Carlo di Scozia

Il film del 1948 in un discreto Technicolor necessita per la sua comprensione di un preambolo storico: nel 1745 Carlo di Stuart (25 anni) sbarca in Scozia dove gli Stuart avevano regnato, diventando nel 1603 anche re d'Inghilterra con Giacomo I fino al 1697 con Giacomo II che venne esiliato perché cattolico e sostituito con una dinastia tedesca protestante.. Morto Giacomo II il suo figlio Giacomo era diventato pretendente e suo figlio Carlo è colui che per l'appunto cercò di sollevare la Gran Bretagna contro la dinastia degli Hannover sbarcando in Scozia, paese in cui il clan degli Stuart aveva regnato fin dal 1300.
Il film inizia con il principe Carlo (David Niven) che sbarca in Scozia con sette seguaci accolto con entusiasmo da molti capi dei clan che si uniscono al principe, mentre altri capi invece pur mostrando rispetto si dichiarano fedeli alla nuova dinastia da cui hanno ricevuto molti privilegi. [+]

Il film del 1948 in un discreto Technicolor necessita per la sua comprensione di un preambolo storico: nel 1745 Carlo di Stuart (25 anni) sbarca in Scozia dove gli Stuart avevano regnato, diventando nel 1603 anche re d'Inghilterra con Giacomo I fino al 1697 con Giacomo II che venne esiliato perché cattolico e sostituito con una dinastia tedesca protestante.. Morto Giacomo II il suo figlio Giacomo era diventato pretendente e suo figlio Carlo è colui che per l'appunto cercò di sollevare la Gran Bretagna contro la dinastia degli Hannover sbarcando in Scozia, paese in cui il clan degli Stuart aveva regnato fin dal 1300.
Il film inizia con il principe Carlo (David Niven) che sbarca in Scozia con sette seguaci accolto con entusiasmo da molti capi dei clan che si uniscono al principe, mentre altri capi invece pur mostrando rispetto si dichiarano fedeli alla nuova dinastia da cui hanno ricevuto molti privilegi. Radunati molti uomini armati (5 o 6 mila) vince inopinatamente una vittoria clamososa aCrestopans contro un nemico superiore in uomini e mezzi colto di sorpesa, il suo esercito comandato dal generale Murray (Jack Hawkins, noto attore e caratterista inglese: Il ponte sul fiume Kwai, Lawrence d'Arabia; Ben Hur, Zulu), invade l'Inghilterra, ma la popolazione inglese non insorge a suo fianco, riesce ad arrivare vicino a Londra, ma viene circondato dalle forze inglesi preponderanti comandate dal duca di Cumberland (Elwin Brook-Jones) figlio del Re, l'esercito scozzese ritorna in Scozia vince ancora, ma a Culloden subisce una disastrosa sconfitta. Inizia così la seconda parte del film, con la latitanza del principe ricercato dagli inglesi per essere impiccato e la sua storia d'amore con Flora (Margaret Leighton, attrice inglese : nomination all'Oscar per Messaggero d'amore) figlia delcapo del Clan dei McDonal fedele al Re Giorgio II. Dopo rocambolesce vicende, evitando la dura repressione inglese Carlo riesce a fuggire ritornando in esilio.
Prima di dare un giudizio sul film un'osservazione sul DVD  ottimo per la fotografia e l'audio, ma fa riflettere su un fatto: è la versione originale non quella andata nei cinema italiani per cui le parti non doppiate sono in inglese con sottotitoli in italiano. Viene quindi presentato un film di 118 minuti tagliato in Italia per oltre il 20%, quindi difficile che lo spettatore di allora comprendesse la vicenda!
Il film che è il frutto di una lunga gestazione (in origine doveva essere interpretato da Leslie Howard), denota una pochezza di mezzi, anche se la produzione aveva intenti prestigiosi, si vede solo una battaglia (quella iniziale) senza movimenti di massa ma con poche comparse (sembra una modesta scaramuccia), la battaglia di Culloden non è rappresentata, insomma i mezzi impiegati sono insufficienti. All'inizio si vedono vedute suggestive del paesaggio scozzese, ma poi gli esterni in gran parte sono girati in studio con evidenti fondali di cartapesta. La seconda parte è troppo lunga e lenta, il film risente di una sceneggiatura approssimativa e sfilacciata, la regia dell'inglese Anthony Kimmins si rivela modesta supportata da vari registi (non accreditati), tra cui Alexander Korda (regista e produttore de Il terzo uomo) con un'evidente confusione, tant'é che appare evidente il cambio di direzione tra le varie parti, il finale appare poi raffazzonato. La recitazione ovviamente ne risente, un ottimo attore come David Niven non solo non è in parte, ma sembra spaesato e che reciti una parte in cui non crede, la Leighton è brava ma recita in modo formale una storia d'amore sconclusionata.


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