Buon dramma sentimentale che racconta diverse storie alquanto toccanti; inaspettatamente la più intensa risulterà essere proprio quella che riguarda il personaggio alle apparenze meno capace di sentimenti profondi.
La sceneggiatura molto apprezzabile è impreziosita dall'ottimo effetto sorpresa creato nel commovente finale.
Buoni i dialoghi.
La regia di Negulesco è molto pulita ed ordinata nella narrazione, pur facendo costante ricorso all'espediente del flashback, utilizzato in modo riuscitissimo. Da segnalare in proposito che sono proprio gli episodi oggetti di queste rievocazioni quelli che risultano i più interessanti, nonché capaci di conferire attrattiva alla storia nel suo complesso.
[+]
Buon dramma sentimentale che racconta diverse storie alquanto toccanti; inaspettatamente la più intensa risulterà essere proprio quella che riguarda il personaggio alle apparenze meno capace di sentimenti profondi.
La sceneggiatura molto apprezzabile è impreziosita dall'ottimo effetto sorpresa creato nel commovente finale.
Buoni i dialoghi.
La regia di Negulesco è molto pulita ed ordinata nella narrazione, pur facendo costante ricorso all'espediente del flashback, utilizzato in modo riuscitissimo. Da segnalare in proposito che sono proprio gli episodi oggetti di queste rievocazioni quelli che risultano i più interessanti, nonché capaci di conferire attrattiva alla storia nel suo complesso.
Nel cast spicca Shelley Winters, molto presente in scena e così brava da mettere in ombra gli altri co-protagonisti, comunque tutti sufficientemente ben interpretati. Oltre alla Winters si deve segnalare la partecipazione della grande Bette Davis, che appare solo nell'episodio finale per pochi minuti, ma lascia lo stesso il segno. Molto divertente anche il personaggio della perfida suocera del personaggio della Winters, di cui si segnala il racconto marcatamente ben poco credibile delle presunte angherie che a suo dire avrebbe subito dalla nuora: la messa in scena fa risaltare la poca obiettività della ricostruzione tanto da rendere il tutto particolarmente esilarante.
Il titolo italiano della pellicola riporta alla mente un grande film di Mankiewicz, “Lettera a tre mogli”, di pochi anni precedente. A ben vedere il richiamo è molto azzeccato in quanto quest'opera di Negulesco presenta numerose affinità con l'altra, di cui riproduce almeno in parte l'impianto narrativo (anche nella premiata pellicola di Mankiewicz si faceva largo ricorso al flashback) e ripropone lo stesso messaggio edificante a sostegno degli affetti familiari.
Infine una curiosità: la pellicola è nota in Italia anche con il diverso titolo di “Telefonata da uno sconosciuto”, che poi è la fedele traduzione del titolo originale.
[-]