscienti, supine fino a quando l’uomo del cielo non si mette alla loro testa.
La presenza scenica di Marlon Brando (non “bello come un dio greco” bensì archetipo di un ideale maschile ambiguo e, insieme, rassicurante), la sua recitazione superlativa, e quindi meritoria dell’assoluta centralità di cui il regista lo investe, fanno sì che questo film sia diventato, a ragione, l’icona stessa di una delle favole più care a Hollywood: quella del duro dal cuore di panna.
Il cast superbo che lo circonda (da James Coburn a Eva Marie Sanit, da Rod Steiger a Karl Malden) fa risaltare la differenza che corre tra ottimi attori e un interprete superbo, insostituibile.
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gianni b.
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lunedì 1 febbraio 2010
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un film che non si può dimenticare!
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Quando si commenta un film di oltre 50 anni fa, si rischia di dire cose già dette e di esporre concetti già espressi, ma “Fronte del Porto” è davvero un capolavoro assoluto per cui viene naturale descrivere le proprie sensazioni di spettatore che lo vede per la prima volta. La storia raccontata non è particolarmente originale, ma lo diventa essendo narrata dal punto di vista dal “cattivo” del film, il giovane Malloy/Brando. Il godimento da parte dello spettatore sta tutto nella immedesimazione, Malloy è un perdente e si vorrebbe per lui un destino migliore. E’ noto che Kazan era un anticomunista, ed è facile leggere questo film in tale chiave: la classe operaia qui è descritta certo non teneramente… facce livide, teste vuote, modi bruschi, istinti primordiali, nessuna prospettiva di elevarsi dalla miseria, insomma un destino segnato, che sa di antichi popoli e di antiche schiavitù.
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Quando si commenta un film di oltre 50 anni fa, si rischia di dire cose già dette e di esporre concetti già espressi, ma “Fronte del Porto” è davvero un capolavoro assoluto per cui viene naturale descrivere le proprie sensazioni di spettatore che lo vede per la prima volta. La storia raccontata non è particolarmente originale, ma lo diventa essendo narrata dal punto di vista dal “cattivo” del film, il giovane Malloy/Brando. Il godimento da parte dello spettatore sta tutto nella immedesimazione, Malloy è un perdente e si vorrebbe per lui un destino migliore. E’ noto che Kazan era un anticomunista, ed è facile leggere questo film in tale chiave: la classe operaia qui è descritta certo non teneramente… facce livide, teste vuote, modi bruschi, istinti primordiali, nessuna prospettiva di elevarsi dalla miseria, insomma un destino segnato, che sa di antichi popoli e di antiche schiavitù. Eppure io preferisco pensare che il regista, in fondo, abbia voluto dare una speranza, un messaggio di amore, di fiducia, di dignità… se il male viene sconfitto, se la giustizia trionfa, se persino l’ottuso ed inetto Malloy si ribella alla sua condizione di schiavo post-moderno, allora tutto è possibile. Certo, questo risultato non si ottiene dal nulla, serve l’azione contemporanea e congiunta di 3 forze potentissime, quindi l’Amore, la Famiglia e la Fede, e bisogna lavorarlo al fianco, e duramente, il Male, senza stancarsi, ma l’affrancamento dalla disperazione e dalle brutture umane non è impossibile, anzi. A me questo film è piaciuto moltissimo, credo che Marlon Brando sia stato un attore eccezionale, anche Karl Malden (nei panni del prete) è superlativo quando in fondo alla stiva, di fronte al cadavere dell’operaio ucciso perché non denunciasse i gangsters, improvvisa una predica che inchioderebbe alla poltrona persino Al Capone! Le musiche di Leonard Bernstein sono meravigliose coinvolgenti, commentano e accompagnano la trama in modo perfetto, e questo è un particolare da non sottovalutare: in alcuni punti sembrano anticipare le famose melodie di West Side Story, di pochi anni successivo. Il bianco e nero non pesa, anzi … vedere recitare attori di questo calibro ti fa dimenticare persino di esistere.
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barmario
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mercoledì 9 dicembre 2009
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film di grande impegno sociale, ancora attuale
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Film ancora tristemente attuale, visto che parla dello sfruttamento dei lavoratori e dei soprusi della criminalità organizzata e dei sindacati. E pensare che ha quasi sessant'anni. Film che lancia Brando a certi livelli, rendendolo anche un sex-simbol, lui che è stato anche sempre sensibile verso le tematiche sociali.
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marvelman
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sabato 11 ottobre 2008
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film molto sopravvalutato !!!
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E' meglio la scena del porto di Lo chiamavano Bulldozer di questo polpettone !!!
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marco baldassarre
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venerdì 13 luglio 2007
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marlon brando,semplicemente il "migliore"
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Un film molto bello e coinvolgente girato con molta intelligenza da Elia Kazan.L'argomento trattato nel film è molto serio(la mafia che controlla e gestisce il lavoro nei porti americani con la complicità dei sindacati) e il regista c'è l'ho fa vedere sotto vari punti di vista per darci un'esauriente versione del problema.Il film funziona anche sotto il piano recitativo,grandi attori con grandi prestazioni fanno da contorno all'assoluto mattatore e catalizzatore del film che è Marlon Brando.La sua interpretazione di Terry Malloy,un ex pugile fallito che troverà il riscatto di una vita grazie all'amore per una donna è semplicemente strabiliante,da lasciare senza parole.Credo che è giusto considerarlo il più grande attore della storia del cinema,se non la pensate così vi consiglio di guardare bene questo film magari insieme al padrino e il selvaggio(solo per citare le migliori performance).
