paola di giuseppe
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venerdì 26 novembre 2010
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''cosa importa dove si giace quando si è morti?"
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Un film labirintico per mettere in scena il labirinto dell’esistenza, quello che Chandler aveva descritto nel ’39 in soli tre mesi,tanto gli era bastato per trasformare in romanzo due racconti precedenti, Killer in the rain e The Curtain.Era nato Philip Marlowe,il detective ironico e romantico,solitario e cinico quanto basta per sopravvivere e trovare ogni volta una direzione in quel labirinto che l’umanità,nel secolo scorso, creò per darsi un inferno in terra, la metropoli,misura e madre di tutte le città,madre-matrigna che divora i suoi figli con pervicace ferocia.In questo buio labirinto di ombre che si allargano gigantesche sui muri,strade che s’intrecciano come matasse,automobili che trasferiscono qua e là corpi che,forse,aprendo lo sportello saranno sforacchiati da pallottole o pestati a sangue in un vicolo,c’è ancora spazio per un sano disincanto,ed è il suo.
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Un film labirintico per mettere in scena il labirinto dell’esistenza, quello che Chandler aveva descritto nel ’39 in soli tre mesi,tanto gli era bastato per trasformare in romanzo due racconti precedenti, Killer in the rain e The Curtain.Era nato Philip Marlowe,il detective ironico e romantico,solitario e cinico quanto basta per sopravvivere e trovare ogni volta una direzione in quel labirinto che l’umanità,nel secolo scorso, creò per darsi un inferno in terra, la metropoli,misura e madre di tutte le città,madre-matrigna che divora i suoi figli con pervicace ferocia.In questo buio labirinto di ombre che si allargano gigantesche sui muri,strade che s’intrecciano come matasse,automobili che trasferiscono qua e là corpi che,forse,aprendo lo sportello saranno sforacchiati da pallottole o pestati a sangue in un vicolo,c’è ancora spazio per un sano disincanto,ed è il suo.Il buon vecchio milionario generale Sternwood, che lo ha convocato per un incarico,lo immerge in una specie di sauna,la sua serra piena di orchidee che detesta,gli offre dell’ottimo brandy per godere nel vederlo bere,dato che lui,ormai agli sgoccioli e in carrozzella, non può più consolarsi della vita con nulla che conti.Tutta la sceneggiatura di Faulkner scoppietta di momenti memorabili,Hawks gli sta dietro con la macchina in fibrillazione a costruire le atmosfere cupe e morbose di un mondo malato e confuso,immerso nella “putrida dolcezza della corruzione”,come il profumo delle orchidee del generale, un universo nero dove brillano come stelle bellezze mozzafiato.
L’intrigo va in crescendo, Marlowe deve occuparsi del ricatto di cui è vittima il generale per colpa di Carmen,la figlia più piccola,ma poi le cose si complicano,entra in scena Vivien, inquietante sorella maggiore e altrettanto dissoluta,è Lauren Bacall, stupenda.
Marlowe se ne innamora e nel film s’inserisce il tema erotico che nel libro manca.E’ un valore aggiunto e funziona da fil rouge dal primo fotogramma,le ombre dei due sui titoli di testa che si accendono una sigaretta,fino all’ultima ripresa, con le due battute folgoranti: "Cos'hai che non va?""Nulla che tu non possa sistemare".
Intorno alle vite opulente e dorate delle due donne ruota un mondo corrotto e di malaffare,ne vediamo la superficie fatta di lussuose sale da gioco, negozi di antiquariato di facciata per coprire sporchi traffici,eleganti appartamenti e pied à terre in quartieri discreti e signorili.
Avvertiamo l’anima putrefatta di questa società e Marlowe ci si immerge fino in fondo.
Da un capo all’altro del film succedono tante di quelle cose, appaiono e scompaiono tanti di quei nomi, facce, spari e morti che forse è vero quello che si racconta, di un telegramma partito dal set diretto a Chandler, per cercare di capirci qualcosa.Aneddotica a parte,Hawks mette in scena un mondo da cui i cardini sono saltati tutti e quel che resta è l’inesauribile ironia di Marlowe, un distacco necessario, una malinconia che a tratti lo invade.Lui,se spara e ammazza,lo fa per necessità,un tempo sarebbe stato un cavaliere, ma oggi “i cavalieri non hanno speranza in questo gioco. Non è gioco per i cavalieri, questo…" gli fa dire Chandler nel romanzo.
La fine del film arriva, i nodi si sciolgono, ma resta quel cupo senso di vuoto che Edward Hopper impresse nelle sue tele,nei muti paesaggi della Grande Depressione,Nighthawks,nottambuli in enigmatiche atmosfere noir, uomini in attesa del grande sonno.
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stenoir
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sabato 5 marzo 2016
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"può togliere la giacca se vuole"
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Così inizia Il Grande sonno, grande film noir del 1946 di Howard Hawks, tratto dal romanzo di Raymond Chandler.
Il detective privato Philip Marlowe (Humphrey Bogart) viene convocato dal Generale Sternwood per scoprire chi sta ricattando la sua secondogenita; quello che pare essere un lavoro di routine si trasforma in una complessa vicenda che coinvolgerà svariati personaggi tra quali Vivian (Lauren Bacall), la figlia maggiore del generale. Una vicenda talmente complessa e intricata che gli stessi attori non capivano che stesse succedendo e come si evolvesse la trama.
Il Grande sonno rimane un capostipite del genere noir e un film coinvolgente, così come le interpretazioni del duo Bogart-Bacall, coppia anche nella vita privata.
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Così inizia Il Grande sonno, grande film noir del 1946 di Howard Hawks, tratto dal romanzo di Raymond Chandler.
Il detective privato Philip Marlowe (Humphrey Bogart) viene convocato dal Generale Sternwood per scoprire chi sta ricattando la sua secondogenita; quello che pare essere un lavoro di routine si trasforma in una complessa vicenda che coinvolgerà svariati personaggi tra quali Vivian (Lauren Bacall), la figlia maggiore del generale. Una vicenda talmente complessa e intricata che gli stessi attori non capivano che stesse succedendo e come si evolvesse la trama.
Il Grande sonno rimane un capostipite del genere noir e un film coinvolgente, così come le interpretazioni del duo Bogart-Bacall, coppia anche nella vita privata. Un film consigliato agli amanti del genere noir/poliziesco e del Cinema in generale.
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samanta
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lunedì 3 febbraio 2020
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un grande noir nella nebbia del mistero
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Il film un thriller noir del 1946 è un classico del cinema, un film cult nel suo genere, tratto dal romanzo di Raymond Chandler è la prima avventura scritta del detective Philipp Marlowe, che apparve spesso al cinema (Dick Powell per primo e poi tra i tanti: James Garner in L'ispettore Marlowe e nel remake de Il Grande sonno Robert Mitchum in Marlowe indaga).
Il film sembra avvolto in una grande nebbia che cela e svela poco a poco, delitti, ricatti, estorsioni, droga, bische e gioca d'azzardo in un vortice di sospetti e piste false, una trama invero complesso che alla fine lascia (volutamente) alcuni interrogativi.
Marlowe investigatore privato (Humphrey Bogart) è assoldato dal generale Sternwood perchè sorvegli una delle due figlie (entrambe di facili costumi) Carmen (Martha Vichers modella USA che ebbe una breve carriera cinematografica) e scopra chi la ricatti.
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Il film un thriller noir del 1946 è un classico del cinema, un film cult nel suo genere, tratto dal romanzo di Raymond Chandler è la prima avventura scritta del detective Philipp Marlowe, che apparve spesso al cinema (Dick Powell per primo e poi tra i tanti: James Garner in L'ispettore Marlowe e nel remake de Il Grande sonno Robert Mitchum in Marlowe indaga).
Il film sembra avvolto in una grande nebbia che cela e svela poco a poco, delitti, ricatti, estorsioni, droga, bische e gioca d'azzardo in un vortice di sospetti e piste false, una trama invero complesso che alla fine lascia (volutamente) alcuni interrogativi.
Marlowe investigatore privato (Humphrey Bogart) è assoldato dal generale Sternwood perchè sorvegli una delle due figlie (entrambe di facili costumi) Carmen (Martha Vichers modella USA che ebbe una breve carriera cinematografica) e scopra chi la ricatti. All'uscita incontra l'altra sorella Vivian (Lauren Bacall da poco moglie di Bogart e che avrà una lunga carriera cinematografica e teatrale) che vuole sapere il motivo della visita senza avere risposta. Marlowe va a casa del sospettato, un antiquario di libri di nome Geiger, ma lo trova ucciso e Carmen drogata nonchè una macchina fotografica nascosta in una statua.Dopo questo fatto è un succedersi convulso di avventure, inseguimenti, ricatti, delitti, nella vicenda entra un biscazziere di lusso Eddie Mars (John Ridgely caratterista in numerosi film) che nasconde dietro la bisca un'attività ricattatoria, ha una relazione con Vivian accanita giocatrice e ricattata dallo stesso Mars, ma alla fine si ribella al biscazziere e si allea con Marlowe. Il colpo di scena finale è veramente notevole e spesso sarà replicato in altri film, comunque non vado avanti nella trama per non togliere la suspence a chi volesse vedere il film che ancora adesso merita ampiamente la visione.