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Un film molto bello e coinvolgente girato con molta intelligenza da Elia Kazan.L'argomento trattato nel film è molto serio(la mafia che controlla e gestisce il lavoro nei porti americani con la complicità dei sindacati) e il regista c'è l'ho fa vedere sotto vari punti di vista per darci un'esauriente versione del problema.Il film funziona anche sotto il piano recitativo,grandi attori con grandi prestazioni fanno da contorno all'assoluto mattatore e catalizzatore del film che è Marlon Brando.La sua interpretazione di Terry Malloy,un ex pugile fallito che troverà il riscatto di una vita grazie all'amore per una donna è semplicemente strabiliante,da lasciare senza parole.Credo che è giusto considerarlo il più grande attore della storia del cinema,se non la pensate così vi consiglio di guardare bene questo film magari insieme al padrino e il selvaggio(solo per citare le migliori performance)....poi mi darete ragione!
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[+] super performance
(di oscar)
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[+] la censura continua !!!
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[+] terry malloy che personaggio
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lollo'85
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giovedì 17 maggio 2007
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come davvero vanno le cose
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Direi che se c'è un film che più di ogni altro è riuscito a dire chiaro e tondo come davvero vanno le cose nel mondo di coloro che si dichiarano "difensori dei diritti dei lavoratori" quello è FRONTE DEL PORTO!!!
All'epoca qualcuno aveva voluto leggerlo come una rappesentazione dell'anticomunismo maccartista che sparava a zero sui sindacati ma se le cose andavano davvero così(in Italia oggi sicuramente sì, con i partiti di una certa parte politica al posto dei padroni a cui erano affiliate le organizzazioni sindacali del film...)era giusto che qualcuno le dicesse, Maccartismo o no!
Comunque, a parte questo, grandissimo Brando che con questa interpetazione smentisce quanti pensavano che fosse adatto solo a ruoli negativi!!!
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lunedì 17 luglio 2006
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un capolavoro intramontabile...un grande classico!
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ziogiafo - Fronte del Porto USA 1954 - Questi sono gli anni d'oro per il giovane Marlon Brando, che grazie al suo talento naturale diventa ben presto una leggenda vivente. Dopo gli esordi con il grande maestro Elia Kazan, Brando conferma sempre di più la sua bravura e con "Fronte del Porto" diretto
sempre da Kazan, arriva anche il suo primo Oscar. In questo film-denuncia Marlon Brando interpreta il ruolo centrale di un ex pugile scaricatore di porto (Malloy) che dopo una crisi di coscienza si ribella con grande coraggio ai soprusi di una banda di gangster che sfrutta ed opprime in maniera
violenta i lavoratori del porto. Un formidabile cast di stelle hollyvoodiane rende il film ancora più interessante.
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ziogiafo - Fronte del Porto USA 1954 - Questi sono gli anni d'oro per il giovane Marlon Brando, che grazie al suo talento naturale diventa ben presto una leggenda vivente. Dopo gli esordi con il grande maestro Elia Kazan, Brando conferma sempre di più la sua bravura e con "Fronte del Porto" diretto
sempre da Kazan, arriva anche il suo primo Oscar. In questo film-denuncia Marlon Brando interpreta il ruolo centrale di un ex pugile scaricatore di porto (Malloy) che dopo una crisi di coscienza si ribella con grande coraggio ai soprusi di una banda di gangster che sfrutta ed opprime in maniera
violenta i lavoratori del porto. Un formidabile cast di stelle hollyvoodiane rende il film ancora più interessante. Si spazia da un fantastico Karl Malden nella parte di un sacerdote battagliero, a un superlativo Lee J.Cobb che interpreta il ruolo dello spietato capobanda, fino all'intransigente Rod
Steiger, fratello cattivo di "Malloy". Spaccato di vita quotidiana dei portuali di New York di quegli anni... tartassati dalla malavita, comandata dai vari boss di grosso calibro che controllavano praticamente tutte le attività commerciali. Il film propone una sorta di "neorealismo" americano ripreso fedelmente in un bianco e nero suggestivo in cui non manca una delicata storia d'amore tra il
protagonista e la sorella di un suo amico rimasto vittima della criminalità locale. Un finale memorabile conclude la storia in maniera emblematica, auspicando un conquistato scenario di giustizia per il prossimo futuro di tutti i lavoratori e delle loro famiglie.
Un capolavoro intramontabile... un grande classico! - Buona visione ! Cordialmente, ziogiafo
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fabio cerullo
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mercoledì 18 settembre 2002
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no, la trama è corretta
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Il fratello di Brando viene effettivamente ucciso verso la fine del film e appeso al muro con un gancio perchè non se la sente di uccidere Maloy.
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gva
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martedì 22 gennaio 2002
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errore
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non c'è un errore nella trama? Non mi pare fosse il fratello di B. a morire!
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