Il film si regge innanzitutto sulla regia del grande Howard Hawks che nella sua lunga carriera cinematografica ha girato innumerevoli successi tra i quali: Susanna, Il sergenteYork, Il fiume rosso. Un dollaro d'onore, Acque del Sud in cui la Bacall conobbe e si innamorò di Bogart.
Il regista ha saputo abilmente assemblare tanti motivi e vicende in un ritmo serrato che non lascia distrarre neanche per un momento l'attenzione dello spettatore, i dialoghi sia pure ridotti all'essenzialità sono intelligenti, i colpi di scena anche talvolta un pò poco logici sono coinvolgenti l'attenzione grazie ad un suspence continua. Inoltre la recitazione è adeguata con un grande Bogart che recita un Marlowe indimenticabile, molto brava anche Lauren Bacall che seppure giovane e agli inizi della carriera, recita con disinvoltura la parte dell'ambigua Vivian, bravi tutti i comprimari tra questi la giovane e bella Dorothy Malone che si rivelerà nella sua, sia pur breve carriera, un'ottima attrice (Occhio caldo del cielo, Oscar come attrice n.p. in Come le foglie al vento).
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toty bottalla
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mercoledì 4 maggio 2011
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grande regia, grande bogart!
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"Non è molto alto lei eh! e BOGART:beh! io...ho fatto del mio meglio!" Come si dice in genere, già questo vale il prezzo del biglietto. Sequenze estenuanti, ritmo serrato, dialoghi brillanti, buon nuovo doppiaggio, ottima colonna sonora musicale, roba di quei tempi, tempi magici, per il cinema americano. Saluti.
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shiningeyes
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mercoledì 30 ottobre 2013
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storico noir!
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Tratto dall’omonimo romanzo di Raymond Chandler, “Il grande sonno” è uno dei più iconici film noir diretti dall’esperto del genere Howard Hawks. “Il grande sonno” ha tutto ciò che può offrire un noir di buona qualità: detective duri e sarcastici che sanno il fatto loro, criminali da quattro soldi fino a quelli potenti senza scrupoli, dark ladies affascinanti quanto fatali e gli intrecci complessi sempre difficili da districare.
La componente più importante per Hawks è una liscia narrazione, senza orpelli o scene superflue, tutto ridotto all’essenziale per garantire una successione dei fatti che possa attrarre lo spettatore nei meschini fatti della storia.
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Tratto dall’omonimo romanzo di Raymond Chandler, “Il grande sonno” è uno dei più iconici film noir diretti dall’esperto del genere Howard Hawks. “Il grande sonno” ha tutto ciò che può offrire un noir di buona qualità: detective duri e sarcastici che sanno il fatto loro, criminali da quattro soldi fino a quelli potenti senza scrupoli, dark ladies affascinanti quanto fatali e gli intrecci complessi sempre difficili da districare.
La componente più importante per Hawks è una liscia narrazione, senza orpelli o scene superflue, tutto ridotto all’essenziale per garantire una successione dei fatti che possa attrarre lo spettatore nei meschini fatti della storia. Scontato dire che a prendere il sopravvento sui personaggi c’è un seducente e tosto Philip Marlowe, interpretato da un mitico Humphrey Bogart, il migliore nel saper vestire i panni di personaggi tosti e freddi, ma segnalerei anche una validissima Lauren Bacall, così lucente nella sua bellezza quanto oscura nei suoi modi e azioni. C’è un difficile compito di rendere al meglio una sceneggiatura molto articolata e piena di fatti e personaggi, infatti, per seguire al meglio al film tocca avere una certa dose di osservazione e attenzione, sennò non ci si capisce niente, ma credo che questo sia uno dei meriti fondamentali della pellicola, che aiuta ad aguzzare le nostre menti investigative per cercare di capire gli avvicendamenti e vedere se siamo capaci anche a noi di risolvere il caso.
Forse l’unica cosa appuntabile è la fin troppa asciuttezza di Hawks, che non supera comunque la bellezza e dinamicità del falcone maltese, ma si parla sempre di uno dei film storici del genere noir che mantiene il suo prestigio anche ai giorni nostri, e considerando l’età del film non è poco.
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il cinefilo
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giovedì 23 settembre 2010
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tutta la grandezza del regista howard hawks
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TRAMA:Il detective privato Philip Marlowe(il mitico Humphrey Bogart)si ritrova invischiato in una gigantesca"ragnatela"di ricatti e omicidi...COMMENTO:Il regista americano Howard Hawks e il leggendario attore protagonista offrono uno dei punti più alti della loro carriera grazie a questo adattamento per il grande schermo(dell'epoca)del romanzo noir di Raymond Chandler,dalla cui penna è nato il personaggio di P.marlowe e con il quale H.Bogart contribuisce a consacrarsi ulteriormente come un autentica icona cinematografica americana.
La scenografia cupa ma contemporaneamente ammaliante è assolutamente perfetta e i continui incontri-scontri con la co-protagonista(interpretata da lauren Bacall)sono particolarmente memorabili.
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TRAMA:Il detective privato Philip Marlowe(il mitico Humphrey Bogart)si ritrova invischiato in una gigantesca"ragnatela"di ricatti e omicidi...COMMENTO:Il regista americano Howard Hawks e il leggendario attore protagonista offrono uno dei punti più alti della loro carriera grazie a questo adattamento per il grande schermo(dell'epoca)del romanzo noir di Raymond Chandler,dalla cui penna è nato il personaggio di P.marlowe e con il quale H.Bogart contribuisce a consacrarsi ulteriormente come un autentica icona cinematografica americana.
La scenografia cupa ma contemporaneamente ammaliante è assolutamente perfetta e i continui incontri-scontri con la co-protagonista(interpretata da lauren Bacall)sono particolarmente memorabili.
Si tratta di un grande classico del cinema nero che potrebbe vantare,dal punto di vista tecnico e recitativo,la perfezione assoluta se non fosse per l'intreccio narrativo veramente troppo complesso e in cui il rischio,per lo spettatore,di perdere completamente il"filo logico"della vicenda appare quasi inevitabile.
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ermanno67
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mercoledì 30 dicembre 2015
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culmine del "nero" anni '40
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Il culmine del genere "nero" anni '40, il che vuol dire uno dei capolavori assoluti del cinema. Howard Hawks rende magistralmente l'atmosfera, il cupo fascino di una città notturna, tentacolare e aberrante, dal cattivo tempo e piena di malviventi. Il film mostra il crimine stratificato in tutte le classi sociali, ognuno avendo possibili motivazioni e possibili mezzi per delinquere. Un universo corrotto, popolato da ogni specie di depravati: il buio che alberga nel cuore degli uomini viene messo a nudo (censura di allora permettendo). La vicenda, da un romanzo di Raymond Chandler, é volutamente tortuosa, complicata, inestricabile - una delle ragioni del fascino di un film in cui il viaggio conta più che la destinazione - ma terribilmente divertente grazie alla sceneggiatura dell'esperto Jules Furthman, scrittore molto intonato al regista col suo stile secco e incisivo e un sottile senso dell'umorismo, il futuro premio Nobel William Faulkner e la giovane Leigh Brackett; alla fotografia plumbea di Sid Hickocx e alla musica particolarmente suggestiva di Max Steiner.
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Il culmine del genere "nero" anni '40, il che vuol dire uno dei capolavori assoluti del cinema. Howard Hawks rende magistralmente l'atmosfera, il cupo fascino di una città notturna, tentacolare e aberrante, dal cattivo tempo e piena di malviventi. Il film mostra il crimine stratificato in tutte le classi sociali, ognuno avendo possibili motivazioni e possibili mezzi per delinquere. Un universo corrotto, popolato da ogni specie di depravati: il buio che alberga nel cuore degli uomini viene messo a nudo (censura di allora permettendo). La vicenda, da un romanzo di Raymond Chandler, é volutamente tortuosa, complicata, inestricabile - una delle ragioni del fascino di un film in cui il viaggio conta più che la destinazione - ma terribilmente divertente grazie alla sceneggiatura dell'esperto Jules Furthman, scrittore molto intonato al regista col suo stile secco e incisivo e un sottile senso dell'umorismo, il futuro premio Nobel William Faulkner e la giovane Leigh Brackett; alla fotografia plumbea di Sid Hickocx e alla musica particolarmente suggestiva di Max Steiner. Come in tutti i film seri di Hawks c'è una parte di commedia, nelle schermaglie di Bogart in generale con le donne - tutte quelle del film praticamente gli si buttano addosso - e in particolare con Laureen Bacall. L'attore, in una delle sue interpretazioni mitiche, ha battute memorabili (come "In giro non si fa che vedere un sacco di pistole e niente cervello") e con la Bacall - che gli tiene testa - ha una particolare alchimia, formando una coppia splendida. Si susseguono scene da antologia, momenti magici. La genialità di Hawks nel mescolare dramma e commedia trova, raccontando un pazzo mondo, una finissima realizzazione. Tutti gli attori sono eccezionali, dall'indimenticabile Elisha Cook Jr. a Dorothy Malone, un talento che il cinema non ha valorizzato come avrebbe meritato, agli efficacissimi John Ridgely e Martha Vickers, ammaliante, di grande presenza schermica in grado da rubare la scena persino a Bogart. Il detective Marlowe rappresenta con particolare autorevolezza l'aspirazione alla indipendenza e alla autonomia dell'eroe hawksiano, contro ogni prepotenza. Hawks era un liberale della vecchia frontiera che reagiva all'appiattimento e all'assoggettamento dell'individuo nella civiltà di massa della società americana moderna.
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